Emozioni umane e regolazione emotiva

Le emozioni rappresentano complesse risposte a stimoli provenienti dall’interno o dall’esterno. Queste reazioni sono importanti e coinvolgono una complessa interazione di processi neurologici, ormonali, cognitivi e comportamentali.
emozioni umane e sintonia emotiva

Le emozioni sono una parte essenziale dell’esperienza umana e svolgono funzioni fondamentali per la comprensione di noi stessi e degli altri. Definirle non è semplice perché si tratta di un mondo vasto e intricato in grado di influenzare i nostri pensieri, comportamenti e che può condizionare il nostro benessere complessivo. Se sei interessato a esplorare questo argomento in modo più approfondito, continua a leggere per ampliare le tue conoscenze su questo affascinante campo di studio.

Cosa sono le emozioni?

Le emozioni rappresentano stati psicofisiologici che emergono in risposta a stimoli interni o esterni. Questi stati possono coinvolgere cambiamenti fisiologici, espressioni facciali, reazioni comportamentali e valutazioni cognitive. L’esperienza emotiva è intrinsecamente soggettiva e può variare considerevolmente da individuo a individuo. I ricercatori Van Kleef & Côté (2022) usano l’espressione “effetti sociali delle emozioni” per riferirsi al modo in cui le espressioni emotive di una persona influenzano i pensieri, i sentimenti e i comportamenti di una o più persone. Nella letteratura più ampia questo termine è usato anche per riferirsi al comportamento sociale che nasce come conseguenza delle esperienze emotive. Ad esempio la felicità di una persona può aumentare il suo comportamento di vicinanza nei confronti degli altri. D’altra parte, il modo in cui il soggetto insegue la felicità a tutti i costi può intrappolarlo in una condizione di stallo emotivo.

emozioni e sentimenti

Emozioni e prospettive teoriche

Il termine emozione deriva dal latino “emovere”, che significa “scuotere” oppure “muovere verso l’esterno“. Questo concetto ha radici antiche ed indica sia la perturbazione di uno stato d’animo che la sua manifestazione esteriore. Le emozioni umane sono soggetti di studio complessi in psicologia, affrontati da diverse prospettive teoriche. Le principali teorie sono:

  • teorie psico-evoluzioniste: considerano costrutti biologici basati su emozioni di base universali, influenzate da circuiti neurali specifici e con radici genetiche comuni tra uomo e animale;
  • teorie valutative e sociali: enfatizzano il ruolo della valutazione cognitiva nell’esperienza emotiva, considerando le emozioni come processi psicologici derivanti dall’interazione individuo-ambiente, particolarmente durante lo sviluppo infantile, e influenzate da fattori sociali;
  • teorie estimative o costruttiviste: sfidano la distinzione netta tra emozioni e altre espressioni affettive, evidenziando il coinvolgimento complessivo del cervello nelle emozioni.

Inoltre, il modo in cui interpretiamo le emozioni può creare una suggestione in grado di modificare il modo in cui percepiamo il mondo e la realtà circostante. Ad esempio un’esplosione di rabbia può apparire come un evento negativo e uno spreco inutile di energie, ma talvolta può essere più sana della sua repressione. La tristezza può essere un’emozione molto utile quando dobbiamo elaborare un lutto mentre la paura ci porta ad essere prudenti e ci allontana dai potenziali pericoli. Un’emozione come la vergogna si collega al giudizio altrui e ci può orientare verso comportamenti socialmente accettati.

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Che differenza c’è tra emozione e sentimento?

I termini emozione e sentimento nel linguaggio comune sono spesso utilizzati in modo intercambiabile. Esiste però una importante differenza:

  • le emozioni sono reazioni immediate e di breve durata;
  • i sentimenti sono stati d’animo più duraturi e complessi come ad esempio l’amore o l’amicizia.

Rispetto ad altre condizioni interiori le emozioni hanno una natura reattiva di fronte ad uno stimolo mentre i sentimenti si costruiscono nel corso del tempo e possono manifestarsi anche senza un apparente motivo. Ad esempio la malinconia o la nostalgia sono stati d’animo che rispondono ad una condizione profonda che può accompagnare la vita interiore di un individuo per periodi della vita molto lunghi.

Le componenti delle emozioni

Le emozioni sono il risultato di un complesso insieme di componenti che includono aspetti fisiologici, cognitivi e comportamentali:

ComponentiDescrizione
Componente fisiologicaQuando si prova un’emozione si verificano modificazioni fisiologiche che coinvolgono il sistema nervoso centrale e il sistema endocrino. Le reazioni fisiologiche delle emozioni possono includere il battito cardiaco accelerato, il tremore, le sensazioni viscerali di rilassamento o di tensione. Ad esempio se stiamo provando un’emozione di paura il cuore comincia a battere più forte, i muscoli si preparano alla condizione di attacco o fuga e il cervello consuma maggiori quantità di ossigeno.
Componente cognitiva Il cervello registra il segnale proveniente dal corpo in reazione allo stimolo interno o esterno e fornisce una interpretazione di ciò che accade. Le valutazioni cognitive influenzano la percezione delle situazioni emotive e per questo motivo possono esistere risposte diverse ad uno stesso stimolo. Ad esempio la tristezza può dare origine al pianto oppure al silenzio in base ad una personale predisposizione.
Componente espressiva o comportamentaleOgni emozione corrisponde a particolari espressioni del volto, posture o movimenti che possono includere espressioni verbali e non verbali. Ad esempio in corrispondenza della sorpresa la mimica facciale si manifesta con gli occhi sbarrati e la bocca aperta mentre le sopracciglia corrugate sono espressione di rabbia o tristezza.

