Dipendenza affettiva: come riconoscerla?

La dipendenza emotiva, nota anche come dipendenza affettiva, è uno stato psicologico caratterizzato da un forte attaccamento emotivo verso una persona, al punto da compromettere l’autonomia e il benessere dell’individuo dipendente. Come riconoscerla?
dipendenza affettiva

La dipendenza affettiva è uno stato psicologico caratterizzato dall’eccessivo bisogno di approvazione, affetto e attenzione da parte del partner, di un amico o di un familiare.

Cos’è una dipendenza?

Per capire cos’è esattamente una dipendenza affettiva, occorre partire da un dato scientifico molto importante: esistono numerosi parallelismi tra dipendenze da sostanze e dipendenze comportamentali. Ad affermarlo è lo studio “I disturbi da Addiction nelle dipendenze non legate all’uso/abuso di sostanze” pubblicato dal Ministero della Salute.

Proviamo a scendere ancora di più nello specifico.

Cosa hanno in comune la dipendenza da shopping compulsivo, da sport, da fumo o da caffè? L’appagamento e la soddisfazione che derivano dall'”oggetto del desiderio” ma anche la paura di non riuscire più a provare piacere in assenza della nicotina, della caffeina o, nel caso delle sostanze, da droghe come eroina o cocaina.

Il sentire comune identifica queste dipendenze come dannose e sappiamo ad esempio di dover guarire da dipendenze come lo shopping compulsivo ma, la maggior parte delle volte, non facciamo attenzione ad alcuni comportamenti apparentemente innocui che, in determinate circostanze, possono interferire gravemente con la vita quotidiana delle persone colpite.

Cos’è la dipendenza affettiva?

Secondo la Mental Health Association of America, la dipendenza emotiva è una condizione emotiva e comportamentale che influenza la capacità di un individuo di avere una relazione reciprocamente sana e soddisfacente.

La dipendenza amorosa parte da una sensazione che forse ci accompagna da sempre: pensiamo di essere incompleti finché non appare la nostra dolce metà, la persona che riempie quella parte che ci manca.

Sembra romantico e forse all’inizio lo è davvero: la vicinanza emotiva, la fiducia e l’intimità della relazione rafforzano la consapevolezza di aver trovato finalmente l’amore della nostra vita.

È proprio in questo momento però che fa la sua comparsa un bisogno viscerale di sviluppare una relazione stretta e assoluta con l’altra persona. Con il tempo, ci convinciamo che soltanto il partner può soddisfare i nostri bisogni emotivi, ci aggrappiamo in maniera eccessiva all’altra persona, abbiamo paura di perderla e non sappiamo vivere senza l’oggetto del nostro amore, si sviluppa quindi una dipendenza.

La dipendenza affettiva può influenzare il nostro benessere in varie maniere, basti pensare che gli studiosi equiparano questo stato psicologico alla dipendenza da sostanze come cannabis, eroina, alcol.

Il paragone non deve stupirci. Le persone emotivamente dipendenti avvertono un bisogno spasmodico del partner: in sua assenza provano i sintomi classici dell’astinenza: umore disforico, insonnia, irritabilità e irrequietezza psicomotoria.

In breve, il rapporto diventa una prigione.

Saper riconoscere un amore malato è fondamentale per tutelare se stessi e la propria incolumità.

Cos’è la dipendenza affettiva?

Quanti tipi di dipendenze affettive esistono?

Esistono diverse tipologie di dipendenza affettiva:

Passivo-dipendente

La personalità passivo-dipendente è convinta che le difficoltà della vita siano insormontabili e che soltanto il partner potrà salvarla, accudirla e sostenerla in qualsiasi momento.

Codipendenza affettiva

“Io ti salverò”: questo è il motto di chi soffre di codipendenza. Il tratto caratteristico di queste persone è che mostrano la tendenza a legarsi sempre a persone in stato di necessità e bisogno.

Aggressivo-dipendente

La personalità aggressivo-dipendente vede il partner come un oggetto sul quale scaricare il peso del rancore, delle frustrazioni quotidiane, della rabbia accumulata nella vita di tutti i giorni o nelle relazioni precedenti.

