Cos'è il PTSD: cause, sintomi e trattamento

Il Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD) può manifestarsi dopo aver vissuto o assistito a eventi traumatici. Scopri i trattamenti disponibili per questo disturbo.

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PTSD

Disturbo post traumatico da stress: cos'è e cause

Il Disturbo post-traumatico da stress (PTSD) è una patologica che si può sviluppare negli individui che hanno subito oppure hanno assistito ad un evento estremamente traumatico, violento o catastrofico. 

Alcune categorie professionali possono essere colpite più di altre dal PTSD. In particolare si può immaginare come militari, corpi di polizia o vigili del fuoco possano essere esposti più frequentemente a situazioni di alto stress come il rischio di perdere la vita o anche essere spettatori di situazioni molto pericolose. Tra i principali eventi stressanti che si possono identificare come scatenanti del disturbo post traumatico da stress ci sono:

  • Esposizione a catastrofi naturali o indotte come alluvioni, terremoti, tsunami o incendi.
  • Esposizione a situazioni di guerre: per questo motivo il disturbo post traumatico da stress è più frequente nei soldati. Questa categoria infatti entra in contatto più facilmente con scene violente e anche con la possibilità di perdere la vita.
  • Abusi: in particolare, se avvengono per mano di una persona di cui ci si fidava (genitore, partner, ecc.), distrugge il senso di protezione lasciando la vittima in uno stato di ipervigilanza costante.
  • Diagnosi di malattie gravi: il cancro o malattie autoimmuni possono essere un evento traumatico che mette in discussione la propria mortalità e sicurezza.
  • Incidenti in automobile, treni, aerei o altri mezzi di trasporto.
  • Stalking: la vittima di stalking può temere per la propria incolumità. Per questo motivo lo stalking può far insorgere nella vittima dei sintomi che fanno parte del PTSD come i disturbi del sonno o ipervigilanza, incubi ricorrenti e la tendenza ad evitare luoghi o situazioni che si associano allo stalker.
Cos'è il PTSD

Quali sono i sintomi del PTSD?

Secondo l'ultima edizione del manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM V) i sintomi del disturbo da stress post traumatico si dividono in 4 diverse criteri che sono: risperimentazione, evitamento, alterazioni negative della cognizione e dell'umore e infine l'iperattivazione.

Risperimentazione

La risperimentazione include tre tipologie di sintomi:

  • Ricordi intrusivi: i ricordi intrusivi si riferiscono agli eventi traumatici che vengono rivissuti involontariamente attraverso dei flashback (rievocazione dell'evento traumatico), ricordi o anche durante il sonno con gli incubi.
  • Stress intenso: nel caso in cui ci siano degli stimoli che ricordano l'evento che ha scatenato il trauma, si possono verificare delle reazioni fisiche ed emotive intense.
  • Reazioni dissociative (per es., flashback): il soggetto
    sente o agisce come se l’evento/i traumatico/i si stesse ripresentando.

Evitamento

L'evitamento, come dice la parola stessa, si riferisce all'atto di evitare tutto ciò che può ricondurre all'evento traumatico. Principalmente, infatti, si tenta di evitare conversazioni, pensieri, persone o attività che ricordano l'evento che ha scatenato il trauma. 

Per questo motivo il PTSD può avere un forte impatto nella quotidianità delle persone che ne soffrono, proprio per la tendenza ad evitare qualsiasi tipo di evento o situazione che potrebbero anche lontanamente rievocare il trauma.

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Alterazioni negative di cognizione e umore

Le alterazioni negative della cognizione e dell'umore, riguardano le credenze che la persona affetta da disturbo post traumatico da stress ha riguardo se stessa o gli altri.

In particolare fanno parte delle alterazioni negative di cognizione e umore:

  1. Amnesia dissociativa: che si riferisce alla difficoltà o incapacità di ricordare gli aspetti più importanti dell'evento che ha scatenato il trauma.
  2. Distorsioni cognitiva: queste distorsioni riguardano le credenze negative che la persona crea verso se stessa, gli altri o in generale tutto il mondo. Un esempio di distorsione negativa può essere "Non sarò mai in grado di fidarmi più di nessuno" oppure "Il mondo è un posto troppo pericoloso".
  3. Isolamento sociale: si verifica con difficoltà a provare delle emozioni positive verso se e gli altri che possono portare anche a ritiro sociale. L'isolamento può anche essere influenzato dalle distorsioni cognitive negative che portano la persona a pensare di non potersi fidare o di essere in pericolo.
  4. Senso di colpa o di vergogna: chi soffre di PTSD può attribuire la colpa dell'evento che ha scatenato il trauma a se stessa o agli altri,  provando anche un senso di vergogna per l'accaduto.

