Obesità: come riprendere il controllo della salute

L’obesità è una condizione caratterizzata dall’eccessivo accumulo di grasso corporeo, che può avere gravi conseguenze sulla salute fisica, mentale ed emotiva.
cura dell'obesità

L’obesità è un fenomeno globale che coinvolge persone di tutte le età, etnie e strati sociali. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il numero di individui obesi nel mondo continua a crescere costantemente. L’Italia, in particolare, si trova tra i Paesi europei con la più alta prevalenza di sovrappeso e obesità: si stima che una persona su sette soffra di questa condizione. In questo articolo, esploreremo in dettaglio i principali aspetti legati all’obesità, dalle sue cause fondamentali fino alle strategie più efficaci per affrontarla e prevenirne le conseguenze.

Cos’è l’obesità?

L’obesità rappresenta un’enorme sfida globale, coinvolgendo circa 1,6 miliardi di persone nel 2016. Tuttavia, nonostante la sua diffusione, questo disturbo alimentare è spesso sottovalutato e mal compreso. Va al di là dell’aspetto visibile sulla bilancia: l’obesità influisce profondamente sulla salute fisica, mentale ed emotiva di coloro che ne soffrono. La misurazione del BMI (Indice di Massa Corporea), comunemente utilizzato per valutare il peso corporeo, può risultare limitata nella sua efficacia quando si tratta di analizzare la composizione corporea di singoli individui. Questo indice non tiene conto della distribuzione del grasso corporeo e di altri fattori cruciali, riducendo così la sua capacità di fornire una valutazione accurata della salute complessiva.

Limiti della misurazione del BMI

Il BMI, calcolato dividendo il peso in chilogrammi per l’altezza al quadrato in metri, offre una classificazione standard che identifica se un individuo è sottopeso, normopeso, sovrappeso, obeso o affetto da obesità estrema. Ricordiamo che essere in sottopeso non è automaticamente sinonimo di anoressia. L’anoressia è un disturbo complesso e grave che va oltre la semplice magrezza fisica. Nonostante l’ampia utilità del BMI come strumento di screening per l’obesità a livello di popolazione, esso presenta chiaramente dei limiti quando si tratta di valutare in modo accurato l’obesità e la salute di un singolo individuo.

Limiti del BMIDescrizione
Non tiene conto della composizione corporeaIl BMI non distingue tra massa muscolare, grasso corporeo e altri tessuti. Due persone con lo stesso BMI possono avere composizioni corporee molto diverse, il che può portare a valutazioni errate della salute.
Non considera la distribuzione del grasso corporeoIl BMI non tiene conto della posizione in cui è distribuito il grasso corporeo, che è un fattore importante per la salute. L’accumulo di grasso nell’addome (obesità addominale) è associato a un rischio maggiore di malattie cardiache e metaboliche.
Non considera altri fattori di rischio per la saluteIl BMI non tiene conto di fattori importanti come il livello di attività fisica, la dieta, la storia familiare di malattie, il metabolismo e la presenza di altre condizioni mediche, che possono influenzare il rischio di sviluppare malattie correlate all’obesità.
Può portare a falsi positivi e falsi negativiIl BMI può classificare erroneamente le persone come sovrappeso o obese anche se hanno una bassa percentuale di grasso corporeo, o viceversa.
Non adatto per tutte le etnie e gruppi di etàLe persone con lo stesso BMI potrebbero avere livelli diversi di grasso corporeo e rischio di malattia a seconda del loro background genetico ed etnico.

Tipologie di obesità

L’obesità è un disturbo che assume forme e caratteristiche diverse, riflettendo la complessità del nostro corpo e della sua relazione con il peso corporeo. Questa varietà di manifestazioni porta a identificare diversi sottogruppi di individui con eccesso di grasso corporeo, ognuno dei quali può affrontare la propria salute in modi unici. Vediamo pertanto le principali tipologie di obesità:

Tipologia di obesitàDescrizione
Obeso metabolicamente sanoIndividuo con eccesso di grasso corporeo, ma senza compromissione della salute metabolica. Possono avere esami clinici normali nonostante il loro peso in eccesso.
Obeso normopesoIndividuo con peso apparentemente normale ma con un’eccessiva quantità di grasso corporeo che può compromettere la salute.
Skinny fatIndividuo che appare magro ma con un accumulo di grasso viscerale, spesso associato a problemi metabolici.
Obeso addominaleIndividuo con un accumulo significativo di grasso corporeo nell’area addominale, che può essere particolarmente pericoloso per la salute e associato a malattie metaboliche.

In questo contesto, una distinzione importante è quella tra sovrappeso e obesità.

