Psichiatra o psicoterapeuta: quali sono le differenze e a chi rivolgersi

Scopri le differenze cruciali tra uno psichiatra e uno psicoterapeuta per capire a chi rivolgerti. Esplora le diverse competenze e approcci di entrambi i professionisti per trovare la soluzione migliore alle tue esigenze di salute mentale.

Le figure professionali che lavorano intorno al tema della salute mentale sono molte e ciascuna ha ruoli diversi. Ad esempio, per psichiatra e psicoterapeuta l’oggetto di intervento è lo stesso, ma gli strumenti che vengono impiegati per trattarlo sono quasi agli estremi opposti.

Come sapere allora a chi rivolgersi quando si ha bisogno di aiuto? Di seguito cercheremo proprio di rispondere a questa domanda, spiegandoti quali sono le differenze tra psichiatra e psicoterapeuta e quando chiedere un colloquio con l’uno piuttosto che con l’altro.

Psicologo, psichiatra e psicoterapeuta: non è la stessa cosa

La molteplicità di titoli e professioni che operano nell’ambito della salute mentale può lasciare spiazzate la maggior parte delle persone, con il risultato che chi si ritrova, ad esempio, a dover affrontare un momento difficile in cui soffre di una depressione incontrollabile o saltuariamente accusa attacchi di panico, non sa se deve andare dallo psicologo, dallo psichiatra o dallo psicoterapeuta.

Partiamo dal presupposto che se il dubbio riguarda esclusivamente queste tre figure, siamo già a buon punto: per questi tipi di problemi, infatti, ciò che è sbagliato è rivolgersi al neurologo, che è un medico che si occupa della parte più strettamente organica e dei danni fisici al Sistema Nervoso Centrale. Se, invece, soffri di una psicopatologia, hai bisogno di qualcuno che sappia trattare problematiche che hanno a che fare con l’aspetto emotivo, cognitivo e sociale.

Da questo punto di vista, la scelta si restringe proprio alle tre figure che abbiamo elencato in precedenza, ma la confusione che aleggia sulla distinzione dei rispettivi ruoli deve essere dissipata. Questo passaggio, infatti, è determinante perché ciascuno di loro ha i suoi strumenti, le sue conoscenze e anche i suoi limiti, che rendono ciascun caso più adatto a essere seguito da un professionista in maniera preferenziale rispetto agli altri due.

Oltretutto, capita a volte che lo psichiatra collabori in maniera stretta con lo psicologo o lo psicoterapeuta, impostando sullo stesso paziente due interventi complementari che si integrando in compensazione delle rispettive limitazioni. Vediamo ora in maniera più specifica come capire quale figura fa al caso tuo.

Partiamo dallo psicologo, che è sicuramente la figura di più facile definizione: non è un medico, ma un professionista sanitario che ha conseguito una laurea magistrale in psicologia (ha quindi frequentato 5 anni di università) ed è abilitato all’esercizio della professione grazie allo svolgimento di un anno di tirocinio e al superamento dell’esame di stato. La formazione standard dello psicologo termina qui (nonostante abbia l’obbligo all’aggiornamento continuo, come tutti i professionisti sanitari): può aver frequentato dei corsi specifici, master o dottorati, ma non ha la specializzazione, a differenza dello psicoterapeuta.

Per questo motivo, lo psicologo è costretto a limitare il suo esercizio all’interno di specifici paletti, dal momento che non ha conseguito gli strumenti per occuparsi di pazienti che hanno una psicopatologia. Di sua competenza, invece, sono gli interventi di supporto, psicoeducazione e crescita personale. Lo psicologo, in pratica, può occuparsi di pazienti che hanno bisogno di un sostegno per attraversare un momento di difficoltà o vogliono intraprendere un percorso per conoscersi meglio o sviluppare alcune abilità che percepiscono come carenti, come l’assertività, l’efficacia nella comunicazione, le competenze sociali e l’autostima.

Lo psicologo, inoltre, può effettuare una diagnosi servendosi di appositi test, ma se rileva un disturbo mentale è costretto a inviare il paziente a un altro esperto, psichiatra o psicoterapeuta e seconda dello specifico caso.

Quando rivolgersi allo psichiatra

Più difficile è capire quando rivolgersi allo psichiatra o allo psicoterapeuta, dal momento che l’obiettivo e il target sono gli stessi. Se, infatti, per le questioni puramente esistenziali, è più che qualificato uno psicologo, se soffri di una psicopatologia, hai bisogno di un supporto diverso e di strumenti specifici.

In particolare, come abbiamo visto, a volte può essere lo psicologo, dopo i primi colloqui, a inviarti dallo psichiatra. Questo succede quando hai bisogno di un intervento farmacologico, dal momento che il metodo dello psichiatra si basa soprattutto sulla prescrizione di psicofarmaci, ovvero delle medicine che hanno principi attivi che agiscono a livello del sistema nervoso, generalmente sul rilascio o l’eliminazione dei neurotrasmettitori.

