La Giornata dei Disturbi Alimentari: comprendere, sostenere e trattare

Questo articolo parla dell’importanza di avere una ricorrenza sui disturbi del comportamento alimentare, per prevenire e sensibilizzare le attuali e future generazioni.
Giornata Mondiale dei Disturbi del comportamento alimentare

Il 2 giugno di ogni anno, è la data scelta a livello mondiale per celebrare la lotta contro disturbi del comportamento alimentare. La Giornata Mondiale dei Disturbi Alimentari è innanzitutto un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento, promuovere la comprensione e offrire sostegno alle persone colpite da questi disturbi.

In Italia, dal 2018, per volere della Presidenza del Consiglio, è stata ufficialmente indetta la Giornata Nazionale dedicata ai Disturbi Del Comportamento Alimentare, che si celebra in tutta la penisola per sensibilizzare la popolazione su queste patologie.

Approfondiremo in seguito più argomenti, innanzitutto verrà introdotta una breve panoramica su cosa sono i disturbi alimentari, perché serve una giornata specifica, il significato del fiocchetto lilla e le varie iniziative per promuovere la consapevolezza.

Che cosa sono i disturbi alimentari?

Con il termine disturbi alimentari facciamo riferimento a una categoria di disturbi che coinvolgono dei comportamenti alimentari disfunzionali.

Possiamo trovare la loro descrizione all’interno del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali.

Chi si trova coinvolto in disturbi di questo tipo spesso può presentare un’attenzione eccessiva nei confronti del peso corporeo e della propria immagine e avere una relazione distorta con il cibo.

Va ricordato che esistono vari tipi di disturbi alimentari, ognuno di essi con caratteristiche proprie, che potrebbero manifestarsi in modo più o meno differente nelle persone che ne soffrono, in base al loro carattere, alla loro storia di vita e ad altri fattori.

Motivo per cui generalizzare potrebbe risultare superficiale, i sintomi vanno letti e interpretati tenendo conto delle esperienze e della personalità di ognuno.

Panoramica sui disturbi alimentari: quali sono ?

Alcuni disturbi alimentari, riconosciuti dal Ministero della Salute sono:

Anoressia nervosa
Caratterizzata da una restrizione dell’apporto calorico e dalla paura di aumentare di peso.

Bulimia nervosa


Include episodi di abbuffate in breve tempo, seguiti da un comportamento di eliminazione, spesso tramite l’auto induzione di vomito oppure l’utilizzo di lassativi.

Disturbo da alimentazione incontrollata
Caratterizzato da abbuffate, ma senza comportamenti di eliminazione, definito anche binge eating.

Disturbo dell’alimentazione selettiva

Implica una dieta molto limitata e l’evitamento di categorie di cibo. Colpisce prevalentemente i bambini ma può persistere in età adulta. Nei casi in cui vi è una selezione rigorosa degli alimenti consumati, si può parlare di ortoressia.

Disturbo Evitante/Restrittivo dell’Assunzione di Cibo (ARFID)

Caratterizzato da mancanza d’interesse per il cibo.
Disturbo da Ruminazione
Caratterizzato da ripetuto rigurgito di cibo, che può essere rimasticato, ingoiato o sputato.

Fonte: Ministero della Salute, Cosa sono i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA)

Accanto ai disturbi dell’alimentazione più conosciuti, vi sono disturbi correlati come la vigoressia. Questo disturbo scaturisce dal timore eccessivo della propria forma fisica e da una percezione distorta di se stessi. La dismorfia muscolare è una condizione emergente che colpisce principalmente i bodybuilder maschi. Tali individui sono ossessionati dall’essere inadeguatamente muscolosi. Le compulsioni includono trascorrere ore in palestra, sperperare eccessive quantità di denaro in integratori sportivi inefficaci, abitudini alimentari anormali o persino abuso di sostanze (Mosley PE., 2009).

Statistiche sui disturbi del comportamento alimentare

 I dati più aggiornati sui disturbi alimentari lamentano una crescita importante dei disturbi negli ultimi 50 anni. Solo nel Regno Unito, colpiscono circa 1,25 milioni di persone, con una prevalenza maggiore nelle donne (The Lancet, 2023).

Secondo lo studio Global Burden of Disease (2017), la prevalenza dei disturbi alimentari è aumentata costantemente dal 1997 al 2017 in tutte le regioni del mondo, con un maggiore impatto nei paesi ad alto reddito. Ciò ha portato a un aumento delle presentazioni ai servizi sanitari e un significativo aumento dei ricoveri ospedalieri, soprattutto tra i giovani.

