Il disturbo antisociale di personalità spiegato: come riconoscerlo e affrontarlo

Il disturbo antisociale di personalità presenta numerose sfaccettature e alternative di per affrontarlo.

Il disturbo antisociale di personalità è un particolare disturbo di personalità. Questa patologia è caratterizzata da un disprezzo per le regole della società, da un comportamento impulsivo e dall’incapacità, da parte del soggetto che ne soffre, di assumersi alcun tipo di responsabilità. Infine, fra i tratti più distintivi, c’è la mancanza di rimorso nei confronti delle persone danneggiate o maltrattate. 

Cos’è il disturbo antisociale della personalità

Il disturbo antisociale della personalità (ASPD) viene utilizzato per diagnosticare una condizione mentale in cui una persona disprezza le norme e le regole sociali, violandole ripetutamente senza prendere in considerazione i diritti degli altri. 

Il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM V) sottolinea che le persone affette da questa condizione possono spesso, inizialmente, apparire come carismatiche e affascinanti, ma in realtà trovano difficile comprendere le emozioni altrui.

Questo porta chi soffre di ASPD a:

  • infrangere regole e leggi;
  • avere un comportamento aggressivo e impulsivo;
  • non provare sensi di colpa per il dolore inflitto agli altri;
  • usare l’inganno e la manipolazione nei rapporti sociali.

Disturbo antisociale di personalità, psicopatia e sociopatia

Sia la psicopatia che la sociopatia sono divenuti termini conosciuti, usati dai professionisti della salute mentale. Che differenza c’è fra una persona affetta da disturbo antisociale di personalità, psicopatica e sociopatica? Dal punto di vista psicodiagnostico, il manuale DSM V oggi prevede la sola diagnosi di disturbo antisociale di personalità.

Talvolta la psicopatia viene percepita come un comportamento maggiormente pianificato e non necessariamente violento. Il celebre psicologo Robert Hare, ad esempio, ha sottolineato che le persone psicopatiche “mancano completamente di empatia e di sentimenti altruistici, essi prendono egoisticamente ciò che vogliono e fanno come piace a loro, violando norme sociali e aspettative, senza il minimo senso di colpa o rimorso”. 

La sociopatia fa invece riferimento all’incapacità di conformarsi alle norme sociali. Essa, inoltre, si svilupperebbe principalmente in relazione a determinati fattori ambientali. La variabile di maggiore impatto sarebbe lo sviluppo e la crescita del bambino all’interno di un contesto familiare caratterizzato da traumi, abusi fisici ed emotivi. I sociopatici dunque tendono a essere imprevedibili e impulsivi nei loro comportamenti, hanno grande difficoltà nel creare legami di attaccamento e spesso vivono in un contesto problematico. 

La psicopatia invece sarebbe legata ad altri elementi che non consentono allo psicopatico di controllare gli impulsi. L’ambiente familiare e quello sociale dunque non hanno necessariamente una rilevanza. In sostanza il comportamento dello psicopatico risulta razionale poiché segue una strategia ben pianificata, con uno scopo e un significato. 

Sia i sociopatici che gli psicopatici non riescono a instaurare dei legami emotivi, ma solo relazioni superficiali e artificiali, volte ad avere un beneficio personale.

Sulla base di quanto riportato, quindi, la diagnosi mantenuta oggi a livello clinico di ASPD farebbe maggiormente riferimento alla vecchia classificazione di sociopatia, mantenendo tuttavia degli elementi in comune anche con la psicopatia.

Come capire se una persona soffre di disturbo antisociale di personalità: i sintomi

Solitamente chi soffre di disturbo antisociale di personalità presenta alcuni sintomi, fra cui:

  • disprezzo per norme e leggi sociali. Chi soffre di ASPD oltrepassa i confini sociali, perseguita o deruba gli altri, distrugge proprietà, infrange le regole al lavoro o a scuola;
  • disonestà e inganno. L’antisocialità spinge all’uso di false identità e della manipolazione; 
  • difficoltà nel controllare gli impulsi, agendo senza prendere in considerare le conseguenze;
  • un comportamento aggressivo, caratterizzato da frequenti litigi oppure conflitti fisici, disprezzando l’incolumità personale e degli altri;
  • difficoltà nel gestire le responsabilità, come presentarsi al lavoro, pagare l’affitto, le bollette o gestire un’attività;
  • assenza di rimorso oppure la tendenza a giustificare delle azioni che influiscono in modo negativo sugli altri.

Solitamente le persone affette da ASPD non mostrano interesse nei confronti della vita degli altri. Per questo potrebbero:

  • apparire arroganti;
  • utilizzare il proprio carisma per manipolare;
  • sembrare inizialmente affascinanti, sino a quando l’interesse personale non diviene chiaro.

Le persone affette da disturbo antisociale di personalità in linea generale trovano complicato mantenere relazioni, amicizie e qualsiasi tipo di legame. Questa difficoltà deriva da:

  • scarsa empatia e intelligenza emotiva;
  • difficoltà nell’imparare dai propri errori;
  • mancata preoccupazione per la sicurezza altrui;
  • tendenza a intimidire per poter mantenere il controllo.

