Disturbi dello spettro autistico
I disturbi dello spettro autistico (ASD) comprendono una serie di condizioni del neurosviluppo caratterizzate da difficoltà nella comunicazione e nell'interazione sociale, comportamenti ripetitivi e interessi ristretti.

Secondo in dati che riporta il Ministero della Salute, nel nostro Paese circa 1 bambino su 77 presenta un disturbo dello spettro autistico, e in particolare i maschi sono 4,4 volte in più rispetto alle femmine. Come dice il nome stesso, non è una malattia ma un disturbo che però si presenta in modo molto variabile da persona a persona.
Che cos’è il disturbo dello spettro autistico
I disturbi dello spettro autistico non rappresentano un’unica condizione, ma un insieme di alterazioni del neurosviluppo. Le manifestazioni di questi disturbi variano notevolmente sia per tipologia che per gravità. Questo significa che ogni persona con autismo è unica, poiché esistono molteplici combinazioni che rendono ogni caso diverso dagli altri. Questa diversità riflette il concetto di neurodiversità, che considera le differenze neurologiche come parte naturale della varietà umana.
Nei disturbi dello spettro autistico, la maturazione cerebrale risulta anomala sin dalle prime fasi dello sviluppo, ancora durante la vita intrauterina. Dal 2013, con l’introduzione del DSM-5, la sindrome di Asperger non è più considerata una categoria diagnostica distinta. È stata invece integrata nei disturbi dello spettro autistico e viene spesso descritta come autismo ad alto funzionamento.

Quali sono i disturbi dello spettro autistico
In passato, il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) classificava i disturbi dello spettro autistico in diverse categorie: autismo classico, sindrome di Asperger, sindrome di Rett, disturbo disintegrativo dell’infanzia e disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato.
Tuttavia, a causa della grande variabilità delle manifestazioni, con l’introduzione del DSM-5, tutti questi disturbi (eccetto la sindrome di Rett) sono stati inclusi in un’unica categoria chiamata "disturbi dello spettro autistico". La sindrome di Rett, invece, è stata riclassificata come disturbo neurologico.
Ecco una descrizione delle principali condizioni incluse:
- Sindrome di Asperger: rappresenta la forma più lieve dello spettro autistico. Le persone che ne soffrono riescono a gestire la quotidianità, ma presentano difficoltà nelle interazioni sociali.
- Disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato: una forma più severa rispetto alla sindrome di Asperger, con un impatto maggiore sulla vita sociale e comportamentale.
- Autismo classico: include gli stessi sintomi delle forme precedenti, ma con una gravità ancora più marcata.
- Disturbo disintegrativo dell’infanzia: colpisce bambini che inizialmente hanno uno sviluppo normale, ma che successivamente perdono rapidamente abilità sociali, linguistiche e cognitive.
Quali sono le cause del disturbo dello spettro autistico
Secondo il Manuale MSD per pazienti, le cause del disturbo dello spettro autistico non sono ancora del tutto chiare, ma i fattori genetici sembrano svolgere un ruolo significativo.
Si stima che i genitori di un bambino con questo disturbo abbiano una probabilità compresa tra il 3% e il 10% di avere un altro figlio con la stessa condizione. Inoltre, il disturbo può essere associato a specifiche anomalie genetiche, come la sindrome dell’X fragile e la sindrome di Down.
Anche fattori non genetici potrebbero contribuire. Infezioni prenatali, come la rosolia o il citomegalovirus, e la nascita prematura sono considerati possibili fattori di rischio.
È importante sottolineare che le cause del disturbo dello spettro autistico non sono legate a comportamenti genitoriali, a difficoltà vissute durante l’infanzia o alle vaccinazioni.
Manifestazioni e sintomi dello spettro autistico
Fin dalla nascita iniziamo a interagire con l’ambiente circostante molto presto. Ad esempio, i neonati sorridono e, intorno ai due anni, iniziano a indicare con le mani ciò che li interessa. Verso il primo anno di vita, inoltre, iniziamo a pronunciare le prime parole.
