Capire i disturbi alimentari: cause, sintomi e come uscirne

Scopriamo cosa sono i disturbi alimentari, da quali sintomi sono caratterizzati e come possono essere affrontati. Abbiamo verificato la correttezza dei contenuti, ma non usarli per autovalutarti, soprattutto se ti rivedi in certe frasi. Non possono sostituire un aiuto professionale.

|
Primo colloquio gratuito
Primo colloquio gratuito
disturbi alimentari

Punti chiave:

  • Cosa sono i disturbi alimentari: i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DNA) sono patologie caratterizzate da comportamenti alimentari disfunzionali e preoccupazione per il peso. Possono causare problemi fisici e psicologici, tra cui ansia, depressione e bassa autostima. I principali DCA includono anoressia, bulimia, binge eating disorder, pica, disturbo da ruminazione e disturbo evitante/restrittivo.
  • Cause dei disturbi alimentari: i disturbi alimentari derivano da fattori socio-culturali, psicologici e biologici. La pressione sociale e gli ideali estetici irrealistici influenzano soprattutto i giovani. Traumi, bassa autostima, ansia e squilibri neurochimici giocano un ruolo chiave nello sviluppo della malattia.
  • Come guarire: la guarigione richiede un trattamento multidisciplinare con supporto medico, nutrizionale e psicologico. I centri specializzati offrono un aiuto concreto attraverso equipe di esperti. La psicoterapia e il sostegno familiare sono essenziali per affrontare le cause emotive del disturbo.

Cosa sono i Disturbi Alimentari?

Il Ministero della Salute definisce i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA) come "patologie complesse caratterizzate da un disfunzionale comportamento alimentare e un'eccessiva preoccupazione per il peso con alterata percezione dell’immagine corporea." Sottolinea inoltre come tali aspetti siano spesso correlati a bassi livelli di autostima e possano presentarsi associati ad altri disturbi psichici come ad esempio problemi d’ansia e disturbi dell’umore.

I disturbi alimentari insorgono solitamente fra i 15 e i 25 anni. Nelle persone oltre i 40 anni, spesso il disturbo è causato da un evento stressante della vita.

Epidemiologia: quanto sono diffusi i DCA?

Il Ministero della Salute ci offre dei dati sull’incidenza in Italia dell’anoressia nervosa e della bulimia: per la prima, in un anno vengono riscontrati almeno 8 nuovi casi per 100.000 persone per il sesso femminile e fra lo 0.02 e gli 1.4 nuovi casi per quanto riguarda gli uomini. I dati sulla bulimia parlano di 12 nuovi casi ogni 100.000 donne e di 0.8 nuovi casi ogni 100.000 uomini. Quindi, La popolazione femminile è la più colpita, con un rapporto di circa 9 donne per ogni uomo.

Prevalenza dei Disturbi Alimentari per genere

Inoltre, nel mondo occidentale i DCA risultano nettamente in aumento: sono le ragazze tra i 14 e i 30 anni a essere più esposte a questo pericolo e ai canoni di bellezza ideale dettati dalla moda, dai mass media, dalle riviste e da Internet; ma anche le donne vicine alla menopausa. Un insieme di voci che sembra suggerire che la magrezza è bellezza e la bellezza è felicità

Studi neuroscientifici hanno rilevato caratteristiche affini nella struttura cerebrale: la riduzione del volume della materia grigia nelle regioni cerebrali legate al meccanismo di ricompensa, al controllo degli impulsi e alla regolazione delle emozioni; anomalie all’interno delle reti che coinvolgono la corteccia cingolata anteriore e l’insula; un' attivazione irregolare in risposta a stimoli avversivi o di ricompensa.

Quali sono i principali disturbi alimentari?

I disturbi alimentari e le loro caratteristiche

L’anoressia nervosa

Secondo il DSM 5, l'anoressia nervosa è «caratterizzata da un'inesorabile ricerca della magrezza, da una paura patologica dell'obesità, da una distorta immagine corporea e da una restrizione degli introiti che porta a una significativa perdita di peso». Chi soffre di anoressia di tipo restrittivo tende a ridurre l’assunzione di cibo e a fare molta attività sportiva, ma non ricorre alle abbuffate né ad alcuna condotta di eliminazione; le persone che soffrono di anoressia con abbuffate invece spesso si servono di lassativi, diuretici o clisteri per eliminare il cibo introdotto.

La persona  applica un regime alimentare tipico: restrizione nell’assunzione di calorie tale per cui il peso corporeo è significativamente basso per età, sesso, curva dello sviluppo e salute fisica; timore pervasivo che si incrementi il peso o che diventi “grassa”; importante alterazione dello schema corporeo ed eccessivo condizionamento del peso su autostima; infine, si riscontra una mancanza di consapevolezza della condizione di sottopeso.

