Psichiatria e psichiatri: storia, a cosa serve
La psichiatria è la branca della medicina che previene e tratta le psicopatologie, spesso in combinazione con la psicoterapia. Non è una scorciatoia per risolvere le difficoltà psicologiche: può invece servire per avere una diagnosi e valutare l’opportunità di seguire una terapia farmacologica.
Cos'è e cosa fa la psichiatria?
La psichiatria è una specializzazione della medicina - come lo sono, ad esempio, la cardiologia, la neurologia e la pediatria. Al centro del suo interesse stanno le patologie psichiatriche nelle persone adulte (perché di quelle di bambini e bambine si occupa la neuropsichiatria infantile): lo/la psichiatra si occupa dello studio, della prevenzione, della diagnosi e della cura dei disturbi della mente. Approfondisci cosa fa uno psichiatra.
Alla base di un disturbo psichico può esserci un mix di cause: fattori genetici, biologici, ambientali (come un trauma o una vita familiare problematica), eventi stressanti (come un lutto o delle condizioni economiche precarie), abuso di sostanze stupefacenti.
Generalmente i disagi mentali si manifestano entro i 25 anni d’età - anche se possono comparire in ogni fase del ciclo vitale.
In Italia, più del 20% della popolazione convive con un disturbo psichico. I più diffusi sono i disturbi d’ansia e i disturbi depressivi: il 15% degli italiani e delle italiane ne presenta almeno uno, mentre circa l’8% delle persone si trova a gestire disturbi più gravi, come la schizofrenia, i disturbi psicotici, i disturbi bipolari e quelli di personalità.
Storia della psichiatria
L'approccio alla follia è radicalmente cambiato nel tempo, in base alle diverse civiltà, approcci e atteggiamenti clinici. Perciò diventa impossibile effettuare una trattazione esaustiva della storia della psichiatria.
Per capire l'evoluzione della psichiatria nel tempo è utile considerare alcuni paradigmi, per schematizzarli più semplicemente possiamo riassumerli in:
- come viene spiegata l'origine della follia
- come vengono trattati i folli
- chi si occupa del trattamento, persone o organizzazioni.
Nell'antico Egitto non vi era una distinzione tra malattie psichiche e fisiche. Distinzione che inizia a venire concepita nell'antica Grecia. Ippocrate (400 a.C.) fu il primo a teorizzare il concetto che malattia e salute fossero legate a condizioni di vita umane e non soprannaturali. Vennero per la prima volta nella storia distinti i sintomi somatici come l'isteria, e strutturati primi metodi terapeutici rudimentali. In quest'epoca nacque il concetto per cui il medico è impossibilitato a curare i malati mentali, e quindi può rifiutare questi casi.
Nel Medioevo l'unico avanzamento rilevante a livello clinico avvenne grazie all'interiorizzazione dei metodi di assistenza ospedaliera ai malati mentali, che iniziarono principalmente nei paesi Arabi. In quest'epoca i malati mentali venivano sovente etichettati come indemoniati, streghe e altre figure mistiche.
Nel Rinascimento vennero istituiti diversi istituti dedicati ai malati mentali, per esempio a Valencia, Saragozza e Toledo. Nel 600 non vi furono grandi evoluzioni nel campo della psichiatria, ma iniziò ad essere affrontato il trattamento delle nevrosi.
Ma fu nel 700 , grazie all'illuminismo, che si fecero grandi passi avanti sulla psichiatria. Le malattie mentali cominciarono ad essere trattate scientificamente. Nel secolo successivo, in tutta Europa e negli Stati Uniti vengono fondati i primi ospedali psichiatrici. In Inghilterra, il Bethlem Royal Hospital diventa un simbolo delle condizioni dure dei manicomi, mentre in altri paesi si cerca di migliorare le condizioni di vita dei pazienti.
Verso la metà del 1800, si sviluppano diverse teorie che cercano di spiegare le malattie mentali attraverso una base biologica, come la frenologia, che afferma che le caratteristiche della personalità e i comportamenti sono determinati dalla forma del cranio. La frenologia viene poi discreditata, ma si aprono le porte a ulteriori studi biologici sul cervello.
