Come funziona l'aggressività nelle persone

Questa pagina parla di aggressività

Cercheremo di spiegarti cos'è, quali forme assume e come può essere gestita. Abbiamo verificato la correttezza dei contenuti, ma non usarli per autovalutarti, soprattutto se ti rivedi in certe frasi. Non possono sostituire un aiuto professionale.

Prima di tutto: perché ci occupiamo di Aggressività?

Perché siamo un centro medico specializzato in psicoterapia e supporto psicologico. Collaboriamo con centinaia di terapeute e terapeuti per rendere il benessere mentale sempre più accessibile, anche cercando di comunicare in modo chiaro e responsabile.

Questa pagina è stata controllata dal punto di vista clinico

Che cosa si intende con il termine aggressività?

Come capire di avere aggressivitàCome capire di avere aggressivitàCome capire di avere aggressività

Il termine aggressività è molto generico e può comprendere diverse sfumature di significato. Possiamo definirlo con le parole dello psichiatra Luigi Valzelli: “l’aggressività è una componente del comportamento naturale che in forme differenti, a seconda dei finalismi da raggiungere e degli stimoli che la suscitano, viene messa in atto per rimuovere o superare qualsiasi minaccia all’integrità fisica e/o psichica, garantendo la salvaguardia del singolo e della specie”.

L’aggressività è quindi qualcosa di naturale e non indica necessariamente la presenza di un disturbo mentale o psichiatrico: il confine è segnato dalle conseguenze che la rabbia produce, se causano danno a sé o alle altre persone.

Quante tipologie di aggressività esistono?

Potremmo immaginare l’aggressività come una scala: alla base ci sono le forme più lievi, in cima quelle più estreme. Distinguiamo:

  • un’aggressività attiva, che viene esercitata con la forza;
  • un’aggressività passiva, che si serve, ad esempio, della diffamazione o dell’omissione di soccorso;
  • un’aggressività autodiretta, rivolta contro di sé;
  • un’aggressività reattiva, alimentata dalla vendetta per un torto subito;
  • un’aggressività proattiva, per esercitare un dominio sulle altre persone.

È possibile prevenire l’aggressività?

Come imparare a gestire l'aggressivitàCome imparare a gestire l'aggressivitàCome imparare a gestire l'aggressività

Per prevenire l’aggressività reattiva bisognerebbe ridurre il più possibile le esperienze di vittimizzazione dei bambini e delle bambine. 

Per evitare lo sviluppo incontrollato dell’aggressività proattiva, sarebbe utile trasmettere loro i valori prosociali e insegnargli a sfogare la rabbia e gestire i conflitti in maniera consapevole, servendosi delle tecniche della comunicazione assertiva.

Alcune curiosità sull’aggressività

  • Secondo una ricerca della Georgia Regents University, riversiamo la nostra aggressività soprattutto su chi ci sta vicino, che sia in casa o sul posto di lavoro.

  • Viene anche smontata una teoria che si considerava assodata: l’uomo non è più aggressivo della donna. L’aggressività maschile tende a essere attiva e chiaramente visibile nelle reazioni e nei comportamenti, mentre quella femminile è spesso passiva e “coperta”.

  • Se al principio della storia umana l’aggressività era una risorsa capace di proteggere la specie, oggi è diventata una minaccia per la sopravvivenza (nostra e dei nostri rapporti interpersonali).

    Quando l’aggressività diventa incontrollabile è importante saper chiedere aiuto: se dovessi averne bisogno, noi siamo qui 💜

Guarire dall'aggressività con la terapia di Serenis

C’è una cura per l’aggressività?

L’aggressività non è di per sé un disturbo, ma può essere parte di un disturbo. Soprattutto se si manifesta nel comportamento in maniera sproporzionata rispetto alle cause che l’hanno scatenata. Un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarti a capire di cosa si tratta, così da poterci lavorare e comprendere come gestire la rabbia.

Per il disturbo oppositivo provocatorio, per quello esplosivo intermittente e per quello antisociale di personalità l’approccio terapeutico più efficace è quello cognitivo-comportamentale: una diagnosi in età precoce aiuterebbe contro le ricadute nel tempo. Mentre per il disturbo della condotta l’orientamento terapeutico più indicato è quello socio-cognitivo.

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Abbiamo un segreto

“La terapia mi ha aiutato a trovare un equilibrio”

Giorgia, che lavora in Serenis

Sappiamo cosa significa fare terapia: ogni dipendente di Serenis (o quasi) ha alle spalle uno o più percorsi.

Conosciamo bene gli ostacoli pratici e culturali che rendono poco accessibile il benessere mentale. Il nostro lavoro è cercare di superarli – non è semplice, ma l’esperienza aiuta.

A cosa serve la terapia?

Fare una lista è difficile, perché può servire per tantissime cose: l’idea di base è lavorare su ciò che si prova e cercare un cambiamento. Queste sono alcune delle situazioni di cui ci occupiamo più spesso.

Stress da lavoro

Crescita personale

Ansia

Genitorialità

Coppie

Depressione

Fobie

Sonno

Panico

Adolescenza

Ricapitoliamo

  • Se rispondi al questionario troveremo il tuo o la tua terapeuta.

  • Il primo colloquio è gratuito. Se andrà male, potrai farne un altro.

  • Gli incontri saranno tutti in videochiamata e senza vincoli.

  • Avrai anche un diario dove annotare i tuoi progressi.

  • Potrai smettere in ogni momento.

Domande frequenti

Che cosa significa l’espressione “passivo-aggressivo”?
Come posso esprimermi senza aggressività?
I contenuti di questa pagina sono verificati?
Come funziona Serenis?
Quanto costano le sedute di terapia individuale?