Insicurezza: una gabbia che può diventare patologica

Affrontare l'insicurezza richiede auto-riflessione, pratiche di auto-compassione, riconoscimento delle proprie qualità e obiettivi realistici, oltre a cercare supporto sociale e professionale quando necessario.

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insicurezza cos'è cause come combatterla

Se ti trovi spesso in uno stato d’animo che ti blocca impedendoti di reagire, per paura di non essere all’altezza della situazione o perché immagini che qualunque cosa ti riservi il futuro finirà con un fallimento o una delusione, l’insicurezza (da non confondere con l'incertezza o l'incoscienza) è un'emozione che ti è famigliare.

Alcune persone sono più predisposte di altre a svilupparla, ma il "sono fatto così" non deve diventare una gabbia dorata in cui rifugiarsi per non mettersi mai in gioco. L’insicurezza può migliorare lavorando su se stessi e di seguito ti spiegheremo come.

Che cos’è l’insicurezza

L’insicurezza è un'emozione caratterizzata da aspettative negative verso il futuro, che portano a non agire o a non impegnarsi realmente in ciò che si fa perché ci si attende un fallimento.

L'insicurezza è una condizione psichica di sfiducia, di esitazione, di smarrimento.

Treccani, dizionario online

Il risultato è il fenomeno che prende il nome di profezia che si autoavvera: le nostre credenze condizionano il nostro agire fino al punto che diventiamo noi stessi gli artefici della nostra disfatta.

Si forma così un circolo di autosvalutazione che viene continuamente confermata dai propri insuccessi e che limita la possibilità di crescere e acquisire nuove risorse su cui fare affidamento. Questa condizione in cui continuamente immaginiamo un futuro di fallimenti qualsiasi tentativo facciamo, che puntualmente esita nella catastrofe, prende il nome di sindrome di Cassandra ed è l’emblema di come i nostri stessi paletti mentali dettati dall’insicurezza ci limitino.

Tipologie di insicurezza

Esistono diversi tipi di insicurezza perché le persone possono sperimentare incertezza in molteplici aree della loro vita. Le fonti di insicurezza possono derivare da diverse esperienze, influenze culturali, aspetti personali e contesti sociali.

Insicurezza emotiva

Questo tipo di insicurezza si manifesta nelle relazioni interpersonali e può riguardare la paura del rifiuto, la necessità eccessiva di approvazione dagli altri o la mancanza di fiducia nelle proprie capacità emotive. Le persone possono sperimentare insicurezza in base alle esperienze vissute nel corso della vita, ad esempio, le esperienze passate di fallimento o trauma. Questo tipo di insicurezza comporta una grande tristezza per la persona che si trova a misurarsi con il contesto di riferimento.

Insicurezza professionale

Questo tipo di insicurezza si manifesta nel contesto lavorativo e può riguardare la mancanza di fiducia nelle proprie competenze, la paura del fallimento o il senso di inferiorità rispetto ai colleghi, soprattutto a causa della pressione sociale del sistema produttivo.

Insicurezza per il lavoro

Insicurezza relazionale in amore

Si manifesta nel timore del rifiuto o dell'abbandono da parte del partner, nell'incertezza riguardo ai sentimenti del partner o nella paura di non essere abbastanza per mantenere una relazione. Le relazioni personali, in particolare quelle dannose o tossiche, possono contribuire sia alla bassa autostima che all'insicurezza. Ad esempio, un partner critico o controllante può minare ulteriormente l'autostima e alimentare l'insicurezza nella relazione. Gli autori di uno studio sulle relazioni hanno osservato che quando le persone sono insicure riguardo all'accettazione del partner, spesso esprimono vulnerabilità emotive nei confronti del partner, il che le porta a credere che il partner le consideri altamente vulnerabili e insicure, attivando un loop che si riflette in entrambe i partners.

Insicurezza sul proprio corpo

Le persone tendono spesso a confrontare il proprio aspetto con gli standard di bellezza promossi dai media, dalla società o dai social media. Questi confronti possono portare a sentimenti di inadeguatezza e insicurezza se una persona non si conforma a tali standard. Esperienze negative come il bullismo, il body shaming o la critica costante o l'umiliazione possono contribuire alla vergogna e all'insicurezza sul proprio corpo. Queste esperienze possono lasciare cicatrici emotive e portare a una percezione distorta di sé stessi.

Come curare insicurezza per il corpo

Da cosa nasce l'insicurezza: tutte le possibili cause

L'insicurezza può derivare da una serie di fattori e esperienze, sia interne che esterne all'individuo che la sperimenta.