Il ventesimo secono inizia con Kraepelin, un importante psichiatra tedesco, introduce una classificazione delle malattie mentali che distingue tra psicosi maniaco-depressiva (disturbo bipolare) e dementia praecox (successivamente chiamata schizofrenia). Questa classificazione diventa la base per il moderno sistema diagnostico psichiatrico. In seguito Freud sviluppa la teoria della psicoanalisi, che sottolinea l'importanza dell'inconscio nella comprensione dei disturbi mentali. Propone nuovi metodi di trattamento basati sulla conversazione tra medico e paziente, come l'analisi dei sogni e l'interpretazione del transfert.
Negli anni 1930 e '40, trattamenti come l'insulinoterapia, l'elettroshock (ECT) e la lobotomia vengono introdotti e usati diffusamente. Questi trattamenti sono controversi ma riflettono un crescente interesse per interventi fisici diretti sul cervello. Con la scoperta della clorpromazina (un antipsicotico) negli anni '50, inizia l'era degli psicofarmaci, seguita da antidepressivi, ansiolitici e stabilizzatori dell'umore. Questi farmaci rivoluzionano il trattamento delle malattie mentali, permettendo a molti pazienti di lasciare gli ospedali psichiatrici e vivere nelle loro comunità.
Negli anni '60 e '70 in molti paesi, si avvia un movimento per la chiusura degli ospedali psichiatrici e il trasferimento dei pazienti nelle comunità, sostenendo un approccio più umano e integrato. Si promuovono i diritti dei pazienti, l'assistenza psichiatrica ambulatoriale e il sostegno sociale.
Negli ultimi vent'anni invece la psichiatria moderna ha iniziato a combinare approcci biologici, psicologici e sociali per comprendere e trattare le malattie mentali. Le neuroscienze avanzano la nostra comprensione dei meccanismi cerebrali coinvolti nei disturbi mentali, mentre si sviluppano nuove forme di terapia, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), la terapia di gruppo e le terapie basate sulla mindfulness. Con l'avvento delle tecnologie digitali, come le app per la salute mentale, la telepsichiatria e l'uso dell'intelligenza artificiale, si aprono nuove strade per il monitoraggio e il trattamento delle condizioni mentali, rendendo la psichiatria più accessibile e personalizzata.
Etimologia
Il termine psichiatria è stato creato da Johann Christian Reil, clinico tedesco, nel 1808, dalla parola greca psyché (ψυχή) = spirito, anima e iatreia (ιατρεια,ας) che significa cura (medica). La disciplina della psichiatria nasce quindi per occuparsi della cura dell'anima.
Quando andare in psichiatria?
Non esiste una regola univoca per capire quando rivolgersi a uno psichiatra, ma se si pensa di soffrire dei sintomi descritti in questo articolo, o se ci è stato consigliato dal medico di base o altri professionisti clinici, fare una visita dallo psichiatra è la cosa giusta da fare.
Di quali disturbi si occupa la psichiatria?
Lo (o la) psichiatra può occuparsi della maggior parte dei disturbi psichici presenti nel DSM. Ecco quali sono:
- i disturbi schizofrenici (la schizofrenia, il disturbo schizoaffettivo e altri disturbi psicotici)
- i disturbi dell’umore (come il disturbo depressivo maggiore e il disturbo disforico premestruale)
- il disturbo bipolare (e altri correlati, come il disturbo ciclotimico)
- i disturbi di personalità (come il disturbo borderline di personalità e il disturbo antisociale)
- i disturbi d’ansia (come il disturbo d’ansia generalizzata e il disturbo di panico)
- i disturbi da sintomi somatici (e altri correlati, come il disturbo da ansia di malattia)
- i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (come l’anoressia nervosa e la bulimia nervosa)
- i disturbi ossessivo-compulsivi (e altri correlati, come il disturbo di dismorfismo corporeo)
- i disturbi correlati a eventi traumatici e stressanti (come il disturbo da stress post-traumatico e il disturbo dell’adattamento)
- la disforia di genere
- i disturbi dissociativi (come il disturbo dissociativo dell’identità e il disturbo di depersonalizzazione/derealizzazione)
- i disturbi correlati all’uso di sostanze e i disturbi da addiction
- i disturbi del sonno (come l’insonnia e l’ipersonnia)
- i disturbi parafilici
- i disturbi da comportamento dirompente, del controllo degli impulsi e della condotta
- i disturbi neurocognitivi (come il delirium e i disturbi neurocognitivi maggiori e lievi)
- i disturbi correlati a una condizione medica generale (nei quali i sintomi mentali sono la conseguenza di un’altra patologia medica)
- fobie
Lo psicologo ti manda dallo psichiatra
Può capitare che lo psicologo o il terapeuta consigli a un paziente di fare una visita psichiatrica. Questo non dovrebbe spaventarci: il compito dei professionisti della salute mentale è quello di collaborare tra loro per garantire un trattamento completo e personalizzato.
