Fobia: che cos'è, sintomi, cause e come si cura

Una fobia è una paura irrazionale, intensa e persistente verso oggetti, situazioni o creature specifiche, sproporzionata al pericolo reale. Causa forte ansia, sintomi fisici e l'evitamento sistematico dello stimolo temuto.

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Fobie specifiche

Cos'è la fobia?

La fobia (o fobia specifica) è un disturbo d'ansia caratterizzato da una paura intensa, irrazionale e sproporzionata verso un oggetto, un animale o una situazione che vengono considerate e percepite come pericolose.

A differenza di una normale paura, che è una reazione difensiva a un pericolo reale e tende a diminuire quando il pericolo scompare, la paura in caso di fobia:

  • È eccessiva rispetto al pericolo effettivo.
  • È persistente (generalmente dura per 6 mesi o più).
  • Provoca un significativo disagio e porta la persona a mettere in atto un sistematico evitamento dello stimolo temuto, compromettendo la sua vita quotidiana.

La persona che soffre di fobia di solito riconosce che la sua paura è irragionevole ed eccessiva, ma non riesce a controllarla. 

Le fobie possono essere sia transitorie che croniche, ma principalmente sono specifiche, cioè associate a situazioni o oggetti specifici.

Cos'è la fobia

Sintomi della fobia

I sintomi delle fobie si manifestano quando una persona è esposta all'oggetto o alla situazione temuta (stimolo fobico), o anche solo anticipando tale esposizione (ansia anticipatoria). Questi sintomi possono essere suddivisi in fisici e psicologici.

Sintomi fisici delle fobie

Quando si verifica una fobia, il corpo reagisce con un'attivazione del sistema nervoso, con la possibilità di arrivare anche ad avere un attacco di panico. I sintomi fisici più comuni includono:

  • Aumento della frequenza cardiaca (tachicardia) o palpitazioni.
  • Sudorazione eccessiva.
  • Tremori o scosse muscolari.
  • Mancanza di respiro (dispnea) o sensazione di soffocamento.
  • Dolore o oppressione al petto.
  • Nausea, disturbi di stomaco o diarrea.
  • Vertigini o sensazione di svenimento.
  • Vampate di calore o brividi.
  • Secchezza delle fauci.

Sintomi psicologici delle fobie

I principali sintomi psicologici più presenti nelle fobie sono:

  • Paura e ansia immediate e intense: la reazione è sproporzionata rispetto al pericolo reale.
  • Pensieri catastrofici: previsioni di esiti terribili (es. perdere il controllo, impazzire, morire, svenire).
  • Sensazione di terrore.
  • Paura di perdere il controllo.
  • Derealizzazione: senso di irrealtà o di distacco dall'ambiente circostante.
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Comportamenti tipici di chi soffre di fobia specifica

Il sintomo comportamentale più caratteristico della fobia è l'evitamento sistematico dello stimolo temuto.

  • Evitamento: la persona fa di tutto per non incontrare l'oggetto o la situazione fobica, limitando significativamente la propria vita quotidiana (es. chi ha paura di volare rinuncia a viaggi, chi ha fobia sociale evita eventi pubblici).
  • Tolleranza con disagio marcato: se l'evitamento non è possibile, la situazione viene sopportata con ansia e disagio intensi.

Quali sono le cause delle fobie?

Le cause delle fobie non sono completamente note, ma si ritiene che siano il risultato di una combinazione di diversi fattori di rischio tra cui:

  • Esperienze traumatiche (condizionamento classico): molte fobie sono associate a un'esperienza traumatica o a un evento spaventoso che ha coinvolto l'oggetto o la situazione fobica. Ad esempio, essere stati attaccati da un cane può portare alla cinofobia (paura dei cani).
  • Apprendimento osservativo: la fobia può essere appresa osservando le reazioni di paura o terrore di altre persone (soprattutto i genitori o persone significative) nei confronti dello stesso stimolo.
  • Trasmissione di informazioni: ricevere ripetuti avvertimenti sulla pericolosità di un oggetto o una situazione (ad esempio, da parte dei genitori) può innescare lo sviluppo di una fobia.