In questo modo, gli psicofarmaci hanno ripercussioni sull’umore, sugli stati di ansia, sull’insonnia e anche sui sintomi psicotici (come allucinazioni e deliri). Alcune patologie sono talmente gravi che non possono prescindere dalla terapia farmacologica, come appunto i disturbi psicotici. Ma i farmaci possono essere utili anche quando il paziente è talmente compromesso dal suo disturbo da non avere le risorse, in termini di volontà ed energia, per impegnarsi in altro modo a guarire.

Ad esempio, se ti succede spesso di avere attacchi di panico, al punto che svolgere le tue attività quotidiane è diventato impossibile e vivi con la costante paura di star male, il primo passo potrebbe essere proprio la terapia ansiolitica.

È però interessante osservare che anche questo modo di procedere ha dei limiti, nonostante i principi attivi inizino ad apportare benefici praticamente da subito (eccetto gli antidepressivi, che impiegano più tempo per funzionare): le medicine privano il paziente della responsabilità e della sensazione di essere artefice della sua guarigione, e hanno il solo scopo di intervenire sui sintomi per contenerli, ma di fatto non possono nulla contro i processi di pensiero e i comportamenti disfunzionali.

Quando rivolgersi allo psicoterapeuta?

Ecco ora la differenza tra psichiatra e psicoterapeuta: a differenza del primo il secondo, come lo psicologo, non può prescrivere farmaci, ma si serve delle conoscenze acquisite durante la scuola di specializzazione (un percorso di quattro anni) per applicare strumenti e tecniche specifici che variano a seconda dell’approccio scelto dal professionista.

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Possiamo quindi dire che quello di psicoterapeuta è un titolo aggiuntivo e successivo a quello di psicologo, che abilita lo specialista ad aiutare anche pazienti con psicopatologia, ma senza somministrare medicine. Il lavoro dello psicoterapeuta si svolge mediante colloqui in cui il paziente viene invogliato a svolgere un lavoro su di sé, per individuare i circoli di pensieri ed emozioni negative che mantengono comportamenti dannosi.

Si tratta di un percorso molto impegnativo, che tante volte è fatto di alti e bassi, dal momento che al paziente viene richiesto un grande sforzo di volontà per impegnarsi a guarire e non sempre la motivazione rimane a livelli costanti. Ma il vantaggio della psicoterapia è che gli strumenti e le strategie che il paziente acquisisce rimarranno suoi per tutta la vita, e potrà servirsene in qualsiasi momento di difficoltà per mantenere i progressi raggiunti.

Conclusioni: a chi rivolgersi tra psichiatra e psicoterapeuta?

Cerchiamo ora di trarre le fila del nostro discorso sulle differenze tra psichiatra e psicoterapeuta. Se il dubbio riguarda a chi rivolgersi, in assenza di una psicopatologia evidente, può essere una buona idea rivolgersi prima allo psicologo, che aiuterà il paziente a mettere a fuoco la tematica che crea malessere e potrà decidere di intraprendere un percorso di supporto.

In alternativa, se il disagio dovesse configurarsi come di natura patologica, potrà indicare con maggiore precisione se sia più proficuo un invio dallo psichiatra o dallo psicoterapeuta. Molte volte, in ogni caso, tra le diverse figure si imposta un intervento coordinato e integrato, allo scopo di aiutare il paziente a raggiungere il benessere attraverso un piano terapeutico costruito su misura.

I farmaci possono essere un utile strumento per contenere dei sintomi molto invalidanti, come un’ansia che impedisce di andare al lavoro o di avere una vita sociale soddisfacente. Ma per un cambiamento davvero significativo e prevenire in maniera efficace il rischio di ricadute, è importante trovare lo spazio per un lavoro su di sé che si articoli in una vera e propria psicoterapia.

Entrambe le parti dell’intervento vengono progettate su misura per il paziente, in base alla problematica che presenta e alle sue esigenze. La terapia farmacologica, quindi, sarà scelta in modo da contenere il più possibile gli effetti collaterali, mentre la psicoterapia sarà mirata e funzionale al recupero del benessere del paziente nei vari contesti della sua vita.

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In Italia, la recente attenzione mediatica al benessere mentale vede giornali, creator, e centri medici impegnati nella produzione di contenuti informativi. In questo contesto il processo di revisione è fondamentale e lo scopo è garantire informazioni accurate. Il nostro processo di revisione è affidato ai terapeuti e alle terapeute che lavorano in Serenis, con almeno 2.000 ore di esperienza.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

reviewer

Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.