Vediamo i motivi più comuni alla base di un invio psichiatrico:
- i sintomi sono complessi e necessitano di una valutazione più dettagliata per stabilire un inquadramento clinico preciso;
- alcuni sintomi mentali possono derivare da specifiche condizioni mediche: lo psichiatra può eseguire degli esami per escludere queste cause e garantire un trattamento adeguato;
- serve la prescrizione di psicofarmaci per tenere sotto controllo alcuni sintomi specifici;
- i sintomi persistono, nonostante il trattamento psicologico;
- serve un approccio multidisciplinare, che veda collaborare psicologo e psichiatra, per fornire un trattamento terapeutico più completo;
- nel/nella paziente si verificano cambiamenti improvvisi nel comportamento, come agitazione estrema o disorganizzazione del pensiero, che possono richiedere ulteriori accertamenti da parte di uno psichiatra.
Diagnosi psichiatrica
Una diagnosi psichiatrica consiste nella valutazione dei sintomi psicopatologici e nella scoperta delle varia situazioni contingenti del quadro clinico (familiari, lavorative...).
Come può essere effettuata la diagnosi psichiatrica?
La diagnosi psichiatrica può essere effettuata con diverse metodologie:
- valutazioni anamnestiche
- colloqui clinici in presenza e online
- test psichiatrici
- test reattivi psicopatologici
- valutazioni mediche e psicologiche (internistiche, neurologiche e psicologiche)
- esami strumentali come TC o esami del sangue.
Da un punto di vista epistemologico, le varie teorie psichiatriche sono raccolte nel DSM-5 (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, APA) o nel sistema ICD-10 (International Classification of Diseases).
Tutti i disturbi psichiatrici di distinguono in temporanei o cronici. A seconda dei quali i pazienti psichiatrici richiedono cure più prolungate nel tempo o più periodiche. Scopri la differenza tra neurologia e psichiatria.
Terapia psichiatrica
Solitamente la terapia psichiatrica è composta da un trattamento farmacologico o psicoterapeutico, spesso usati in combinazione. Nei casi più gravi vengono effettuati percorsi di riabilitazione in centri specializzati come i CSM (Centri di Salute Mentale delle ASL).
In Italia i pazienti più gravi sono quasi tutti ricoverati in questa tipologia di strutture di ricovero pubbliche o private, mentre il ricovero ospedaliero è più raro e spesso solo temporaneo.
Nei casi più acuti può essere previsto un TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio), di durata limitata nel tempo, che viene disposto dal Sindaco su proposta del medico.
I tipi di psichiatria
Le branche più comuni della psochiatria sono catalogabili in:
- Psichiatria biologica
- Psichiatria infantile e dell'adolescenza (in Italia se ne occupa il neuropsichiatra infantile)
- Psichiatria degli adulti
- Psichiatria delle dipendenze
- Psichiatria forense
- Psichiatria fenomenologica
- Psichiatria degli anziani
- Medicina psichiatrica comportamentale
- Psichiatria consultivo-relazionale
Come funziona la psichiatria online su Serenis? Se un medico o uno psicologo ti ha consigliato di vedere uno psichiatra, puoi affidarti ai medici del servizio Serenis. Svolgi la prima seduta e le visite di controllo online, lo psichiatra effettuerà la valutazione della tua condizione clinica e deciderà che trattamento prescrivere.
Ma è un medico come tutti gli altri. E può aiutarti a rimettere a posto le cose.
- Solo psicoterapeuti (psicologi specializzati)
- Primo colloquio gratuito
- Centro medico autorizzato
La prima visita psichiatrica sulla piattaforma di Serenis durerà 45 minuti circa e costerà 110 euro. Ogni professionista è diverso, così come ogni paziente e ogni caso: ma possiamo raccontarti a grandi linee come potrebbe svolgersi la tua prima seduta.