Le cause del disturbo antisociale di personalità

Le cause del ASPD sono legate principalmente all’educazione e agli stili genitoriali. I fattori ambientali e familiari dunque hanno il peso maggiore. I bambini che subiscono violenze, manipolazioni e abusi sin da piccoli possono arrivare ad avere un modello di comportamento di questo tipo per affrontare i conflitti.  

Disturbo antisociale di personalità: test e criteri diagnostici

Il DSM V non fa nessuna distinzione fra sociopatia e psicopatia. Per diagnosticare l’ASPD gli esperti della salute mentale usano i criteri indicati dal DSM. La diagnosi richiede che siano presenti almeno tre fra sette sintomi, oltre a dei criteri aggiuntivi, ossia:

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  • i comportamenti compaiono in diverse aree della vita;
  • la persona ha almeno 18 anni;
  • diagnosi di un disturbo della condotta prima dei 15 anni.
Disturbo Antisociale di Personalità

Per effettuare una diagnosi, uno psicologo o un terapeuta dovrebbe: 

  • porre delle domande sui pensieri, i sentimenti, le relazioni personali e i comportamenti della persona;
  • chiedere al partner e ai familiari informazioni sui loro comportamenti;
  • valutare la storia medica. 

Cure e terapie del disturbo antisociale

Le persone che soffrono di disturbi della personalità spesso non riconoscono il loro comportamento come sbagliato, per questo raramente prendono in considerazione la possibilità di richiedere un supporto professionale. Nonostante ciò i partner o i membri della famiglia potrebbero notare dei tratti che indicano l’ASPD, come l’impulsività oppure la tendenza a esplosioni di aggressività, raccomandando un supporto professionale.

L’ASPD si può affrontare grazie alla psicoterapia con numerosi approcci fra cui:

  • la terapia cognitivo comportamentale, utile per imparare a reagire a situazione e persone. Ad esempio la terapia può rivelarsi efficace per riconoscere i vantaggi della negoziazione rispetto alla violenza per poter risolvere disaccordi e conflitti;
  • La terapia basata sulla mentalizzazione. L’approccio in questo caso mira ad aiutare il paziente a comprendere meglio sia le proprie emozioni che quelle degli altri. 

Psicoterapeuta: come scegliere

Una volta presa la decisione di farti aiutare da uno o una psicoterapeuta per prenderti cura di te, è il momento di trovare la persona giusta. La decisione non è semplice: ci sono diverse scuole di psicoterapia con diverse tecniche.

Ma è proprio questo uno dei momenti più delicati, perché scegliere quella sbagliata potrebbe far fallire la terapia. Ecco qualche consiglio per intraprendere il percorso che fa per te:

  • scegli qualcuno che non sia legato a parenti o amici: durante la terapia devi sentirti tranquillo o tranquilla e poterti aprire completamente. Questo avviene meglio con professionisti che non sono connessi alla tua sfera di conoscenze;
  • trova uno o una psicoterapeuta con esperienza: per quanto tutti i terapeuti abbiano avuto una formazione completa, migliaia di ore di esperienza sul campo e una specializzazione sono garanzia di un percorso di successo;
  • scegli qualcuno con cui entri in sintonia: questo lo puoi sapere veramente solo provando una seduta, ma in fase di prenotazione puoi porre delle domande che ti aiuteranno a capire meglio se lo o la psicoterapeuta che hai scelto fa al caso tuo. Come sarà strutturato il percorso? Su cosa ci si concentrerà? Sono previsti esercizi e compiti a casa?
Disturbo Antisociale di Personalità

Disturbo antisociale: quando rivolgersi a psicologo e psichiatra

Ricercatori ed esperti della personalità stanno continuando a esplorare le sfumature del disturbo antisociale di personalità, della psicopatia e della sociopatia. Nonostante ciò non sono ancora stati stabiliti dei criteri univoci, e l’ASPD resta la diagnosi più vicina a ciò che è definito come psicopatia e sociopatia. 

Un approccio terapeutico adeguato potrebbe consentire a chi soffre di ASPD a sostituire comportamenti problematici con altri più costruttivi. Non solo: le persone affette da questo disturbo potrebbero costruire delle relazioni soddisfacenti con gli altri, anche se ciò richiede di certo un lungo lavoro. 

Se desideri sostenere qualcuno che soffre di ASPD potresti: 

  • aiutarlo a capire come il suo comportamento influenzi gli altri;
  • stabilire dei confini per proteggere il tuo spazio fisico ed emotivo;
  • incoraggiarlo a richiedere un supporto professionale.   

Bibliografia e approfondimenti:

  • Kaplan Sadock Handbook of clinical Psychiatry;
  • Manuale di Psichiatria e Psicologia Clinica, G.Invernizzi.
Dott. Raffaele Avico

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Psicologo clinico e psicoterapeuta, specializzato in psicoterapia cognitiva e sessuologia clinica. La mia formazione include anche EMDR e mindfulness. Ho un'ampia esperienza nella gestione di disturbi d'ansia, dell'umore, da stress, sessuali, e da uso di sostanze. Mi dedico in particolare al trattamento del trauma psicologico e delle dipendenze. Ordine degli Psicologi del Piemonte num. 5822.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.