Come la gratitudine può migliorare il benessere psicologico

La gratitudine è un’emozione positiva che si manifesta quando si riconoscono e si apprezzano le cose buone nella propria vita. È la capacità di riconoscere e valorizzare ciò che si ha, anziché concentrarsi su ciò che manca o su ciò che non va bene.

La parola gratitudine deriva dalla parola latina gratia che significa riconoscenza, ringraziamento, ma anche gentilezza, perdono, indulgenza. Nella tradizione classica e nelle culture antiche come quella romana la gratitudine era molto importante. Cicerone ad esempio considerava la gratitudine come la madre di tutti i sentimenti umani. In un certo senso la gratitudine è la capacità di apprezzare ciò che un individuo riceve dagli altri sia in senso materiale che immateriale. Attraverso la gratitudine le persone riconoscono quanto c’è di buono nella loro vita e che l’origine di questa bontà si trova almeno in parte nel mondo esterno. Di conseguenza essere grati è un modo che aiuta le persone a sentirsi parte di qualcosa di più grande di loro stesse, un universo in cui esistono altri esseri umani, la natura o un potere superiore. Negli studi sulla psicologia positiva la gratitudine è fortemente e costantemente associata ad una maggiore felicità. Ricerche condotte nel campo delle neuroscienze dimostrano che i benefici della gratitudine hanno un impatto sul nostro cervello, in particolare riguardano l’aumento della materia grigia nel giro temporale inferiore destro. Gli studi hanno dimostrato che a livello cerebrale i giudizi morali che coinvolgono i sentimenti di gratitudine modificano i livelli di dopamina e serotonina che sono i due principali neurotrasmettitori responsabili delle emozioni. La gratitudine infatti aiuta le persone a migliorare l’umore, provare emozioni più positive, godere appieno delle proprie esperienze, proteggere la propria salute fisica, affrontare le avversità e costruire relazioni interpersonali più forti.

Come si esprime la gratitudine?


Indipendentemente dall’attitudine o dalle capacità personali di riconoscere ed esprimere la gratitudine, la gratitudine è una qualità che gli individui possono coltivare con successo. Le persone possono esprimere la gratitudine in molti modi e in riferimento ai diversi periodi della vita:

  • Essere grati per il passato: concentrandosi sul proprio passato è possibile recuperare ricordi positivi ed essere grati per quanto di buono è avvenuto durante l’infanzia;
  • Essere grati per il presente: la gratitudine si può esprimere nei confronti del momento presente per diversi motivi. Da una parte è fondamentale imparare ad apprezzare quello che si ha, ad esempio il fatto di amare ed essere amati da qualcuno. Dall’altra parte essere grati del presente serve a non dare per scontata la propria fortuna attuale;
  • Essere grati per il futuro: è possibile provare gratitudine anche per ciò che ancora non abbiamo. Si tratta di un atteggiamento rivolto al futuro che consente di mantenere una prospettiva della vita fiduciosa e ottimista.

Le ricerche psicologiche sulla gratitudine


Gli psicologi americani Emmons e McCullough hanno svolto diverse ricerche psicologiche sulla gratitudine con l’obiettivo di comprendere la correlazione tra la capacità di essere grati e il livello di benessere psicologico nei soggetti. In un esperimento hanno suddiviso i partecipanti in tre gruppi e hanno chiesto ad ogni gruppo di scrivere su un diario alcune frasi ogni settimana. Il primo gruppo doveva riportare ciò per cui erano grati rispetto alle cose che erano accadute durante la settimana. Al secondo si chiedeva di descrivere le emozioni negative provate nelle esperienze quotidiane. Infine il terzo gruppo doveva concentrarsi sugli eventi che li avevano colpiti, indipendentemente dal fatto che fossero positivi o negativi. La ricerca ha dimostrato che dopo 10 settimane coloro che raccontavano episodi di gratitudine erano più ottimisti e più positivi riguardo alle loro vite. Un altro importante ricercatore in questo campo è lo psicologo Martin Seligman che ha condotto un esperimento diventato famoso nel campo della ricerca scientifica. Lo studioso ha chiesto a diversi soggetti di scrivere e consegnare personalmente una lettera di ringraziamento a qualcuno che nella loro vita non avevano mai ringraziato adeguatamente. Dopo questo compito i partecipanti sono stati testati sul grado di fiducia e ottimismo e i risultati hanno dimostrato un enorme aumento del punteggio riferito al livello di felicità. Altre ricerche hanno esaminato come la gratitudine può migliorare le relazioni. Ad esempio uno studio sulle coppie ha rilevato che le persone che esprimono costantemente la propria gratitudine al partner non solo riescono a comunicare in modo più efficace ma sono anche più capaci di esprimere emozioni come le paure o le preoccupazioni riguardanti la loro relazione.