A livello comunicativo il linguaggio del corpo esprime in modo volontario o involontario i messaggi relativi allo stato d’animo e permette di cogliere ed interpretare le emozioni proprie e degli altri. Per questi motivi la dimensione comunicativa è in stretto rapporto con la dimensione sociale delle emozioni.

Quali sono le emozioni?

Per molti anni gli studiosi si sono interrogati su quali siano le emozioni di base e hanno cercato di trovare un elenco che fosse condivisibile a livello universale. In un recente articolo pubblicato sulla rivista Perspectives on Psychological Science si discute sul fatto che ancora oggi non esiste un criterio stabile per definire cosa siano davvero. Si potrebbe semplicemente riconoscere che le emozioni derivano da interazioni di diverso tipo tra processi biologici fondamentali e funzioni cognitive come la motivazione, i pensieri e gli affetti.

Stilare un elenco delle emozioni fondamentali pone un problema che riguarda questioni come il ruolo che hanno nel giudizio, nel processo decisionale e nella memoria. Allo stesso tempo gli studiosi considerano molto importante comprendere come avviene a livello personale la gestione e il controllo delle emozioni o quali sono le conseguenze psicologiche della difficoltà a regolare le emozioni (Ortony, 2021).

I disturbi emotivi sono spesso correlati a disturbi psichiatrici o neurologici, ma il collegamento tra gli studi neuropsicologici sul riconoscimento delle espressioni emotive e i disturbi emotivi reali è complesso a causa della vasta gamma di fattori che influenzano le emozioni umane.

Emozioni primarie

Secondo la classificazione elaborata dallo psicologo Robert Plutchik negli anni ’80 le seguenti emozioni primarie sono universali e presenti in tutte le culture umane:

  • gioia: stato di generale benessere;
  • tristezza: umore basso e tendenzialmente sfiduciato;
  • rabbia: reazione forte ed incontrollata;
  • paura: condizione di incertezza dovuta all’imprevedibilità di una situazione;
  • sorpresa: risposta piacevole o spiacevole ad un evento inatteso;
  • disgusto: sensazione di rigetto nei confronti di uno stimolo esterno;
  • fiducia o accettazione: stato d’animo positivo nei riguardi di qualcosa o qualcuno;
  • aspettativa o anticipazione: modalità di reagire a possibili condizioni future.

Hanno origini evolutive e svolgono un ruolo fondamentale nella sopravvivenza e nell’adattamento dell’individuo all’ambiente. Ciascuna ha diverse gradazioni interne per cui ad esempio le manifestazioni di gioia possono variare dalla serenità all’estasi mentre quelle della paura vanno dall’apprensione al terrore.

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Emozioni secondarie

Le emozioni secondarie sono più complesse e presentano una maggiore variabilità culturale. Se le emozioni primarie sono più istintive e difficili da controllare, quelle secondarie invece si riferiscono al modo con cui rispondiamo alle situazioni sociali. Secondo la classificazione della ruota delle emozioni di Plutchik derivano dalla combinazione di due emozioni primarie e compaiono in una fase più avanzata dello sviluppo sociale. Dipendendo in modo più forte dalle valutazioni cognitive e dalle interazioni sociali, le emozioni secondarie progrediscono in corrispondenza della maturazione della coscienza personale. Tra le emozioni secondarie ci sono:

  • gelosia: paura di perdere l’oggetto del proprio desiderio;
  • vergogna: valutazione negativa di sè in seguito ad una valutazione negativa da parte degli altri;
  • imbarazzo: sensazione di inadeguatezza in specifici situazioni sociali;
  • invidia: desiderio di ottenere qualcosa che appartiene ad altre persone;
  • speranza: stato d’animo positivo di fiducia per il futuro;
  • rassegnazione: sensazione di fallimento irrimediabile;
  • gratitudine: stato d’animo di riconoscenza per aver ottenuto qualcosa di buono;
  • delusione: condizione negativa in risposta ad un evento di fallimento della speranza;
  • risentimento: reazione nei confronti di un’azione ritenuta ingiusta o offensiva;
  • senso di colpa: condizione di accusa verso se stessi per aver compiuto un’azione o elaborato un pensiero contrario ai propri principi.

