La solitudine dopo un lutto: possibili conseguenze sulla salute e come superarla

La solitudine dopo un lutto può avere gravi conseguenze sulla salute emotiva e mentale di un individuo. Scopri i possibili effetti negativi della solitudine dopo una perdita, tra cui depressione, ansia e isolamento sociale.

Il lutto è uno stato emotivo che segue la perdita di una persona amata. In queste circostanze è normale provare un senso di smarrimento, unitamente ad altre emozioni negative ma alcune di esse, se persistono per troppo tempo, rischiano di diventare pericolose e dare luogo a un lutto complicato.

In particolare, la tristezza e il senso di colpa possono favorire il senso di solitudine dopo un lutto e il conseguente isolamento sociale. Inoltre, ci sono anche degli studi recenti che hanno studiato la correlazione tra questo sentimento e la frequenza del suicidio nelle persone che, dopo un lutto complicato, hanno la sensazione di essere rimaste da sole.

Insomma, la solitudine che si prova dopo un lutto è una questione importante che merita di arrivare all’attenzione di un professionista in grado di aiutare la persona che soffre. Se questo argomento ti interessa, continua a leggere e troverai tutte le risposte che cerchi.

La solitudine dopo un lutto e il tasso di suicidio

I dati dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) riportano delle statistiche piuttosto allarmanti: in tutto il mondo il numero di suicidi ogni anno ammonta a circa 800mila persone e, oltre a questi, bisogna considerare anche il numero di tentati suicidi (circa 20 per ogni persona che riesce a compiere l’atto). Si tratta di una vera e propria piaga sociale, e capirne le cause è più che mai fondamentale.

Una delle ipotesi riguarda l’impatto dell’isolamento come uno dei principali fattori di rischio. Per isolamento non intendiamo la condizione in cui una persona desidera e ricerca i momenti in cui rimane da sola e l’autonomia, ma piuttosto uno stato d’animo che può essere dato sia dall’emarginazione sociale sia dal senso di solitudine inteso come vissuto emotivo.

In pratica, il concetto di solitudine di cui parliamo è un’esperienza vissuta come spiacevole e dolorosa, che la persona non cerca ma si verifica a causa della povertà dei legami relazionali che intrattiene e dell’incapacità di raccogliere l’affetto e l’amore che provengono dai rapporti che ancora intrattiene. Non solo la quantità di interazioni, ma soprattutto la loro qualità fa la differenza, ma non sempre è così facile valutare l’isolamento, poiché la solitudine può anche essere una condizione soggettiva data da un primario stato di malessere.

Tanto la solitudine quanto l’isolamento sociale producono conseguenze negative sulla salute, fisica e psicologica, di chi ne soffre: aumentano l’insoddisfazione per la propria vita, favoriscono il consolidarsi di condizioni di stress cronico e hanno ripercussioni sull’autostima, che si abbassa inevitabilmente insieme al tono dell’umore, creando così un circolo vizioso che si autoalimenta tra depressione e solitudine.

A questo punto entra in gioco il lutto: questo stato predispone, per sua stessa natura, a provare tristezza e apatia. La tendenza ad allontanare le persone dopo un lutto è molto frequente ed è motivata dal fatto che alla persona spesso viene a mancare il desiderio di stare con gli altri perché, quando si perde qualcuno di significativo, sembra più facile chiudersi nel proprio dolore senza dover rendere conto a nessuno delle emozioni che si stanno provando. E’ una strategia inconsapevole per tentare di arginare il grande dolore del perdere una persona cara.

Ciò non significa che sia la strada giusta da percorrere perché, come abbiamo visto, la mancanza di volizione che determina l’isolamento sociale non fa che aumentare il senso di disorientamento, finendo per creare una sconnessione con gli altri e con il mondo stesso. Questo può accadere anche in condizioni normali, quando si attraversa un evento traumatico come questo, ma ciò che vogliamo capire è: il lutto è un fattore di rischio per il suicidio? Come vedremo, in certi casi la solitudine dopo un lutto può avere un peso più consistente che in altri.

La solitudine dopo un lutto improvviso e il rischio di suicidio

La solitudine dopo un lutto improvviso colpisce ancora più duramente perché la persona che perde chi ama non era preparata a dover affrontare una simile eventualità. Quindi rappresenta un elemento da tenere in considerazione, specialmente se la morte della persona cara è avvenuta proprio per suicidio.