Controdipendenza affettiva

Il controdipendente è dominato dalla paura dell’abbandono ma fugge da qualsiasi legame intimo e sociale, si rifiuta di mettere in pericolo la sua apparente autonomia rinunciando al lato emotivo e sentimentale della sua vita.

Quattro tipologie di dipendenza affettiva, quattro prigioni che intrappolano i rapporti sentimentali, familiari e amicali in una spirale dalla quale è difficile uscire: ma perché si diventa emotivamente dipendenti?

Cause e predisponenze

Perché abbiamo paura di rimanere soli?

La risposta, secondo gli studiosi, è da ricercarsi nell’infanzia e nel timore di essere separati dai genitori. Secondo la teoria dello sviluppo, i bambini usano strategie come l’attaccamento e la ricerca di attenzioni quando hanno paura della separazione.

Le strategie disfunzionali derivanti dai traumi o dagli abusi subiti durante l’infanzia o l’adolescenza (G Scantamburlo e colleghi., 2013) spesso creano una base di autostima talmente bassa che accettiamo di essere “amati” da qualsiasi persona mostri interesse per noi: da qui nasce la predisposizione alla dipendenza emotiva.

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Perché si instaura una dipendenza affettiva?

La dipendenza affettiva nasce per diversi motivi. Tra i principali ricordiamo:

  • modelli familiari
  • incapacità di esprimere in modo efficace i propri pensieri e le proprie emozioni
  • paura del rifiuto
  • bisogno di controllo
  • difficoltà a stabilire dei limiti
  • paura della solitudine

Cosa porta ad essere dipendenti da una relazione?

La dipendenza emotiva spesso è vista come una forma di amore, un’espressione di affetto, di vicinanza o di passione.

Spesso tendiamo a giustificare l’eccessiva gelosia del partner o addirittura a considerare il controllo esercitato sulla nostra libertà come una dimostrazione di cura.

Queste convinzioni rappresentano l’incipit di una relazione tossica.

Cosa porta ad essere dipendenti da una relazione?

Dipendenza affettiva: chi è più a rischio?

Il background socio-familiare delle persone con dipendenza emotiva potrebbe agire come fattore di vulnerabilità.

Un altro fattore di rischio è la presenza di un profilo psicopatologico associato al disturbo da dipendenza emotiva. Le comorbilità più frequenti sono la depressione e l’ansia, disturbi della personalità e uso di sostanze.

Sintomi della dipendenza affettiva

gelosia eccessiva: al dipendente emotivo non piace vedere il proprio partner prestare attenzione a qualcuno, anche se è un parente o un caro amico di entrambi;

incapacità di essere felici da soli: se non c’è nessuno che loda, coccola o presta attenzione alla persona dipendente, questa non riesce a trovare ragioni per essere felice nella sua vita quotidiana;

bisogno di compiacere l’altro: per cercare di far restare l’altro al suo fianco, la persona fa di tutto per compiacere la persona amata. Si sottomette eccessivamente ai desideri del partner, spesso a scapito dei propri bisogni;

eccessivo bisogno di approvazione: c’è una ricerca incessante di approvazione e validazione da parte del partner;

ansia e depressione: i disturbi dell’umore possono verificarsi nel momento in cui la relazione non soddisfa le aspettative della persona emotivamente dipendente;

bassa autostima: la mancanza di fiducia in se stessi crea un vuoto emotivo che non viene mai riempito né soddisfatto.

Una persona con dipendenza emotiva ha solitamente relazioni tempestose e destabilizzanti per la propria salute mentale, rapporti basati sulla paura dell’abbandono, sul controllo, sulla gelosia che sfocia in possesso.

Dipendenza affettiva: come si riconosce?

La dipendenza emotiva non è sempre facile da riconoscere perché le persone sono diverse così come lo sono i legami e i modi di vivere una relazione.

Tuttavia, il primo campanello d’allarme è anche il più riconoscibile: se qualcuno costruisce tutta la sua vita attorno al rapporto con un amico, un familiare o un partner e sembra incapace di esistere senza questa persona, molto probabilmente questo individuo soffre di dipendenza emotiva.

Il problema è che spesso le dinamiche dei rapporti non sono così chiare ed evidenti.

