Anoressia: sfide e ostacoli verso la guarigione

L’anoressia, o anoressia nervosa, è un grave disturbo alimentare caratterizzato da preoccupazione ossessiva per il peso corporeo, comportamenti alimentari restrittivi e gravi conseguenze sulla salute fisica e mentale.
immagine allo specchio e anoressia

L’anoressia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare (DCA) che si caratterizza per comportamenti alimentari disfunzionali, compromettendo la salute fisica e il benessere psicosociale dell’individuo. Oltre all’anoressia, altri disturbi inclusi in questa categoria sono la bulimia, l’obesità, il binge eating, la vigoressia, ma non solo. Questo articolo esplorerà in dettaglio l’anoressia nervosa, comprese le sue cause, i sintomi e le opzioni di trattamento disponibili.

Anoressia nervosa: etimologia e definizione

L’anoressia è un termine derivato dal greco antico ἀν- (an-), che significa “senza”, e ὄρεξις (orexis), che significa “appetito” o “desiderio”. Quindi, letteralmente il termine anoressia significherebbe “senza appetito” o “assenza di desiderio di cibo”. Tuttavia, è importante notare che il disturbo da anoressia nervosa va oltre la semplice riduzione del desiderio di cibo.

L’anoressia infatti, è un disturbo alimentare che coinvolge una serie di comportamenti disfunzionali legati all’alimentazione, alla percezione del proprio corpo e alla gestione delle emozioni. Le persone anoressiche spesso sperimentano una preoccupazione ossessiva per il controllo del peso e della forma corporea, il che può portarle a ridurre drasticamente l’apporto calorico e a praticare attività fisica in modo eccessivo. Non è il calo del peso l’unico fattore che contribuisce alla diagnosi di anoressia: è il caso dell’anoressia atipica e dei sintomi mentali legati a questa condizione. Se non viene trattata in tempo e con metodi adeguati, rischia di diventare una condizione permanente. Nei casi gravi può portare persino alla morte.

soffrire di anoressia nervosa

Sintomi principali dell’anoressia e segnali d’allarme

L’anoressia colpisce prevalentemente adolescenti e giovani donne, sebbene negli ultimi anni siano stati osservati casi anche in uomini. È inclusa nel DSM-5 all’interno della categoria diagnostica denominata “disturbi della nutrizione e dell’alimentazione”; tuttavia è fondamentale specificare il tipo di anoressia in questione.

TipoAnoressia con restrizioniAnoressia con abbuffate e compensazione
DescrizionePerdita di peso attraverso una dieta rigida, il digiuno o l’eccessiva attività fisica.Riduzione dell’assunzione del cibo alternata a episodi di abbuffate seguiti da comportamenti di eliminazione, come il vomito autoindotto. Comportamento simile alla bulimia nervosa.
Comportamenti tipiciSevero controllo dell’apporto calorico, evitando il cibo e impegnandosi in esercizio fisico estenuante. Comportamenti ossessivi riguardanti la qualità del cibo, mostrando somiglianze con l’ortoressia.Cicli di restrizione alimentare seguiti da episodi di consumo eccessivo di cibo, spesso seguiti da metodi per eliminare il cibo ingerito, come il vomito autoindotto o l’uso di lassativi.
Risultati fisiciPerdita di peso significativa e segni di malnutrizione.Oscillazioni di peso, con possibili danni agli organi e squilibri elettrolitici a causa del vomito autoindotto.
Rischi per la saluteMalnutrizione, problemi cardiaci, indebolimento del sistema immunitario.Problemi digestivi, disturbi elettrolitici, erosione dello smalto dei denti a causa del vomito frequente.

Pertanto la distinzione tra anoressia e bulimia può risultare sfumata, poiché un individuo può manifestare sintomi di entrambi i disturbi o transitarne da uno all’altro nel corso del tempo.

Chi soffre di anoressia sperimenta una paura ossessiva di guadagnare peso, anche quando già si trova in uno stato di sottopeso evidente. Nei bambini, nelle bambine e nei ragazzi maschi, i segnali principali possono includere sintomi come nausea e perdita di appetito, mentre nelle ragazze, oltre a questi, si possono riscontrare l’arresto del ciclo mestruale per più di tre mesi consecutivi.

Fattori di rischio: come inizia l’anoressia?

È importante sottolineare che le persone che soffrono di anoressia non lo fanno semplicemente perché desiderano essere più belle o conformarsi a determinati standard di bellezza. Questo stereotipo non tiene conto della complessità del disturbo e può portare a un giudizio errato e a una mancanza di comprensione nei confronti di coloro che ne soffrono. La persona che soffre di anoressia proietta il proprio disagio psicologico sulle questioni alimentari, trasformando la propria vita in un ciclo senza fine di ossessione e controllo, spesso a discapito di ogni altro aspetto della vita, privandola di interesse e gioia per altre sfere esistenziali. Una persona che si trova nel vortice dell’anoressia, inizia a trasformare radicalmente le proprie abitudini alimentari, riducendo drasticamente l’assunzione di cibo o addirittura interrompendola del tutto.

