Incertezza: come superare gli effetti negativi?

L'incertezza è la sensazione di non conoscere o comprendere completamente un evento futuro o una situazione presente, generando spesso ansia o disagio emotivo.

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quali conseguenze incertezza

In tantissime persone l'incertezza genera delle emozioni negative. In altre, invece, appare come stimolante. Ci sono moltissime altre situazioni in cui questo nostro stato psicologico può arrivare ad essere insopportabile, portando a una serie di problematiche che è molto importante affrontare.

Cos'è l'incertezza

L'incertezza è una sensazione che può generare in noi sentimenti e atteggiamenti controproducenti e che può spingerci a cercare conferme su quel che pensiamo (o temiamo). Può capitare in diverse situazioni della vita in cui è impossibile stabilire e sapere a priori come andranno determinate cose.

La verità è che non possiamo scappare dall'incertezza: fa parte della vita di ognuno di noi perché la natura degli eventi è imprecisa e per questo nascono dubbi e perplessità.

Ciò non toglie che, quando compare l'incertezza, abbiamo molte più difficoltà a fare delle scelte e a prendere decisioni, oppure può rappresentare uno stimolo per mettersi alla prova e conoscersi meglio.

Tutto questo per dire che, per fortuna, non è sempre detto che l'incertezza sia negativa. Tuttavia, ci sono delle circostanze in cui ci porta persino a sperimentare la paura per ciò che non conosciamo, rispondendo a questo timore con strategie che possono rivelarsi disfunzionali per la nostra crescita personale e il benessere psicologico di ognuno di noi.

Cosa si intende per intolleranza all'incertezza?

L'Intolleranza all'Incertezza (IU) è stata definita come la tendenza a reagire negativamente a situazioni incerte, coinvolgendo emozioni, pensieri e comportamenti (Buhr e Dugas, 2009). I primi a parlare di intolleranza all'incertezza sono stati alcuni ricercatori canadesi negli anni '90 del secolo scorso.

In sostanza, l'incertezza emerge quando temiamo ciò che non conosciamo, e per questo ci sono situazioni in cui mettiamo in atto dei comportamenti che hanno l'obiettivo di predire e controllare le conseguenze di una determinato evento.

cos'è intolleranza a incertezza

L'intolleranza all'incertezza è stata associata prevalentemente al disturbo d'ansia generalizzato (GAD; Dugas, Freeston e Ladouceur, 1997) e al disturbo ossessivo-compulsivo (OCD; Lind & Boschen, 2009 ; Steketee, Frost e Cohen, 1998). La caratteristica fondamentale del GAD è la preoccupazione eccessiva e incontrollabile riguardo agli eventi e ai risultati futuri (Borkovec, 2002).

Secondo gli esperti, questa preoccupazione eccessiva può sembrare utile perché riduce temporaneamente l'ansia, ma in realtà la mantiene bloccata in un circolo vizioso. Le persone che si preoccupano molto spesso credono che la preoccupazione aiuti a risolvere problemi e a prepararsi per eventualità negative, ma questo può rendere più difficile affrontare l'incertezza. Anche se i risultati temuti non si verificano, l'ansia persiste, alimentando ulteriormente la preoccupazione (Borkovec, Hazlett-Stevens, & Diaz, 1999; Freeston, Rhéaume, Letarte, Dugas & Ladouceur, 1994).

L'incertezza inoltre può anche alimentare l'invidia: la mancanza di chiarezza sul proprio percorso può portare a confronti costanti con coloro che sembrano avere una direzione definita e un successo apparentemente garantito.

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Quali sono le cause

Non esistono delle vere e proprie cause dell'incertezza. Ci sono delle situazioni particolari della vita che possono metterci di fronte a questa sensazione. Una di queste è la contraddizione tra le aspettative che abbiamo e i segnali che ci arrivano dall'ambiente circostante.

È il caso, per esempio, di quando siamo in attesa dell'esito di un colloquio di lavoro: abbiamo la sensazione che sia andato molto bene, eppure i giorni passano e nessuno si fa sentire per farci sapere se sia andato a buon fine oppure no.

Questa condizione ci porta a pensare che sia stato scelto un altro candidato al posto nostro. Per tale motivo, la certezza che avevamo al termine del colloquio va a scontrarsi con la sensazione negativa che sembra svilupparsi intorno a noi. Il risultato è il crescere e il radicarsi dello stato di incertezza.

Un'altra fonte di questa condizione è la contrapposizione tra il comportamento e i valori. Ciò vuol dire che quando facciamo delle cose che non corrispondono ai nostri valori (attenzione, capita a tutti!) l'incertezza aumenta.

