Capire se si è innamorati: segnali e fenomenologia dell’innamoramento

L’amore è uno dei sentimenti che da tempo interrogano ogni essere umano. Provarlo è così semplice, la sua natura è così elementare, eppure quando inizia una frequentazione molte persona si arrovellano nel tentativo di cercare di capire se sono innamorate della persona con la quale stanno formando un nuovo legame.

Esiste un modo per scoprire che si è innamorati? Partendo dal presupposto che ciascuno vive l’amore in modo differente, cerchiamo di individuare i segnali che probabilmente noterai e cosa comporta questo sentimento.

Come capire se è amore?

Tutte le emozioni passano attraverso il corpo, dove per corpo non si intende solo la sensorialità o la somatica, ma anche il cervello. In particolare, durante l’innamoramento si attivano in modo selettivo alcune aree cerebrali, come la corteccia cingolata anteriore, legata alla produzione dei pensieri intrusivi: questo è il motivo per cui, quando iniziamo a frequentare una persona che ci interessa, continuiamo a pensare a lei. Anche il sistema della ricompensa, sostenuto dalla dopamina, aumenta l’intensità del suo lavoro, attivando un comportamento di ricerca dell’appagamento, ad esempio cercando di vedere la persona in questione il più possibile.

Ma l’amore è un sentimento che si mantiene anche dopo il periodo della prima conoscenza, quando il rapporto con l’altro diventa più profondo. Si produce una sorta di connessione emotiva attraverso la quale si impara a condividere le gioie e i dolori del partner. Ciò significa anche, ad esempio, festeggiare per i successi dell’altra persona. Normalmente proveremmo invidia di fronte a qualcuno che ottiene un grande risultato, chiedendoci perché non sia capitato a noi e sentendoci sfortunati o anche attribuendoci un minor valore, in certi casi. Ma se il successo riguarda la persona che amiamo, forse ci chiediamo quando toccherà anche a noi, ma non possiamo fare a meno di sentirsi felici per lui o per lei.

Altro elemento a cui fare riferimento è la presenza o meno della gelosia: una persona innamorata vorrebbe passare più tempo possibile con la sua metà, della quale sente costantemente la mancanza quando non possono stare insieme. Questo attaccamento è fisiologico e normale, ma se degenera nella gelosia e nella possessività, qualcosa non quadra. L’amore, infatti, è basato sulla fiducia nell’altro, diversamente si limita solamente la sua libertà e le sue possibilità di essere felici accanto a noi.

Questo concetto è strettamente legato a quello di rispetto reciproco: quando siamo innamorati vediamo l’altro come degno di amore, meritevole del nostro sentimento e ciò da luogo a un sistema circolare di reciproco affetto e considerazione come persona di valore, con delle qualità peculiari e uniche.

Proprio perché il rapporto acquisisce delle basi solide, il coinvolgimento diventa sempre più intenso e si desidera farlo crescere ulteriormente. Ecco perché quando siamo innamorati vogliamo far conoscere il nostro partner alla famiglia e agli amici: sono momenti di condivisione in cui l’altro entra a far parte ancora di più della nostra vita e vogliamo dimostrare anche agli altri che per noi sono significativi quanto questa persona sia importante per noi.

Infine, potrai essere certo di essere davvero innamorato o innamorata quando ti accorgerai che, pian piano, iniziano a prendere forma dei progetti a lungo termine, o almeno la loro idea. Questo significa che desideri realizzare i tuoi disegni di vita avendo accanto quella specifica persona, che ti ha fatto crescere a livello identitario, portandoti a pianificare un futuro che ora fa parte di te e della vostra coppia.

La coppia come elemento identitario

Se siamo innamorati, infatti, la coppia diventa un elemento che fa parte della nostra identità. Ciò significa che la relazione diventa di fatto un ambiente in cui ci sentiamo liberi di essere noi stessi perché ci sentiamo pienamente accettati per come siamo, senza pressioni e senza avere la percezione di essere in qualche modo inadeguati.

Tutto questo si riflette sui comportamenti che mettiamo in atto che, in una coppia dove c’è amore, dovrebbero essere guidati dalla spontaneità. Se ci sentiamo liberi di poterci esprimere dando spazio a ciascuna parte di noi, anche quelle che tendiamo maggiormente a nascondere per paura che non vengano accettate, possiamo dire di sentirci davvero a nostro agio in una coppia in cui l’amore è reciproco. Di fronte a una persona che amiamo, e che quindi ha la nostra fiducia, non dobbiamo preoccuparci di essere perfetti, e noi stessi accettiamo le sue imperfezioni.

Ciò non significa doversi far andare bene tutto e fingere di non vedere i problemi: l’amore incondizionato è un’immagine molto romantica, ma lontana dalla realtà, semplicemente perché la persona perfetta non esiste. Esiste però una persona le cui qualità si incastrano con il proprio carattere, i propri bisogni e le proprie aspettative. Possiamo quindi dire che l’amore è un compromesso in cui entrambi negoziano progetti e condizioni proprio perché si amano e si rispettano reciprocamente.

