Disturbo post traumatico da stress: cos'è e cause

Il Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD) può manifestarsi dopo aver vissuto o assistito a eventi traumatici. Scopri i trattamenti disponibili per questo disturbo.

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PTSD

Quando viviamo una situazione stressante, è normale poter sperimentare emozioni come ansia, tensione o sintomi fisici come mal di testa e stanchezza. Nella maggior parte dei casi la risposta psicofisica è temporanea e si risolve con il ripristino delle routine e delle risorse personali.

Quando invece il trauma è intenso, e i sintomi sintomi specifici durano più di 1 mese e compromettono la vita quotidiana, potremmo trovarci di fronte al Disturbo post traumatico da stress.

Cos'è il PTSD o Disturbo post traumatico da stress

Il Disturbo post-traumatico da stress (PTSD) è una condizione che si può sviluppare negli individui che hanno subito oppure hanno assistito a un evento particolarmente traumatico, violento o catastrofico. 

Come sottolineato dall’Istituto Superiore di Sanità, “il PTSD può manifestarsi in persone di tutte le età, dai bambini e adolescenti alle persone adulte, e può verificarsi anche nei familiari, nei testimoni, nei soccorritori coinvolti in un evento traumatico. Il PTSD può derivare anche da un'esposizione ripetuta e continua a episodi di violenza e di degrado.”

Alcune categorie professionali possono essere colpite più di altre dal PTSD. In particolare si può immaginare come militari, corpi di polizia o vigili del fuoco possano essere esposti più frequentemente a situazioni di alto stress come il rischio di perdere la vita o anche essere spettatori di situazioni molto pericolose. 

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Le principali cause dello stress post traumatico

Tra i principali eventi stressanti che si possono identificare come scatenanti del disturbo post traumatico da stress ci sono:

  • esposizione a catastrofi naturali o indotte come alluvioni, terremoti, tsunami o incendi;
  • esposizione a situazioni belliche, dense di violenza e pericolo di perdere la vita;
  • abusi o situazioni traumatiche come il bullismo o altre tipologie di violenza fisica e psicologica, specie se agite da persone di fiducia, causano anche ansia, depressione e lasciano la vittima inuno stato di ipervigilanza costante;
  • diagnosi di malattie come il cancro o malattie autoimmuni, che possono rappresentare un evento traumatico che mette in discussione la propria mortalità e sicurezza;
  • incidenti in automobile, treni, aerei o altri mezzi di trasporto;
  • stalking: la vittima di stalking può temere per la propria incolumità e sperimentare sintomi che fanno parte del PTSD come  disturbi del sonno o ipervigilanza, incubi ricorrenti e la tendenza a evitare luoghi o situazioni che si associano allo stalker.

cause del ptsd

Quali sono i criteri diagnostici e i sintomi del PTSD?

Nel DSM-5, il Disturbo post traumatico da stress è definito secondo diversi criteri diagnostici e sintomi specifici. I criteri utilizzati per formulare una corretta diagnosi sono: 

  • esposizione a un trauma: la persona deve essere stata esposta a un evento traumatico che ha comportato morte, minaccia di morte, lesioni gravi o violenza sessuale, direttamente o come testimone. Può anche aver appreso che l’evento traumatico ha coinvolto una persona cara o essersi trovata ripetutamente di fronte a dettagli crudi del trauma (come accade ai soccorritori);
  • sintomi di risperimentazione: dopo il trauma, compaiono flashback, incubi o ricordi ricorrenti che fanno rivivere l’evento alla persona e provocano  forte paura e reazioni fisiche come tachicardia, sudorazione, nausea, tensione muscolare. Anche stimoli o dettagli che ricordano l’evento possono scatenare questi vissuti improvvisi;
  • evitamento: per difendersi dal dolore, la persona cerca di evitare luoghi, persone, conversazioni, attività e tutto ciò che richiama il trauma. Questo può portare all’isolamento sociale e al rischio di sviluppare dipendenze, nel tentativo di anestetizzare i ricordi traumatici e le emozioni a essi collegate;
  • pensieri ed emozioni negative: dopo il trauma, molte persone vivono una frattura tra il “prima” e il “dopo”. Possono sviluppare convinzioni molto dure su se stessi (“è colpa mia”, “non valgo niente”), sugli altri (“non ci si può fidare di nessuno”) e sul mondo (“è un posto pericoloso”, “non c’è futuro”). La memoria può risultare compromessa, fino a non ricordare parti intere dell’accaduto (amnesia post-traumatica). Le emozioni più comuni che si manifestano sono colpa, vergogna, rabbia, paura e tristezza. A volte ci si difende con un distacco emotivo: la persona appare fredda, distante o disinteressata, anche verso affetti o attività che prima erano importanti;
  • Criterio E – Iiperattivazione (o aumento dell’arousal): nel PTSD, il corpo rimane costantemente “in allarme”, come se il pericolo fosse ancora presente. La persona è ipervigile, reagisce in modo eccessivo o rabbioso a piccoli stimoli, fatica a rilassarsi e spesso ha disturbi del sonno. È come se il sistema di difesa “lotta o fuga” non si spegnesse mai.