Condizioni di salute mentaleAlcuni disturbi mentali, come l'ansia, la depressione o i disturbi dell'immagine corporea, possono contribuire all'insicurezza. Questi disturbi possono influenzare negativamente la percezione di sé stessi e alimentare i sentimenti di inadeguatezza.
Eventi stressantiSituazioni difficili nella vita quotidiana, come cambiamenti significativi, conflitti relazionali o problemi finanziari, possono aumentare temporaneamente i livelli di insicurezza.
Ambiente familiareL'ambiente familiare in cui si cresce può avere un impatto significativo sull'autostima e sulla sicurezza di sé. Le dinamiche familiari disfunzionali, il mancato sostegno emotivo o l'abuso possono alimentare sentimenti di insicurezza.
Pressione culturale e confronto socialeI valori culturali e le aspettative sociali possono influenzare la percezione di sé stessi e contribuire all'insicurezza. Ad esempio, i messaggi culturali riguardo ai canoni di bellezza possono portare a sentimenti di inadeguatezza fisica. Il confronto costante con gli altri e la percezione di essere inferiori o inadeguati rispetto agli altri possono contribuire all'insicurezza. Questo può essere accentuato dai social media.
Aspettative irrealisticheLa pressione per conformarsi a standard irrealistici, sia personali che sociali, può portare a sentimenti di inadeguatezza e insicurezza. Ad esempio, le aspettative perfezioniste possono alimentare un senso di fallimento o di inadeguatezza.
Esperienze traumaticheEventi traumatici, relazioni dannose o esperienze negative vissute in passato possono influenzare negativamente l'autostima e la percezione di sé stessi, contribuendo all'insicurezza.

Queste sono solo alcune delle possibili cause dell'insicurezza, e spesso è una combinazione di fattori che contribuisce a questo stato emotivo. Riconoscere le cause dell'insicurezza è il primo passo per affrontarla e lavorare per migliorare la propria autostima e fiducia in sé stessi.

Come riconoscere il problema di un’insicurezza patologica?

Le continue svalutazioni possono essere strettamente correlate ad altri comportamenti, come l’autocensura, il reprimere e contenere tutte le emozioni e i pensieri. L’insicurezza può riguardare i più svariati ambiti, può essere specifica per alcuni oppure abbracciarli tutti. Alcuni esempi sono l’ambito lavorativo o di studio, quello relazionale e interpersonale, la realizzazione di sé o anche semplicemente il proprio aspetto fisico. Di conseguenza, le ripercussioni possono essere le più svariate, dal non procedere con la propria carriera all’abbandono dell’università o alla chiusura disfunzionale di una relazione.

Cosa causa l’insicurezza patologica?

Alla base di un vissuto di insicurezza intensa, quasi paralizzante, c’è uno scarso senso di autoefficacia. Questo concetto è strettamente collegato a quello di autostima e ha a che fare con la nostra convinzione di essere capaci, di avere le risorse per affrontare le difficoltà. Una bassa autoefficacia produce delle aspettative negative, ovvero di fallimento. La suggestione può giocare un ruolo significativo nel modellare le aspettative e influenzare il senso di autoefficacia, contribuendo alla formazione di convinzioni che possono influire sulle risposte emotive e comportamentali.

Inoltre, ci sono persone particolarmente sensibili al giudizio degli altri, che temono costantemente di non essere all’altezza delle aspettative altrui, di deluderli. Altre volte, invece, la paura è nei confronti di se stessi. Se sei una persona perfezionista, l’idea del fallimento ti spaventa, e quella del rifiuto ti appare forse insostenibile. Questi eventi negativi lasciano una ferita a chi nasconde la sua insicurezza dietro il tentativo di essere perfetto e l’immagine che hanno di sé è così fragile che basta un piccolo insuccesso per infrangerla.

Parallelamente, ciascuno di noi ha anche un modo diverso di vedere come si distribuiscono le responsabilità: un locus of control esterno è deresponsabilizzante, dal momento che addossa le colpe dell’insuccesso a qualcosa che non dipende da noi; un locus of control interno, invece, può essere autodistruttivo nel momento in cui riteniamo di aver fallito esclusivamente per una nostra incapacità. Questo contribuisce a rafforzare il circolo dell’insicurezza.

A questo punto entra in gioco l’autoefficacia: abbinata al locus of control interno, che consente di percepire che siamo in grado di cambiare le cose, intervenendo nel corso degli eventi in maniera efficace. Ecco che, ragionando sulle cause, abbiamo trovato il punto di partenza per iniziare una svolta.

