Ti è mai capitato di sentire le farfalle nello stomaco? È quella sensazione fisica un po’ fastidiosa che ci prende quando proviamo delle emozioni molto forti. Tradizionalmente questa reazione istintiva viene associata all’innamoramento e all’attrazione fisica, ma non necessariamente è così.
E poi, perché si dice proprio “avere le farfalle nello stomaco”? Cosa c’è alla base di questo fenomeno? Continua a leggere e scoprirai tutto.
Indice dall’articolo
Che cosa vuol dire avere le farfalle nello stomaco?
L’origine dell’espressione che usiamo noi oggi, sentire le farfalle nello stomaco, deriva direttamente dal suo corrispettivo inglese (to have butterflies in one’s stomach). A livello pratico, consiste proprio in una sensazione di movimento in tensione, associato a un vuoto allo stomaco, una reazione piuttosto forte. Anche se molti di noi legano in maniera univoca la sensazione delle farfalle nello stomaco all’amore, alle prime frequentazioni, e al periodo in cui l’attrazione fisica è più forte, in realtà la causa del fenomeno non è tanto l’innamoramento in sé, quanto la condizione di tensione nervosa e ansia che in quel momento si prova. Per questo motivo, si possono sentire le farfalle nello stomaco anche per altri motivi che non sia l’innamoramento, sebbene questo sia il più frequente.
Più precisamente, le farfalle nello stomaco sono innescate dal sistema nervoso autonomo, la parte di sistema nervoso che si occupa della regolazione dei processi che si svolgono in modo spontaneo, indipendente dalla nostra volontà, come la respirazione, il flusso sanguigno e la digestione. A questo proposito, del sistema nervoso autonomo fa parte anche il sistema nervoso enterico, situato nell’apparato digestivo e, in particolare, nell’intestino. In quest’organo si trova una vera e propria popolazione di neuroni e, infatti, dell’intestino si dice che sia una sorte di secondo cervello, dal momento che agisce in maniera staccata dal sistema nervoso centrale e, probabilmente, è responsabile della gestione di reazioni istintive, come quelle legate al sistema attacco-fuga, grazie al quale è possibile rispondere in maniera rapida ed efficiente a una situazione di pericolo imminente.
Come nascono le farfalle nello stomaco?
Partendo da questi presupposti, possiamo trovare una spiegazione fisiologica e scientifica alle farfalle nello stomaco. Si tratta, infatti, proprio di una reazione prodotta dal sistema nervoso autonomo in condizioni di forte stress o tensione. In queste situazioni, il sistema nervoso enterico rilascia adrenalina, il neurotrasmettitore che interviene nei momenti di attivazione importante allo scopo di preparare una risposta allo stimolo che viene percepito come potenzialmente minaccioso. Da qui hanno luogo una serie di variazioni fisiologiche: ad esempio, il flusso sanguigno verso braccia e gambe aumenta, in modo da facilitare la prontezza alla fuga in caso di necessità, oppure mettere in allerta se servirà combattere. Allo stesso tempo, sopraggiunge quel senso di vuoto che conosciamo tutti come farfalle nello stomaco.
Ad accentuare questa sensazione intervengono altre variazioni significative nel corpo, come l’accelerazione del respiro e del battito cardiaco, l’abbassamento della pressione, un aumento della sudorazione contemporaneo alla comparsa dei brividi e dell’agitazione fisica. I muscoli appaiono tesi e a volte si prova anche un senso di nausea o di vomito, o addirittura le vertigini. In parallelo, l’umore cambia rapidamente. Come vedi, sono tutti sintomi che potrebbero benissimo essere descritti da una persona che in quel momento prova una forte ansia.
Ecco quindi che cosa sono le farfalle nello stomaco: una sensazione fisica che viene provocata da una reazione biochimica all’interno del sistema nervoso autonomo in una situazione che ci crea ansia e stress. Ma non tutte le situazioni di questo tipo provocano le farfalle nello stomaco: si tratta di momenti che sono davvero significativi per la nostra vita, e il più tipico è certamente uno spazio di condivisione con una persona di cui ci stiamo innamorando. Ma quello romantico, come abbiamo detto, non è l’unico ambito in cui ci capita questo fenomeno.
Ad esempio, possiamo sentire le farfalle nello stomaco prima di discutere la nostra tesi il giorno della laurea, oppure prima di un colloquio per un lavoro che per noi riveste un significato importante, o anche prima di parlare in pubblico per una presentazione. Dipende, insomma, da quali sono i nostri obiettivi e dal valore di cui rivestiamo un determinato contesto.