Perché si possa parlare di PTSD, questi sintomi devono:

  • durare più di un mese;
  • causare sofferenza e difficoltà nella vita quotidiana;
  • non dipendere dall’uso di sostanze o da altre condizioni mediche .

La sindrome post traumatica da stress può insorgere anche dopo un lutto complicato, episodi di violenza ostetrica o violenza di coppia e i suoi sintomi non vanno sottovalutati.

Se stai vivendo uno o più sintomi che possono far pensare a un PTSD, puoi pensare di parlarne con uno psicoterapeuta del nostro centro medico. Durante il primo colloquio gratuito, potrai chiarire i tuoi dubbi sui sintomi del PTSD insieme al terapeuta e decidere se intraprendere un percorso di terapia individuale che ti aiuti ad affrontare questo disturbo. 

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Tipi di disturbo post-traumatico da stress

Il disturbo post-traumatico da stress può manifestarsi con sfumature diverse a seconda di alcuni sintomi specifici, per esempio:

  • disturbo da stress post traumatico con sintomi dissociativi: ai sintomi sopra descritti si aggiungono la depersonalizzazione, ovvero la sensazione di vivere distaccati dal proprio corpo e dal proprio sé, e la derealizzazione, cioè vivere il mondo come se non fosse reale o come se fosse onirico;
  • disturbo post-traumatico da stress complesso (C-PTSD): è causato dall’esposizione a eventi traumatici prolungati spesso vissuti durante l’infanzia o in contesti di prigionia, abuso o violenza cronica. SI tratta di traumi relazionali cronici nei quali la persona non può fuggire né difendersi. Il C-PTSD è riconosciuto nella Classificazione Internazionale delle Malattie – ICD-11 (OMS, 2018);
  • PTSD nei bambinitraumi infantili come abusi e violenze possono provocare un disturbo post traumatico da stress anche nei bambini, che si manifesta con disturbi del sonno, problemi di condotta a scuola o problemi di attenzione;
  • PTSD a esordio ritardato: in questo caso, i sintomi si presentano dopo più di 6 mesi dall'accaduto traumatico. Il ritardo viene rispecchiato anche nell'intero quadro sintomatologico che può apparire anche dopo anni.

Fattori di rischio per il PTSD

Oltre alle cause già descritte, ci sono dei fattori aggiuntivi che possono influenzare lo sviluppo del PTSD:

  • fattori di vulnerabilità individuali: persone con una storia di traumi infantili, disturbi mentali preesistenti o una scarsa rete di supporto sociale possono essere più a rischio di sviluppare PTSD;
  • durata e gravità del trauma: traumi prolungati, molteplici e estremamente violenti aumentano le probabilità di sviluppare il disturbo;
  • fattori genetici e neurobiologici: alcune ricerche suggeriscono che esiste una predisposizione biologica allo sviluppo del PTSD, con il coinvolgimento di specifiche strutture cerebrali come l'amigdala e il sistema di risposta allo stress.

Test di autovalutazione per il DPTS

Esistono diversi strumenti e test per valutare la presenza del Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD). La diagnosi clinica, tuttavia, spetta sempre a un professionista della salute mentale (psicologo o psichiatra) che valuta i sintomi e la storia del paziente.

Tra gli strumenti di autovalutazione più utilizzati possiamo trovare il PCL-5 (Posttraumatic Stress Disorder Checklist for DSM-5) basato sui criteri diagnostici del DSM-5 di intrusione, evitamento, alterazioni negative della cognizione e dell'umore e iperattivazione.

Si compone di 20 domande che chiedono alla persona di valutare quanto sono stati gravi 20 sintomi del PTSD nell'ultimo mese, su una scala da 0 (per niente) a 4 (estremamente). : Se vuoi fare gratuitamente questo test di autovalutazione, puoi compilarlo direttamente nella nostra pagina sul test PCL-5 per il PTSD.

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Cura del disturbo post traumatico da stress

Il PTSD viene gestito principalmente attraverso la psicoterapia e il trattamento farmacologico se reputato necessario. Per questo motivo, la cura del PTSD può essere multidisciplinare e coinvolgere diversi professionisti, come gli psicoterapeuti e gli psichiatri che collaborano per creare un piano terapeutico su misura che possa risultare efficace per il paziente.

