Psicologia dello sport: l’importanza del benessere psico-fisico

Nella psicologia dello sport, il benessere psico-fisico riveste un ruolo fondamentale. Scopriamo insieme l’importanza di equilibrare mente e corpo per massimizzare le prestazioni atletiche e favorire il raggiungimento degli obiettivi sportivi.

Cos’è la psicologia dello sport?


Mens sana in corpore sano. Questo antico motto latino significa che tra la mente e il corpo c’è un collegamento molto stretto. Una mente sana produce migliori prestazioni fisiche così come un corpo in forma migliora il benessere psicologico. Gli atleti e gli appassionati di sport sanno molto bene che concentrarsi esclusivamente sulla salute fisica non è sufficiente per ottenere un’ottima performance. Ed è qui che entra in gioco la psicologia dello sport. Gli psicologi dello sport sono professionisti specializzati in interventi individuali o di gruppo con l’obiettivo di migliorare i fattori mentali e psicologici che influenzano le prestazioni atletiche. La psicologia dello sport si basa sulla convinzione che abilità cognitive come la memoria, la percezione, l’attenzione e la concentrazione influenzano in modo diretto le prestazioni sportive. Altrettanto importante è l’aspetto emotivo che spesso interviene generando livelli eccessivi di ansia, stress o frustrazione che possono bloccare un atleta durante gli allenamenti o quando è in gara. Uno psicologo dello sport interviene sia sugli aspetti emotivi che cognitivi alla base dell’attività fisica in modo da ottenere risultati migliori nello sport, nell’esercizio e per aumentare il livello generale di benessere psico-fisico. Infatti non bisogna necessariamente essere un atleta per beneficiare della psicologia dello sport. Chiunque voglia lavorare sul proprio benessere mentale e fisico può rivolgersi ad uno psicologo sportivo. La psicologia dello sport è utile anche a tutte quelle persone che non praticano sport agonistici ma che desiderano prendersi cura della propria mente e migliorare la salute del proprio corpo.

Tipi di psicologia dello sport


Esistono due tipologie di psicologia dello sport:

  • psicologia educativa dello sport: gli educatori utilizzano tecniche come la definizione degli obiettivi, l’immaginazione o il dialogo interiore per aiutare le persone a gestire i processi mentali e psicologici che permettono di ottenere prestazioni ottimali nell’attività sportiva. L’obiettivo è quello di allenare e potenziare le abilità psicologiche degli atleti;
  • psicologia clinica dello sport: gli psicologi clinici dello sport approfondiscono questioni più delicate lavorando con gli atleti su eventuali sintomi di ansia e depressione oppure per risolvere problemi legati all’abuso di sostanze. Inoltre negli ultimi anni la psicologia dello sport si occupa anche di diagnosticare alcune patologie mentali specifiche dello sport come la nikefobia (paura di vincere) o la sindrome del campione (legata alla paura di perdere).

Quali sono gli obiettivi della psicologia dello sport?


Spesso gli psicologi dello sport sono di supporto agli atleti per la preparazione mentale in vista di una particolare competizione. Ad esempio lo psicologo sportivo può sostenere un atleta nella gestione dell’ansia da prestazione prima di una gara. Il sostegno fornito dalla psicologia dello sport però si configura come un processo di affiancamento del soggetto che dura nel tempo. La psicologia dello sport permette di raggiungere diversi obiettivi che vengono personalizzati in base alle richieste del soggetto tenendo conto delle sue particolari caratteristiche psico-fisiche ed esigenze. Alcuni tra i principali obiettivi della psicologia dello sport sono i seguenti:

  • migliorare le prestazioni: molte volte i motivi per cui le prestazioni sportive sono basse oppure il benessere complessivo è diminuito dipendono da schemi di pensiero che ostacolano un buon rendimento. La psicologia dello sport cerca di aiutare la persona a focalizzarsi nuovamente sui suoi obiettivi modificando i pensieri invalidanti;
  • migliorare la capacità di far fronte allo stress e alla pressione: questo obiettivo è particolarmente presente negli atleti che praticano uno sport ad alti livelli. È normale che le competizioni sportive possano generare stress e mettano sotto pressione. La psicologia dello sport in questo caso serve ad insegnare agli atleti tecniche di coping che potranno utilizzare per gestire con successo l’ansia prima di una gara;
  • supporto per la gestione del dolore: chi pratica sport a livello agonistico spesso va incontro ad infortuni e deve riuscire a superare il dolore fisico talvolta associato alle terapie. A ciò si aggiunge la necessità di fare fronte psicologicamente all’idea di non poter gareggiare oppure al fatto che la ripresa sarà lenta e faticosa. La psicologia dello sport può fornire un supporto per tollerare il dolore sia fisico che mentale e superare il momento di empasse aumentando il senso di autoefficacia e di adeguatezza;
  • svolgere un programma di esercizi con costanza: anche quando non si è atleti professionisti si può avere voglia di prendersi cura del proprio corpo. Non tutti però riescono ad attenersi con costanza a una routine di esercizi e vivono con sensi di colpa o inadeguatezza l’incapacità di raggiungere i propri obiettivi. La psicologia dello sport in questa situazione può aiutare ad aumentare la motivazione e mantenere il focus sull’obiettivo;
  • promuovere l’interesse per lo sport e l’esercizio fisico: la psicologia dello sport può operare anche nel campo della prevenzione sensibilizzando bambini, adulti e anziani sui benefici apportati dall’attività fisica. Gli ambiti in cui la psicologia dello sport può intervenire riguardano la scuola, le case di riposo e tutte le organizzazioni in cui si ritiene importante migliorare la fiducia e l’autostima attraverso lo sport.

Le tecniche utilizzate nella psicologia dello sport


La psicologia dello sport può fare uso di diverse tecniche che sono scelte sulla base dell’obiettivo da raggiungere. Tra le più utilizzate ci sono le tecniche di visualizzazione e la terapia cognitivo-comportamentale:

  • tecniche di immaginazione: questa tecnica consiste nell’aiutare gli sportivi a visualizzare i momenti salienti di una competizione. Durante l’immaginazione vengono coinvolti tutti i sensi che normalmente si attivano nel corso di una prestazione sportiva. Ad esempio un atleta può riportare alla mente le sensazioni della vittoria in un torneo, rivivere il momento, provare le stesse emozioni ed esprimere l’immagine che si forma nella sua mente. La visualizzazione aiuta a migliorare le prestazioni e permette di affrontare una competizione in modo più efficace;
  • terapia cognitivo comportamentale: la psicologia dello sport si pone l’obiettivo di migliorare il rapporto mente-corpo, perciò è molto importante far sviluppare nell’atleta un buon dialogo con se stesso. Il modello della terapia cognitivo comportamentale aiuta gli atleti a identificare quei processi di pensiero, emozioni o comportamenti negativi che ostacolano il raggiungimento del successo. Attraverso questa terapia lo psicologo individua questi elementi cognitivi ed emotivi per sostituirli con altri più pratici, realistici e positivi.

La psicologia dello sport di squadra


Uno degli ambiti più sviluppati della psicologia dello sport in questi ultimi decenni riguarda l’intervento di sostegno psicologico fornito negli sport di squadra. L’atleta che fa parte di una squadra deve sviluppare ulteriori competenze mentali in aggiunta a quelle già richieste negli sport individuali. Quando si fa parte di una squadra infatti è fondamentale sviluppare il senso di appartenenza al gruppo, stabilire e rispettare i diversi ruoli e mantenere buone relazioni interpersonali. Tutti questi aspetti sono importanti per fare in modo che i membri di una squadra siano sintonizzati tra loro e capaci di collaborare in vista dell’obiettivo comune. Un altro aspetto importante su cui lo psicologo sportivo può lavorare in una squadra riguarda l’eliminazione del cosiddetto contagio emotivo. Talvolta infatti può succedere che emozioni come l’ansia o la paura si diffondano a macchia d’olio tra i membri di una squadra portando il gruppo a rimanere bloccato. E’ dimostrato da numerose ricerche scientifiche che le squadre che funzionano meglio sul piano sociale ed emotivo sono anche quelle in cui le prestazioni fisiche degli atleti sono migliori. La psicologia dello sport di squadra fornisce indicazioni e suggerimenti sulle strategie per mediare i conflitti e superare insieme le difficoltà. Inoltre lo psicologo sportivo può aiutare gli atleti ad aumentare la fiducia del gruppo e la motivazione generale focalizzando l’intervento di ciascun componente al raggiungimento del successo della squadra.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

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Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.