In queste situazioni il legame che viene spezzato viene avvertito con forza ancora maggiore, è difficile da metabolizzare perché si fa fatica a trovare un senso. Inoltre, in molti contesti famigliari e culturali si tende a non parlare di quanto accaduto, come se l’argomento fosse tabù. L’isolamento sociale è una diretta conseguenza di questa mancanza di spiegazioni: l’imbarazzo e il desiderio di vivere la sofferenza nel raccoglimento privato induce ad allontanare le persone dopo un lutto improvviso.

Tutti questi fattori non fanno che accentuare le reazioni negative normali che intervengono in questi casi e la paura dello stigma da parte degli altri porta a cercare di ridurre al minimo i contatti con il mondo. Gli studi confermano anche che la percezione del pregiudizio da parte della comunità alimenta la probabilità della persona che sta attraversando il lutto di sviluppare a sua volta pensieri rivolti al suicidio portando, in casi estremi, al tentativo di porre in essere l’atto vero e proprio.

Chiaramente non si tratta di un copione che riguarda tutti coloro che hanno subito un lutto improvviso, ma gli effetti negativi di questo evento possono essere molto influenzati dalla vulnerabilità soggettiva di ciascuno, dal tipo di legame che si aveva con il defunto e dalla forza della rete di supporto sociale, che agisce in contrapposizione al senso di isolamento, facendo sentire all’individuo il sostegno e l’appartenenza a una comunità.

Superare la solitudine dopo un lutto

La solitudine dopo il lutto, quindi, non è una condanna a morte. Abbiamo visto che il supporto sociale è un ottimo antidoto, ma oltre a questo è anche fondamentale attraversare tutte le fasi che portano al superamento del lutto. Fuggire dalle emozioni negative e dal dolore non serve a nulla, se non a sedimentare paure e tristezza. Al contrario, la via per uscire da questa sofferenza è affrontarla, nella consapevolezza che tutto ciò che si prova e si pensa, è normale.

La rabbia, la disperazione, la frustrazione, la confusione, sono le reazioni naturali che seguono una perdita importante e che possono gettare un velo di grigiore nella vita di chi è rimasto. È importante comprendere che questi sentimenti non devono essere allontanati ma accettati. Il lutto deve essere vissuto per poter essere lasciato alle spalle.

Per poterlo fare è necessario concentrarsi su se stessi e trovare le proprie risorse per poter riprendere in mano la propria vita. L’aiuto esterno di amici e parenti è fondamentale e quando si scoprirà che continuare a vivere è possibile anche se si è rimasti da soli in una grande casa, sarà più facile trovare una dimensione in cui ci si senta a proprio agio.

Riuscirai a superare il senso di solitudine che ti attanaglia dopo un lutto quando non solo non tenderai più ad allontanare gli altri, ma scoprirai anche di non avere più il bisogno di qualcuno sempre vicino a te e avrai la consapevolezza di essere abbastanza forte da poter riprendere in mano le redini della tua esistenza. Per alcune persone questo passaggio è particolarmente difficile, ad esempio per gli anziani: anche se normalmente tendono a svolgere una vita più ritirata, per loro è più complesso riadattarsi a un’ulteriore solitudine, anche se l’inizio può sembrare meno traumatico.

Se hai difficoltà a elaborare un lutto o conosci qualcuno che sta vivendo un lutto complicato, sappi che la psicoterapia può essere un valido aiuto. Noi di Serenis ti proponiamo di affidarti a psicoterapeute e psicoterapeuti specializzati e qualificati, che saranno in grado di accompagnarti nel tuo percorso verso il benessere. Liberarsi del senso di isolamento e della solitudine che si provano dopo aver subito una perdita importante non è facile e talvolta, come hai avuto modo di scoprire, può dare luogo a effetti molto negativi. Non solo il lutto ti rende più vulnerabile, ma a livello emotivo potresti iniziare ad accusare i sintomidi disturbi mentali come la depressione o le sindromi ansiose, e ignorare il problema non farà che favorire il suo mantenimento e alimentarlo continuamente finché non si sarà sedimentato. Se sei in difficoltà, non esitare a rivolgerti a noi per scoprire come funziona la psicoterapia online.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

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Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.