Senso di colpa: cos'è e come imparare a gestirlo

Il senso di colpa è un'emozione complessa che può essere provocata da una varietà di situazioni e circostanze. In presenza di disturbi psicologici, può essere accentuato o mancare del tutto.

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senso di colpa

Punti chiave

  • Cos'è il senso di colpa: il senso di colpa è un'emozione che si sviluppa quando una persona ritiene di aver violato una norma morale o sociale. Questa emozione spinge l'individuo a riflettere sul proprio comportamento e, spesso, a cercare di rimediare al proprio errore. È strettamente legata alla coscienza e al senso di responsabilità personale.
  • Senso di colpa e psicopatologia: il senso di colpa può essere eccessivo e contribuire a disturbi psicologici come depressione e disturbo ossessivo-compulsivo. In alcuni disturbi, come il disturbo antisociale, l’assenza di colpa è un segnale di compromissione morale.
  • Come superare il senso di colpa: superare il senso di colpa significa riconoscere gli errori senza punirsi eccessivamente, distinguendo tra responsabilità reale e autocritica irrazionale. Chiedere scusa e riparare ai propri sbagli aiuta a ridurre il disagio emotivo. Se il senso di colpa è persistente e opprimente, il supporto di un esperto può essere utile per ritrovare l'equilibrio.

Cos'è il senso di colpa?

Il senso di colpa è un'emozione complessa, che si sviluppa più tardi rispetto alle emozioni primarie e ha la funzione di impedire comportamenti considerati immorali.

Il senso di colpa appartiene alle emozioni definite “etiche” o "morali", perché favorisce comportamenti corretti e si manifesta in modo negativo quando una persona viola una norma sociale o morale.

cos'è il senso di colpa

Con il passare del tempo e l'espansione del nostro mondo relazionale, acquisiamo consapevolezza e interiorizziamo norme giuridiche, morali ed etiche che influenzano la nostra coscienza personale. Il senso di colpa diventa dunque più frequente e associato al proprio senso di responsabilità. Si presenta in diverse situazioni, come il senso di colpa verso il partner per un litigio, per aver deluso qualcuno, per aver fatto qualcosa di moralmente scorretto o anche senza alcuna colpa oggettiva. Un esempio di questo può essere la "colpa del sopravvissuto", sperimentata dall'unico sopravvissuto dopo un incidente d'auto.

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Teorie del senso di colpa

Le teorie della nascita del senso di colpa prendono in considerazione una serie di fattori lo possono influenzare, come il contesto culturale, il temperamento individuale, l'orientamento religioso, le pratiche educative e disciplinari. Esistono anche differenze nel momento in cui si ritiene che i bambini siano in grado di provare e esprimere il senso di colpa. Le principali sono le seguenti:

TeoriaDescrizione
Teoria delle emozioni discreteIl senso di colpa è considerato una delle emozioni fondamentali e si sviluppa in risposta a un'azione che si percepisce come moralmente sbagliata o una violazione dei propri valori personali.
Teoria psicoanalitica classicaFreud afferma che l'istanza interiore che regola i nostri comportamenti sul piano morale è il Super-Io. Quando il Super-Io non riesce a porre delle barriere alle pulsioni provenienti dall'inconscio si può generare un profondo conflitto interiore tra i desideri e le norme morali. In questo caso la colpevolizzazione è una forma di punizione interna autoindotta che serve a regolare i comportamenti futuri. In assenza di un Super-Io sufficientemente solido infatti si va incontro ad una disregolazione della condotta morale.
Teorie dell'apprendimento e cognitiveSi concentrano sul modo in cui il senso di colpa si forma attraverso processi di apprendimento e pensiero cognitivo. Secondo la teoria dell'autovalutazione di Richard Lazarus, il senso di colpa si sviluppa quando una persona confronta il proprio comportamento con i propri standard personali e percepisce di non essere all'altezza di tali standard.

Senso di colpa e psicopatologie

L'assenza di senso di colpa è un segno di disturbi psichici rilevanti, come nel caso del disturbo antisociale, dove l'individuo sembra incapace di provare questa emozione.

Nella depressione invece, si manifesta spesso un'eccessiva autocritica e tendenza all'autorimprovero.

Nel disturbo ossessivo-compulsivo è stata evidenziata la propensione alla colpa, la sensibilità alla colpa e il timore di colpa.

  • La propensione alla colpa è la tendenza individuale a provare sentimenti di colpa in situazioni specifiche. È una sorta di predisposizione interna che varia da persona a persona e può influenzare notevolmente le reazioni emotive.
  • La sensibilità alla colpa è la capacità di percepire e reagire emotivamente alla colpa. Le persone con una maggiore sensibilità possono essere più inclini a sentirsi colpevoli anche per piccoli errori o azioni insignificanti.
  • Infine, il timore di colpa è la paura anticipatoria legata alla possibilità di provare colpa in futuro. Questo tipo di ansia può portare le persone a evitare situazioni o comportamenti specifici per evitare il rischio di sentirsi colpevoli in seguito.

