Cosa sono i disturbi dell'umore: sintomi, cause e cura
I disturbi dell'umore sono condizioni cliniche caratterizzate da un'alterazione persistente e pervasiva del tono dell'umore. Coinvolgono episodi di depressione (umore basso) o mania/ipomania (umore elevato), compromettendo significativamente la vita quotidiana.

Cosa sono i disturbi dell'umore?
I disturbi dell'umore sono condizioni cliniche caratterizzate da un'alterazione persistente e pervasiva del tono dell'umore, che è sufficientemente grave da causare un disagio significativo o una compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o in altre aree importanti della vita.
In parole più semplici, l'umore si fissa a un estremo (depressione) o oscilla tra due poli opposti (depressione e mania/ipomania), rendendo difficile per l'individuo condurre una vita equilibrata. Per questo motivo fanno parte della categoria dei disturbi dell'umore alcuni disturbi come ad esempio il disturbo bipolare e i disturbi depressivi.
Diffusione dei disturbi dell'umore
Secondo l'ISTAT, in Italia la depressione è il disturbo mentale più diffuso. In generale, “rispetto alla media dei paesi europei, in Italia la depressione è meno diffusa tra gli adulti e tra i 15-44enni (1,7% contro 5,2% media Ue28) mentre per gli anziani lo svantaggio è di 3 punti percentuali.”
Sono moltissimi i fattori che rendono un individuo più incline a sviluppare disturbi dell'umore. I report dell’ISS raccontano che, tra gli adulti, i sintomi depressivi arrivano all’8% fra le donne, all’11% tra le persone che hanno un basso livello di istruzione, al 17% tra chi riporta difficoltà economiche e al 9% tra chi vive una condizione precaria in ambito lavorativo. Tra le persone affette da patologia cronica la stima raggiunge il 12%.

