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Vigoressia o bigoressia: cos’è, sintomi e trattamento

Nel contesto sociale attuale, spesso ci troviamo immersi in un’incessante divisione tra il femminile e il maschile, ognuno con le proprie caratteristiche “naturalizzate” legate al genere

Questa polarizzazione può avere un impatto profondo sulla percezione del corpo, specialmente tra gli adolescenti, in cui il corpo diventa il palcoscenico di un’identità che si sviluppa e si consolida.

Uno dei fenomeni più interessanti e complessi in questo contesto è la vigoressia conosciuta anche come bigoressia, termini che indicano una forma di disturbo alimentare legato all’ossessione per il raggiungimento di un corpo muscoloso e perfetto. 

In questo articolo, esploreremo a fondo questo disturbo, comprenderemo cosa significhi, quali sintomi possa manifestare, e quali siano le cause sottostanti e le opzioni di trattamento disponibili.

Vigoressia significato e origini

La vigoressia o bigoressia, è una condizione complessa e spesso misconosciuta, caratterizzata da un’ossessione eccessiva per il proprio aspetto fisico, con particolare attenzione alla muscolatura

In altre parole, chi soffre di vigoressia pone i muscoli come punto centrale della propria esistenza, ritenendoli il simbolo di un prestigio ben definito. 

Studi condotti negli Stati Uniti hanno rivelato che un notevole numero di giovani uomini, compresi adolescenti tra i 16 e i 22 anni, è preoccupato per la muscolatura e fa uso di prodotti potenzialmente dannosi per aumentare la massa muscolare.

Il termine vigoressia è emerso per la prima volta in una ricerca condotta da Pope, Katz e Hudson nel 1993, concentrandosi sul rapporto tra corpo, mascolinità e allenamento dei culturisti. 

Vigoressia: alla ricerca del fisico perfetto

Negli ultimi quarant’anni, nel contesto culturale occidentale, si è affermato un modello maschile che pone notevole enfasi sulla corporeità. Sebbene questo possa sembrare incentrato sul concetto di benessere, in realtà nasconde una crescente ossessione verso un corpo asciutto e muscoloso, spesso visto come un indicatore di successo sociale

Per molti giovani adolescenti, in particolare i maschi, questi muscoli rappresentano una sorta di corazza che li protegge da insulti e da una presunta debolezza fisica e morale.

La vigoressia è una vera e propria rappresentazione di uno stereotipo di genere: l’idea di un corpo muscoloso viene spesso associata alla virilità, alla dominanza e alla prestanza fisica maschile.

Il percorso di identità di un adolescente si intreccia profondamente con la percezione del corpo, e il momento in cui un bambino viene riconosciuto come maschio spesso scatena una serie di aspettative legate al genere, che riguardano vestiario, alimentazione e attività fisica.

Spesso, l’ossessione per il corpo muscoloso è alimentata da modelli di perfezione corporea promossi dai media e dai social media, che presentano una visione irrealistica di ciò che costituisce un corpo ideale.

Vigoressia sintomi

Secondo il DSM-V, la vigoressia rientra nei disturbi evitanti/restrittivi dell’assunzione di cibo ed è caratterizzata da:

  • una preoccupazione ossessiva riguardo al proprio corpo, in particolare se si è considerati troppo magri o non abbastanza muscoloso;
  • paura irrazionale di ingrassare o di perdere massa muscolare;
  • l’ossessione per l’esercizio fisico. 

Chi soffre di vigoressia spinge il proprio corpo al limite

Un individuo vigoressico può trascorrere ore in palestra ogni giorno, seguire diete estremamente restrittive, allenarsi anche in presenza di infortuni muscolari, che sconsiglierebbero la pratica sportiva e, in alcuni casi, ricorrere all’uso di sostanze steroidee per raggiungere il proprio ideale di bellezza muscolare. 

Tuttavia, troppo sport, senza giorni di riposo e con carichi estremi, può avere un effetto opposto sull’apparato muscolare, indebolendolo e rendendolo sempre più suscettibili agli infortuni. 

