Talvolta si tende a confondere psicologo e psichiatra per il fatto che entrambi questi ruoli professionali si occupano della salute mentale. Inoltre sia lo psichiatra che lo psicologo possono specializzarsi in psicoterapia e dunque svolgere la professione di psicoterapeuta.
In moltissimi casi psicologo e psichiatra collaborano nella progettazione di un intervento di cura per il paziente. Ma cosa fanno esattamente lo psichiatra e lo psicologo?
Le differenze sostanziali riguardano il percorso di formazione e il tipo di trattamento che possono proporre per la cura dei disturbi mentali.
Chi è lo psichiatra?
Lo psichiatra è un medico che si occupa di salute mentale. Ciò significa che per diventare psichiatra è necessario completare la formazione in medicina e poi specializzarsi in psichiatria. Il corso di specializzazione in psichiatria dura 4 anni e prevede lezioni teoriche e un tirocinio pratico. Il fatto di avere conseguito una laurea in medicina autorizza lo psichiatra alla prescrizione dei farmaci diversamente dallo psicologo che invece non può farlo.
Gli psichiatri possono utilizzare una combinazione di trattamenti tra cui consulenza, diagnosi, trattamento e farmaci come ad esempio antidepressivi o ansiolitici. Nelle situazioni più gravi lo psichiatra può anche disporre il ricovero ospedaliero.
Anche se questa è la principale differenza tra psicologo e psichiatra, esistono numerosi altri aspetti che possono aiutare a distinguere queste due figure professionali. Innanzitutto lo psichiatra si occupa di soli adulti perchè per la cura e il trattamento dei soggetti minori di 18 anni esiste un’altra specializzazione chiamata neuropsichiatria infantile.
Lo psicologo invece può indifferentemente accogliere in terapia adulti e minori. Inoltre, lo psichiatra si occupa esclusivamente dell’ambito della salute mentale mentre invece la psicologia può riguardare numerose altre aree di interesse al di fuori di quella strettamente clinica.
Chi è lo psicologo?
Lo psicologo è laureato in psicologia e per poter svolgere la professione clinica deve conseguire l’abilitazione allo svolgimento della professione. Come lo psichiatra, anche lo psicologo può utilizzare diversi strumenti diagnostici, di trattamento e di cura dei disturbi mentali. La differenza però consiste nel fatto che lo psicologo non essendo medico non può prescrivere psicofarmaci.
Nel caso dello psicologo clinico si tratta di un professionista che può diagnosticare, trattare e prevenire i disturbi mentali, emotivi e comportamentali sia degli adulti che dei minori. Alcuni psicologi scelgono di fare un’ulteriore formazione per lavorare in aree specifiche della psicologia, come neuropsicologia, psicologia della salute, psicologia della comunità, psicologia dello sport o psicologia forense.
Diversamente dagli psichiatri, gli psicologi possono specializzarsi per aiutare bambini, adolescenti o famiglie. Gli psicologi clinici lavorano direttamente con i pazienti per identificare preoccupazioni emotive, comportamentali o mentali e sviluppare piani di trattamento che rispondano alle esigenze individuali di ciascun soggetto.
Gli psicologi lavorano con i pazienti per attuare il piano di trattamento e aiutarli a risolvere i loro problemi e alleviare i sintomi. Non tutti gli psicologi si occupano dell’ambito clinico.
Alcuni scelgono di concentrarsi sulla ricerca come gli psicologi sperimentali, altri invece si occupano degli ambienti di lavoro e della selezione del personale come gli psicologi dell’organizzazione.