Iperattivazione

I sintomi di iperattivazione si riferiscono alla tendenza di chi soffre di PTSD a stare sempre in allerta. Principalmente infatti i sintomi si dividono in tre categorie:

  • Disturbi del sonno: si manifestano con una difficoltà a mantenere il sonno o ad addormentarsi, con conseguenze come la stanchezza durante il giorno e la difficoltà a concentrarsi.
  • Ipervigilanza: descrive esattamente la necessità di stare sempre in allerta con delle risposte di allarme esagerate rispetto agli avvenimenti.
  • Difficoltà a controllare le emozioni: le emozioni come la rabbia o l'irritabilità sono più frequenti e possono anche risultare difficili da controllare.   

Se riconosci questi sintomi che sono stati elencati, puoi pensare di parlarne con uno psicoterapeuta del nostro centro medico. Durante il primo colloquio gratuito, potrai chiarire i tuoi dubbi sui sintomi del PTSD insieme al terapeuta e decidere se intraprendere un percorso di terapia individuale che ti aiuti ad affrontare questo disturbo. 

Iperattivazione

Tipi di disturbo post-traumatico da stress

Il disturbo post-traumatico da stress può avere delle manifestazioni diverse in base ai sintomi. Gli altri tipi di PTSD più noti sono:

  • Disturbo da stress post traumatico con sottotipo dissociativo: in questo disturbo, ai sintomi sopra descritti si aggiungono la depersonalizzazione e la derealizzazione. La depersonalizzazione riguarda la sensazione di vivere distaccati dal proprio corpo e dal proprio sé. Mentre la derealizzazione significa vivere il mondo come se non fosse reale o come se fosse onirico.
  • Disturbo post-traumatico da stress complesso (C-PTSD): questo disturbo si manifesta in seguito a dei traumi precoci come ad esempio l'abuso (sessuale, fisico o psicologico) da parte delle figure che dovrebbero accudire il bambino. Anche maltrattamenti di tipo cronico come violenze ripetute, grave trascuratezza.
  • PTSD nei bambini: rispetto ai sintomi degli adulti, nel bambino gli elementi del trauma possono essere rivissuti attraverso il gioco. Al contrario, il contenuto che riguarda i sogni non è immediatamente riconoscibile. I sintomi di iperattivazione nel bambino si presentano sotto forma di problemi di condotta a scuola o problemi di attenzione.
  • PTSD a espressione ritardata: a differenza del disturbo post traumatico da stress classico, i sintomi si presentano dopo più di 6 mesi dall'accaduto traumatico. Il ritardo viene rispecchiato anche nell'intero quadro sintomatologico che può apparire anche dopo anni.

Fattori di rischio per il PTSD

Oltre alle cause già descritte, ci sono dei fattori aggiuntivi che possono influenzare lo sviluppo del PTSD:

  • Fattori di vulnerabilità individuali: persone con una storia di traumi infantili, disturbi mentali preesistenti o una scarsa rete di supporto sociale possono essere più a rischio di sviluppare PTSD.
  • Durata e gravità del trauma: traumi prolungati o estremamente violenti aumentano le probabilità di sviluppare il disturbo.
  • Fattori genetici e neurobiologici: alcune ricerche suggeriscono che esiste una predisposizione biologica allo sviluppo del PTSD, con il coinvolgimento di specifiche strutture cerebrali come l'amigdala e il sistema di risposta allo stress.
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Test di autovalutazione per il DPTS

Esistono diversi strumenti e test per valutare la presenza del Disturbo da Stress Post-Traumatico (DPTS). La diagnosi clinica, tuttavia, spetta sempre a un professionista della salute mentale (psicologo o psichiatra) che valuta i sintomi e la storia del paziente in base ai criteri del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5).

Tra gli strumenti di autovalutazione più utilizzati possiamo trovare il PCL-5 (Posttraumatic Stress Disorder Checklist for DSM-5). Si compone di 20 domande che chiedono alla persona di valutare quanto sono stati gravi 20 sintomi del DPTS nell'ultimo mese, su una scala da 0 (per niente) a 4 (estremamente). I sintomi sono divisi in base ai quattro cluster del DSM-5 descritti in precedenza: intrusione, evitamento, alterazioni negative della cognizione e dell'umore, e iperattivazione.

Se vuoi fare gratuitamente questo test di autovalutazione, puoi compilarlo direttamente nella nostra pagina sul test PCL-5 per il PTSD.

Cura del disturbo post traumatico da stress

Il PTSD viene curato principalmente attraverso la psicoterapia e il trattamento farmacologico se reputato necessario. Per questo motivo, la cura del PTSD può passare attraverso diversi professionisti, come gli psicoterapeuti e gli psichiatri che collaborano per creare un piano terapeutico su misura che possa risultare efficace per il paziente.

