L'origine della vergogna: cos'è e perché la proviamo

Esplora le radici e il significato della vergogna attraverso la storia umana. Scopri come questa emozione complessa abbia influenzato la società, la cultura e il comportamento individuale nel corso del tempo.

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Vergogna

Punti chiave

  • Cos'è la vergogna: la vergogna è un’emozione sociale che nasce dall’autovalutazione negativa di sé in relazione agli standard condivisi. Si manifesta quando una persona si sente giudicata per non aver raggiunto un obiettivo. Questa emozione può portare a comportamenti di evitamento e influenzare il modo in cui ci relazioniamo con gli altri.
  • Da dove nasce: la vergogna emerge nel secondo anno di vita, quando il bambino sviluppa la capacità di distinguere sé stesso dagli altri. Si forma attraverso le interazioni sociali e aiuta a regolare il comportamento. L’educazione ricevuta influisce sulla sua intensità, con giudizi severi che possono portare a un senso di inadeguatezza costante.
  • Sinonimi di vergogna: tra i sinonimi di vergogna troviamo disdoro, legato alla perdita di reputazione, disonore, che indica una perdita di rispetto, e ignominia, associata all’umiliazione pubblica. Infamia, onta e scorno hanno sfumature diverse, ma esprimono sempre un senso di imbarazzo o umiliazione derivante da un fallimento o da un comportamento negativo.

Che cos'è la vergogna?

La vergogna è un'emozione che si prova quando ci autovalutiamo e non siamo riusciti a raggiungere un obiettivo desiderato. Fa parte delle emozioni secondarie e viene anche definita "emozione sociale" perché gli standard possono essere condivisi con gli altri, e di conseguenza non rispettarli fa provare vergogna. 

Quando proviamo vergogna, ci sentiamo giudicati e criticati dalle altre persone. Per evitare questa sensazione di esposizione e di giudizio negativo, cerchiamo di controllare le situazioni in cui potremmo sentirci esposti. Questo significa che diventiamo più attenti a come ci comportiamo e a come ci presentiamo agli altri, cercando di evitare situazioni che potrebbero metterci in difficoltà o farci provare vergogna.

La vergogna può essere associata anche ad alcuni disturbi di personalità, come ad esempio il disturbo evitante di personalità e il disturbo borderline di personalità.

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Vergogna: la sua origine

Provare vergogna implica la percezione del giudizio altrui, quindi il bambino deve aver raggiunto una maturazione che gli permetta di distinguere sé stesso dagli altri. 

Dunque la vergogna emerge durante il secondo anno di vita come le altre emozioni sociali, dette anche autocoscienti e valutative.

Il senso di sé si costruisce attraverso le interazioni con gli altri, e la vergogna ha un ruolo chiave nel definirlo e proteggerlo. Questa emozione contribuisce a mantenere l’integrità personale e aiuta a gestire le distanze nelle relazioni sociali e fisiche.

Il modo in cui gli adulti si rapportano ai bambini incide fortemente sulla loro esperienza della vergogna. Se genitori e insegnanti danno giudizi generali sulla persona anziché sul comportamento, il bambino finirà per considerarsi inadeguato nella sua totalità. 

Sinonimi di vergogna: quali sono?

I sinonimi di vergogna sono: disdoro, disonore, ignominia, infamia, onta e scorno, sebbene simili, hanno connotazioni e usi specifici.

SinonimoDefinizioneEsempio
DisdoroPerdita di reputazione o prestigio.Disdoro causato dal fallimento del progetto
DisonorePerdita di onore e rispetto.Il comportamento non etico del dirigente è stato un grave disonore per l'azienda.
IgnominiaVergogna pubblica e umiliazione.Ignominia derivante dalla diffusione delle informazioni riservate
InfamiaDisonore estremo, spesso legato a cattiveria.Infamia di un traditore
OntaOffesa grave e umiliante.Subire l'onta di essere licenziato in pubblico
ScornoVergogna e risentimento per un fallimento.Non riuscire nell'esame è stato un grande scorno

Riconoscere la vergogna

La vergogna è un’emozione facilmente riconoscibile per i segnali fisici che manifesta. Il rossore è il segnale più comune: da un lato protegge dall’esposizione, dall’altro comunica disagio. Sudorazione eccessiva, rigidità muscolare, aumento della respirazione e battito accelerato sono reazioni fisiologiche tipiche, simili a quelle di una situazione di pericolo.

Un segnale chiave è lo sguardo evitato. Chi prova vergogna abbassa gli occhi, gira la testa o cerca di nascondersi. Questo accade perché lo sguardo altrui implica giudizio e si teme una valutazione negativa. Secondo Sartre, l’individuo è sia soggetto che oggetto dello sguardo degli altri. Da bambini, questo processo favorisce l’identificazione, mentre negli adulti porta alla gestione della propria immagine sociale.

Riconoscere la vergogna

Vergogna e senso di colpa: qual è il legame?

Come abbiamo detto, la vergogna si associa spesso alla paura, ma anche a un altro stato mentale, ovvero il senso di colpa: la vergogna nasce infatti dal giudizio personale di essere inadeguati. Tra le due emozioni possiamo trovare sia punti in comune che differenze. Per quanto riguarda i primi, possiamo sintetizzarli così: vergogna e senso di colpa sono emozioni sociali, consapevoli, che nascono da un confronto tra le aspettative della società e la nostra capacità di farvi fronte, si scatenano in conseguenza di un fallimento o un comportamento sbagliato e contribuiscono a costruire la nostra identità.

La distinzione principale tra vergogna e senso di colpa, invece, è nell’oggetto delle due emozioni: la vergogna si lega a un giudizio rivolto alla persona, mentre il senso di colpa da riferimento a un’azione. Ciò implica che, anche se non pensiamo di meritare il perdono, il senso di colpa, a meno che non si accompagni a un disturbo mentale come la depressione, non ha riflessi sull’immagine di sé. Il timore, quindi, si concentra sulla possibilità di essere puniti, mentre nel caso della vergogna consiste nella paura di perdere la propria dignità a causa di un fallimento che potrebbe dipingerci negativamente agli occhi dell’altro e determinare un abbandono.

Se molto accentuate, sia la vergogna che il senso di colpa possono dare luogo a malesseri importanti, per i quali può essere fondamentale e decisivo chiedere aiuto a un professionista. Serenis può aiutarti grazie alla psicoterapia online

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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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