Inoltre, non esistono solo i progetti di coppia: quando si inizia una relazione, non si smette di essere individui distinti e i progetti individuali continuano a coesistere e a definirci. Ciò significa che essere innamorati include appoggiare i progetti della persona che si ha accanto e sostenerla, a livello pratico e a livello emotivo, affinché li raggiunga.

Come distinguere l’infatuazione dall’innamoramento?

Ma non è affatto detto che, quando si inizia a frequentare una persona, si finisca per forza per innamorarsene. L’interesse può non nascere, ma può anche verificarsi un fenomeno diverso, quello dell’infatuazione. Come imparare a distinguere i due fenomeni?

In entrambi i casi l’origine risiede in un insieme di variabili fisiche, neurologiche ed emotive che rendono la persona attraente, ma la diversificazione arriva dopo, quando iniziano a instaurarsi dei sentimenti più profondi. In questo caso, possiamo parlare veramente di amore, come di qualcosa destinato a durare nel tempo e a formare una relazione solida.

In caso contrario, si rimane nell’ambito dell’infatuazione, che invece ha a che fare con l’attrazione fisica, il desiderio e la passione. Ciò non significa che non ci sia sentimento, ma semplicemente che il tutto rimarrà confinato qui, poiché non vi sono potenzialità per far crescere e sviluppare un rapporto diverso. Se non si presta attenzione e non si riesce a distinguere tra innamoramento e infatuazione, è facile illudersi, cadere in un circolo di ansie e gelosie e perfino sviluppare una dipendenza affettiva che rende molto difficile staccarsi dall’altro.

Questa dinamica nasce dalla necessità di alcune persone di trovare un partner a ogni costo, per avere uno spazio in cui sentirsi amato e apprezzato. I rischi che si generano in queste circostanze hanno a che fare con l’alta probabilità di trovare una persona sbagliata, che possa approfittarsi dei buoni sentimenti della vittima, che a sua volta non vuole vedere l’altro per come è davvero. Se la relazione si interrompesse, infatti, si perderebbe tutto.

Ma allo stesso modo in cui l’infatuazione non è priva di sentimento, anche l’amore include una parte passionale e di desiderio, che sono connaturati alla sua stessa essenza. L’attrazione fisica e la volontà di stare insieme in intimità sono il completamento dell’amore, ma sono anche solo una componente. La differenza con l’infatuazione, quindi, risiede nella profondità del legame, che rimane privo dei sentimenti di angoscia di perdere l’oggetto del proprio desiderio e di gelosia.

Quando si può capire davvero se si è innamorati?

Ma come facciamo a capire se è il momento giusto per stabilire se siamo davvero innamorati? C’è un momento in cui il legame dovrebbe essersi approfondito per passare al livello successivo e non potersi più definire infatuazione?

Il mito dell’amore a prima vista, in base a quanto abbiamo detto, non può esistere perché questo sentimento si costruisce con il tempo, attraverso una conoscenza reciproca. Quindi le tempistiche variano anche a seconda di quanto ciascuno impiega ad aprirsi all’altro, a guadagnarsi la sua fiducia e fidarsi a sua volta. Non esiste un momento standard e valido per tutti.

Il momento per capire se ci siamo innamorati o se si tratta solo di infatuazione arriva quando diventiamo consapevoli di poter accettare ogni aspetto della persona che abbiamo a fianco e di poteri conciliare con i nostri desideri, la nostra personalità e i nostri progetti di vita: arriva quando ci rendiamo conto che il compromesso per un disegno condiviso può iniziare a prendere forma.

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Revisori

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Dott. Raffaele Avico

Psicoterapeuta, psicotraumatologo e terapista certificato EMDR I

Ordine degli Psicologi del Piemonte num. 5822

Psicoterapeuta, psicotraumatologo e terapista EMDR. È membro della ESDT (European Society for Trauma and Dissociation) e socio AISTED (Associazione italiana per lo studio del trauma e della dissociazione).

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Dott. Rosario Urbani

Psicoterapeuta specializzato in cognitivo comportamentale

Ordine degli Psicologi della Campania num. 6653/A

Laureato in Neuroscienze presso la Seconda Università di Napoli. Specializzato presso l’istituto Skinner in psicoterapia cognitivo comportamentale. Analista del comportamento ABA e specializzato anche nella tecnica terapeutica dell'EMDR.

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Dott.ssa Maria Vallillo

Psicoterapeuta specialista in Lifespan Developmental Psychology

Ordine degli Psicologi del Lazio num. 25732

Laurea in Psicologia presso l'Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in psicoterapia e psicologia del ciclo di vita presso l’Università la Sapienza di Roma. Esperta in neuropsicologia e psicodiagnostica e perfezionata in psico-oncologia.