Psicoterapia per il PTSD

Una recente revisione della letteratura scientifica (Schrader & Ross, 2021) ha evidenziato che le terapie che hanno dimostrato un'efficacia sulla riduzione consistente dei sintomi, sono:

  • Terapia dell'esposizione prolungata (PE): questa terapia mira a limitare l'evitamento, cioè una delle caratteristiche principali del disturbo da stress post traumatico. Questa terapia si concentra su due diversi tipi di esposizione:
    • Esposizione immaginativa: il paziente rivive in modo dettagliato i ricordi del trauma insieme al terapeuta. Questo processo può aiutare il paziente a ridurre la paura che è stata associata al ricordo traumatico.
    • Esposizione fisica alle situazioni stressanti: il paziente affronta, chiaramente in modo graduale, i luoghi, le situazioni o le persone che precedentemente evitava a causa del trauma. Ciò viene fatto in un ambiente controllato e sicuro per il paziente, fino al momento in cui l'ansia non diminuisce.
  • Terapia EMDR (Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari): l'obiettivo di questa terapia è quello di aiutare i pazienti affetti da PTSD a rielaborare i ricordi traumatici che scatenano i sintomi.
    • Durante la terapia, il paziente ha la possibilità di concentrarsi sui ricordi che gli recano disagio mentre esegue dei movimenti con gli occhi guidati dal terapeuta. Tra queste stimolazioni sono incluse stimolazioni bilaterali, come suoni alternati o "tapping" (stimolazione tattile).
  • Psicoterapia di elaborazione cognitiva: questa tipologia di terapia si concentra sull'identificazione e la modifica dei pensieri bloccanti o "blocchi cognitivi" che si sono sviluppati successivamente al trauma.
    • L'elaborazione delle credenze viene fatta attraverso l'aiuto del terapeuta che aiuta il paziente a riconoscere come l'evento traumatico abbia cambiato il modo di pensare su se stesso, sugli altri e in generale sul mondo. I temi che vengono affrontati infatti riguardano principalmente la fiducia, la stima e l'intimità. 

Queste terapie, pur avendo approcci diversi, condividono l'obiettivo comune di aiutare il paziente a elaborare l'evento traumatico e a ridurre i sintomi del PTSD che ne limitano la quotidianità. 

Psicoterapia per il PTSD

Terapia farmacologica nel PTSD

Nei casi in cui i sintomi siano gravi, il trattamento farmacologico si può affiancare al trattamento psicoterapeutico per ottenere un risultato più efficace nella cura del PTSD. Un recente studio (Zhang et al. del 2023) ha evidenziato l'efficacia degli psicofarmaci. In particolare sono stati studiati:

  • Antidepressivi: lo studio conferma che gli antidepressivi, in particolare quelli della famiglia degli SSRI (Inibitori Selettivi della Ricaptazione della Serotonina), sono i farmaci più studiati e usati per il PTSD. Alcuni di questi farmaci sono la venlafaxina e paroxetina.
  • Antipsicotici: anche un farmaco antipsicotico chiamato quetiapina ha mostrato un piccolo effetto positivo se usato da solo per i sintomi del PTSD.

Il trattamento farmacologico viene prescritto da uno psichiatra che, in base alle necessità e alla gravità dei sintomi del paziente, crea un trattamento farmaceutico su misura. 

Se soffri di PTSD e hai dubbi riguardo al trattamento farmacologico, puoi parlarne con uno psichiatra del nostro centro medico. Potrai condividere le preoccupazioni sull'assunzione dei farmaci allo psichiatra che ti risponderà per chiarire gli effetti che possono avere e creare un piano farmacologico su misura per te. Puoi accedere alla prima visita compilando il nostro questionario. La prima visita costa 89 €, mentre le visite successive costano 77 € l'una.

Fonti

  • Herringa R. J. (2017). Trauma, PTSD, and the Developing Brain. Current psychiatry reports, 19(10), 69.
  • Compean, E., & Hamner, M. (2019). Posttraumatic stress disorder with secondary psychotic features (PTSD-SP): Diagnostic and treatment challenges. Progress in neuro-psychopharmacology & biological psychiatry, 88, 265–275.
  • Schrader, C., & Ross, A. (2021). A Review of PTSD and Current Treatment Strategies. Missouri medicine, 118(6), 546–551.
  • Astill Wright, L., Sijbrandij, M., Sinnerton, R., Lewis, C., Roberts, N. P., & Bisson, J. I. (2019). Pharmacological prevention and early treatment of post-traumatic stress disorder and acute stress disorder: a systematic review and meta-analysis. Translational psychiatry, 9(1), 334.
  • Zhang, Z. X., Liu, R. B., Zhang, J., Xian-Yu, C. Y., Liu, J. L., Li, X. Z., Zhang, Y. Q., & Zhang, C. (2023). Clinical outcomes of recommended active pharmacotherapy agents from NICE guideline for post-traumatic stress disorder: Network meta-analysis. Progress in neuro-psychopharmacology & biological psychiatry, 125, 110754. 
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Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Milano n° 51304, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
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