Anche i regimi dietetici drastici e molto rigidi contribuiscono a quel che si può definire una forma di “auto isolamento” sociale: ciò emerge, ad esempio, quando si esce in gruppo e si è terrorizzati dal dover ordinare cibo “normale”, come pizza e birra, per non distinguersi dagli altri.

Cause della vigoressia

Le cause della vigoressia sono complesse e multifattoriali

Spesso, questa condizione è scatenata da una combinazione di fattori genetici, sociali e psicologici

La pressione sociale per conformarsi agli standard di bellezza dominanti gioca un ruolo significativo nel perpetuare questa condizione. Inoltre, l‘insoddisfazione personale, la depressione e l’ansia possono contribuire allo sviluppo della vigoressia.

Vigoressia: cure e trattamenti 

Trattare la vigoressia può risultare una sfida complessa, in gran parte a causa del fatto che molti pazienti non sono consapevoli del loro problema. La consapevolezza della malattia è il primo passo fondamentale verso il recupero, ma spesso è anche il più difficile da raggiungere.

Il fatto che molti pazienti siano convinti che i loro comportamenti siano corretti e salutari rappresenta una sfida aggiuntiva. Questa convinzione può rendere difficile persuaderli a cercare aiuto e aderire al trattamento. 

L’uso prolungato di steroidi anabolizzanti può rappresentare un ulteriore ostacolo al recupero, poiché tali sostanze possono avere effetti collaterali gravi e a lungo termine. 

Il sostegno della famiglia e degli amici riveste un ruolo cruciale in questo percorso. Essi possono svolgere un ruolo chiave nell’aiutare la persona vigoressica a comprendere le conseguenze negative dei propri comportamenti e nel motivarla a cercare aiuto. 

La psicoterapia, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale, è uno strumento efficace nel trattamento della vigoressia. Questo tipo di terapia mira a insegnare alla persona come identificare e affrontare i pensieri distorti e i comportamenti disfunzionali legati al suo disturbo. 

L’obiettivo è aiutare il paziente a sviluppare strategie per prevenire o sostituire questi comportamenti dannosi con modalità più sane ed efficaci.

In generale, il trattamento della vigoressia richiede un approccio olistico, che comprenda sia la gestione delle componenti psicologiche che l’attenzione alla salute fisica

Ricorda che non si è mai soli in questa battaglia. 

È possibile trasformare il desiderio di un fisico “perfetto” in una ricerca di perfezione interiore, costruendo muscoli di resilienza mentale e forza emotiva.

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Fonti 

  • Di Grigoli, A. R. l’irriducibilità dei disturbi alimentari maschili. Uno sguardo pedagogico sull’intersezione tra corporietà, genere e cultura. 
  • Vasiliu, O. (2023). At the Crossroads between Eating Disorders and Body Dysmorphic Disorders—The Case of Bigorexia Nervosa. Brain Sciences, 13(9), 1234.

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Revisori

reviewer

Dott. Raffaele Avico

Psicoterapeuta, psicotraumatologo e terapista certificato EMDR I

Ordine degli Psicologi del Piemonte num. 5822

Psicoterapeuta, psicotraumatologo e terapista EMDR. È membro della ESDT (European Society for Trauma and Dissociation) e socio AISTED (Associazione italiana per lo studio del trauma e della dissociazione).

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Dott. Rosario Urbani

Psicoterapeuta specializzato in cognitivo comportamentale

Ordine degli Psicologi della Campania num. 6653/A

Laureato in Neuroscienze presso la Seconda Università di Napoli. Specializzato presso l’istituto Skinner in psicoterapia cognitivo comportamentale. Analista del comportamento ABA e specializzato anche nella tecnica terapeutica dell'EMDR.

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Dott.ssa Maria Vallillo

Psicoterapeuta specialista in Lifespan Developmental Psychology

Ordine degli Psicologi del Lazio num. 25732

Laurea in Psicologia presso l'Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in psicoterapia e psicologia del ciclo di vita presso l’Università la Sapienza di Roma. Esperta in neuropsicologia e psicodiagnostica e perfezionata in psico-oncologia.