La bulimia nervosa

La bulimia nervosa si caratterizza per i ricorrenti episodi di abbuffate, ossia l’assunzione in un breve lasso di tempo di una quantità di cibo significativamente superiore a quella che la maggior parte delle persone assumerebbe nello stesso periodo di tempo. A questo si aggiunge il vissuto di non riuscire a smettere di mangiare e di non riuscire a controllare cosa si sta mangiando. Alle abbuffate seguono i comportamenti compensatori per scongiurare l’aumento di peso (come il vomito autoindotto, i lassativi o i diuretici, il digiuno o l’esercizio fisico). L’autostima è ingiustamente condizionata dalla forma fisica e dal peso corporeo.

A differenza delle persone che soffrono di anoressia, le persone affette da bulimia sono spesso più consapevoli, vivono un maggior senso di colpa e sono meno inclini all’isolamento: per questo motivo il trattamento psicoterapico potrebbe rivelarsi più efficace. 

Si parla di diabulimia, invece, quando una persona con diabete di tipo 1 manipola le iniezioni di insulina con l’obiettivo di perdere peso.

Il binge eating disorder (o disturbo da alimentazione incontrollata)

Le abbuffate sono tipiche anche del binge eating disorder, ma non sono qui seguite da comportamenti compensatori. Inappropriati e finalizzati all’eliminazione del cibo ingerito. 

La persona mangia molto rapidamente, mangia fino a vivere una sgradevole sensazione di pienezza, ingerisce grosse quantità di cibo pur non sentendo fame, mangia in solitudine per evitare l’imbarazzo della mole di cibo assunta, sente disgusto o senso di colpa al termine dell’abbuffata.  Gli episodi si verificano in media una volta a settimana e per un periodo di circa tre mesi consecutivi. 

Il disturbo da binge - eating differisce dalla bulimia nervosa anche rispetto a un esiti più frequentemente positivi. 

La pica o picacismo

Chi soffre di picacismo assume sostanze prive di contenuto alimentare e non commestibili in maniera continuativa per almeno un mese. Alcune sostanze generalmente assunte carta, argilla, capelli, gesso, spa.go e lana. Tale disturbo può causare danni di tipo fisico, per esempio ostruzioni intestinali, perforazione intestinale, infezioni da toxoplasma, avvelenamento da vernici. 

Il disturbo da ruminazione

La ruminazione consiste nel rigurgito ripetuto di cibo dopo aver mangiato, senza che chi ne soffra sperimenti nausea o conati di vomito. Il cibo può essere ingoiato nuovamente, rimasticato oppure sputato. Il rigurgito può essere volontario o involontario ed è spesso causa di imbarazzo: per questo motivo le persone affette dal disturbo di ruminazione cercano di non mangiare con le altre e/o limitano l’assunzione di cibo.

Il disturbo evitante/restrittivo

Diversamente da anoressia e bulimia, il disturbo evitante/restrittivo non prevede una percezione alterata del proprio corpo: chi ne soffre limita l’assunzione di cibo, a causa di un apparente disinteresse per gli alimenti, perché ha paura che mangiare possa comportare conseguenze dannose come il vomito o il soffocamento. L’individuo, di conseguenza, non riesce a soddisfare gli adeguati bisogni nutrizionali con : significativo calo del peso corporeo e deficit nutrizionale; possibile dipendenza dall’alimentazione parenterale o da supplementi orali a scopo nutritivo; importante compromissione del funzionamento psicosociale. 

Tale disturbo può associarsi anche a un’esperienza avversa e/o traumatica, come un soffocamento.

Cause dei DCA

Come nasce un disturbo alimentare? Le principali cause dei DCA

Possiamo suddividere le principali cause che solitamente scatenano l'insorgere di un disturbo alimentare in tre categorie:

  1. le cause socio-culturali, fra cui possiamo inserire i modelli estetici proposti dalla società e ai quali soprattutto i giovani e gli adolescenti tendono ad aspirare.
  2. le cause psicologiche, tra le quali potremmo annoverare gli abusi o i traumi del passato, ma anche i problemi familiari e il bullismo, una bassa autostima, i momenti di forte ansia e stress, i disturbi depressivi e la tendenza al perfezionismo.
  3. le cause biologiche: per le donne, c’è il ruolo degli ormoni sessuali nella regolazione della serotonina, che è un neurotrasmettitore importante per la gestione dell’ansia, dell’umore e delle sensazioni di fame e sazietà. Alcuni studi dimostrano infatti che, rispetto agli uomini, le donne producono meno serotonina a seguito di una restrizione calorica.

