Come offrire un sostegno emotivo?

Accogli e sostieni chi ti sta vicino: scopri come offrire un sostegno emotivo efficace.

Il sostegno emotivo è un modo per offrire vicinanza, cura e supporto ad altre persone. Essere capaci di offrire sostegno emotivo non sempre è facile perché presuppone lo sviluppo di capacità di comprensione empatica e una certa intelligenza emotiva.

Fornire sostegno emotivo significa saper ascoltare e comprendere gli altri senza giudizio.

Approfondiamo il significato del sostegno emotivo e cerchiamo di capire come fare per essere d’aiuto agli altri nei diversi contesti.

Come dare sostegno emotivo?

Il sostegno emotivo consiste nel mostrare cura e vicinanza ad altre persone in modo da farle sentire meno sole. Essere emotivamente di supporto non è sempre facile perchè le diverse situazioni richiedono diversi tipi di sostegno.

Fornire sostegno emotivo presuppone che una persona ascolti senza giudizio e dimostri di comprendere rispondendo in modo empatico. Ciò può significare che una persona deve resistere all’impulso di provare a sistemare le cose, dare suggerimenti diretti a cambiare certe dinamiche o cercare di convincere qualcuno a esprimere necessariamente i propri sentimenti.

Studi psicologici affermano che la maggior parte delle persone ritiene di aver bisogno di sostegno emotivo quando deve prendere decisioni difficili in specifiche fasi della vita o se sta vivendo un momento di crisi esistenziale.

Anche se le caratteristiche del sostegno emotivo variano a seconda dei contesti, delle persone e delle caratteristiche culturali o sociali, esistono alcune qualità che una persona che offre sostegno emotivo può applicare in ogni situazione:

  • mostrare rispetto: avere rispetto della persona riconoscendo le sue qualità, le sue intenzioni e desideri. Rispettare l’altro significa anche avere riservatezza e sensibilità per ciò che comunica;
  • non essere giudicante: la sospensione del giudizio consiste nel mettere da parte le proprie idee e pensieri per cogliere senza preconcetti i pensieri, i sentimenti e la prospettiva dell’altro;
  • mostrare autentico interesse: è importante fornire rassicurazione e comprensione in modo incondizionato, il che significa che non ci si aspetta nulla in cambio dalla persona che riceve il nostro sostegno emotivo.

In cosa consiste un buon sostegno emotivo?

Offrire un buon sostegno emotivo consiste nel mettere in atto alcuni comportamenti di vicinanza che risultano essere d’aiuto per gli altri. In particolare una persona che offre un buon sostegno emotivo dovrebbe prestare un ascolto attivo, manifestare empatia, avere amore, cura e fornire all’altra persona un adeguato incoraggiamento.

Ascolto attivo

Una delle più importanti strategie per supportare emotivamente le altre persone è l’ascolto attivo. Questa tecnica di comunicazione presuppone di concentrarsi sui desideri e sui bisogni dell’altro senza operare forzature.

Ascoltare attivamente significa non solo cogliere attentamente ciò che una persona sta dicendo verbalmente ma anche di comprendere i messaggi inviati dal linguaggio non verbale.

Per esercitare un ascolto autentico bisogna anche saper porre le domande che servono a chiarire meglio il punto di vista dell’altra persona e riassumere verbalmente o riflettere su ciò che comunica.

Empatia

Empatizzare il più possibile con le esperienze dell’altro è una parte importante del sostegno emotivo. Convalidare e normalizzare i sentimenti che l’altra persona sta provando o sta esprimendo serve a farlo sentire meno inadeguato o solo.

Ad esempio quando si vuole offrire un sostegno emotivo ad una persona in lutto si può esprimere vicinanza sottolineando che sentimenti come la rabbia o la tristezza siano assolutamente normali in quel momento.

Potrebbe essere difficile entrare in empatia con emozioni che una persona non ha sperimentato personalmente. In queste situazioni è giusto essere onesti e riconoscere il dolore di un’altra persona esplicitando di non aver mai provato niente di simile.

Amore, cura e incoraggiamento

A volte una persona ha solo bisogno di sentire di essere amata. È quindi importante stare attenti a non intervenire con consigli non richiesti e soprattutto non sminuire mai la gravità dei suoi problemi.

Cercare di risolvere il problema può far sentire la persona frustrata o inadeguata. Ciò che occorre è piuttosto far sentire la propria vicinanza, mostrare cura e sensibilità e fornire un incoraggiamento.

A seconda della situazione potrebbe essere opportuno ricordare alla persona che tutti commettono errori oppure lodare la sua capacità di superare i momenti difficili.

In alcune situazioni qualcuno potrebbe semplicemente aver bisogno di parlare per elaborare un’esperienza. Quando invece viene richiesto in modo diretto un consiglio si può provare a porre delle domande che aiutino la persona ad esplorare in autonomia le diverse opzioni.

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Cosa aspettarsi dal sostegno emotivo

Essere d’aiuto per gli altri presuppone sicuramente un atteggiamento di grande sensibilità che non tutti possiedono. È dunque importante che la persona che chiede supporto e quella che lo fornisce abbiano aspettative realistiche sull’efficacia del sostegno emotivo.

Il sostegno emotivo non sempre produce dei cambiamenti nell’altra persona

Il sostegno emotivo può avere come conseguenza la creazione di una connessione, la sensazione di essere compresi e talvolta la nascita di idee che possono aiutare a risolvere i problemi.

Non sempre però le cose vanno in quest’ultima direzione. Il semplice fatto di mostrare vicinanza infatti non garantisce il miglioramento di una situazione e non sempre produce dei cambiamenti nella vita dell’altra persona.

L’obiettivo di un buon sostegno emotivo dovrebbe essere quello di far sentire gli altri ascoltati, apprezzati e amati. Anche se la situazione dovesse rimanere difficile per qualcuno, il sostegno emotivo potrà comunque essere importante per evitare che il disagio aumenti o che la situazione peggiori ulteriormente.

Per essere sicuri che il sostegno emotivo stia funzionando si può esplicitamente chiedere se l’altra persona percepisce che il supporto è utile nella sua vita o se si sente più fiducioso nell’affrontare le difficoltà.

Il sostegno emotivo può prosciugare chi lo offre

Chi offre il proprio sostegno emotivo ad altri deve anche cercare di preservare la propria personale sfera di benessere. Quando si mostra grande sensibilità nei confronti del disagio altrui ci può essere il rischio di perdere di vista i confini e di rimanere eccessivamente coinvolti in un vortice di emozioni e sentimenti.

Questo punto è molto importante da tenere in considerazione per chi offre sostegno emotivo. A volte infatti può succedere di essere totalmente invasi dai problemi degli altri al punto da non riuscire più a porre un argine. Diventa dunque necessario riuscire a trovare il modo di concludere una conversazione o porre un limite ad un incontro quando si percepisce che l’altra persona ci sta prosciugando emotivamente.

Non bisogna sentirsi in colpa nel dire che avete altri obblighi familiari o lavorativi da assolvere o che semplicemente quel giorno siete particolarmente stanchi o stressati. Ciò che conta è far percepire all’altra persona che vi sentite incapaci di offrire sostegno pur avendo molto a cuore la sua difficile situazione.

Il supporto emotivo può essere molto impegnativo ed è importante che tutti i soggetti coinvolti sentano di poter stabilire limiti sani. Infine, quando l’aiuto di amici e familiari non sembra sufficiente è fondamentale prendere in considerazione l’idea di rivolgersi ad uno psicologo, e come trovare lo psicologo giusto.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

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Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.