Tipologie di fobie

A oggi sono state identificate oltre 500 diverse fobie specifiche. Tra le fobie più comuni troviamo:

  • belonefobia: detta anche “tripanofobia”, è la paura degli aghi. Per chi la sperimenta, fare un semplice prelievo del sangue può diventare un’esperienza terribile.
  • emetofobia: si tratta della paura del vomito e di vomitare, che potrebbe portare all’evitamento di  situazioni in cui è presente del cibo, ma anche essere la causa di un comportamento disfunzionale legato a esso.
  • cinofobia: questa fobia riguarda le persone che hanno paura dei cani e si manifesta, solitamente, dopo un’esperienza traumatica con l’animale. Come per altre fobie, anche questa potrebbe far scattare il meccanismo di evitamento.
  • coulrofobia: trucco pesante, imprevedibilità, figure angoscianti e minacciose della cultura pop come Pennywise, potrebbero spaventare profondamente al posto di far sorridere, e far insorgere la coulrofobia, cioè la paura dei clown.
  • agorafobia: conosciuta come “la paura delle piazze”, l'agorafobia è la paura  di ritrovarsi in un luogo aperto, in uno spazio pubblico o affollato dove non c’è una via di fuga agevole.
  • claustrofobia: all’opposto dell’agorafobia, una persona che soffre di claustrofobia ha il terrore di restare in spazi ristretti e chiusi dai quali non si può scappare. Niente ascensori quindi, o piccole stanze e, in certi casi, anche macchinari medici come quelli per la risonanza magnetica.
  • sessuofobia: la sfera sessuale è importante per molte persone, ma per altre tutto ciò che la riguarda (attività sessuale, intimità fisica o elementi legati al sesso come nudità o contatto) può scatenare la fobia del sesso.
Tipologia di fobie

Quali sono i trattamenti più efficaci per le fobie?

La psicoterapia, soprattutto quella a indirizzo cognitivo-comportamentale (CBT) è considerata un trattamento d'elezione per le fobie, perché interviene sia sull’individuazione delle possibili cause, sia sulla gestione e superamento della fobia.. Ecco come è possibile curare le fobie utilizzando le tecniche dell’approccio cognitivo-comportamentale:  

  • Esposizione graduale (desensibilizzazione sistematica): consiste nell'esporre gradualmente e ripetutamente la persona allo stimolo fobico, in un ambiente sicuro e controllato, finché l'ansia non diminuisce naturalmente. L'esposizione può avvenire nella realtà, nell'immaginazione o tramite realtà virtuale.
  • Ristrutturazione cognitiva: Aiuta a identificare e sfidare i pensieri irrazionali e catastrofici legati alla fobia.

Trattamento farmacologico

I farmaci non curano la fobia, ma possono essere utili per gestire i sintomi gravi di ansia e panico, specialmente se la fobia coesiste con altri disturbi (come il disturbo di panico o la depressione).

  • Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e altri antidepressivi: sono spesso usati per ridurre l'ansia generale a lungo termine.
  • Benzodiazepine: usate per un sollievo rapido ma a breve termine da un attacco d'ansia acuto (spesso con cautela per il rischio di dipendenza).
  • Beta-bloccanti: possono essere prescritti per fobie da prestazione (es. parlare in pubblico), in quanto bloccano gli effetti fisici dell'adrenalina (come tachicardia e tremore).
Fonti:

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FRFederico Russo
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
JRJacopo Rizzuti
Jacopo RizzutiPsicologo e Psicoterapeuta
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Sono psicologo e psicoterapeuta. Dopo la laurea in psicologia dinamico-clinica mi sono specializzato in psicoterapia psicoanalitica. Nella mia attività clinica do pari priorità sia all'ascolto attento ed empatico del paziente e del suo mondo interno, sia alla costruzione di un intervento efficiente e utile al benessere del paziente stesso. Queste penso che siano le colonne portanti per arrivare ad un vero cambiamento interno.
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