Bulimia: cos'è, sintomi e cura

La bulimia è un disturbo alimentare caratterizzato da ricorrenti episodi di abbuffate di cibo e comportamenti compensativi. Per rimediare ai sensi di colpa per quanto ingerito durante l'abbuffata, il soggetto bulimico attua comportamenti disfunzionali come vomito autoindotto, abuso di lassativi e attività fisica estrema.

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Bulimia nervosa sintomi

Secondo il DSM-V, la bulimia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare (DCA), accanto ad altre condizione come l'anoressia, il binge eating (BED), la vigoressia e il chewing and spitting, ma non solo.

Cos'è la bulimia?

La bulimia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da episodi di eccessiva assunzione di cibo, noti come abbuffate, che spesso avvengono di nascosto e in modo precipitoso (Allison Nitsch, 2021). Questi episodi sono accompagnati da un forte carico emotivo, che include sensi di colpa e auto-disprezzo, spingendo il soggetto bulimico a compiere azioni di compensazione come:

  • vomito autoindotto,
  • uso di lassativi o diuretici,
  • digiuno estremo,
  • esercizio fisico intenso.

Etimologia e significato di bulimia

L'etimologia del termine bulimia deriva dal greco antico ed è composta da βοῦς, che significa bue, e λιμός, che significa fame. Quindi, βουλῖμος si traduce letteralmente come "fame da bue", sottolineando la natura di questa patologia caratterizzata da abbuffate di cibo.

Caratteristiche della bulimia

Uscire dalla bulimia non è un percorso semplice. Chi soffre di questo disturbo sperimenta una profonda sensazione di frustrazione e disperazione. Queste emozioni scatenano un ciclo pericoloso di autolesionismo emotivo, in cui il senso di perdita di controllo alimenta ulteriormente questa spirale negativa. Il disturbo da binge-eating si manifesta in modo simile alla bulimia nervosa, ma con una differenza chiave nel modo in cui il soggetto reagisce alle emozioni negative e alla perdita di controllo sul cibo (generalmente, senza vomito autoindotto).

Se pensi di soffrirne, puoi fare il nostro test sul binge eating.

Sintomi della bulimia: le abbuffate.

Epidemiologia e diffusione: quante persone soffrono di bulimia?

In uno studio pubblicato su The Lancet si afferma che

  • Lo 0,7% delle ragazze adolescenti soffre di anoressia 
  • l’1-2% delle donne di 16-35 anni di età soffre di bulimia. 

Le ricerche indicano una possibile diminuzione dei casi di bulimia, accompagnata però da un incremento dell'anoressia. Questo fenomeno potrebbe essere attribuibile non solo a un effettivo aumento dei casi, ma anche a una maggiore precisione diagnostica e a un crescente numero di persone che, affette da anoressia, si rivolgono ai servizi sanitari per ricevere supporto e trattamento, risultando così incluse nelle statistiche ufficiali.

In Italia, gli studi evidenziano una diffusione di

  • anoressia compresa tra lo 0,2% e lo 0,8%
  • bulimia compresa tra l'1% e il 5%

Una ricerca condotta su un campione di 770 persone, con un'età media di 25 anni e tutte diagnosticate con disturbi alimentari, ha analizzato i casi seguiti dall'Associazione per lo studio e la ricerca su anoressia, bulimia, disordini alimentari e obesità nelle sedi di Roma e Milano, sotto la guida della dottoressa Anna Maria Speranza. I risultati indicano che 

  • il 70,3% dei partecipanti soffriva di bulimia nervosa
  • il 23,4% di anoressia nervosa
  • il 6,3% presentava “disturbi alimentari non altrimenti specificati” o altre condizioni, principalmente legate all'obesità.

Sintomi della bulimia

La maggior parte delle persone affette da bulimia nervosa è giovane e di peso normale, o addirittura sovrappeso, il che rende difficile individuarla e diagnosticarla. I sintomi della bulimia secondo il DSM-V sono:

  • episodi ricorrenti di abbuffate,
  • sensazione di perdita di controllo sul cibo
  • comportamenti compensatori per prevenire l'aumento di peso,
  • preoccupazione eccessiva per il peso e la forma del corpo,
  • autovalutazione fortemente influenzata dalla forma e dal peso del corpo,
  • episodi di abbuffata e purghe per almeno una volta alla settimana per tre mesi.

Spesso si parla di un vero e proprio “ciclo della bulimia” che ricomprende tutti i sintomi più comuni e diffusi. Essi sono infatti strettamente interconnessi e si innescano vicendevolmente dando luogo ad un circolo vizioso difficile da interrompere. 