Motivazioni insicurezza

La relazione tra insicurezza e bassa autostima

L'insicurezza e la bassa autostima sono strettamente correlate e spesso vanno di pari passo. Entrambe, possono avere origini simili, derivanti da esperienze passate negative, messaggi autodistruttivi, confronti sociali o altri fattori che influenzano l'immagine di sé stessi e la percezione delle proprie capacità.

Le persone con bassa autostima tendono ad essere più inclini a preoccuparsi del giudizio degli altri e a temere il rifiuto. Questa paura può alimentare l'insicurezza e influenzare negativamente il modo in cui si relazionano agli altri. Affrontare entrambi i concetti può richiedere un approccio olistico che coinvolge il lavoro su pensieri negativi, comportamenti autodistruttivi e modelli di relazione dannosi.

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Insicurezza e ansia: il legame e gli effetti

L'insicurezza e l'ansia sono spesso correlati e possono influenzarsi reciprocamente.

  • Paura del futuro: L'insicurezza può portare a preoccupazioni costanti riguardo al futuro e al fallimento.
  • Ruminazione su pensieri negativi: Le persone che si sentono insicure tendono ad avere una maggiore propensione a ruminare su pensieri negativi riguardo a sé stesse e alle loro capacità.
  • Paura del giudizio degli altri: L'insicurezza può portare a una costante preoccupazione per il giudizio degli altri e per il timore di essere giudicati o rifiutati. Questa paura può generare ansia sociale e rendere difficile per la persona interagire con gli altri o partecipare a situazioni sociali.

L'insicurezza e l'ansia possono creare un feedback loop negativo, in cui l'insicurezza alimenta l'ansia e viceversa. Questo ciclo può diventare autoperpetuante e difficile da rompere senza intervento esterno o lavoro consapevole sulla propria autostima e capacità di gestire l'ansia.

Come riconoscere una persona insicura?

Una persona insicura può manifestare diversi comportamenti e atteggiamenti che riflettono il suo stato interno di incertezza e mancanza di fiducia. Ci sono alcuni atteggiamenti caratterizzanti l'insicurezza patologica, come:

  • Eccessiva ricerca di conferme: una persona insicura potrebbe costantemente cercare conferme dagli altri riguardo alle proprie azioni, pensieri o decisioni. Potrebbe chiedere frequentemente approvazione e validazione per sentirsi sicura delle proprie scelte.
  • Evitamento di situazioni sfidanti: una persona insicura potrebbe evitare situazioni o attività che potrebbero metterla alla prova o esporla al rischio di fallimento. Questo può limitare le opportunità di crescita personale e professionale.
  • Auto-critica costante: una persona insicura potrebbe essere eccessivamente critica nei confronti di sé stessa, concentrando l'attenzione sui propri difetti e fallimenti anziché sulle proprie qualità e successi. Questo atteggiamento può minare l'autostima e alimentare l'insicurezza.
  • Difficoltà nell'affrontare critiche: una persona insicura potrebbe reagire in modo eccessivamente emotivo o difensivo alle critiche, percependole come un attacco personale anziché come un'opportunità per imparare e crescere.

Come si presenta una persona insicura

Che cosa fare in caso di insicurezza

Per ridimensionare il problema dell’insicurezza il primo passo è lavorare sulle aspettative: se sono troppo alte, il fallimento è praticamente assicurato, si tratta di un semplice calcolo di probabilità. Ecco perché la ricerca della perfezione è destinata a una continua delusione. Delusioni ripetute, a loro volta, danno luogo al famoso fenomeno delle profezie che si autoavverano, alimentando le aspettative di fallimento. Al contrario, le esperienze positive possono aumentare il senso di autoefficacia.

Ma a volte è proprio la rassegnazione al pensiero che non potremo farcela a darci un riferimento, che ci consente di rimanere nella nostra gabbia, dove l’insicurezza ci tiene prigionieri ma ci evita di esporci a situazioni che potrebbero essere imbarazzanti, difficili da affrontare perché ci mettono di fronte al nostro essere imperfetti e fallibili. L’insicurezza ci toglie la responsabilità della nostra stessa esistenza, lasciandocela vivere in maniera passiva, in balia degli eventi. Da questa limitazione dobbiamo fuggire per riconquistare la libertà di affermarci ed essere noi stessi al massimo del nostro potenziale.

