Come elaborare un lutto: l’accettazione per superare il dolore

Scopri come elaborare un lutto attraverso il processo di accettazione per superare il dolore. Questo articolo offre suggerimenti pratici e strategie per affrontare il dolore della perdita, comprendendo l'importanza dell'accettazione come parte del percorso di guarigione emotiva.

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Come elaborare un lutto

Se stai leggendo questo articolo, probabilmente hai perso una persona cara e vorresti sapere come superare questo momento di sofferenza.

Quello del lutto è un evento che può essere traumatico, per questo motivo è così difficile riprendere le proprie abitudini e proseguire con la propria vita. Del resto, riempirsi di impegni illudendosi che non pensare sia la soluzione per evitare il dolore non è la soluzione: le emozioni negative devono essere accettate per poter superare la perdita e tornare finalmente a stare bene, anche se adesso ti sembra impossibile.

Continua a leggere e scoprirai alcuni suggerimenti su come elaborare un lutto.

Che cos’è un lutto e quali sono le sue conseguenze?

Il termine lutto si riferisce a uno stato psicologico che consegue alla perdita di una persona alla quale si è legati da affetto e amore. A volte lo stato di dolore che ne deriva può protrarsi fino ad assumere i connotati di una patologia, definita lutto complicato.

In linea generale, però, la sofferenza è un elemento che accomuna tutti i lutti, anche se il modo in cui vengono vissuti può variare molto da persona a persona. In certi casi prevalgono sintomi fisici che hanno la funzione di esprimere un malessere che viene metabolizzato con difficoltà dalla persona, mentre in altri emergono prepotentemente delle emozioni negative che devono comunque essere considerate normali.

Ad esempio, tristezza, angoscia per la solitudine, rabbia e senso di colpa sono stati d’animo che tutti provano quando una persona che amano gli viene portata via. Pensiamo ad esempio alle conseguenze del lutto di un padre. È facile sentirsi impotenti e frustrati di fronte a una situazione che viene percepita come ingiusta, specialmente se il lutto è avvenuto in modo improvviso. In questi casi lo shock è ancora più difficile da superare e accentua la sensazione di ansia di fronte a un destino, la morte, che non può essere evitato e che può sopraggiungere senza preavviso. In altri casi, invece, la sensazione prevalente è quella di sollievo, se la persona amata è reduce da una lunga agonia che la stava facendo soffrire da molto tempo.

Per quanto riguarda le sensazioni fisiche che possono accompagnare il lutto, invece, parliamo soprattutto di un senso di stanchezza immotivato, una mancanza di energie e dolori al petto e alla testa. Possono esserci anche difficoltà a respirare e a dormire. Non solo è più difficile prendere sonno, ma anche i risvegli nel cuore della notte possono diventare frequenti, spesso facilitati da incubi che si presentano con regolarità.

Le conseguenze patologiche del lutto

Le conseguenze che abbiamo descritto fino a qui sono da considerarsi normali per chi ha subito una perdita importante, ma talvolta possono venire amplificati al punto da rendere così acuta la sofferenza da dare luogo a una patologia secondaria al lutto. Sperimentiamo un nuovo approccio alla vita, ci confrontiamo con il dolore: dopo un lutto si cambia.

Cosa succede al corpo dopo un lutto?

I problemi legati al sonno sono frequenti, ma e si protraggono per molto tempo e diventano invalidanti, possono dare vita a un vero e proprio disturbo del sonno, che rende impossibile svolgere regolarmente la propria vita. In assenza di un adeguato riposo, infatti, diventa difficile mantenere la concentrazione e svolgere le attività che di solito si compiono senza fatica, con possibili ripercussioni anche sul lavoro.