Questo disturbo alimentare non può essere ridotto a una singola causa o fattore scatenante: coinvolge una combinazione di fattori psicologici, sociali e ambientali che interagiscono in modo complesso e variano da persona a persona. Tra le cause principali gli esperti evidenziano:

  • tendenza alla depressione e all’ansia, che possono influire sul rapporto con il cibo e il corpo;
  • difficoltà nel gestire lo stress, che può portare a comportamenti disfunzionali legati all’alimentazione;
  • perfezionismo eccessivo, che può alimentare standard irrealistici riguardo al proprio corpo;
  • pressione sociale legata agli standard di bellezza, che può influenzare negativamente l’autostima;
  • eventi traumatici come bullismo o abusi che possono scatenare o aggravare il disturbo;
  • problematiche familiari, come conflitti o disfunzioni;
  • legame tra anoressia e ruolo della madre.

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Complicazioni e conseguenze dell’anoressia

La malnutrizione associata all’anoressia può portare a una serie di problemi fisici e cognitivi, che vanno oltre il semplice controllo del peso. Qui di seguito, viene presentata una tabella che illustra in modo dettagliato le conseguenze fisiche e cognitive più comuni dell’anoressia nervosa.

ConseguenzaDescrizione
AmenorreaScomparsa delle mestruazioni per almeno 3 cicli consecutivi, dovuta alla carenza energetica e all’alterazione degli ormoni sessuali.
IpotermiaTemperatura corporea inferiore a 35°C, con intolleranza al freddo a causa del metabolismo rallentato.
BradicardiaRiduzione della frequenza cardiaca al di sotto della norma, che può portare a vertigini, svenimenti e debolezza generale.
Ipotesione arteriosaPressione arteriosa inferiore ai valori normali, risultante dalla carenza nutrizionale e dalla disidratazione.
Secchezza della cutePelle secca e squamosa, con tendenza a ricoprirsi di fine peluria e colorito giallastro, causata dalla mancanza di nutrienti essenziali per la pelle.
Prurito cutaneo generalizzatoPrurito diffuso su tutto il corpo, correlato alla secchezza della pelle e all’irritazione dei recettori nervosi a causa della denutrizione.
OsteoporosiRiduzione della densità minerale ossea, aumentando il rischio di fratture, conseguenza della carenza di calcio e di altri nutrienti essenziali per la salute ossea.
Alterazioni dei livelli ormonaliSbalzi negli ormoni, che possono influenzare diversi processi fisiologici nel corpo, inclusi il metabolismo, la regolazione del ciclo mestruale e la salute mentale.
Dolori addominali e stitichezzaDolori persistenti nella zona addominale, causati da disfunzioni gastrointestinali legate alla carenza nutrizionale, e stitichezza, dovuta alla ridotta ingestione di fibre e liquidi.
Deficit di attenzione, problem solving e memoriaDifficoltà cognitive come deficit di attenzione, riduzione della capacità di problem solving e della memoria, derivanti dalla carenza di nutrienti essenziali per il corretto funzionamento cerebrale.

Diagnosi e trattamento dell’anoressia nervosa

Diagnosticare l’anoressia può essere complicato, specialmente in giovani soggetti, a causa dei naturali cambiamenti fisici legati alla crescita, che possono mascherare i primi segni di disordine alimentare. Il peso limite nell’anoressia diventa un indicatore critico per la diagnosi: l’anoressia viene spesso identificata quando il peso corporeo di una persona scende al di sotto dell’85% del peso considerato normale per la propria età, sesso e altezza. Questo limite fornisce un parametro oggettivo per valutare la gravità del disturbo ed è uno dei criteri fondamentali per la diagnosi clinica.

I centri specializzati nei DCA costituiscono un punto di riferimento fondamentale per coloro che affrontano l’anoressia. Questi centri adottano un approccio interdisciplinare, affidando la cura dei pazienti a una equipe altamente qualificata composta da psicologi, dietisti, psichiatri, endocrinologi e neurologi. Grazie a questo team diversificato, viene offerto un trattamento personalizzato che affronta sia gli aspetti emotivi che quelli fisici del disturbo. Questo include il confrontarsi con le paure legate al cibo e al peso corporeo, l’indagine delle cause sottostanti del disturbo, il recupero del peso corporeo e il miglioramento delle abitudini alimentari. La terapia può comprendere anche l’utilizzo di farmaci come antidepressivi e ansiolitici o terapie ormonali.

fiocco dei disturbi alimentari e anoressia nervosa


Noi di Serenis comprendiamo l’importanza di trovare il giusto sostegno quando si affronta l’anoressia nervosa. È per questo che abbiamo deciso di condividere un elenco dei migliori centri specializzati in DCA in Italia in un articolo. Tuttavia, comprendiamo anche che trovare aiuto può essere un processo personale e delicato. Se preferisci parlare con uno psicologo online, abbiamo collaboratori altamente qualificati pronti ad offrirti il sostegno e l’ascolto che meriti. La tua salute mentale è importante per noi, e siamo qui per aiutarti a trovare il percorso migliore per il tuo benessere.