- Raccolta anamnestica: lo (o la) psichiatra raccoglierà delle informazioni di base, per cominciare a inquadrare il problema: potrai raccontare la tua storia di vita e quella clinica, parlare delle tue eventuali terapie e cure pregresse, dire come ti senti e quali sintomi stai cercando di affrontare.
- Somministrazione dei test: Il professionista della salute mentale potrebbe proporti dei test psicologici mirati, con lo scopo di identificare la presenza di un disturbo o di una particolare struttura di personalità.
- Comunicazione non verbale: Durante il colloquio lo (o la) psichiatra ascolterà con attenzione quello che hai da dire, ma si concentrerà anche sulla componente non verbale del discorso. Tutto ciò che può essere indice di un’alterazione non passerà inosservato: ad esempio, le variazioni nella fluenza dell’eloquio, alcuni aspetti della gestualità, la mimica facciale.
- Diagnosi: Per ottenerla, quasi sicuramente, non basterà una sola visita. Ma il suo inquadramento fa parte delle tappe fondamentali di questo percorso: formulare una diagnosi serve per proporre al (o alla) paziente il trattamento farmacologico migliore, quello più funzionale e con la minore concentrazione di effetti collaterali.
- Consigli: Lo psichiatra può anche decidere di non prescrivere alcun farmaco e/o di consigliare al (o alla) paziente di cominciare un percorso di psicoterapia (scopri quanto può durare un percorso di psicoterapia). Questo può capitare quando, ad esempio, il paziente ha la possibilità di impegnarsi in un lavoro su di sé e di concentrarsi sulla risoluzione di sintomi non troppo invalidanti.
- Le visite di controllo: La prima visita è molto importante e rappresenta l’inizio di un percorso che continuerà, eventualmente, con dei colloqui regolari: saranno più brevi del primo, ma molto utili per monitorare la situazione, verificare i progressi e tenere sotto controllo il dosaggio dei farmaci (nel caso in cui questi fossero prescritti).
Fonti attendibili di psichiatria
Ecco alcune delle fonti cliniche o accademiche più rilevanti nel mondo della psichiatria, nel mondo:
- American Journal of Psychiatry: rivista scientifica
- The Lancet Psychiatry
- JAMA Psychiatry: dal Journal of the American Medical Association (JAMA)
Mentre in Italia abbiamo:
- Società Italiana di Psichiatria (SIP)
- Italian Journal of Psychopathology (Rivista Italiana di Psicopatologia)
- Ministero della Salute - Linee Guida e Documentazione in Salute Mentale
Fonti dell'articolo:
- What is Psychiatry? (n.d.). https://www.psychiatry.org/patients-families/what-is-psychiatry
- Kendler, K. S., Tabb, K., & Wright, J. (2022). The Emergence of Psychiatry: 1650–1850. American Journal of Psychiatry, 179(5), 329–335. https://doi.org/10.1176/appi.ajp.21060614
In Serenis, il primo consulto con lo/la psichiatra durerà 45 minuti e avrà un costo di 110 euro. Se necessaria, la visita dallo psichiatra di controllo durerà 30 minuti e costerà 90 euro.
Lo psicologo ha una laurea magistrale in psicologia. Si occupa di valutazione, consulenza e diagnosi trattando problematiche psicologiche, relazionali, esistenziali e altre sfide personali.
Lo psichiatra ha una laurea magistrale in medicina o chirurgia cui si aggiunge una specializzazione in psichiatria. Si occupa di diagnosi, prevenzione e trattamento delle malattie psichiatriche e, in quanto medico, è abilitato a prescrivere psicofarmaci.
Invece quando si parla di psicoterapeuta, è uno psicologo che ha una laurea magistrale in psicologia (a volte in medicina) cui si aggiunge una specializzazione della durata di 4 anni in psicoterapia. Si occupa di psicoterapia individuale, di coppia e di gruppo trattando patologie gravi come DCA, DOC, depressione e altro ancora.
Approfondisci le differenze tra psicologi e psichiatri.
In termini di legge il ricovero psichiatrico diventa obbligatorio quando si ha un regime di TSO (Trattamento sanitario obbligatorio) stabilito dal giudice.