Psicoterapia per il PTSD

Una recente revisione della letteratura scientifica ha evidenziato alcune terapie che hanno dimostrato un'efficacia sulla riduzione consistente dei sintomi:

  • Terapia dell'esposizione prolungata (PE): si compone di interventi di psicoeducazione, esposizione immaginativa ai ricordi e in vivo graduale a situazioni sicure evitate;  mira a ridurre l' evitamento e la paura condizionata.;
  • terapia EMDR (Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari): l'obiettivo è aiutare i pazienti a rielaborare i ricordi traumatici che scatenano i sintomi. La terapia viene effettuata con stimolazioni oculari (il terapeuta guida l’esecuzione di determinati movimenti con gli occhi) e stimolazioni bilaterali, come suoni alternati o "tapping" (stimolazione tattile).
  • Psicoterapia di elaborazione cognitiva: questa tipologia di terapia si concentra sull'identificazione e la modifica dei "blocchi cognitivi" che si sono sviluppati successivamente al trauma. Il terapeuta aiuta il paziente a riconoscere come l'evento traumatico abbia cambiato il modo di pensare su se stesso, sugli altri e in generale sul mondo. I temi che vengono affrontati infatti riguardano principalmente la fiducia, la stima e l'intimità.
  • CBT Trauma Focused Therapy: è la terapia goal standard, che lavora su componenti cognitive, comportamentali e di regolazione emotiva, anche con coinvolgimento dei caregiver nel caso dei bambini.
    Gli interventi condividono l’obiettivo di integrare l’esperienza traumatica, ridurre i sintomi e recuperare un buon funzionamento psicologico. Le nuove linee guida indicano che questo è il trattamento di prima scelta.

Queste terapie, pur avendo approcci diversi, condividono l'obiettivo comune di aiutare il paziente a elaborare l'evento traumatico e a ridurre i sintomi del PTSD che ne limitano la quotidianità.  

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Terapia farmacologica nel PTSD

In alcuni casi il trattamento farmacologico si può affiancare al trattamento psicoterapeutico per ottenere un risultato più efficace nella cura del PTSD. Un recente studio ha evidenziato l'efficacia degli psicofarmaci. In particolare sono stati studiati:

  • antidepressivi: in particolare quelli della famiglia degli SSRI (Inibitori Selettivi della Ricaptazione della Serotonina), che sono i farmaci più studiati e usati per il PTSD. Alcuni di questi farmaci sono la sertralina e la paroxetina;

Il trattamento farmacologico viene prescritto da uno psichiatra che, in base alle necessità e alla gravità dei sintomi del paziente, crea un trattamento farmacologico su misura. 

Con M., uomo di 35 anni che aveva sviluppato sintomi di PTSD in seguito a un grave incidente automobilistico, abbiamo iniziato con una fase di psicoeducazione sul funzionamento del disturbo e sulla risposta di “allarme costante” che il cervello mantiene dopo il trauma. Successivamente, tramite l’esposizione graduale immaginativa, M. ha potuto rivivere in modo controllato alcuni ricordi traumatici, riducendo progressivamente l’ansia associata. Parallelamente, abbiamo utilizzato tecniche di ristrutturazione cognitiva per modificare convinzioni disfunzionali come “non sarò mai più al sicuro”, sostituendole con pensieri più realistici e funzionali.

Se pensi di soffrire di PTSD e hai dubbi riguardo al trattamento farmacologico, puoi parlarne con uno psichiatra del nostro centro medico. Lo psichiatra  chiarirà i tuoi dubbi ed eventuali preoccupazioni sull’assunzione di farmaci e ti risponderà per chiarire gli effetti che possono avere, creando se necessario un piano farmacologico su misura per te. Puoi accedere alla prima visita compilando il nostro questionario. La prima visita costa 89 €, mentre le visite successive costano 77 € l'una.

Fonti:

Bibliografia

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Herringa R. J.

Posttraumatic stress disorder with secondary psychotic features (PTSD-SP): Diagnostic and treatment challenges. — Progress in neuro-psychopharmacology & biological psychiatry, 88, pp. 265-275

Compean, E., Hamner, M. (2019)

A Review of PTSD and Current Treatment Strategies. — Missouri medicine, 118(6), pp. 546-551

Schrader, C., Ross, A. (2021)

Pharmacological prevention and early treatment of post-traumatic stress disorder and acute stress disorder: a systematic review and meta-analysis. — Translational psychiatry, 9(1), pp. 334

Astill Wright, R., L., Sijbrandij, M., Sinnerton, Lewis, C., Roberts, N. P., Bisson, J. I. (2019)

Clinical outcomes of recommended active pharmacotherapy agents from NICE guideline for post-traumatic stress disorder: Network meta-analysis. — Progress in neuro-psychopharmacology & biological psychiatry, 125,

Zhang, Z. X., Liu, R. B., Zhang, J., Xian-Yu, C. Y., Liu, J. L., Li, X. Z., Zhang, Y. Q., Zhang, C. (2023)

Post-traumatic stress disorder: The role of the amygdala and potential therapeutic interventions – a review. — Frontiers in Psychiatry, 15

Davis, L. L., Hamner, M. B. (2024)

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FRFederico Russo
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
DRUDott. Rosario Urbani
Dott. Rosario Urbani
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Appassionato psicoterapeuta laureato a Napoli, con un cuore dedicato al benessere. Iscritto all'ordine n°6653, specializzato in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale mi occupo di ansia, depressione, attacchi di panico e fobie con un approccio umano e attento.
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