Cosa sono i disturbi del sonno? Cause e trattamenti
Il sonno non è un semplice stato di pausa, ma una funzione biologica complessa ed essenziale per la rigenerazione fisica e mentale. Quando questo processo vitale viene cronicamente interrotto o alterato, si manifestano i disturbi del sonno, un vasto insieme di patologie che influenzano profondamente la qualità, la durata e il tempo del riposo.

Il sonno è universalmente riconosciuto come un'attività biologica di fondamentale importanza, essenziale per la sopravvivenza e il mantenimento dell'equilibrio psicofisico. Quando questo meccanismo sofisticato viene compromesso, insorgono i disturbi del sonno, un'area di crescente interesse e impatto nella medicina e nelle neuroscienze. ln questo articolo esploriamo le sette macro-categorie definite dalla Classificazione Internazionale dei Disturbi del Sonno (ICSD-3), le cause sottostanti e i rimedi per i disturbi del sonno.
Regolazione del sonno e insorgenza dei disturbi del sonno
Il sonno è regolato da due processi principali che interagiscono tra loro:
- Processo omeostatico: rappresenta la nostra "necessità" di dormire, che aumenta man mano che si rimane svegli. La molecola chiave che funge da indicatore di stanchezza è l'adenosina, che si accumula nel cervello durante la veglia e viene smaltita durante il sonno.
- Processo circadiano: è il nostro orologio biologico interno, un ciclo di circa 24 ore regolato principalmente dall'esposizione alla luce. Questo processo determina il momento ottimale per dormire e svegliarsi, ed è orchestrato dal nucleo soprachiasmatico (SCN) nel cervello, che regola la produzione di melatonina da parte della ghiandola pineale.
I disturbi del sonno insorgono quando uno o entrambi questi processi vengono alterati.
Qual è il tempo necessario di sonno per ogni fascia di età?
La quantità di sonno necessaria è un fattore altamente variabile, dipendente dall'età, dallo stato di salute e dalle esigenze individuali. La National Sleep Foundation e la American Academy of Sleep Medicine forniscono le seguenti linee guida validate, sottolineando che, per gli adulti, l'intervallo ideale è un equilibrio tra la quantità minima per la salute e il riposo eccessivo. (Hirshkowitz et al., 2015)
| Età | Ore di sonno raccomandate |
| Neonati (0-3 mesi) | 14 - 17 ore |
| Bambini (4-11 mesi) | 12 - 15 ore |
| Bambini in età prescolare (3-5 anni) | 10 - 13 ore |
| Bambini in età scolare (6-13 anni) | 9 - 11 ore |
| Adolescenti (14-17 anni) | 8 - 10 ore |
| Adulti (18-64 anni) | 7 - 9 ore |
| Anziani (65+ anni) | 7 - 8 ore |