Ciclo della bulimia

Anoressia e bulimia: che legame esiste?

La distinzione tra anoressia e bulimia può risultare sfumata, poiché molti individui affetti da uno dei due disturbi possono sviluppare comportamenti tipici dell'altro nel corso del tempo. 

Ad esempio, chi inizia con restrizioni estreme può poi trovarsi a lottare con abbuffate seguite da comportamenti di compensazione, mentre chi soffre di bulimia potrebbe gradualmente iniziare a limitare l'apporto calorico per controllare il peso o assumere comportamenti noti nell'ortoressia. Questa sovrapposizione di sintomi può rendere complicato tracciare una distinzione chiara tra i due disturbi.

Cause della bulimia

La bulimia nervosa e la dipendenza da cibo di solito si manifestano durante la pubertà, l'adolescenza o la giovane età adulta, colpendo sia uomini che donne, anche se risulta essere più diffusa nelle ragazze e nelle giovani donne

Le cause della bulimia sono le più disparate e spesso difficili da individuare. Esistono però alcune situazioni che determinano un maggiore rischio di sviluppo della bulimia nervosa e possono quindi essere in qualche modo fattori scatenanti. Vediamoli nel prossimo paragrafo.

Fattori di rischio della bulimia

I fattori predisponenti alla comparsa di questo disturbo sono diversi e includono:

  • modelli di comportamento alimentare disordinato dei genitori, pressioni eccessive sulla dieta, critiche rigide riguardanti il peso e l'immagine corporea,
  • pressione sociale per l'aspetto fisico e ideale di bellezza, cultura della dieta, bassa autostima derivante da discriminazione o stigma,
  • esperienze traumatiche nell'infanzia, problemi familiari, abusi e bullismo possono influenzare negativamente la percezione di sé e la capacità di regolare le emozioni,
  • tendenze innate verso l'impulsività, la perfezione e il controllo,
  • coesistenza di disturbi psichiatrici come ansia, disturbi dell'umore e uso di sostanze.
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Conseguenze ed effetti collaterali della bulimia

Secondo uno studio, la bulimia è un disturbo 4 volte più comune rispetto all'anoressia e con conseguenze impattanti che rappresentano un serio rischio per la salute. Le conseguenze della bulimia dipendono da:

  • malnutrizione
  • frequenza e metodo di compensazione adottato dal paziente.

Secondo gli esperti, i soggetti che soffrono di bulimia possono sperimentare:

  • gonfiore delle ghiandole salivari e guance gonfie, a causa del vomito frequente (Scialoadenite)
  • lacerazioni esofagee causate dalla forte contrazione dello stomaco durante il vomito (Sindrome di Mallory-Weiss)
  • sindrome pseudo-Bartter dovuta alla disidratazione cronica,
  • disturbi elettrolitici e metabolici,
  • mestruazioni irregolari e amenorrea,
  • aumento del rischio di polmonite da aspirazione dovuti alla pressione intratoracica elevata durante il vomito,
  • presenza dei segni di Russell, ovvero calli sulle mani causati dall'autoinduzione del vomito,
  • erosioni dentali e traumi alla mucosa orale e faringea, dovuti all'esposizione frequente dell'acido gastrico durante il vomito.

Se sospetti di avere la bulimia, puoi effettuare il nostro test online per comprendere meglio i sintomi che potresti manifestare. Tuttavia, ricorda che il test non fornisce una diagnosi definitiva, ma è utile per individuare eventuali segnali di un disturbo del comportamento alimentare.

In qualità di psicoterapeuta, l'esperienza di trattare L. per la bulimia è stata una sfida emozionante e gratificante. Il percorso terapeutico è stato lungo e complesso, caratterizzato da alti e bassi. Le abbuffate frequenti e le condotte compensative hanno rappresentato solo la superficie di un dolore profondo e di una lotta interna. Il tentativo di suicidio e le ideazioni suicidarie hanno aggiunto un livello di complessità e urgenza al trattamento. La terapia individuale settimanale ha permesso di esplorare in profondità le radici emotive dei suoi comportamenti disfunzionali. La terapia familiare è stata cruciale per coinvolgere il sostegno e la comprensione dei suoi genitori, creando un ambiente di guarigione emotiva. La terapia psichiatrica ha fornito il supporto necessario per affrontare i disturbi mentali sottostanti, mentre le consultazioni nutrizionali hanno contribuito a ristabilire un rapporto sano con il cibo.