Uno studio condotto da Silén Y, Keski-Rahkonen A. nel 2022 ha dimostrato che in Occidente, tra il 5,5% e il 17,9% delle giovani donne e tra lo 0,6% e il 2,4% dei giovani uomini abbiano sperimentato un disturbo alimentare conforme al DSM-5 nella prima età adulta. È importante notare che il genere e le minoranze sessuali sono particolarmente a rischio di sviluppare questi disturbi. Studi emergenti provenienti dall’Europa orientale, dall’Asia e dall’America Latina hanno mostrato prevalenze elevate simili (Santomauro Df., 2019).

Durante la pandemia di COVID-19, c’è stata un ulteriore aumento dell’incidenza dei disturbi alimentari. Questo fenomeno può essere attribuito a una serie di fattori, tra cui lo stress, l’isolamento sociale, l’ansia e la depressione causati dalla pandemia e dalle relative restrizioni. La maggiore pressione psicologica e emotiva, insieme alla riduzione dell’accesso ai servizi di salute mentale e al supporto sociale, ha contribuito all’aumento dei casi di disturbi alimentari durante questo periodo di crisi sanitaria globale (Ferrara P.,2022).

Perché è importante chiedere aiuto quando si soffre di un disturbo alimentare?

Chiedere aiuto quando si sospetta o si presenta un disturbo alimentare è il primo passo verso la guarigione.

Si tratta altresì di un passo difficile e delicato da compiere, sia per chi sta soffrendo che per i propri cari. La Dott.ssa Emily Turner, psicologa specializzata in disturbi alimentari, riferisce come spesso chiedere aiuto sia tutt’altro che semplice.

In particolare, afferma che molte persone che soffrono di questo tipo di disturbi esitano a domandare di essere aiutate a causa di una moltitudine di fattori. Tra i più comuni possiamo trovare la vergogna e la paura del giudizio.

Chiedere aiuto in un momento di difficoltà risulta invece un atto di grande coraggio, e può essere essenziale per diverse ragioni:

prevenire e curare eventuali complicazioni fisiche: i disturbi alimentari portano a complicazioni fisiche anche gravi, il trattamento precoce risulta dunque di aiuto per il proprio benessere;

• comprendere le cause scatenanti, o ad esempio la causa madre in caso di anoressia.

miglioramento della salute mentale: i disturbi alimentari possono essere associati ad altre difficoltà, come per esempio l’ansia o uno stato dell’umore particolarmente basso. Il trattamento anche rispetto a questo potrebbe giocare un ruolo fondamentale;

ripristinare le relazioni: in alcune occasioni i disturbi alimentari possono avere un impatto negativo sulle relazioni, sia con la propria famiglia che con i propri amici, legami assolutamente importanti per migliorare il benessere nella propria vita;

migliorare la qualità della vita: i disturbi alimentari portano a diverse conseguenze negative nel corso della propria vita, prevenirli e trattarli può consentire alle persone di vivere in modo più sano, soddisfacente e appagante.

Perché una Giornata Mondiale dei Disturbi Alimentari?

L’esigenza di istituire una Giornata Mondiale dei Disturbi Alimentare nasce dal bisogno di conoscere tali disturbi, che sembrano essere sempre più diffusi, e dalla volontà di sensibilizzare la popolazione su questo tema delicato.

Si tratta di una giornata che vuole promuovere consapevolezza e sostegno a livello internazionale, incoraggiando sia la popolazione che gli esperti a riconoscere il problema e adottare misure per prevenire queste situazioni difficili.

Si tratta inoltre di una piattaforma utile a diffondere informazioni accurate da un lato e sfatare i miti che circondano questi problemi dall’altro.

La storia della Giornata Mondiale dei Disturbi Alimentari

La Giornata Mondiale dei Disturbi Alimentari viene istituita nel 2002, quando un gruppo di organizzazioni riconosciute su scala internazionale ha riconosciuto la necessità di aumentare la consapevolezza su tali disturbi e combattere lo stigma a essi associato, soprattutto per i disturbi più diffusi come anoressia e bulimia.

La decisione di riconoscere una giornata di questo tipo viene presa in seguito a una serie di incontri e conversazioni che hanno avuto luogo in diverse nazioni; si è dunque ritenuto necessario un approccio coordinato a livello internazionale.

Questa giornata su è evoluta e ha preso sempre maggior riconoscimento nel corso degli anni, coinvolgendo sempre più individui, organizzazioni e paesi.