Fattori di rischio

Il centro DCA identifica i principali fattori di rischio e li suddivide in tre categorie. 

Fattori di rischio biologiciFattori di rischio psicologiciFattori di rischio sociali
Avere un parente stretto con un disturbo alimentarePerfezionismoStigma legato al peso
Avere un parente stretto con un disturbo mentaleInsoddisfazione del proprio fisicoDerisione o bullismo
Passato e storia di diete passatePregressi disturbi legati all'ansiaReti sociali limitate
Diabete di tipo 1Inflessibilità comportamentaleInternalizzazione dell’ideale dell’aspetto

Sintomi dei DCA

Ogni disturbo alimentare ha le proprie caratteristiche e dei sintomi diversi, ma alla base di ogni DCA sono visibili segnali psicologicisintomi fisici comuni:

  • la tendenza a isolarsi;
  • sbalzi d’umore caratterizzati da rabbia e rimuginio;
  • ansia e/o depressione;
  • comportamenti ossessivi e ritualizzati;
  • insonnia;
  • indebolimento muscolare;
  • alterazione del metabolismo;
  • perdita/aumento del peso corporeo.
Fai il test sui disturbi del comportamento alimentare
Fai il test sui disturbi del comportamento alimentare
Scopri se i tuoi sintomi sono compatibili con un DCA, in 5 minuti.

Principali conseguenze dei DCA

Soffrire di DCA  comporta una modificazione nei processi di pensiero, con maggiore rigidità, comportamenti di procrastinazione, difficoltà a prendere decisioni.

A livello psicosociale la persona con DNA tende progressivamente a perdere la motivazione a nutrire le relazioni affettive, lavorative, familiari.

Cura e trattamento dei disturbi alimentari

Guarire da un disturbo alimentare è un viaggio complesso che richiede l'integrazione di diverse forme di supporto. È essenziale rivolgersi a esperti che possano intervenire sugli aspetti fisici, ma al contempo è indispensabile avviare un percorso psicoterapeutico per fronteggiare le sfide emotive e mentali che si presenteranno lungo il percorso.

Cura e trattamento: come guarire dai DCA

Centri specializzati nella cura dei DCA

Affidarsi a centri specializzati nei DCA è la scelta d’elezione per iniziare il viaggio verso la risoluzione del problema alimentare.

Qui sotto puoi trovare gli articoli in cui abbiamo raccolto i principali centri per il trattamento dei Disturbi del Comportamento Alimentare in Italia.

Se hai un disturbo alimentare o conosci qualcuno che ne soffre, è possibile rivolgersi al numero verde S.O.S. disturbi alimentari – 800.180.969

Nei centri per i disturbi alimentari puoi trovare equipe multidisciplinare che ti aiuteranno ad affrontare il tuo disagio. Solitamente sono composte da:

Ruolo della psicoterapia nel trattamento dei DCA

La psicoterapia rappresenta un alleato fondamentale per trattare i disturbi alimentari poiché essi coinvolgono non solo gli aspetti fisici ma anche quelli psicologici ed emotivi.

Una modalità di coping centrato sul problema (espressione che si riferisce al modo che abbiamo di fronteggiare situazioni avverse e sfidanti) e il sostegno familiare sono importanti nel percorso verso il miglioramento della qualità di vita delle e dei pazienti. Può essere utile anche un approccio alla mindful eating.

Puoi considerare di iniziare un percorso di psicoterapia. In questo caso, Serenis potrebbe aiutarti con il supporto di uno psicoterapeuta online altamente qualificato. La tua salute fisica e mentale è importante: prenditene cura.

 

FONTI:

Il nostro processo di revisione
Scopri di più
Approfondimento
Coinvolgiamo nella stesura dei contenuti clinici terapeuti con almeno 2.000 ore di esperienza.
Verifica
Studiamo le ricerche sul tema clinico e quando possibile le inseriamo in bibliografia.
Chiarezza
Perfezioniamo gli articoli dal punto di vista stilistico privilegiando la comprensione del testo.
Validano gli articoli
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Leggi la biografia
Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
Susanna FerreliPsicologa e Psicoterapeuta
Leggi la biografia
Sono la Dott.ssa Susanna Ferreli, sono laureata in Psicologia clinica e sono specializzata in psicoterapia rogersiana, orientamento fenomenologico esistenziale. Nella pratica professionale, mi ritengo un compagno di viaggio che guida la persona verso l'autorealizzazione, in termini di trovare o ritrovare la propria salute psichica, favorire il cambiamento, raggiungere gli obiettivi, conoscersi e/o approfondire la conoscenza di sé, affrontare e superare i momenti critici del ciclo di vita.
Trova un terapeuta
Primo colloquio gratuito
Primo colloquio gratuito