Teorie e approcci psicologici
Gli psicologi generalmente sono indicati per svolgere la fase psicodiagnostica durante la quale si individuano le caratteristiche di personalità di un soggetto e le sue aree problematiche. Psicologo e psichiatra svolgono una formazione specifica per trattare i pazienti. I possibili approcci terapeutici generalmente rientrano nelle seguenti categorie:
- cognitivo: nella terapia cognitiva lo psicologo aiuta i pazienti a cambiare il loro processo di pensiero, per modificare il modo in cui si sentono e di conseguenza trasformare il loro comportamento in una forma più adattiva e funzionale;
- comportamentale: la terapia comportamentale è spesso utilizzata per trattare disturbi d’ansia e fobie attraverso tecniche di desensibilizzazione sistematica. Secondo questo approccio si cerca di modificare il comportamento disfunzionale e irrazionale attraverso un avvicinamento graduale alle proprie paure. Questa esposizione ripetitiva diminuisce l’ansia;
- umanistico: in questa categoria rientrano i terapeuti formati in psicologia umanistica e nella psicologia della Gestalt. Secondo questo approccio le persone possiedono numerose risorse che però non sanno utilizzare al meglio. Perciò l’obiettivo è di aiutare i pazienti a fare scelte positive che consentiranno loro di raggiungere il più alto livello di funzionalità e ne aumentino il potenziale;
- integrato: questa terapia unisce tutte le altre terapie e consente allo psicologo di personalizzare il trattamento per il paziente in base alle sue esigenze specifiche. La terapia può includere anche altri trattamenti come l’agopuntura, l’ipnoterapia o altre terapie olistiche.
Psicologo o psichiatra: a chi rivolgersi?
Esiste molta confusione sui diversi ruoli dei professionisti che si occupano di salute mentale. Generalmente però si ritiene che lo psichiatra sia più indicato per trattare condizioni di salute mentale più gravi o quando si presentano i sintomi nella loro forma acuta. Il supporto farmacologico può essere essenziale quando la portata dei sintomi non consente un lavoro di psicoterapia efficace:
- grave depressione psicotica;
- disturbi d’ansia, come attacchi di panico e fobie;
- condizioni complesse come il disturbo bipolare e la schizofrenia;
- disturbi alimentari, come anoressia e bulimia;
- disturbi di personalità;
- disturbo ossessivo compulsivo (DOC);
- disturbo da stress post-traumatico (PTSD).
Solitamente ci si rivolge ad uno psicologo per chiedere aiuto quando si hanno problemi come:
- depressione o ansia nelle fasi non acute;
- problemi alimentari;
- paure e fobie;
- bassa autostima;
- traumi.
È importante considerare che il lavoro dello psicologo e dello psichiatra avviene in sinergia.
Lo psicologo conduce un esame psicodiagnostico per comprendere la gravità dei sintomi ed eventualmente contattare uno psichiatra per un trattamento congiunto sia farmacologico che psicologico. L’esame psicodiagnostico fa uso di alcuni strumenti che sono:
- colloquio clinico: si tratta di una procedura in cui lo psicologo ascolta attivamente il paziente e ne comprende empaticamente il punto di vista;
- test: ci sono diversi tipi di test, sia generali che specifici. Quelli generali servono a misurare i tratti di personalità mentre i test specifici valutano il livello di gravità dei sintomi di un disturbo mentale come ad esempio la presenza di ansia o depressione;
- osservazione del paziente: durante il colloquio e la somministrazione dei test, lo psicologo osserva il paziente in modo da cogliere tutte le manifestazioni del suo comportamento non verbale. Il linguaggio del corpo, la mimica facciale e la componente paraverbale sono indizi molto utili per comprendere le caratteristiche di personalità.
Uno psicologo può anche aiutare ad affrontare le normali sfide della vita o le fisiologiche crisi evolutive come ad esempio:
- stress;
- problemi lavorativi o finanziari;
- rottura di una relazione;
- violenza domestica;
- invecchiamento;
- dolore o perdita.
Dovrei vedere uno psichiatra o uno psicologo?
Potrebbe essere necessario consultare uno psichiatra se:
- i sintomi sono gravi, invalidanti e impediscono di svolgere le attività che prima si svolgevano facilmente come prendersi cura della famiglia o andare a lavorare;
- i sintomi durano da molto tempo o continuano a tornare;
- gli altri trattamenti non funzionano o risulta estremamente faticoso seguire la terapia con lo psicologo;
- sono presenti atti di autolesionismo o tentativi di suicidio;
- la richiesta di rivolgersi ad uno psichiatra proviene dal medico generale.
Potrebbe essere necessario consultare uno psicologo se:
- si sta vivendo un periodo di eccessiva ansia e depressione a causa di eventi di vita stressanti;
- si percepisce la vita come troppo difficile e si ha bisogno di supporto per andare avanti;
- si sta affrontando una crisi di coppia;
- si ha bisogno di un supporto per gestire al meglio i ruoli genitoriali;
- si vuole avere una valutazione sul proprio stato di salute mentale;
- si vuole conoscere meglio se stessi.
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