Il rimuginio: come smettere di rimuginare?

Affrontare il rimuginio richiede impegno nell’interrompere il ciclo di pensieri ripetitivi, focalizzandosi sul presente attraverso attività di distrazione o tecniche di gestione dello stress come la mindfulness o l’esercizio fisico, per favorire un pensiero più positivo e produttivo.
come smettere di rimuginare

Il rimuginio è quello stile di pensiero ripetitivo (simile all’overthinking) caratterizzato da una tendenza eccessiva a preoccuparsi e pensare ad accadimenti futuri, immaginando possibili scenari e situazioni.

Ora, pensare a tutti i possibili risultati che deriveranno da una decisione, così come cercare di anticipare le conseguenze di eventi accaduti, sono tendenze che fanno parte della natura dell’essere umano, che ricorre alla razionalità per controllare la sua vita e ciò che teme.

Questo processo ha una funzione protettiva, come l’ansia funzionale, quella di evitare di esporci a comportamenti pericolosi, ma può anche diventare un meccanismo disfunzionale: rimuginare.

Anziché rimuginare sul passato (come avviene nella ruminazione) si tende a farlo sul futuro.

Se stai dando troppo spazio all’anticipazione di ciò che deve ancora accadere e temi cosa conseguirà da un tuo comportamento o una tua decisione preoccupandoti in continuazione, di seguito potrai sapere di più su come funziona il rimuginio e come smettere di rimuginare.

Significato di rimuginare

Cosa significa rimuginare? Per iniziare, potremmo definire il rimuginare come una ansia anticipatoria che raggiunge livelli eccessivi, fino a diventare una preoccupazione quasi ossessiva. Quando stai rimuginando, pensieri negativi continuano a fare intrusione nella tua mente e non riesci a scacciarli in modo da trovare un po’ di pace.

La sensazione che ti rimane è di perdita del controllo sui tuoi processi mentali: senti di non poter fare a meno di fare questi pensieri e non sai come allontanarli.

La riflessione che mettiamo in atto di fronte a qualcosa che produrrà un risultato incerto, infatti, è funzionale ad attivare una sorta di problem solving che ci vuole preparare ad agire in modo efficace qualsiasi sia l’esito finale. Ma quando il futuro viene visto solo come minaccioso, automaticamente si riescono a mettere a fuoco solamente i problemi, in modo che anche le decisioni più semplici diventano, ai nostri occhi, potenziale fonte di guai. È a questo punto che la riflessione diventa rimuginio, associato a un tono emotivo ansioso.

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Rimuginio ossessivo

Per rimuginio ossessivo si intende una condizione in cui la mente si concentra in maniera compulsiva su una persona o una situazione, costruendoci attorno dei pensieri ripetitivi e ossessivi, come in un loop mentale.

Rimuginare in maniera ossessiva porta a sottrarre energia a funzioni importanti come:

  • la memoria di lavoro
  • l’attenzione
  • la concentrazione
  • la capacità di risolvere problemi

Inoltre, il rimuginio ha ripercussioni anche sul benessere, dal momento che si associa a una serie di sintomi fisici. Tra questi sono inclusi insonnia, tensione muscolare, mal di testa, irritabilità, agitazione e ipertensione arteriosa.

Rimuginio ossessivo

Ruminare e rimuginare

Ruminare e rimuginare sono entrambe delle particolari modalità di pensiero che presentano caratteristiche simili tra loro, e per questo vengono spesso confuse.

La differenza sostanziale tra questi due stili di pensiero è il loro orientamento: il rimuginio, che risulta più fastidioso, è orientato ai pericoli futuri, mentre la ruminazione, che è invece più duratura, analizza e comprendere le cause del proprio malessere che deriva da eventi passati.

Come è possibile intuire, sono entrambi condizioni che abbiamo sperimentato e che sperimenteremo tutti almeno una volta nella vita. Nonostante questo, ci sono situazioni in cui l‘eccesso può portare a conseguenze non di certo positive.

Cosa succede quando si rimugina?

Durante il rimuginio attiviamo una specie di dialogo interno: verbalizzare è un ottimo strumento per fare chiarezza su inconvenienti e possibili esiti e anche per esplicitare le varie ipotesi.

Rimuginare in psicologia è quindi inteso come una strategia che mettiamo in atto allo scopo di combattere l’ansia cercando di razionalizzarle, il problema è che questo processo può diventare la base per una patologia a sfondo ansioso, in cui la catena di pensieri negativi è così solida che non riusciamo a interromperla, e le riflessioni intrusive continuano a oltranza, rubandoci tempo ed energie mentali e causando delle sofferenze a livello emotivo.

A quali patologie si associa il rimuginio?

Fondamentalmente parliamo di molti dei disturbi che nel DSM-5 (Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali) vengono classificati nel capitolo dei disturbi d’ansia, come il disturbo da ansia generalizzata, in cui la persona è tormentata da un continuo rimuginare che viene attivato dagli stimoli più svariati.