Sappiamo che dopo un lutto è possibile ammalarsi. Molto comuni sono anche lo sviluppo di disturbi del comportamento alimentare e disturbi dell’umore come la depressione reattiva, manifestazione comune di un lutto complicato. Entrambi questi stati sono molto insidiosi soprattutto perché minano alla base ciò che rende ricca e unica la nostra vita, rendendo grigio e informe ciò che amiamo e ci dà piacere e, soprattutto, ci induce alla solitudine dopo il lutto. Chiudersi nel proprio dolore, però, non è mai saggio e per questo motivo è importante sapere come elaborare un lutto e riuscire a riprendere in mano la propria vita.

Cosa succede al corpo dopo un lutto

Elaborazione del lutto in psicologia

Nel corso della storia, la psicologia ha cercato di comprendere il complesso fenomeno del lutto attraverso varie lenti teoriche. Due dei più influenti pensatori in questo campo sono stati Sigmund Freud e John Bowlby, i quali, sebbene con prospettive diverse, hanno offerto preziose intuizioni sulla natura del dolore legato alla perdita e sulle modalità attraverso cui gli individui elaborano il lutto.

Sigmund Freud, pioniere della psicoanalisi, ha esplorato il lutto come un processo di elaborazione emotiva attraverso il quale gli individui devono affrontare la perdita di un oggetto d'amore. La sua teoria ha evidenziato il ruolo della negazione, dell'irritazione e del "lavoro di lutto" nel processo di adattamento alla perdita.

D'altra parte, John Bowlby, fondatore della teoria dell'attaccamento, ha concentrato la sua attenzione sul legame emotivo tra individui e figure di attaccamento primarie. Secondo la sua prospettiva, il lutto in famiglia è una reazione naturale alla perdita di un legame di attaccamento significativo, che coinvolge una serie di risposte emotive e comportamentali, inclusa la ricerca attiva dell'oggetto perduto e il lavoro di elaborazione del lutto.

Il percorso del dolore o le fasi di elaborazione del lutto

Il percorso del dolore, o le fasi del lutto, è una teoria proposta da Elisabeth Kübler-Ross nel suo libro del 1969 "On Death and Dying". Questa teoria suggerisce che le persone affrontano il dolore e la perdita attraverso una serie di fasi emotive. Il lutto può essere descritto come un processo di adattamento alla perdita che comporta una serie di fasi o esperienze emotive. Le fasi del lutto descritte da Kübler-Ross sono le seguenti:

Fase del LuttoDescrizione
NegazioneLa persona rifiuta di accettare la realtà della perdita, cercando di negare ciò che è successo.
RabbiaManifestazione di rabbia verso se stessi, gli altri o la situazione in generale.
TrattativaLa persona cerca di trattare con la situazione, cercando di negoziare o trovare un compromesso per invertire la perdita.
DepressioneProfonda tristezza, disperazione, isolamento e perdita di interesse per le attività quotidiane.
AccettazioneLa persona raggiunge un punto di accettazione della realtà della perdita e inizia ad adattarsi ad essa. Se ti interessa approfondire puoi consultare il nostro articolo su come accettare un lutto.

È importante sottolineare che queste fasi non sono rigide e universali, e le persone possono attraversarle in modo diverso o in ordine diverso. Il modello a 7 fasi è una versione estesa del modello a 5 fasi e comprende:

  • Accettazione
  • Rinascita o riorientamento

Alcune persone possono anche sperimentare più di una fase contemporaneamente o tornare indietro e avanti tra di esse. Inoltre, non tutte le persone sperimentano necessariamente tutte queste fasi. Ogni individuo affronta il dolore e la perdita in modo unico e personale.

Perché non piango per un lutto?

Ogni persona ha il proprio modo di elaborare il dolore e reagire emotivamente alle perdite. Alcune persone possono trovare conforto nel piangere, mentre altre possono esprimere il loro dolore in modi diversi, come attraverso la rabbia, la tristezza silenziosa o la ricerca di distrazione. Alcune persone possono sperimentare uno stato di shock o intorpidimento emotivo in risposta a una perdita significativa. Questo stato può temporaneamente sopprimere le emozioni, comprese le lacrime, mentre il cervello cerca di elaborare la situazione.

È importante sottolineare che non c'è una "risposta corretta" al lutto e che non esiste un modo "giusto" o "sbagliato" di elaborare le emozioni legate alla perdita.