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La gratitudine secondo la psicologia sociale


La psicologia sociale si è sempre interessata allo studio della gratitudine considerandola un’emozione guidata dalla società. Gli psicologi sociali ritengono che questo stato d’animo sia intrecciato con la capacità di percepire ciò che abbiamo fatto per gli altri e ciò che gli altri hanno fatto per noi. Secondo le ricerche condotte in questo campo la gratitudine è un’emozione che ha l’obiettivo di costruire e sostenere legami sociali così come di rafforzare le risposte prosociali. In particolare una ricerca condotta nel 2010 da Adam M. Grant e Francesca Gino dimostra che gli effetti dell’espressione della gratitudine sono altamente correlati al valore sociale del senso di appartenenza ad un gruppo o ad una comunità. La gratitudine è considerata un costrutto positivo collegato a vari comportamenti prosociali come l’altruismo e consente di ottenere benefici intrapersonali e interpersonali come il senso di appagamento nella vita e il miglioramento della qualità dei legami sociali.

La sviluppo della gratitudine nei bambini


Lo psicologo dello sviluppo Jean Piaget ha formulato l’ipotesi secondo cui la gratitudine è un sentimento che emerge tra il beneficiario e un benefattore quando il primo riesce ad apprezzare non solo il favore ricevuto ma anche la persona stessa che lo ha fatto. Come altre emozioni complesse la gratitudine si sviluppa durante l’infanzia, in particolare comincia ad emergere durante l’età prescolare. La maggior parte dei bambini all’età di 5 anni ha una comprensione iniziale della gratitudine e associa il fatto di ricevere un beneficio a sentimenti positivi. Apprendere la gratitudine è un valore essenziale nello sviluppo emotivo dei bambini perché li rende più felici e più ottimisti. Uno studio del 2019 pubblicato sul Journal of Happiness Studies ha dimostrato lo stretto legame che esiste tra la gratitudine e il livello di felicità dei bambini. Inoltre i bambini riconoscenti tendono ad essere più ottimisti, ad avere relazioni più sane con coloro che li circondano e sanno fornire un migliore sostegno sociale agli altri. Per insegnare il valore della gratitudine ai bambini è molto importante fungere da modello di riferimento positivo. Gli educatori come genitori ed insegnanti dovrebbero per primi utilizzare l’espressione della gratitudine nella quotidianità per mostrare ai bambini come utilizzarla al meglio nelle relazioni sociali.

Come insegnare la gratitudine ai bambini


E’ utile dimostrare ai bambini che non si deve mai credere di avere diritto a tutto e quanto sia importante apprezzare ogni cosa senza mai dare nulla per scontato. Il potere dell’esempio è essenziale perché secondo la teoria dell’apprendimento osservativo di Albert Bandura i bambini tendono ad imitare il comportamento degli adulti di riferimento. Esistono diverse piccole azioni quotidiane che possono essere utili per insegnare la gratitudine ai bambini:

  • Aiutare chi è in difficoltà: aiutare le persone che si trovano in una situazione difficile può essere un buon modo per sviluppare nel bambino il sentimento della gratitudine. Si può incoraggiare il bambino ad essere gentile con gli altri ad esempio nei confronti di un vicino di casa o di un parente;
  • Esprimere la gratitudine alle persone importanti: si può comunicare il senso della gratitudine alle persone più importanti della propria vita in molti modi. La gratitudine si può esprimere attraverso un semplice messaggio scritto, con una lettera oppure tramite i segnali del linguaggio non verbale come il sorriso o un abbraccio;
  • Riconoscere le cose belle della vita: di tanto in tanto vale la pena di soffermarsi sugli aspetti più emozionanti delle esperienze quotidiane. Condividere la bellezza di un tramonto o riuscire ad apprezzare le piccole cose è molto utile per far nascere nel bimbo il sentimento della gratitudine.

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Revisori

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Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

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Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.