Al giorno d’oggi, la Giornata Mondiale dei Disturbi Alimentari continua a essere un faro di speranza e di cambiamento, nella missione comune di affrontare e superare delle sfide legate ai disturbi alimentari.

Quando è la Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla sui DCA?

Ogni 15 marzo si celebra la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, istituita nel 2018 dalla Presidenza del Consiglio per sensibilizzare sul tema dei disturbi del comportamento alimentare (Dca).

Questa iniziativa è nata grazie all’impegno di Stefano Tavilla, fondatore dell’Associazione “Mi Nutro di Vita”, che ha perso sua figlia Giulia a causa della bulimia nel 2011, proprio il 15 marzo. La perdita di Giulia mentre era in attesa di un ricovero in una struttura ha spinto Tavilla a promuovere questa giornata per diffondere consapevolezza e prevenire altre tragedie simili.

Il fiocchetto lilla viene considerato il simbolo associato alla Giornata dei Disturbi Alimentari. Il colore lilla rappresenta infatti la speranza e la consapevolezza.

Spesso chi lo indossa mostra in questo modo il sostegno nei confronti di chi ne soffre e delle loro famiglie e una lotta contro la stigmatizzazione.

Lo scenario italiano: frequenza dei disturbi e incidenza sulla popolazione

I dati provenienti dalla Survey epidemiologica condotta nell’ambito del Progetto “Piattaforma per il contrasto alla malnutrizione in tutte le sue forme”, finanziato dal Ministero rivelano un preoccupante aumento dei disturbi dell’alimentazione in tutta Italia, con un incremento del 40% rispetto al 2019. Nel primo semestre del 2020 sono stati segnalati 230.458 nuovi casi, rispetto ai 163.547 registrati nel medesimo periodo nel 2019. Tuttavia, il carico assistenziale complessivo risulta essere ancora più elevato, stimato intorno a 2.398.749 pazienti nel 2020, considerando anche coloro che non hanno accesso alle cure.

La ricerca evidenzia anche un abbassamento dell’età di insorgenza della patologia, con il 30% dei casi manifestatisi sotto i 14 anni, e un aumento della diffusione tra la popolazione maschile, che rappresenta il 10% dei casi nella fascia d’età tra i 12 e i 17 anni (Fonte: Ministero della Salute).

Lo scenario sembra essersi complicato ulteriormente nel periodo pandemico, soprattutto se si guarda alla condotta alimentare negli adolescenti (Ferrara P, Ruta F, 2022).

La tempestiva identificazione e l’intervento precoce sono fondamentali per prevenire complicanze gravi e mortalità, in particolare per quanto riguarda l’anoressia.

Per affrontare questa emergenza sanitaria, il Ministero della Salute ha introdotto il “Codice Lilla“, per agevolare la diagnosi durante le visite ai pronto soccorso. Questo strumento potrebbe consentire di individuare e diagnosticare i disturbi dell’alimentazione in fase precoce, facilitando il reindirizzamento dei pazienti verso i servizi specializzati, o verso i migliori centri di cura per i DCA.

Iniziative per la Giornata dei Disturbi Alimentari

Questa giornata diventa un’occasione anche per molte organizzazioni e professionisti della salute mentale per promuovere una serie di iniziative con l’obiettivo di educare e sensibilizzato il pubblico, tra le iniziative che più comunemente è possibile trovare in questa giornata ci sono:

Conferenze e seminari a tema
Tali iniziative vengono spesso proposte da organizzazioni e professionisti della salute mentale, per fornire nuove prospettive di guarigione, specialmente riguardo a nuovi approcci per guarire l’anoressia che affligge sempre più giovani.

Campagne solidali
I social network sono particolarmente attivi su questo fronte, attraverso la diffusione di materiale informativo e iniziative di advocacy.

Supporto comunitario
Più comunità locali organizzano eventi per sensibilizzare e raccogliere fondi per l’argomento.

Materiale educativo

La distribuzione del materiale informativo sui disturbi alimentari si può spesso trovare nelle scuole o presso studi medici. Materiale di questo tipo vuole educare il pubblico sui segni precoci dei disturbi alimentari e fornire riferimenti su dove è possibile trovare aiuto. Questo strumento risulta un valido supporto soprattutto per i genitori di minorenni affetti dai DCA: a tal proposito il Ministero della Salute ha rilasciato un Testo di Raccomandazioni per i familiari.

Quale stigma si vuole combattere?

Purtroppo, i disturbi alimentari sono spesso soggetti a essere stigmatizzati, alimentando pregiudizi e malintesi nella società.