Diagnosi: come riconoscere la bulimia?

Il DSM-V individua tre criteri diagnostici per la bulimia, ovvero:

  • abbuffate ricorrenti, che consistono in un consumo di quantità di cibo abbondanti accompagnato da una sensazione di perdita di controllo. Per parlare di una diagnosi di bulimia queste dovrebbero verificarsi circa una volta a settimana per un periodo continuativo di almeno 3 mesi;
  • ricorso a comportamenti di compensazione per cercare di ridurre il peso corporeo (spesso con soluzioni drastiche). Anche questi meccanismi, per avere una vera e propria diagnosi, devono verificarsi con cadenza settimanale per almeno 3 mesi;
  • una valutazione di sé influenzata dalla forma del proprio corpo e frequenti ed eccessive preoccupazioni per il proprio peso corporeo
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Come uscire dalla bulimia? Cura e trattamento

Affrontare la bulimia nervosa richiede coraggio e resilienza, ma è importante sapere che non sei sola/o lungo questo percorso. Chiedere aiuto è un passo fondamentale: affrontare i tuoi problemi e le cause sottostanti con il supporto di un’equipe multidisciplinare può aiutarti a prendere consapevolezza con il senso di vergogna e superare la tua sofferenza. 

Il team di Serenis è qui per offrirti il supporto di cui hai bisogno tramite la psicoterapia online

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Solo uno psichiatra può valutare l'opportunità di prescrivere farmaci, come la fluoxetina

Crediamo fermamente nell'importanza di consultare un esperto per affrontare questo problema e le sue radici sottostanti. Tuttavia, vorremmo condividere alcuni consigli pratici che possono aiutarti a migliorare il tuo rapporto con il cibo e a sentirti più sereno riguardo alla tua immagine corporea.

  • Inizia con piccoli passi: staccati dalle app contacalorienon pesarti ogni giorno. Questo può liberarti da vincoli mentali e aiutarti a concentrarti sul tuo benessere emotivo e fisico.
  • Pratica la mindful eatingmangiare consapevolmente, prestando attenzione ai sapori, alle consistenze e alle sensazioni fisiche durante il pasto può aiutarti a sviluppare una maggiore consapevolezza dei tuoi bisogni alimentari e a ridurre il rischio di abbuffate emotive.
  • Concentrati sulla percezione dei tuoi stati fisici e mentali, anche nei momenti precedenti alle abbuffate.
  • Entra in contatto con i pensieri angoscianti che fanno scattare le abbuffate e le condotte compensative.
  • Scegli un'attività fisica che ti piace e che ti fa sentire bene. L'importante è muoversi per divertimento e per migliorare il proprio benessere.

Cura e trattamento della bulimia: centri per i DCA.

Quando rivolgersi ad un centro per il trattamento dei DCA?

Comprendiamo quanto sia cruciale trovare il giusto sostegno quando si affrontano i disturbi alimentari. Esistono centri specializzati che offrono un ambiente sicuro e professionale per la cura e il trattamento della bulimia e degli altri disturbi alimentari. In queste strutture esperti qualificati forniscono cure personalizzate e supporto emotivo. 

Se hai bisogno di rivolgerti ad un centro specializzato, in questo articolo troverai alcuni dei migliori centri per il trattamento dei Disturbi Alimentari in Italia. Qui sotto troverai un elenco degli articoli in cui abbiamo raggruppato alcuni dei principali centri specializzati in DCA nelle principali città del nostro paese:

Se hai un disturbo alimentare o conosci qualcuno che ne soffre, è possibile rivolgersi al numero verde S.O.S. disturbi alimentari  800.180.969.

 

Fonti

Il nostro processo di revisione
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Approfondimento
Coinvolgiamo nella stesura dei contenuti clinici terapeuti con almeno 2.000 ore di esperienza.
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Studiamo le ricerche sul tema clinico e quando possibile le inseriamo in bibliografia.
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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
Jacopo RizzutiPsicologo e Psicoterapeuta
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Sono psicologo e psicoterapeuta. Dopo la laurea in psicologia dinamico-clinica mi sono specializzato in psicoterapia psicoanalitica. Nella mia attività clinica do pari priorità sia all'ascolto attento ed empatico del paziente e del suo mondo interno, sia alla costruzione di un intervento efficiente e utile al benessere del paziente stesso. Queste penso che siano le colonne portanti per arrivare ad un vero cambiamento interno.
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