Le farfalle nello stomaco durante l’innamoramento
Concentriamoci però sull’innamoramento, che più di tutti è il momento che tutti associamo alle farfalle nello stomaco. Questo perché, in un contesto simile, questa sensazione fisica viene connotata di una sfumatura diversa, positiva, rispetto a quando facciamo la stessa esperienza ma motivata da un’ansia per una situazione sociale, come il parlare in pubblico. Ciò dipende dal rilascio dell’ossitocina, il cosiddetto ormone della felicità, e dall’aumento della produzione di feniletilamina e dopamina, altri due neurotrasmettitori responsabili di emozioni positive. Nel loro insieme, queste tre sostanze producono diversi effetti, tra cui l’accelerazione del battito e la scomparsa del senso di fame, che invece viene sostituito da un’euforia totalizzante.
Da questa concomitanza di reazioni fisiche deriva la sfumatura poetica che diamo all’avere le farfalle nello stomaco quando siamo innamorati anche se, secondo i ricercatori, questa non sarebbe che una fase molto limitata dell’innamoramento. A un certo punto, infatti, interviene anche la serotonina, un neurotrasmettitore che svolge un’azione sincrona e alternata con la dopamina, determinando le dinamiche del circuito della ricompensa. Nel corso di una relazione, le emozioni provate variano tantissimo, e di conseguenza anche la disponibilità di dopamina e serotonina cambiano.
Per questo motivo, quando si sarà una coppia stabile, le farfalle nello stomaco non si sentiranno più, perché prevarrà la serotonina, il neurotrasmettitore che regala sensazioni di serenità, soddisfazione e appagamento. In pratica, dopo le concitate fasi iniziali, si arriva a una situazione di serena tranquillità, che funge da base per il desiderio di rendere più solido il legame. Questa sensazione di benessere si accompagna al rilascio di endorfine.
Le farfalle nello stomaco quando si è in ansia
Ora passiamo oltre e torniamo al discorso sull’ansia: come abbiamo detto, questo stato d’animo è fortemente correlato alle farfalle nello stomaco, in quanto queste sono proprio una sua espressione sul piano corporeo. I sintomi di entrambi sono di natura neurochimica e sono praticamente sovrapponibili.
Ma finché le farfalle nello stomaco per l’ansia sono presenti in misura limitata e in circostanze molto importanti, siamo nella normalità. Se, al contrario, i sintomi ansiosi diventano gravi e persistenti, l’ansia, che tipicamente è un’emozione funzionale, può sfociare in disturbi di vario tipo, che possono essere molto impegnativi da affrontare e gestire e arrivano a compromettere la vita quotidiana della persona, ostacolando in maniera significativa lo svolgimento delle sue attività. A sua volta, l’ansia e i suoi effetti possono dare luogo a ulteriori emozioni negative, come la vergogna e la paura nei confronti delle stesse emozioni che la persona prova, inducendola a chiudersi alla sua stessa emotività e sviluppando sintomi come attacchi di panico e fobie specifiche.
Contrastare le farfalle nello stomaco
Provare questo senso di tensione quando ci si sente agitati o in ansia può essere fastidioso per la persona, oltre a diventare una fonte aggiuntiva di stress. Ecco perché in certi casi diventa fondamentale acquisire degli strumenti per imparare a gestire le emozioni che causano le farfalle nello stomaco e tutti gli altri sintomi. A questo proposito, è fondamentale compiere un lavoro su se stessi per gestire le proprie ansie, chiedendo aiuto a un professionista. Serenis ti propone dei percorsi di supporto psicologico o psicoterapia online che puoi intraprendere insieme a psicoterapeuti e psicoterapeute esperti, che possono guidarti verso il benessere.
Questa esperienza ti permetterà di sviluppare una serie di strategie funzionai, ad esempio facendo ricorso alla mindfulness per prendere le distanze da emozioni e pensieri che ti fanno star male. Anche la respirazione diaframmatica è un ottimo strumento per riacquisire il controllo sulle reazioni alle proprie emozioni, senza pretendere di cancellarle del tutto perché sarebbe impossibile.
Grazie a questi strumenti potrai conquistare, prima di tutto, una maggiore consapevolezza su ciò che accade nella tua mente, individuando pensieri e stati mentali disfunzionali, accettandoli per quello che sono: effimeri, fragili e dalla durata limitata. Imparare a lasciar andare le emozioni sarà davvero terapeutico e sarà la svolta per il tuo benessere psicofisico.
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