Come aiutare una persona che soffre di anoressia nervosa?

Affrontare l’anoressia è un percorso intenso non solo per chi ne soffre direttamente, ma anche per coloro che sono vicini alla persona anoressica. La sensazione di impotenza di fronte alla sofferenza di una persona cara può essere travolgente e spesso si cerca disperatamente di trovare un modo per aiutarla. In momenti così delicati, è importante affidarsi agli esperti e dare spazio alla parola del cuore piuttosto che a discorsi riguardanti il peso o il cibo.

Guarire dall’anoressia è possibile. La famiglia e gli amici possono svolgere un ruolo fondamentale nell’offrire un ambiente di sostegno e comprensione. Questo non significa solamente essere presenti fisicamente, ma anche ascoltare attivamente le emozioni e le preoccupazioni della persona affetta. Spesso, il solo fatto di sentirsi ascoltati e compresi può essere di grande conforto per chi sta lottando contro l’anoressia. È altrettanto importante evitare di esercitare ulteriori pressioni sulla persona affetta, specialmente riguardo al peso e all’alimentazione, e paragoni o confronti con altre persone.

superare l'anoressia

Frasi da non dire a una persona anoressica

Nel supportare una persona affetta da anoressia, è essenziale scegliere con cura le parole e gli approcci utilizzati. Le parole hanno un potere significativo nel plasmare la percezione di sé e nel sostenere il recupero. Pertanto, è importante evitare di suggerire che il recupero dipenda esclusivamente dalla volontà o dalla forza di carattere della persona, poiché ciò potrebbe farla sentire inadeguata o colpevole. Di seguito, ti presentiamo frasi da evitare quando si interagisce con una persona anoressica e suggerimenti su come invece fornire un supporto efficace e compassionevole.

Frasi da evitareCosa potresti dire
“Non ti manca niente.”“Sono qui per te, indipendentemente da tutto.”
“Pensa a chi non ha da mangiare davvero.”“Capisco che questa è una lotta per te. Sono qui per aiutarti.”
“Lo mangi davvero tutto?”“Come ti senti oggi? Posso aiutarti in qualche modo?”
“Guarda quanto sei magra, vorrei essere come te.”“Ti apprezzo per chi sei, indipendentemente dal tuo aspetto.”
“Basta che mangi di più e vedrai che ti sentirai meglio.”“Sono qui per sostenerti in questo percorso. Come posso aiutarti oggi?”
“Sei debole se non riesci a superare questo.”“Ti ammiro per la tua forza nel combattere questa battaglia.”
“Sei così fissata con il cibo.”“Sono qui per sostenerti attraverso tutte le sfide che incontri.”
“Dovresti solo mangiare e smettere di pensare a questo.”“Capisco che questo è molto difficile per te. Sono qui per sostenerti.”

Carlotta Perego: vincere l’anoressia è possibile

Carlotta Perego emerge come un’icona nel mondo della cucina vegetale e del digitale. Ciò che rende la sua storia ancor più significativa è la sua battaglia con l’anoressia. Questa esperienza personale ha plasmato profondamente il suo percorso e ha influenzato il suo impegno nel promuovere uno stile di vita sano e sostenibile. Condivide la sua passione attraverso il suo blog, il profilo Instagram e il canale YouTube di “Cucina Botanica“. Il suo impegno e la sua influenza nel settore culinario sono stati riconosciuti da Tedx e da Forbes, che l’ha inserita tra i 100 Under30 leader del futuro.

La sua storia dimostra che anche le sfide più difficili possono essere affrontate e superate. Ogni individuo ha la capacità di trasformare le proprie esperienze negative in una forza positiva per se stessi e per gli altri. Il fiocchetto lilla è riconosciuto come simbolo della lotta contro i DCA. Ricorda che affrontare l’anoressia è una sfida, ma superarla è possibile. Non arrenderti: c’è una vita piena di opportunità che ti attende.

Fonti:

  • Hepworth, Julie. “La costruzione sociale dell’anoressia nervosa”. La costruzione sociale dell’anoressia nervosa (1999): 1-160.
  • Moskowitz, Lindsay e Eric Weiselberg. “Anoressia nervosa/anoressia nervosa atipica”. Problemi attuali nell’assistenza sanitaria pediatrica e adolescenziale 47.4 (2017): 70-84.
  • Stewart, Maria-Christina, Pamela K. Keel e R. Steven Schiavo. “Stigmatizzazione dell’anoressia nervosa”. Rivista internazionale dei disturbi alimentari 39.4 (2006): 320-325.

Martina Bisceglia

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Blog manager di Serenis, mi dedico a fornire risorse informative e approfondimenti sui temi del benessere mentale, della psicologia e della salute emotiva. Attraverso il nostro blog, miriamo a condividere conoscenze preziose e offrire supporto a coloro che cercano aiuto e comprensione nel loro percorso di crescita personale e di guarigione.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.