Disturbi del sonno: quali sono le categorie e i disturbi specifici?
Secondo la classificazione internazionale dei disturbi sul sonno (ICSD-3), le categorie dei disturbi del sonno sono 7:
| Macro-categoria | Descrizione | Esempi di disturbi |
| Disturbi dell'insonnia | Caratterizzati dalla difficoltà a iniziare o mantenere il sonno, o da un sonno non ristoratore, con conseguente compromissione delle funzioni diurne. | Insonnia cronica; Insonnia a breve termine. |
| Disturbi del sonno correlati alla respirazione | Alterazioni della respirazione durante il sonno, che portano a frammentazione del sonno e/o ipossiemia (basso livello di ossigeno nel sangue). | Apnea ostruttiva del sonno (OSA); Apnea centrale del sonno; Ipopnea correlata al sonno. |
| Ipersonnie centrali | Sonnolenza diurna eccessiva che non è attribuibile ad altre cause (come mancanza di sonno o altri disturbi del sonno). | Narcolessia Tipo 1 (con cataplessia); Narcolessia Tipo 2; Ipersonnia idiopatica. |
| Disturbi del ritmo circadiano sonno-veglia | Disallineamento tra l'orologio biologico interno dell'individuo e le richieste sociali o ambientali (ciclo luce/buio). | Sindrome della fase del sonno ritardata (DSWPD); Lavoro a turni (shift work disorder); Jet lag. |
| Parasonnie | Comportamenti indesiderati o insoliti che si verificano durante il sonno (o transizioni sonno-veglia), dovuti all'attivazione anomala del sistema nervoso centrale. | Sonnambulismo; Pavor notturno; Enuresi Notturna. |
| Disturbi del movimento correlati al sonno | Disturbi che implicano movimenti semplici e stereotipati che interrompono il sonno o ne peggiorano la qualità. | Sindrome delle gambe senza riposo (RLS). |
| Altri disturbi del sonno | Una categoria residua per i disturbi che non rientrano nelle categorie precedenti, inclusi i sintomi isolati, i disturbi correlati a condizioni mediche o l'assunzione di sostanze. | Disturbi del sonno indotti da farmaci/sostanze. |
Cause principali dei disturbi del sonno
Le cause dei disturbi del sonno variano in base alla tipologia di disturbo e possono riscontrarsi in fattori psicologici, neurologici, medici e anche nello stile di vita della persona.
- Fattori psicologici: presenza di stress cronico, ansia generalizzata o disturbi dell'umore come depressione o disturbo bipolare.
- Fattori medici: malattie croniche associate a dolore, infiammazione o difficoltà respiratorie (es. artrite, asma, reflusso gastroesofageo).
- Condizioni neurologiche o endocrine: morbo di Parkinson, ipertiroidismo, diabete, che interferiscono con la qualità o la quantità del sonno.
- Stile di vita: consumo di stimolanti (caffeina, nicotina) o alcol, esposizione alla luce blu (schermi), orari di sonno irregolari (inclusi il jet lag e il lavoro a turni) e ambiente di sonno non ottimale.
Conseguenze dei disturbi del sonno
Tra le diverse conseguenze dei disturbi del sonno possiamo trovare le seguenti:
- Netta riduzione della concentrazione, dell'attenzione e della capacità di prendere decisioni. Compromessa è anche la funzione di consolidamento della memoria e l'apprendimento di nuove informazioni.
- Aumento di irritabilità, sbalzi d'umore e difficoltà nella regolazione emotiva.
- La scarsa qualità del sonno è associata a un aumento del rischio di ipertensione, infarto e ictus, in particolare nei casi di apnee del sonno (OSA).
- Può verificarsi una soppressione dell'attività delle cellule immunitarie, causando maggiore vulnerabilità alle infezioni e ridotta efficacia dei vaccini.
Rimedi contro i disturbi del sonno: come migliorare la qualità del sonno?
Ci sono alcune buone pratiche che possono favorire il famoso "sonno ristoratore". Per esempio:
- non usare il telefono (e in generale gli schermi) per i 30 minuti precedenti al momento in cui si va a dormire;
- mangiare almeno due ore prima del riposo, per evitare risvegli indesiderati causati dalla digestione;
- assumere integratori come la melatonina e la valeriana;
- avvalersi della meditazione.
Ma se questi accorgimenti si dimostrano inefficaci, potrebbe essere necessario rivolgersi ad un professionista, come ad esempio uno psicoterapeuta o uno psichiatra.

Quando è necessaria una valutazione psichiatrica?
Se i rimedi legati allo stile di vita sopra elencati non portano al miglioramento della qualità del sonno e i disturbi del sonno sono gravi, potrebbe essere necessaria la valutazione di un medico psichiatra.
La valutazione psichiatrica si svolge attraverso un colloquio approfondito sulla tua storia clinica, i sintomi e il tuo stile di vita. Sulla base di queste analisi lo psichiatra può stilare, se necessario, una terapia farmacologica mirata. In base alla situazione del paziente, potrebbero essere utilizzati farmaci come ad esempio:
- Sonniferi (ipnotici): utili per indurre il sonno in caso di insonnia grave e a breve termine.
- Ansiolitici: indicati se il problema del sonno è legato a uno stato di ansia o stress cronico.
- Antidepressivi: possono essere prescritti a dosaggi specifici per affrontare l'insonnia legata alla depressione, migliorando la qualità del sonno oltre che l'umore.
È fondamentale sottolineare che la terapia farmacologica è spesso più efficace se integrata con un percorso psicoterapeutico. La combinazione di questi due trattamenti permette infatti di affrontare anche le cause psicologiche del disturbo garantendo un percorso di cura che affronti il problema in modo completo per un recupero efficace.
Bibliografia
Disturbi del sonno. Il sonno: dalla fisiologia alla psicopatologia nella vita quotidiana. — Società Italiana di Medicina Generale, Firenze
Mazzoleni, F., Ventriglia, G., Biggio, G. (2013)
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Neurofisiologia del sonno e tecniche di analisi. — Noos, 10(1), pp. 7-14
Placidi, F., Romigi, A. (2004)
National Sleep Foundation's sleep time duration recommendations: methodology and results summary. — Sleep health, 1(1), pp. 40-43
Hirshkowitz, M., Whiton, K., Albert, S. M., Alessi, C., Bruni, O., DonCarlos, L., Hazen, N., Herman, J., Katz, E. S., Kheirandish-Gozal, L., Neubauer, D. N., O'Donnell, A. E., Ohayon, M., Peever, J., Rawding, R., Sachdeva, R. C., Setters, B., Vitiello, M. V., Ware, J. C., Adams Hillard, P. J. (2015)