Lo stigma va combattuto, in quanto può ostacolare la comprensione e il supporto necessari a chi soffre per queste situazioni.

Alcuni degli stereotipi più comuni, che la Giornata Mondiale dei Disturbi Alimentari si propone di combattere sono:

• pensare che l’aspetto fisico sia l’unico indicatore significativo: non sempre una persona molto magra è affetta da anoressia nervosa. Al contrario, potrebbe soffrirne qualcuno che non mostra una magrezza eccessiva. Motivo per cui può risultare superficiale identificare questo disturbo alimentare basandosi esclusivamente sull’aspetto esteriore;

• credere che un disturbo alimentare scaturisca da un unico fattore: le cause che possono portare a soffrire di tale disturbo sono molteplici e complesse, anche se a volte, si ha la tendenza a voler guarire da soli in caso di binge eating;

• convincersi che solo le donne possano soffrire di disturbi alimentari: i disturbi alimentari vengono spesso associati alle donne. Sicuramente ne sono maggiormente colpite rispetto agli uomini; tuttavia, ciò non vieta che in alcuni casi tali disturbi possano venire diagnosticati anche in questi ultimi;

• diffondere l’idea che basti la volontà per cambiare la situazione: specialmente in caso di obesità, alcuni sono dell’idea che basti la volontà di cambiare per uscire da questa problematica. Questo stereotipo può essere particolarmente pericoloso in quanto semplifica la complessità e gravità della situazione.

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Prospettive future sulla guarigione dai DCA

Il tempo necessario per la guarigione dai disturbi alimentari varia in base al tipo di patologia, alla durata e alla gravità della malattia. Tuttavia, adottando un approccio multidisciplinare, l’obiettivo auspicato riguarda la prevenzione di questi disturbi, specialmente per le future generazioni.

Le prospettive future rispetto alla Giornata Mondiale dei Disturbi Alimentari si concentrano infatti sull’ulteriore diffusione di questa giornata, spesso utilizzando la tecnologia per amplificare l’effetto della campagna e promuovere la collaborazione multidisciplinare.

Tra gli obiettivi per il futuro possiamo trovare la sensibilizzazione e la prevenzione sui disturbi alimentari con programmi mirati nelle scuole e nelle comunità, in particolare attraverso la diffusione di un’alimentazione consapevole.

Inoltre, si auspica in un accesso migliorato alle cure, l’empowerment individuale e il sostegno continuo, che sono al centro delle iniziative, con l’obiettivo di ridurre la disparità nell’accesso ai trattamenti.

Si mira a trasformare sempre più la Giornata Mondiale dei Disturbi Alimentari in un catalizzatore per la comprensione e il sostegno, contribuendo a promuovere la salute e abbattere lo stigma associato a tali disturbi.

In questo blog troverai tantissimi altri articoli che parlano di salute mentale.

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Bibliografia

  • Mosley PE. Bigorexia: bodybuilding and muscle dysmorphia. Eur Eat Disord Rev. 2009 May;17(3):191-8. doi: 10.1002/erv.897. PMID: 18759381.
  • Ferrara P, Ruta F, Destrebecq A, Terzoni S. L’importanza dell’identificazione del rischio di sviluppare disturbi della condotta alimentare negli adolescenti in Italia in periodo pandemico. Recenti Prog Med. 2022 May;113(5):334. Italian. doi: 10.1701/3803.37897. PMID: 35587557.
  • Silén Y, Keski-Rahkonen A. Worldwide prevalence of DSM-5 eating disorders among young people. Curr Opin Psychiatry. 2022 Nov 1;35(6):362-371. doi: 10.1097/YCO.0000000000000818. Epub 2022 Sep 13. PMID: 36125216.
  • Ministero della Salute, Cosa sono i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA)
  • Ministero della Salute, Conoscere, Affrontare, Vincere i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione.
  • The Lancet, Eating disorders: care not keeping up with demand, DOI:https://doi.org/10.1016/S2213-8587(23)00234-6
  • Wu J, Liu J, Li S, Ma H, Wang Y. Trends in the prevalence and disability-adjusted life years of eating disorders from 1990 to 2017: results from the Global Burden of Disease Study 2017. Epidemiology and Psychiatric Sciences. 2020;29:e191. doi:10.1017/S2045796020001055
  • Santomauro DF, Melen S, Mitchison D, et al. Il peso nascosto dei disturbi alimentari: un’estensione delle stime del Global Burden of Disease Study 2019. Lancet Psychiatry 2021; 8:320–328.
Dott.ssa Martina Migliore

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

reviewer

Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.