Il terzo e ultimo fattore è l’ingiustizia sociale. Ognuno di noi, chi più e chi meno, può ritrovarsi a essere vittima di una qualche ingiustizia che genera in noi una forte incertezza perché magari non possiamo risolverla. Viviamo un senso di impotenza, quindi, che ci fa dubitare della nostra capacità di controllare il futuro.

quali cause dell'incertezza

Le conseguenze psicologiche dell'intolleranza all'incertezza

La prima cosa che bisogna sapere è che le conseguenze psicologiche dell'incertezza non sono le stesse per tutti. Ma in alcune persone, come si può leggere su uno studio di Carleton e collaboratori, l'intolleranza all'incertezza si trova alla base di alcuni disturbi d'ansia e del perfezionismo patologico.

Studi più recenti, come quello condotto da McEvoy e Erceg-Hurn, invece, hanno dimostrato che gioca un ruolo di mantenimento e di sviluppo di altri disturbi psicologici come:

  • disturbo ossessivo-compulsivo;
  • disturbo di panico (e agorafobia);
  • disturbo di ansia sociale;
  • disturbi dell’alimentazione e della nutrizione;
  • depressione.

Inoltre l'incertezza può far risvegliare una profonda nostalgia per un tempo in cui le cose sembravano più chiare e sicure, alimentando il desiderio di tornare a quel passato perduto in cerca di conforto e certezza.

Bottesi e collaboratori hanno invece dimostrato che l'intolleranza all'incertezza tiene vivi comportamenti impulsivi disfunzionali che si possono ritrovare nel disturbo borderline di personalità e nelle dipendenze da sostanze.

Senza dimenticare che sono connesse anche incertezza e salute perché non si può mai essere certi di essa, sia per noi stessi che per gli altri.

Su questo argomento una recente meta-analisi di Kuang e Wilson ha evidenziato che l’incertezza nella malattia è positivamente associata alla presenza di molta ansia e a comportamenti volti al non sapere le diagnosi.

Come gestire l'incertezza

Per non ritrovarci a vivere gli effetti negativi dell'incertezza dovremmo imparare a gestirla, perché la vita di tutti noi può cambiare rapidamente e in modo imprevedibile.

Una delle strategie che si può rivelare vincente è quella di concentrarsi su come agire sugli aspetti che abbiamo sotto controllo, e non su quelli che ci sono ignoti. Ciò vuol dire che se rimaniamo disoccupati, per esempio, dobbiamo investire le nostre energie sulla ricerca di un'altra occupazione.

È anche opportuno non negare la presenza di emozioni negative perché provare a reprimerle rischia di far aumentare lo stress e l’ansia. Dobbiamo quindi accettare l'incertezza, ovvero dobbiamo comprenderne le cause e concentrarci sul momento presente. Gestire le nostre emozioni con intelligenza emotiva ci permette di non sentirci sopraffatti da queste.

Un'altra buona strategia è quella di fare cose che aiutano a ridurre lo stress generale e i livelli di ansia. Ciò vuol dire che è ottimo l'esercizio fisico, oppure sottoporsi a un trattamento naturale ed efficace per alleviare la frustrazione che percepiamo.

Infine, il passo fondamentale: rivolgersi a un professionista delle salute mentale. Uno dei compiti principali della psicologia, infatti, è quello di aiutare le persone ad imparare a gestire e tollerare l’incertezza. Serenis può aiutarti attraverso la psicoterapia online per supportarti emotivamente nel tuo percorso di crescita personale.

Fonti

  • Dugas M. J., Gagnon F., Ladoceur R. e Freeston M. H. (1998). Generalized anxiety disorder: a preliminary test of a conceptual model. Behaviour Research and Therapy, 36, 215-226.
  • Carleton R. N. (2016) Into the unknown: A review and synthesis of contemporary models involving uncertainty. Journal of Anxiety Disorders, 39, 30-43.
  • Carleton R. N., Norton M. A. P. J. e Asmundson G. J. G. (2007) Fearing the unknown: A short version of the Intolerance of Uncertainty Scale. Journal of Anxiety Disorders, 21, 105–117.
  • McEvoy P. M., Erceg-Hurn D. M. (2016) The search for universal transdiagnostic and trans-therapy change processes: Evidence for intolerance of uncertainty. Journal of Anxiety Disorders, 41, 96–107.
  • Bottesi G., Tesini V., Cerea S. e Ghisi M. (2018) Are Difficulties in Emotion Regulation and Intolerance of Uncertainty related to negative affect in Borderline Personality Disorder? Clinical Psychologist, 22,137-147.
  • Kuang, K. e Wilson S. R. (2017) A meta-analysis of uncertainty and information management in illness contexts. Journal of Communication, 67, 378-401.
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Domenico De Donatis
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.

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Dott.ssa Martina Migliore
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.

FRFederico Russo
Federico Russo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048.

Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara.

Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.