Come elaborare un lutto?

Molte persone sono convinte che sia sufficiente aspettare che sia il tempo a sanare le ferite lasciate da una perdita importante, ma non è del tutto vero: dipende tutto da come questo tempo viene trascorso. Se ti dedichi a cercare continuamente di pensare a quanto accaduto per tenere lontana la sofferenza, il tempo non potrà mai essere d’aiuto. Questo non basterà a superare il dolore: per farlo, è necessario affrontare il lutto.

Prima di tutto, è necessario prendere coscienza da quanto è successo per trarne qualcosa di positivo. Sembra assurdo, ma non ricavare alcun insegnamento da questa perdita ti esporrà al rischio di rimarginare la ferita solo in modo superficiale.

Ma cosa dovresti imparare esattamente? Che hai abbastanza risorse dentro di te per affrontare il dolore che ti sta tormentando: non hai bisogno di scappare perché, anche se è difficile, puoi accettare tutte le emozioni negative che stai provando, imparare a conviverci e, infine, piano piano, riuscire a passare oltre e riprendere in mano la tua vita.

Non è qualcosa che avviene di colpo perché non esiste una scorciatoia che ti indichi come elaborare un lutto. Anzi, inizialmente sarà durissima e il processo richiederà molto tempo. Dovrai investire impegno ed energie per raccogliere le tue forze e trovare la positività anche fuori: non vergognarti di chiedere aiuto ai tuoi amici, al tuo partner e alla tua famiglia. Allo stesso modo, non vergognarti di chiedere aiuto a un esperto: la psicoterapia può essere un aiuto enorme.

Dopo un lutto non ci sono emozioni giuste o sbagliate

Ma se hai l'impressione che non tornerai mai la persona di prima, parlane con un professionista.

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Soprattutto quando il lutto è improvviso, potresti avere più difficoltà a trovare le risorse che si celano dentro di te e di cui hai bisogno. I nostri psicoterapeuti e psicoterapeute ti forniranno validi strumenti di cui ti potrai servire per affrontare lo shock senza lasciarti sopraffare dagli eventi.

L’accettazione: consigli su come elaborare un lutto

Quindi, se ti stai ancora chiedendo come elaborare un lutto, la risposta è accettare la perdita. Questo deve essere il tuo obiettivo finale, ma per raggiungerlo è necessario superare la fase di trauma che caratterizza i giorni immediatamente successivi alla perdita della persona amata.

Per farlo può essere molto utile dare alla tua esperienza una forma diversa, ad esempio attraverso il racconto. Parlare di ciò che è accaduto e, soprattutto, dei sentimenti che si provano, esternando il proprio vissuto, aiuterà a dargli un senso e a superare la prima fase di incredulità: parlarne lo renderà reale e ti metterà nella condizione di riposizionarti, rivedere la tua storia e la tua identità alla luce di quello che questo dolore ti sta lasciando.

Rimedi per elaborare un lutto

Al contrario, evitare il confronto e trattenere le emozioni non è un modo per superare il lutto e la sofferenza che comporta, semmai la aiuterà a sedimentarsi e metterà radici dentro di te fino a diventare una parte di ciò che sei. Non vergognarti delle tue emozioni: ricorda che sono normali, perché sono la prova dell’amore che provavi per la persona che hai perso.

Prenditi del tempo per elaborare

Non solo parla di come ti senti, ma vivi il tuo dolore senza scappare: hai le risorse per superarlo e affrontarlo a muso duro è l’unico modo per lasciartelo per sempre alle spalle. Pensa a quanto sarai più forte quando tutto questo sarà finito.

Non aspettarti che bastino pochi giorni per elaborare un lutto importante: è un processo lungo e richiederà molte energie. Alla fine, quando ti accorgerai di riuscire a parlare di quanto è successo senza soffrire, magari commuovendoti appena e sentendo un velo di tristezza sui tuoi occhi, saprai che la ferita è finalmente guarita. Non diventerai mai inattaccabile dalla malinconia, ma non lascerai più che il dolore ti paralizzi e ti impedisca di vivere.