  • Sovrappeso: si verifica quando il peso corporeo supera i limiti della norma ma non raggiunge ancora il livello di obesità. Una persona è considerata sovrappeso se il suo BMI si colloca tra 25 e 29,9. Sebbene le persone in questa categoria possano presentare un rischio leggermente aumentato di sviluppare malattie come il diabete di tipo 2, l’ipertensione e le malattie cardiache, spesso i rischi associati sono meno gravi rispetto all’obesità.
  • Obesità: rappresenta uno stadio più avanzato di accumulo di peso rispetto al sovrappeso. Una persona viene classificata come obesa quando il suo BMI supera il valore di 30. Questa condizione è associata a un significativo aumento del rischio di malattie e problemi di salute, tra cui diabete di tipo 2, malattie cardiache, ipertensione, apnea notturna, cancro e altre gravi condizioni mediche.
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Cause dell’obesità

Le cause dell’obesità sono molteplici. L’interazione tra genetica ed ambiente gioca un ruolo importante nell’emergere dell’obesità. È ormai chiaro che l’obesità tende a manifestarsi all’interno delle famiglie, non solo a causa della condivisione di abitudini primarie, come orari, movimento e stili di vita, ma anche attraverso un processo epigenetico, che modula l’espressione genica in risposta all’ambiente. Le abitudini formate si consolidano nel tempo, contribuendo alla trasmissione intergenerazionale.
L’obesità può derivare anche da altri disturbi alimentari, come il binge eating, caratterizzato da episodi di abbuffate di cibo in breve tempo e spesso in solitudine, come risposta a situazioni di stress, ansia o depressione.

Il tessuto adiposo, lontano dall’essere un semplice deposito di energia, gioca un ruolo attivo nel comunicare con l’ipotalamo, fornendo informazioni cruciali sulla disponibilità energetica dell’organismo. A livello cerebrale, l’obesità può determinare una vulnerabilità biologica reale. Il cibo, simile alle droghe, stimola il sistema dopaminergico nel cervello, creando una sorta di dipendenza che può essere difficile da spezzare. Questo processo è amplificato dalla memoria anticipatoria del piacere associato al cibo, rendendo i soggetti più vulnerabili alla tentazione quotidiana. È importante sottolineare che l’obesità non è semplicemente una scelta, ma una vulnerabilità biologica che, nella nostra società obesogena, rende difficile il mantenimento di un peso stabile.

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Patologie, disfunzioni metaboliche e aumento di peso

Nella comprensione dell’obesità vi sono altri fattori da considerare che possono influenzare significativamente l’accumulo di peso. Tra questi, le disfunzioni ormonali giocano un ruolo significativo: condizioni come l’ipotiroidismo, il sindrome dell’ovaio policistico (SOP) e il diabete di tipo 2 possono portare all’accumulo di peso in eccesso, alterando il metabolismo e la regolazione del peso corporeo. In aggiunta alle condizioni mediche, l’assunzione di determinati farmaci può contribuire all’aumento di peso come effetto collaterale. Alcuni antidepressivi, corticosteroidi e antipsicotici sono noti per avere questo effetto, influenzando il metabolismo e il controllo dell’appetito.

Un altro fattore da considerare è la privazione cronica del sonno, sempre più diffusa nella società moderna. La mancanza di sonno può influire negativamente sulle abitudini alimentari, portando a una maggiore assunzione di calorie e all’accumulo di grasso corporeo. La privazione del sonno altera i livelli ormonali che regolano la fame e il senso di sazietà, aumentando la tendenza a cercare cibo ad alto contenuto calorico per compensare la mancanza di energia.

Conseguenze dell’obesità

Presentare una condizione fisica di obesità può influire profondamente sulla salute fisica, mentale ed emotiva di chi la vive. La tabella seguente riassume le principali conseguenze dell’obesità.

Conseguenze dell’obesitàDescrizione
Malattie cardiache e ipertensioneAumento del rischio di ipertensione, infarto miocardico, insufficienza cardiaca e altre patologie cardiache.
Diabete di tipo 2Probabilità di sviluppare resistenza all’insulina e diabete di tipo 2.
Malattie articolariMaggiore stress sulle articolazioni, aumentando il rischio di osteoartrite e altri problemi articolari.
Disturbi respiratoriDifficoltà respiratorie (come apnee notturne) dovute a un’espansione del tessuto adiposo nel torace e nei polmoni.
CancroAlcuni tipi di cancro, come il cancro al colon, al seno e all’utero, sono correlati all’obesità.
Disturbi psicologiciBassa autostima, depressione, ansia e disturbi dell’immagine corporea sono comuni nell’obesità.
Problemi di fertilitàDifficoltà nel concepimento e complicazioni durante la gravidanza, come diabete gestazionale.
Problemi di salute mentaleMaggiore rischio di sviluppare disturbi alimentari, come binge eating disorder e disturbo da alimentazione incontrollata.
Stigmatizzazione socialeGiudizi negativi, isolamento sociale e sentimenti di vergogna dovuti alla percezione esterna dell’obesità.

Perché non riesco a perdere peso?