Altri esempi sono il disturbo d’ansia sociale o la fobia specifica, in cui il target della preoccupazione è invece molto ristretto (come le situazioni sociali o un qualsiasi oggetto specifico).

A quali patologie si associa il rimuginio?

Infine, le preoccupazioni ossessive possono anche riguardare la paura di ammalarsi, come nel caso dell’ipocondria.

Tutti questi casi hanno in comune una iperattivazione del rimuginio che la persona non riesce a interrompere e che, a sua volta, determina una serie di comportamenti disfunzionali nel tentativo di gestire la propria ansia.

Come si smette di rimuginare?

Come non fissarsi su un pensiero? Se pensi di soffrire di un disturbo d’ansia, la soluzione migliore di te è rivolgerti a un esperto. Ad esempio, Serenis ti propone l’affiancamento di uno psicologo o di una psicologa per portare avanti un percorso di supporto psicologico o psicoterapia in modalità online allo scopo di trovare l’origine delle tue ansie e sviluppare delle strategie per ridurre il loro impatto sulla tua vita.

Ma ci sono anche dei piccoli accorgimenti che puoi adottare in autonomia per smettere di rimuginare, o almeno ridurre in modo significativo questo processo.

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Tecniche per smettere di rimuginare e distaccarsi dalle preoccupazioni

  1. Cambia approccio

Il rimuginio è basato su un livello astratto, mentre per trovare una soluzione è essenziale spostarsi sul piano concreto. Quindi, invece di smettere del tutto di preoccuparti, prova a cambiare approccio modificando le domande che ti poni.

Ad esempio, pensa a come potresti agire concretamente per affrontare una certa situazione. Sicuramente è una riflessione più utile.

  1. Prova a chiederti perché stai rimuginando

Le ragioni che ti spingono al rimuginio, infatti, possono essere le più diverse. Può darsi che riflettere intensamente sui possibili scenari ti dia la sicurezza di non arrivare impreparato, o forse speri di trovare una soluzione, ma considera che nella maggior parte dei casi rischi di produrre delle conseguenze negative, come avvertire sentimenti di impotenza e di essere bloccato in un’anticipazione del futuro che non puoi prevedere.

  1. Separa il rimuginio utile da quello inutile

Cosa può indurre ad agire per apportare miglioramenti alla situazione? Cosa invece non serve o può addirittura essere nocivo e dare luogo a emozioni negative, ad esempio aumentando l’insicurezza?

  1. Prendi in mano la situazione

Prendi l’iniziativa di affrontare ciò che si sta evitando. Rimuginare, infatti, porta ad alimentare l’ansia per i comportamenti e le scelte che potrebbero essere fonte di disagio. Quindi, ogni volta che cerchi di evitare qualcosa o qualcuno, prova a riflettere sul perché lo stai facendo.

Pensa anche che i comportamenti di evitamento implicano delle rinunce e delle limitazioni della libertà. Portano quindi sempre più svantaggi che vantaggi: vale la pena vivere nella preoccupazione illudendosi di ridurre la sofferenza?

Come smettere di rimuginare grazie alla terapia

Smettere di rimuginare attraverso la terapia richiede un approccio graduale e personalizzato. Ecco alcuni approcci che un terapeuta potrebbe utilizzare per aiutarti a gestire la ruminazione:

  • terapia cognitivo-comportamentale – un approccio terapeutico che si concentra su come i pensieri influenzano i sentimenti e i comportamenti. Includendo il rimuginio mentale come obiettivo della terapia, il terapeuta lavora con il paziente per identificare e modificare i modelli di pensiero negativo o distorto;
Come smettere di rimuginare grazie alla terapia
  • terapia psicodinamica – esplora le radici più profonde dei pensieri ricorrenti, aiutando il paziente a comprendere e affrontare le cause sottostanti della ruminazione mentale;
  • terapia dialectical behavior (DBT) – una forma di terapia che combina approcci cognitivo-comportamentali con tecniche di mindfulness. Aiuta le persone a sviluppare strategie di regolazione emotiva e di tolleranza al disagio, riducendo la ruminazione mentale.

La psicoterapia online di Serenis per il rimuginio

In questo blog troverai tantissimi altri articoli che parlano di salute mentale.

Se hai ritrovato un po’ di te in quello che hai letto, magari puoi pensare di aiutarti rivolgendoti a uno psicologo online. Serenis può aiutarti: siamo un centro medico autorizzato.

Il servizio è completamente online, con solo psicoterapeuti e psicoterapeute (cioè hanno la specializzazione).

La vita presenta sfide uniche per chiunque, non importa chi tu sia o cosa abbia affrontato. Il tuo passato non ti definisce, né deve determinare il resto della tua vita.

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Redazione

Approccio:
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In Italia, la recente attenzione mediatica al benessere mentale vede giornali, creator, e centri medici impegnati nella produzione di contenuti informativi. In questo contesto il processo di revisione è fondamentale e lo scopo è garantire informazioni accurate. Il nostro processo di revisione è affidato ai terapeuti e alle terapeute che lavorano in Serenis, con almeno 2.000 ore di esperienza.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

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Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.