Conseguenze e complicazioni dei Disturbi dell'umore
I disturbi dell'umore non influenzano solo la sfera emotiva, ma possono avere un impatto devastante e multifattoriale sulla salute fisica, psicologica e sociale dell'individuo, spesso portando a un circolo vizioso che aggrava la condizione di base. Tra le conseguenze dei disturbi dell'umore possiamo trovare:
- Salute fisica compromessa: alterazioni significative dell'appetito e del peso, problemi cronici di sonno (insonnia o ipersonnia) e, a lungo termine, un aumentato rischio di patologie croniche come malattie cardiovascolari e metaboliche.
- Problemi psicologici e sociali: tra cui stati d'ansia intensa, attacchi di panico o altri disturbi psichiatrici, aumento del rischio di abuso di sostanze (alcool, droghe o farmaci) come tentativo di auto-medicazione e difficoltà nel mantenere relazioni significative, isolamento sociale e un drastico calo delle performance lavorative o scolastiche.
- L'aumento del rischio di ideazione e tentativi di suicidio: è la complicazione più grave associata ai disturbi dell'umore, specialmente nel disturbo depressivo maggiore. (OMS, 2025)
Disturbi dell'umore: tipologie e caratteristiche
I disturbi dell'umore sono distinti dal DSM-5 in due categorie principali: disturbi dell'umore unipolari e bipolari.
La differenza principale tra queste due categorie è che i disturbi unipolari sono caratterizzati da uno spostamento in una singola direzione (verso il basso), i disturbi bipolari implicano l'oscillazione tra due estremi opposti (il "polo" della depressione e il "polo" della mania/ipomania).
| Disturbi dell'umore unipolari | Disturbi dell'umore bipolari |
| Disturbo depressivo maggiore | Disturbi bipolare tipo I |
| Disturbo da disregolazione dell'umore dirompente | Disturbi bipolare tipo II |
| Disturbo disforico premestruale | Disturbo ciclotimico |
| Disturbo depressivo persistente | Disturbo bipolare indotto da sostanze |
Sintomi dei disturbi dell'umore
I sintomi dei disturbi dell'umore variano notevolmente a seconda che l'episodio in corso sia di natura depressiva o maniacale/ipomaniacale.
Nella depressione (tipica dei disturbi unipolari e bipolari), i sintomi cardine includono un umore persistentemente triste o vuoto, la perdita di interesse o piacere (anedonia) e un significativo calo di energia o faticabilità. Questi si accompagnano spesso a modifiche dell'appetito e del sonno, problemi di concentrazione, sentimenti di colpa o inutilità e, nei casi più gravi, pensieri di morte o suicidio.
Al contrario, gli episodi di mania o ipomania (tipici dei disturbi bipolari) presentano sintomi opposti: un umore elevato, espansivo o irritabile, una marcata iperattività, una riduzione del bisogno di sonno, logorrea (loquacità eccessiva), fuga delle idee (pensieri che si susseguono velocemente), e un aumento di attività finalizzate o coinvolgimento in comportamenti ad alto rischio. La caratteristica comune è che l'intensità e la persistenza di questi sintomi causano un significativo deterioramento del funzionamento quotidiano e un notevole disagio clinico.
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Principali cause dei disturbi dell'umore
I disturbi dell'umore sono il risultato di una complessa interazione di fattori di rischio che aumentano la vulnerabilità di un individuo.
Tra i più significativi vi sono:
- Fattori biologici e genetici: la presenza di parenti di primo grado con una storia di disturbo depressivo o bipolare incrementa notevolmente la probabilità di sviluppare la condizione, suggerendo una forte componente ereditaria. A livello neurochimico, gli squilibri nella regolazione dei neurotrasmettitori (come la serotonina, noradrenalina e dopamina) sono spesso associati all'esordio dei sintomi.
- I fattori psicosociali includono l'esposizione a eventi di vita stressanti e traumatici, specialmente durante l'infanzia (abusi, perdite o negligenza), che possono alterare la resilienza e le risposte allo stress. Contribuiscono anche specifici stili cognitivi (come il pessimismo o la tendenza a iper-generalizzare gli insuccessi).
- Fattori ambientali come il basso supporto sociale, l'isolamento, la povertà e la coesistenza di altre condizioni mediche croniche aumentano il rischio, agendo da catalizzatori che possono far precipitare la condizione clinica in individui già vulnerabili.
Terapie principali per i disturbi per l'umore
Il trattamento dei disturbi dell'umore è generalmente basato su un approccio integrato e personalizzato che mira a mitigare i sintomi acuti e a prevenire le ricadute a lungo termine. Per questo motivo i trattamenti sono la psicoterapia e il trattamento farmacologico a supporto.
Psicoterapia per i disturbi dell'umore
L'obiettivo principale della psicoterapia è aiutare il paziente a sviluppare strategie di coping efficaci, identificare i modelli di pensiero negativi che alimentano la depressione o i cicli bipolari e migliorare le relazioni interpersonali. Tra gli approcci più validati scientificamente possiamo trovare:
- Terapia cognitivo-comportamentale: si concentra sull'interconnessione tra pensieri, emozioni e comportamenti, insegnando al paziente a ristrutturare le cognizioni disfunzionali.
- Terapia interpersonale: che si focalizza sulla risoluzione dei problemi relazionali e dei conflitti di ruolo che possono scatenare gli episodi depressivi
- Terapia dialettico comportamentale: spesso usata per i pazienti bipolari, che mira alla regolazione emotiva e alla tolleranza del disagio.
La scelta del percorso terapeutico è sempre personalizzata in base alla gravità del disturbo e alle esigenze specifiche del paziente.

Farmacoterapia
La farmacoterapia agisce primariamente sui substrati neurochimici e costituisce spesso il primo pilastro, specialmente negli episodi moderati o gravi.
- Disturbi depressivi: si utilizzano prevalentemente gli antidepressivi che aiutano a bilanciare i neurotrasmettitori responsabili della regolazione dell'umore.
- Disturbi bipolari: gli stabilizzatori dell'umore possono essere utilizzati per prevenire le oscillazioni estreme e mitigare l'intensità degli episodi maniacali e depressivi. In alcuni casi, vengono impiegati anche antipsicotici atipici.
La terapia farmacologica deve essere prescritta da uno psichiatra che si occuperà di studiare il caso del singolo individuo per valutare la gravità dei sintomi e la co-morbilità con altri disturbi, e individuare il farmaco (o la combinazione di farmaci) più appropriato e il dosaggio ottimale.
Sitografia