È normale avvertire la mancanza di un’altra persona o sentirsi molto tristi all’idea di una possibile rottura ma è necessario capire se queste sensazioni determinano i nostri comportamenti. Per capire se soffriamo di dipendenza affettiva possiamo provare a porci queste domande:

1) Sto cercando di accontentare la persona amata e, al tempo stesso, sto ignorando qualcosa che realmente desidero?

2) Sono alla costante ricerca di attenzioni e prove d’amore?

3) Trovo molto difficile essere felice e spensierato quando sono lontano dalla persona amata?

4) Sono geloso senza motivo?

5) Sto trascurando la mia vita, la famiglia e gli amici perché voglio o devo stare sempre con il partner?

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Cosa si nasconde dietro la dipendenza affettiva?

Le caratteristiche della dipendenza affettiva possono nascondere dei tratti caratteristici dei disturbi borderline di personalità e del disturbo dipendente di personalità.

Come superare la dipendenza affettiva

Come si fa a gestire la dipendenza affettiva?

Per sbarazzarsi di questo sentimento una volta per tutte, è essenziale indagare sulle origini di questo attaccamento estremo.

Per superare la dipendenza emotiva il primo passo è riconoscere non solo la sua esistenza ma comprendere che è un problema da affrontare al più presto. Questo implica un confronto spesso doloroso ma necessario con paure e ricordi del passato.

In parallelo, è fondamentale riscoprire la cura di se stessi per amarsi, per capire cosa desideriamo ma soprattutto per imparare a proteggere il proprio benessere fisico e mentale.

Per raggiungere questo obiettivo, proviamo a:

• riconoscere le nostre qualità, imparando a valorizzarle;

• permettere a se stessi e al partner di mantenere autonomia e indipendenza;

• imparare a esprimere i propri pensieri e le emozioni in modo efficace e assertivo;

• coltivare spazi individuali e relazioni personali;

• imparare a sentirsi a proprio agio con se stessi e ad apprezzare la propria compagnia;

• prestare attenzione ai propri bisogni fisici, emotivi e mentali, cercando modi per soddisfarli da soli, senza dipendere dal partner.

Infine, è fondamentale definire e lavorare su obiettivi personali che riteniamo importanti per noi e per la nostra crescita.

A chi posso rivolgermi?

Il sostegno psicologico è importante perché permette di aumentare l’autostima della persona emotivamente dipendente, aiutandola a lasciare andare traumi e ricordi dannosi per la sua salute mentale.

Se hai ritrovato un po’ di te in quello che hai letto, magari puoi pensare di aiutarti facendo psicoterapia online con noi: siamo un centro medico autorizzato.

Il servizio è completamente online, con centinaia di psicoterapeuti e psicoterapeute (cioè hanno la specializzazione) con in media circa 10 anni di esperienza.

Tutto inizia con il desiderio di vivere una vita migliore. Noi possiamo sostenerti; Serenis è a un solo link di distanza.

Il primo colloquio è gratuito, poi 55 € a seduta, o 202 € ogni 4 sessioni.

Fonti

  • Earp, B. D., Wudarczyk, O. A., Foddy, B., & Savulescu, J. (2017). Addicted to Love: What is love addiction and when should it be treated? Philosophy, Psychiatry, & Psychology, 24(1), 77–92. https://doi.org/10.1353/ppp.2017.0011.
  • Co-Dependency. (n.d.). Mental Health America. https://www.mhanational.org/co-dependency
  • Affective dependence and Aggression: an exploratory study. (n.d.). PubMed Central. Retrieved March 11, 2024, from https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4094873/
  • Estévez, A., Chávez-Vera, M. D., Momeñe, J., Olave, L., Vázquez, D., & Iruarrízaga, I. (2018). El papel de la dependencia emocional en la relación entre el apego y la conducta impulsiva. Anales De Psicologia, 34(3), 438–445. https://doi.org/10.6018/analesps.34.3.313681
Redazione

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
In Italia, la recente attenzione mediatica al benessere mentale vede giornali, creator, e centri medici impegnati nella produzione di contenuti informativi. In questo contesto il processo di revisione è fondamentale e lo scopo è garantire informazioni accurate. Il nostro processo di revisione è affidato ai terapeuti e alle terapeute che lavorano in Serenis, con almeno 2.000 ore di esperienza.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

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Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

reviewer

Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.