Un caso a parte è rappresentato dalla noia che viene considerata come uno stato d’animo più o meno transitorio di disinteresse. Esistono diversi tipi di noia che può avere risvolti positivi o negativi per l’individuo.

emozioni primarie e secondarie

Libri e giochi sulle emozioni

La comprensione delle emozioni è fondamentale per migliorare la consapevolezza emotiva e promuovere il benessere psicologico. Numerosi libri offrono approfondimenti su questo argomento fornendo strategie pratiche per gestire le emozioni e sviluppare competenze emotive. Tra questi si possono citare:

  • il libro delle emozioni di Umberto Galimberti;
  • Intelligenza emotiva di Goleman;
  • Mindfulness ed emozioni di Nicoletta Cinotti, tra gli altri.

La lettura di un libro sulle emozioni può aiutare ad intraprendere un cammino nelle profondità del nostro vissuto e può insegnare a superare quella insicurezza che a volte ci impedisce di entrare in relazione con gli altri. Inoltre, la sociologia delle emozioni sviluppata da Turner & Stets (2006) si basa sull’idea che sia necessario aumentare la consapevolezza emotiva che consiste nella gestione positiva delle emozioni come ad esempio:

  • la conferma di sé;
  • la coerenza tra pensieri ed emozioni;
  • la corrispondenza tra il comportamento e i sentimenti;
  • la congruenza tra le emozioni su di sé, sugli altri, sui ruoli e sulla situazione;
  • la sincronizzazione tra linguaggio verbale e non verbale.

Secondo questa teorizzazione classi specifiche di emozioni (sia positive che negative) possono essere suscitate in determinati contesti attraverso specifici processi biologici e psicologici. Per fare ciò è possibile utilizzare una vasta gamma di giochi progettati per esplorare ed educare sulle emozioni. Questi giochi possono essere utili strumenti didattici per insegnare ai bambini e agli adulti a riconoscere, esprimere e regolare le proprie emozioni in modo sano e costruttivo.

emozioni e benessere emotivo

Disturbi dell’appiattimento emotivo

Esistono diverse condizioni psicologiche che rendono difficile per un soggetto riconoscere o provare le emozioni. Ad esempio l’alessitimia è l’incapacità di dare un nome alle emozioni che si provano pur avvertendo sensazioni fisiche piacevoli o spiacevoli. La persona con alessitimia non riesce a risalire alle emozioni che provocano cambiamenti fisiologici o espressivi. Esistono anche forme di anedonia o appiattimento affettivo che rendono il soggetto totalmente o parzialmente incapace di provare emozioni.

L’anestesia emotiva è una forma di anedonia che si verifica quando un individuo sperimenta una riduzione significativa delle proprie emozioni al punto da credere di vivere in uno stato di torpore o incoscienza. Questa condizione è spesso causata da traumi emotivi, disturbi psicologici o abuso di farmaci e può avere gravi conseguenze sul benessere mentale e interpersonale dell’individuo.

A chi posso rivolgermi?

Le persone a volte hanno difficoltà a comunicare quali emozioni provano e come si sentono. Usare chiare etichette emotive per esprimersi aiuta le persone ad avere più consapevolezza delle proprie emozioni e a comunicare con gli altri riguardo ai propri bisogni. Le persone che usano un linguaggio più dettagliato per descrivere le proprie emozioni tendono ad essere psicologicamente più sane e resilienti. Per riuscire in questo obiettivo può essere importante rivolgersi ai professionisti della salute mentale. In Serenis, puoi trovare il supporto di uno psicologo online per una valutazione approfondita e trattamenti personalizzati per affrontare le difficoltà emotive in modo efficace. Con l’aiuto di un esperto si può aiutare la persona a scavare più a fondo nelle proprie emozioni, nella loro complessità e scoprirne il loro significato.

Che cosa è importante ricordare

Le emozioni sono una parte naturale e inevitabile della vita umana. È importante riconoscere, accettare e comprendere le proprie emozioni così come quelle degli altri per favorire lo sviluppo di relazioni sane, prendere decisioni consapevoli e avere un benessere emotivo generale. L’educazione emotiva e le strategie di gestione delle emozioni possono aiutare le persone a vivere in modo più consapevole e soddisfacente. A questo riguardo, è importante ricordare che le espressioni emotive hanno effetti notevoli sui nostri affetti, sul pensiero e sul comportamento delle persone intorno a noi. La potenza delle emozioni nel modellare le risposte comportamentali dipende dal grado di elaborazione delle informazioni da parte degli osservatori e dal modo in cui esprimiamo le emozioni con consapevolezza (Van Kleef & Côté, 2022).

Fonti

  • Ortony, A. (2021). Are all “Basic emotions” emotions? a problem for the (Basic) emotions construct. Perspectives on Psychological Science, 17(1), 41–61;
  • Van Kleef, G. A., & Côté, S. (2022). The social effects of emotions. Annual Review of Psychology, 73(1), 629–658;
  • Turner, J. H., & Stets, J. E. (2006). Sociological theories of human emotions. Annual Review of Sociology, 32(1), 25–52.
Martina Bisceglia

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Blog manager di Serenis, mi dedico a fornire risorse informative e approfondimenti sui temi del benessere mentale, della psicologia e della salute emotiva. Attraverso il nostro blog, miriamo a condividere conoscenze preziose e offrire supporto a coloro che cercano aiuto e comprensione nel loro percorso di crescita personale e di guarigione.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

reviewer

Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.