Secondo gli esperti, nel DOC i sensi di colpa emergono come un aspetto significativo, spesso non correlato ad azioni effettivamente compiute, ma piuttosto a pensieri intrusivi. Un individuo può sentirsi in colpa per il semplice fatto ad esempio di aver avuto un pensiero aggressivo. Questi pensieri possono scatenare emozioni intense, senso di colpa e ansia.

psicopatologie e senso di colpa

È importante distinguere tra pensiero e azione: pensare a qualcosa non equivale ad averlo fatto. Acquisire questa consapevolezza, nel DOC, costituisce il primo passo per affrontare le preoccupazioni legate ai sensi di colpa e alle distorsioni cognitive associate. Serenis offre un sostegno personalizzato tramite la psicoterapia online, fornendo il supporto di esperti in grado di individuare e affrontare queste condizioni che causano disagio, aiutandoti a riconquistare il tuo equilibrio emotivo.

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Senso di colpa, altruismo e moralità

La colpa può insorgere in risposta a due tipi distinti di violazioni: una derivante dalla mancanza di altruismo, l'altra dalla trasgressione di principi etici. Infatti, gli esperti distinguono tra colpa altruistica e colpa deontologica (Francesco Mancini).

  • La colpa altruistica si verifica quando una persona si sente in colpa per aver fatto qualcosa che ha portato beneficio a qualcun altro, ma che potrebbe aver causato dolore o disagio a sé stessa o ad altri. Ad esempio, una ragazza potrebbe sentirsi in colpa per essere incinta quando la sua migliore amica non può avere figli.
  • La colpa deontologica, invece, si verifica quando una persona si sente in colpa per aver violato una regola morale o un principio etico, anche se non ha causato danni diretti a nessuno. Un esempio potrebbe essere il senso di colpa di qualcuno dopo aver compiuto un'azione considerata sbagliata secondo i principi religiosi, come la masturbazione femminile o maschile.

Nonostante questi due tipi di colpa possano coesistere in molte situazioni, ci sono prove che dimostrano che attivano parti diverse del cervello. La colpa deontologica sembra coinvolgere regioni associate all'autorimprovero e al disgusto, mentre la colpa altruistica coinvolge aree associate all'empatia e alla comprensione degli altri.

Alcuni studi suggeriscono che sia la colpa deontologica che quella altruistica possano contribuire ai comportamenti ossessivo-compulsivi nel DOC. Ad esempio, l'induzione della colpa deontologica può causare dubbi intrusivi e comportamenti compulsivi di controllo o pulizia.

colpa altruistica e deontologica

Come superare il senso di colpa

Per superare il senso di colpa, è fondamentale distinguere se il nostro rimorso è fondato su un reale errore o se è frutto di un eccesso di autocritica. Se abbiamo effettivamente agito in modo sbagliato, è importante mettere da parte l'orgoglio e assumersi la responsabilità delle proprie azioni, cercando di riparare il danno causato. Questo potrebbe significare chiedere scusa alle persone coinvolte e impegnarsi attivamente per migliorare la situazione.

Tuttavia, è importante anche ricordare che fare errori è umano. Nessuno è perfetto, e sbagliare fa parte del processo di crescita e apprendimento. Essere gentili e compassionevoli con noi stessi ci consente di imparare dagli errori senza cadere nell'autocommiserazione. Invece di lasciarci sopraffare dal senso di colpa, possiamo usarlo come opportunità per crescere e diventare persone migliori.

Se il senso di colpa è persistente e influisce sulla tue giornate, potresti considerare di parlarne con un esperto della salute mentale. Questo disagio può essere correlato a una bassa autostima e mancanza di fiducia in sé stessi, ed è importante affrontare la situazione per condurre una vita più serena e prenderti cura di te.

Fonti:

  • Baumeister, Roy F., Arlene M. Stillwell, and Todd F. Heatherton. "Guilt: an interpersonal approach." Psychological bulletin 115.2 (1994): 243.
  • Zahn-Waxler, Carolyn, and Grazyna Kochanska. "The origins of guilt." Nebraska symposium on motivation. Vol. 36. Lincoln, NE: University of Nebraska Press, 1990.
  • Tilghman-Osborne, Carlos, David A. Cole, and Julia W. Felton. "Definition and measurement of guilt: Implications for clinical research and practice." Clinical psychology review 30.5 (2010): 536-546.
  • Schlink, Bernhard. Guilt about the Past. University of Queensland Press (Australia), 2013.
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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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