Come uscire dal binge eating: cura e rimedi

Guarire dal binge eating è possibile: tutto quello che devi fare per uscirne e cos'è questo particolare disturbo dell'alimentazione.

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Binge eating come guarire

Entrato a far parte dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione solo nel DSM-5, il disturbo da binge eating (BED), detto anche disturbo da alimentazione incontrollata, ha alcuni aspetti in comune con altre dipendenze, come la bulimia, ma anche delle sue specificità. Maggiormente diffuso negli uomini e nelle persone obese, è correlato a una profonda sofferenza psicologica e a un marcato disagio psichico.

Cos'è il Binge Eating? Sintomi e cause

Il binge eating, noto anche come disturbo da alimentazione incontrollata, è un disturbo alimentare caratterizzato dal consumo di grandi quantità di cibo in un breve periodo di tempo. Durante questi episodi, la persona avverte una sensazione di perdita di controllo sull'assunzione degli alimenti, accompagnata da sentimenti di autodenigrazione. A differenza della bulimia, il binge eating non prevede comportamenti compensatori come il vomito autoindotto.

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Le cause del binge eating sono complesse e multifattoriali. I fattori che possono contribuire all'insorgere del binge eating sono:

  • esperienze di vita difficili durante l'infanzia,
  • presenza di disturbi depressivi nei genitori,
  • tendenza all'obesità,
  • scarsa autostima, bassa autoefficacia e sintomi depressivi,
  • difficoltà a gestire le proprie emozioni,
  • esposizione a commenti negativi riguardanti la forma fisica e le abitudini alimentari.

Il binge eating disorder è collegato a problematiche legate alla difficile gestione delle emozioni. Il cibo diventa una specie di anestetizzante per le emozioni negative e momenti di crisi, comportando però forti sensi di colpa e di disagio. 

Come uscire dal binge eating

Come uscire dal binge eating?

Superare il binge eating è possibile, ma richiede un percorso personale e compless, che richiede un impegno costante su se stessi per gestire le proprie emozioni e pensieri legati al cibo.

  • Innanzitutto, è importante riconoscere e ammettere i sintomi del binge eating. Bisogna essere consapevoli dei momenti in cui il cervello ci spinge verso l'abbuffata.
  • Identificare i trigger scatenanti, come situazioni stressanti o emotivamente cariche, è essenziale per imparare a gestirli. Questi trigger possono essere esterni, come delusioni lavorative, o interni, come la solitudine, che scatenano il desiderio di abbuffarsi.
  • Nei momenti di difficoltà, possiamo contare sul supporto delle persone intorno a noi. Condividere le proprie emozioni e non affrontarle da soli può aiutare a prevenire le ricadute nel binge eating.
  • Tuttavia, è altrettanto importante lavorare su se stessi per guarire dal binge eating da soli. Questo è possibile ricostruendo un rapporto sano con l’alimentazione per prevenire le abbuffate.
  • È importante avere pazienza e impegno nel cambiare la propria percezione del cibo, eliminando il senso di colpa associato all’overeating.
  • Esplorare nuove ricette, imparare a cucinare, sperimentare cucine di culture diverse e adottare abitudini di benessere che promuovano una dieta equilibrata sono tutti passi verso l’apprezzamento del cibo come nutrimento per il corpo.

Un approccio all'alimentazione spesso consigliato per migliorare il proprio rapporto con il cibo è quello della mindful eating. Si tratta di una pratica che incoraggia le persone a rallentare, ad essere attente alle sensazioni fisiche, emozionali e mentali legate all'atto di mangiare, e a prestare attenzione agli stimoli interni ed esterni che influenzano le scelte alimentari. Si basa dunque sull'essere consapevoli e presenti durante il consumo di cibo.

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Cura del Binge Eating e psicoterapia

Rivolgersi a esperti può rivelarsi un supporto fondamentale per chi soffre di binge eating. Un approccio multidisciplinare, che coinvolga non solo il terapeuta individuale ma anche la terapia di gruppo, figure medico-nutrizioniste e, se necessario, cure psichiatriche, può essere particolarmente efficace. Dopo una valutazione diagnostica iniziale, che mira a raccogliere informazioni sulla vita del paziente, i sintomi e l’eventuale presenza di disturbi della personalità, si procede con la terapia individuale.

L'obiettivo del percorso terapeutico è imparare un nuovo stile di vita in cui il cibo non è più la sola e unica fonte di gratificazione. Si rafforzano le strategie per affrontare eventuali ricadute e si fissano incontri periodici per monitorare i progressi. In alcuni casi, possono essere necessari anche colloqui con i familiari insieme a uno specialista.

L'approccio psicoterapeutico che sembra dare i migliori risultati è la terapia cognitivo-comportamentale (TCC), che mira a ridefinire il rapporto con il cibo. Seguendo questa terapia, il paziente ottiene gli strumenti per reagire in modo corretto agli stimoli negativi che spesso scatenano le abbuffate. In casi particolarmente gravi, può essere necessario un ricovero di alcune settimane o un periodo di day hospital in centri per DCA, seguito da sedute psicoterapiche periodiche per alcuni mesi. La terapia cognitivo-comportamentale può anche essere associata a un trattamento farmacologico con antidepressivi.

Binge eating test

Se sospetti di soffrire di binge eating, a tua disposizione ci sono alcuni testi per misurare il disturbo. Uno di questi è la Binge Eating Scale, un questionario di sedici voci utilizzato per valutare la presenza di comportamenti di alimentazione incontrollata come il BED.

Oppure, il Three-Factor Eating Questionnaire, uno dei test più frequentemente impiegati a livello internazionale e sviluppato specificamente per lo studio del comportamento alimentare nei pazienti obesi. Esso misura su tre diverse scale:

  • restrizione alimentare;
  • disinibizione;
  • suscettibilità alla fame.

Questi test non hanno valore diagnostico, ma possono essere utilizzati da specialisti per aiutarsi nella diagnosi.

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Bibliografia

  • Fondazione Veronesi, Binge eating disorder: sintomi e segni a cui prestare attenzione.
  • DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Raffaello Cortina Editore, Milano 2014
  • Healthline, Binge Eating Disorder: Symptoms, Causes, and Asking for Help.
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DDDDomenico De Donatis
Domenico De Donatis
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.

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Dott.ssa Martina Migliore
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.

FRFederico Russo
Federico Russo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048.

Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara.

Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.