Accettare se stessi

Il primo passo, dunque, è capire chi si vuole essere, quale potenziale si cela in noi e va coltivato per raggiungere la sua espressione migliore. Ma per compiere questo percorso è fondamentale cambiare l’atteggiamento verso se stessi, praticando la gratitudine e l’autocompassione invece della colpevolizzazione. Ciò significa smettere di giudicarsi con severità e solo sulla base dei propri fallimenti, riconoscere che la vita propone sfide difficili che talvolta si perdono. Quando ciò accade, si possono acquisire gli strumenti per affrontare la prossima sfida.

Perdonare i propri errori è il punto di partenza per sviluppare una migliore conoscenza di sé partendo dai propri limiti. La visione che si sviluppa del problema deve essere oggettiva, fino alla comprensione che i meccanismi che si mettono in atto per far fronte a una situazione problematica non sono funzionali e devono essere sostituiti.

Sviluppate l’autostima per vincere l’insicurezza

Una volta esaminata attentamente la situazione e fatto luce sulle proprie potenzialità, occorre cercare di raggiungere l’equilibrio tra l’accettazione e il potenziamento. Non tutto, infatti, potrà essere cambiato, ma dei miglioramenti sono sempre possibili e da questi si può trarre maggiore sicurezza e fiducia in se stessi. Da qui, inoltre, si potranno gettare le basi per il pieno sviluppo di sé, diventando chi si è davvero senza doversi nascondere dietro il tentativo di rispettare le aspettative degli altri.

In questo modo si potrà dare vita a un nuovo sé, autentico e libero, che potrà sviluppare se stesso ma senza ostinarsi a mostrare delle qualità che non possiede, perché consapevole dei suoi limiti tanto quanto delle sue possibilità. La consapevolezza precedentemente acquisita, quindi, si combina con l’accettazione dei propri paletti, proteggendo la persona dal timore della delusione, perché avrà delle aspettative realistiche, basate sulla profonda conoscenza di sé.

Ma, allo stesso tempo, fermarsi all’accettazione non implica una crescita personale, quindi occorre aggiungere un ulteriore sforzo che possa portare al miglioramento. Ciò significa potenziare l’autostima, che però non è un processo eseguibile in autonomia e nell’isolamento. La misura dei propri successi, infatti, si ha nel concreto, nelle esperienze, e nel confronto con gli altri. La condivisione di un contesto, far parte di un gruppo in cui i membri si supportano reciprocamente, infonde un senso di sicurezza che si genera dalla convinzione che, se si sta in un gruppo, è perché gli altri lo permettono. E ovviamente gli altri lo permettono perché ci approvano. Questo feedback positivo è esattamente del tipo necessario per alimentare l’autostima. Tuttavia, anche in questo caso, l’equilibrio è la chiave: affidarsi al giudizio degli altri per far crescere la propria autostima non significa diventarne dipendenti.

Come combattere l'insicurezza lavorando sull'autostima

Come combattere l'insicurezza in amore

L’insicurezza ci fa tendere alla dipendenza affettiva, specialmente nelle relazioni di coppia, in cui ci si appoggia completamente all’altro in cerca della sua approvazione, come se la nostra autostima non sapesse camminare da sola. Si rimane invischiati completamente in questa relazione, avvertendo sempre un senso di inferiorità rispetto all’altro e sentendosi in colpa quando la relazione finisce. Il dialogo e la condivisione possono essere un antidoto, un luogo in cui sperimentare la propria autoefficacia e la capacità di essere assertivi e di determinare il proprio futuro.

Raggiungere questo equilibrio è incredibilmente difficile e, nel caso in cui l’insicurezza sia così intensa da essere patologica, il percorso necessita della guida di un esperto. Il servizio di Serenis è completamente online, con solo psicoterapeuti e psicoterapeute online.

La vita presenta sfide uniche per chiunque, non importa chi tu sia o cosa abbia affrontato. Il tuo passato non ti definisce, né deve determinare il resto della tua vita.

Fonti

  • Bobbio A, Manganelli AM, Cannone S. Job insecurity, subjective well-being and the moderating role of locomotion. G Ital Med Lav Ergon. 2017 Nov;39(1):42-48. PMID: 29916620.
  • Pourmotabbed A, Moradi S, Babaei A, Ghavami A, Mohammadi H, Jalili C, Symonds ME, Miraghajani M. Food insecurity and mental health: a systematic review and meta-analysis. Public Health Nutr. 2020 Jul;23(10):1778-1790. doi: 10.1017/S136898001900435X. Epub 2020 Mar 16. Erratum in: Public Health Nutr. 2020 Jul;23(10):1854. PMID: 32174292; PMCID: PMC10200655.

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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.

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Dott.ssa Martina Migliore
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.

FRFederico Russo
Federico Russo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048.

Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara.

Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.