Quando questi comportamenti non si manifestano, potrebbe trattarsi di un segnale del disturbo dello spettro autistico, che di solito si presenta nei primi anni di vita.
Secondo il sito dell’Ospedale Bambino Gesù, i principali sintomi dello spettro autistico sono:
- Problemi di comunicazione e socializzazione: i bambini possono avere difficoltà nell’uso del linguaggio del corpo. Ad esempio, evitano il contatto visivo, non riconoscono le espressioni facciali e non usano gesti per comunicare. Inoltre, mostrano poco interesse verso le persone e le loro attività.
- Comportamenti stereotipati: questi bambini possono sviluppare un interesse eccessivo per alcuni oggetti, attaccarsi rigidamente a determinate routine e ripetere gesti sempre uguali con mani e corpo.
Il disturbo dello spettro autistico può comparire già intorno ai 18 mesi, ma in alcuni casi i segnali emergono dopo i 24 mesi.
Terapie per il disturbo dello spettro autistico
Alla diagnosi di disturbo dello spettro autistico o autismo lieve, le Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità indicano di:
- Attuare programmi psicologici e comportamentali strutturati: questi interventi aiutano il bambino a sviluppare comportamenti utili per adattarsi alla vita quotidiana.
- Realizzare interventi mediati dai genitori: i professionisti supportano i genitori nell’apprendimento di strategie comunicative efficaci, favorendo un corretto sviluppo del bambino.
Affinché le terapie siano efficaci, è fondamentale che inizino entro i 2-3 anni di età, siano intensive e coinvolgano attivamente famiglia e scuola. Grazie a un trattamento adeguato, molte persone con disturbi dello spettro autistico possono condurre una vita autonoma e soddisfacente.
Un ulteriore supporto è rappresentato dall’agenda visiva per l’autismo. Questo strumento utilizza immagini, simboli o icone per aiutare la persona a organizzare le attività quotidiane, comunicare i propri bisogni e stabilire routine prevedibili.
Terapie farmacologiche per lo spettro autistico
Non esiste una terapia farmacologica in grado di curare o modificare il disturbo dello spettro autistico. Tuttavia, i medici possono prescrivere farmaci specifici per gestire alcuni sintomi:
- Inibitori della ricaptazione della serotonina: utili per ridurre comportamenti ritualistici e ripetitivi.
- Farmaci antipsicotici: indicati nei casi di comportamenti autolesionistici.
- Psicostimolanti e stabilizzatori dell’umore: possono aiutare chi presenta difficoltà di attenzione, impulsività o iperattività.
Questi farmaci non trattano le cause del disturbo, ma possono migliorare la qualità della vita intervenendo su sintomi specifici.
Come comportarsi con una persona affetta da autismo?
Per interagire con un bambino che presenta un disturbo dello spettro autistico, è utile seguire alcuni accorgimenti:
- Stabilire un contatto visivo: assumere una postura che favorisca il contatto visivo e il riconoscimento facciale.
- Coinvolgere attraverso i suoi interessi: identificare ciò che lo appassiona per proporre attività condivise.
- Usare un linguaggio semplice e chiaro: facilitare la comprensione eliminando ambiguità.
I genitori possono trarre beneficio da un percorso di parent training o da una terapia mediata dai genitori. Questo li aiuta a sviluppare modalità efficaci per interagire con i propri figli e favorire il loro sviluppo. Serenis può aiutarti attraverso la psicoterapia online, offrendoti il supporto emotivo di un esperto qualificato in base alle tue esigenze.
Inoltre, la musica può avere un ruolo importante nel trattamento. Può aiutare a ridurre ansia e stress, offrendo un momento di rilassamento e benessere per il bambino.
Fonti
- Ministero della Salute, Autismo.
- Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (quinta edizione) (2014). Milano: Raffaello Cortina Editore.
- Manuale MSD versione per pazienti, Disturbi dello spettro autistico.
- Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Autismo, disturbi dello spettro autistico.
- Istituto Superiore di Sanità, Linee Guida per il Trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti.