Compiamo questa scelta in maniera più o meno consapevole, anche se non sempre è facile capire se si è innamorati.
Dal punto di vista evolutivo tendiamo a scegliere partner che ci diano le maggiori probabilità di far sopravvivere la prole. Gli uomini hanno risposto a questo imperativo naturale massimizzando il numero di rapporti sessuali con femmine diverse, floride e in salute (oggi questa scusa non vale più, N.d.r); le donne hanno invece puntato su qualità come la forza e l’affidabilità, cercando di assicurarsi uomini in grado di proteggere e accudire la famiglia.
Sul piano psicologico seguiamo invece il principio di somiglianza: scegliamo più spesso di relazionarci con persone simili a noi per quanto riguarda i valori, l’intelligenza, le caratteristiche e gli interessi.
Un altro “movente” è rappresentato dallo schema che è stato disegnato nella nostra mente dai legami del passato: sono le esperienze che abbiamo vissuto a suggerire cosa dovremmo aspettarci dalle relazioni future. Nei rapporti con le altre persone cerchiamo di ricalcare quel modello, originatosi durante l’infanzia e l’adolescenza. Hai mai sentito parlare invece di anuptafobia?