Può capitare che quando ci confrontiamo con altre persone, crediamo di non avere lo stesso valore o di essere “abbastanza”, senza considerare diverse variabili. A volte può fungere di stimolo per il miglioramento, altre volte invece queste considerazioni iniziano ad avere un peso sulla nostra vita quotidiana. Comprendere e affrontare la bassa autostima è il primo passo verso una maggiore fiducia in sé stessi e un miglioramento del benessere psicologico. Per questo motivo, in questo articolo esamineremo cosa si intende per bassa autostima e come puoi migliorarla, apprezzandoti per come sei.
Bassa autostima: una definizione
La bassa autostima rappresenta una percezione negativa di sé stessi. Può manifestarsi in modi diversi, che vanno dall’espressione aperta di pensieri intrusivi e autodistruttivi come “Sono inutile”, “Non conto niente” o “Sono un fallimento”, fino a un profondo senso di inadeguatezza o mancanza di valore che è difficile da esprimere a parole. È importante sottolineare che la bassa autostima non è classificabile come un disturbo emotivo o un disturbo della personalità. Invece, essa costituisce un elemento presente in molteplici problemi diversi che si manifestano in modi variabili.
Un pioniere nella ricerca sull’autostima, Nathaniel Branden (1969), spiega la situazione in questo modo:
“Considera che se un individuo si sentisse inadeguato ad affrontare le sfide della vita, se mancasse di fiducia fondamentale in se stesso, di fiducia nella propria mente, riconosceremmo la presenza di una carenza di autostima, indipendentemente da quali altri attributi possedesse. O se un individuo mancasse di un senso di rispetto verso se stesso, o si sentisse indegno di amore, non meritevole di felicità, spaventato nell’affermare pensieri, sentimenti o bisogni – di nuovo riconosceremmo una carenza di autostima, indipendentemente da quali altri attributi positivi potesse mostrare.”
Segnali e cause di una bassa autostima
La percezione che una persona ha di sé, che sia bassa autostima o autostima ipertrofica, incide molto su diversi aspetti della vita quotidiana. Pertanto potresti riconoscere una persona con bassa autostima da segnali come:
- insicurezza nel comunicare il proprio pensiero o evitare di esporsi, limitandosi a compiacere gli altri;
- tendenza all’isolamento o frequentare poche persone;
- una bassa autostima può comportare autosabotaggio come la scelta di un lavoro non soddisfacente per il timore di non essere in grado di affrontare la situazione;
- anche scusarsi sempre può essere segnale di una bassa autostima;
- auto-critica eccessiva, soprattutto al confronto con gli altri;
- preoccupazione costante di aver commesso errori;
- statisticamente persone con una bassa autostima incorrono maggiormente in disturbi dell’umore come ansia o depressione e disturbi alimentari.
Questi sono solo alcuni esempi di una bassa autostima. Inoltre, può essere causata da molteplici fattori scatenanti, ne riportiamo di seguito alcuni:
Critiche e abusi | Spesso, esperienze passate di critica costante, body shaming, abusi verbali o fisici possono erodere gradualmente la fiducia in se stessi. Le parole possono lasciare cicatrici profonde. |
Esigenze inappagate | Crescere in un ambiente in cui le proprie esigenze emotive e psicologiche non vengono soddisfatte può generare bassa autostima. Può trattarsi di mancanza di affetto, attenzione o supporto. |
Comparazioni distruttive e critica interna eccessiva | Le comparazioni costanti, ad esempio sui social media, possono far sentire le persone come se non fossero abbastanza. |
Traumi e eventi stressanti | Esperienze traumatiche o eventi stressanti possono influenzare profondamente la percezione di sé. Questi eventi possono portare a sentimenti di colpa, vergogna o paura. |
Bullismo e pressioni sociali | Il bullismo e le pressioni sociali per conformarsi a determinati standard di bellezza o successo possono infliggere ferite profonde. La mancanza di accettazione può minare la fiducia in se stessi. |
Bassa autostima: le conseguenze
Una bassa autostima può avere dunque un impatto importante sulla salute mentale dell’individuo e sulle relazioni, come nel caso di problemi nella coppia per autostima bassa. Le conseguenze principali sono:
- insorgenza o aumento di disturbi dell’umore come ansia sociale e depressione;
- abuso di sostante;
- isolamento per mancanza di contatti con altre persone;
- dipendenza dal partner, che dimostra comportamento dominante;
- disturbi di panico e insonnia;
- sentimenti di disperazione e di inutilità profondi possono portare anche a comportamenti rischiosi.
Una solida autostima e autoefficacia può fungere da baluardo contro questi problemi, consentendo alle persone di affrontare le sfide della vita con maggiore fiducia e resilienza.
Rimedi e consigli
Per migliorare la propria autostima, è fondamentale affrontare le radici del problema: perché non ci apprezziamo? Su quali credenze negative si basa il nostro senso di autovalutazione? Se ti senti in difficoltà nell’affrontare ciò che sta dietro una bassa autostima, puoi consultare uno psicologo con cui lavorare insieme. Ti darà gli strumenti di cui hai bisogno, entrando delicatamente nella tua vita e sostenendoti in questo percorso di crescita verso un futuro migliore. Se pensi che uno psicologo online possa essere la soluzione migliore per te, Serenis può aiutarti: siamo un centro medico autorizzato e possiamo aiutarti a trovare lo psicoterapeuta adatto.
Oltre a questo, ci sono esercizi per l’autostima che puoi fare per stare meglio con te stesso, come:
- praticare la mindfulness;
- essere grati per le piccole cose nella vita;
- provare la tecnica dello specchio;
- concentrarsi sulle cose che si ha, anziché sulle cose che ci mancano;
- leggere libri sull’autostima;
- andare avanti per la propria strada.
Ricordati che abbiamo tutti percorsi di vita differenti, e che confrontarci con gli altri non solo è inutile, ma anche controproducente in caso di bassa autostima. Ognuno di noi è unico e prezioso per com’è, non sminuire il tuo valore e continua a lavorare su te stesso: è il miglior investimento che potresti fare.
Fonti
- Silverstone, P. H. (1992). Is chronic low self-esteem the cause of eating disorders?. Medical hypotheses, 39(4), 311-315.
- Emler, N. (2002). The costs and causes of low self-esteem. Youth Studies Australia, 21(3), 45-48.
- Fennell, M. J. (2005). Low self-esteem. Encyclopedia of cognitive behavior therapy, 236-240.
- Sowislo, J. F., & Orth, U. (2013). Does low self-esteem predict depression and anxiety? A meta-analysis of longitudinal studies. Psychological bulletin, 139(1), 213.