Quando si inizia a stare meglio dopo un lutto?

Il lutto può essere un processo lungo e complesso che può richiedere mesi o addirittura anni per essere elaborato completamente. Alcuni studi indicano che per molte persone, il lutto può durare dai sei mesi a due anni, mentre altri possono trovare che il dolore persista per un periodo più lungo o addirittura per tutta la vita.

Secondo il modello tradizionale del lutto, si ritiene che la maggior parte delle persone attraversi un processo di elaborazione del lutto che alla fine porta a una fase integrata, in cui la perdita è accettata e la persona è in grado di adattarsi alla nuova condizione di perdita. Questa fase integrata è considerata una condizione non patologica e di solito si verifica entro un anno dalla morte.

Tuttavia, quando questa fase integrata non si verifica e il dolore persiste in modo significativo e disabilitante, possono verificarsi diversi sintomi del lutto non elaborato. In questi casi, il lutto può evolvere in un disturbo psicologico noto come Disturbo da Lutto Complesso Persistente (PCBD), che è stato introdotto come una nuova categoria clinica nel DSM-5 (De Stefano R, Muscatello MRA, 2020).

Il PCBD è caratterizzato da sintomi che vanno oltre quelli del normale lutto, con manifestazioni di distacco emotivo, dolore persistente e pervasivo, nonché sintomi post-traumatici come flashbacks, incubi o iperattivazione fisiologica. Ciò che differenzia il PCBD dal lutto normale è la gravità, la persistenza e la pervasività dei sintomi, nonché la disabilità causata da queste reazioni.

Il lutto complicato e l'aiuto della psicoterapia

I tempi in cui si giunge al superamento del lutto possono variare moltissimo da persona a persona, ma oltre un certo limite si rischia di rendere la sofferenza permanente e di andare incontro al cosiddetto lutto complicato. In sostanza, mentre il lutto normale è un processo di adattamento naturale alla perdita, il PCBD rappresenta una condizione patologica in cui il dolore e la disfunzione psicologica sono significativamente amplificati e possono richiedere un intervento terapeutico specifico per la gestione e il recupero.

La psicoterapia aiuta il lutto patologico

L’accettazione della perdita consente alla persona di tornare alla situazione che stava vivendo nel periodo precedente l’evento traumatico, ma se non sa come elaborare un lutto, tenderà a evitare tutto ciò che può causarle dolore. Allora si produrrà una situazione di stallo in cui tutte le emozioni sono congelate e stare meglio diventa impossibile.

A questo punto è possibile, come abbiamo visto, che si impostino anche dei disturbi mentali. In questi casi diventa davvero importante non isolarsi e raccogliere tutto l’aiuto possibile, anche da parte di un professionista. Se ti preoccupa la tua mancanza di lacrime o di altre reazioni emotive, potresti considerare di parlare con uno psicologo che può aiutarti a esplorare e comprendere meglio le tue esperienze emotive. Gli specialisti online di Serenis sono pronti a sostenerti in tutte le fasi di elaborazione del lutto, supportandoti verso la guarigione emotiva.

Fonti

  • De Stefano R, Muscatello MRA, Bruno A, Cedro C, Mento C, Zoccali RA, Pandolfo G. Complicated grief: A systematic review of the last 20 years. Int J Soc Psychiatry. 2021 Aug;67(5):492-499. doi: 10.1177/0020764020960202. Epub 2020 Sep 24. PMID: 32972293.
  • Shimizu K, Kikuchi S, Kobayashi T, Kato S. Persistent complex bereavement disorder: clinical utility and classification of the category proposed for Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 5th edition. Psychogeriatrics. 2017 Jan;17(1):17-24. doi: 10.1111/psyg.12183. Epub 2016 Jan 18. PMID: 26781759.
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Domenico De Donatis
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.

FRFederico Russo
Federico Russo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048.

Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara.

Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.