Quando cerchiamo di perdere peso, possiamo incontrare delle difficoltà dovute agli adattamenti del nostro corpo. I muscoli e il cervello sono progettati per essere efficienti nell’utilizzo dell’energia che otteniamo dai cibi. Quando riduciamo l’apporto calorico per dimagrire, il nostro corpo può reagire rallentando il metabolismo e riducendo il consumo di energia. Questo significa che anche se inizialmente possiamo perdere peso, il nostro corpo si abitua al nuovo apporto calorico e può essere difficile continuare a dimagrire.

Per questo motivo, è importante avere un approccio guidato da un esperto per la perdita di peso. Un dietista può creare un piano alimentare personalizzato che tenga conto delle nostre esigenze e obiettivi specifici. In queste situazioni delicate è molto importante evitare il “fai da te”, poiché potrebbe portare a conseguenze negative. Infatti, diversi studi dimostrano che seguire diete non appropriate può aumentare significativamente il rischio di sviluppare comportamenti ortoressici e altri disturbi legati all’alimentazione. Inoltre, nelle persone che hanno avuto problemi di obesità fin dall’infanzia, si possono osservare adattamenti come l’iperplasia adipositaria, ovvero un aumento del numero di cellule adipose. Questo rende la perdita di peso particolarmente difficile nel tempo, poiché il corpo è predisposto a immagazzinare più energia.

Le difficoltà dei disturbi alimentari

Come abbiamo visto, l’obesità non solo comporta limitazioni nella mobilità e gravi condizioni mediche, ma anche un pesante fardello emotivo e sociale. Le persone affette da disturbi alimentari, tra cui anoressia e bulimia (ma non solo), vivono spesso disagi profondi e subiscono discriminazioni che possono avere conseguenze devastanti, talvolta portando alla morte. Questi disturbi influenzano profondamente la vita quotidiana, con comportamenti come nascondersi nei vestiti, abbuffarsi di nascosto, sperimentare la solitudine e evitare interazioni sociali. Tutto ciò rende la vita priva di gioia e colore. Tuttavia, è importante sottolineare che esiste la possibilità di superare queste sfide, come dimostrato dalla storia di Laura, che ha condiviso il suo percorso di lotta contro l’obesità.

Lotta contro l’obesità: cure e rimedi

La lotta contro l’obesità rappresenta una sfida quotidiana per molte persone. È importante affrontare questa condizione non solo fisicamente, ma anche psicologicamente. Il sostegno di uno psicologo può essere un primo passo importante per affrontare le radici dell’obesità, lavorando sui problemi e sulle cause della dipendenza dal cibo, e trovando altre strategie per gestire i propri problemi. È fondamentale comprendere che l’obesità è un disturbo alimentare, non una mancanza di forza di volontà o pigrizia. Come altri disturbi, necessita di un approccio olistico: potresti considerare anche il sostegno di cliniche per dimagrire convenzionate con l’ASL.

Un dietista esperto in disturbi del comportamento alimentare può offrire un sostegno essenziale nel promuovere una dieta equilibrata e salutare. L’adozione di pratiche come la mindful eating e la consapevolezza durante i pasti possono aiutarti a vivere più serenamente il rapporto con il cibo. Ricordiamo che oltre a una alimentazione equilibrata, anche l’attività sportiva è molto importante: numerosi sono i benefici dello sport per migliorare la nostra salute.

Se necessario, ci sono anche altre opzioni di trattamento da considerare, come la chirurgia bariatrica o l’uso di farmaci per controllare l’appetito o il metabolismo. Tuttavia, è essenziale lavorare sulle cause sottostanti dell’obesità per garantire che i progressi raggiunti non vengano cancellati. Ricorda che è importante consultare professionisti qualificati e esperti nel campo dell’obesità e dei disturbi alimentari per ricevere il supporto migliore possibile nel tuo percorso verso il benessere. Se desideri iniziare un percorso di psicoterapia, Serenis può aiutarti a ottenere il supporto di uno psicologo online altamente qualificato. La tua salute è importante, non rimandare la cura di te stesso.

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Fonti 

  • Gremigni, Paola, and L. Letizia. “Il problema obesità.” (2011): 1-211.
  • Purnell, J. Q. (2023). Definitions, classification, and epidemiology of obesity.
  • Bossola, Pietro Enrico. “L’obesità.” Attualità lacaniana. Fascicolo 2, 2004 (2004): 1000-1009.
  • Panuganti KK, Nguyen M, Kshirsagar RK. Obesity. 2023 Aug 8.
Martina Bisceglia

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Blog manager di Serenis, mi dedico a fornire risorse informative e approfondimenti sui temi del benessere mentale, della psicologia e della salute emotiva. Attraverso il nostro blog, miriamo a condividere conoscenze preziose e offrire supporto a coloro che cercano aiuto e comprensione nel loro percorso di crescita personale e di guarigione.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.