Body Shaming: cos’è ed effetti sull’autostima

Il body shaming ha effetti devastanti sull’autostima, contribuendo a disordini alimentari, depressione e ansia. Questo può portare a gravi esiti psicopatologici e influire negativamente sulla salute mentale e fisica delle persone coinvolte.
body shaming e vergogna

Il body shaming è diventato un fenomeno sempre più diffuso tra gli adolescenti ma non solo, tanto nel mondo reale quanto sulle piattaforme dei social media. Mentre gli studiosi cercano di mettere a fuoco questa problematica, il body shaming si fa strada anche nelle conversazioni quotidiane, spesso sotto forma di commenti apparentemente ben intenzionati o, peggio ancora, sotto il velo dell’anonimato online. Questo fenomeno può avere gravi conseguenze sulla salute mentale e sull’autostima delle persone. In questo articolo, esploreremo le origini, le manifestazioni e l’impatto del body shaming sul benessere psicologico.

Cos’è il body shaming?

ll body shaming è definito come quegli atti ripetuti in cui si esprimono opinioni o commenti non richiesti sul corpo di qualcuno. Questi possono variare dalla consueta raccomandazione “amichevole” di perdere qualche chilo per evitare problemi di salute, fino ad arrivare a insulti brutali e spietati. Chi ne è vittima percepisce questi commenti come offensivi e umilianti, inducendo un senso di vergogna riguardo al proprio corpo.

Alcuni esempi di frasi

Le espressioni del body shaming possono variare nella loro gravità e impatto emotivo. La seguente tabella confronta frasi comuni di body shaming con possibili alternative più rispettose e costruttive:

Body shamingAlternativa rispettosa
“Sei così grassa”“Ti apprezzo per chi sei, non per il tuo aspetto”
“Dovresti perdere peso”“La tua salute e il tuo benessere sono importanti, ma sei già una persona valida così come sei”
“Hai un aspetto terribile in quel vestito”“È fantastico che ti senti bene in ciò che indossi!”
“Il tuo corpo non è all’altezza”“Tu sei bello/a e valido/a esattamente così come sei”
“Sei troppo magro/a, sembri malato/a”“Il tuo peso non determina il tuo valore. Ti apprezzo per chi sei”
“Le persone come te dovrebbero nascondersi”“Tutte le persone sono degne di rispetto e accettazione, indipendentemente dall’aspetto fisico”
“Non capisco perché qualcuno vorrebbe uscire con te”“Sei una persona speciale e meriti di essere amato/a per chi sei”
“I tuoi fianchi sono troppo larghi”“Tu sei unico/a e bello/a proprio come sei. Non permettere a nessuno di dirti diversamente”

Promuovendo un dialogo gentile e inclusivo, speriamo di ispirare un cambiamento positivo nell’approccio alle conversazioni sull’aspetto fisico delle persone.

Forme di body shaming

Il body shaming può presentarsi in forme diverse. Ne riportiamo alcune delle più comuni:

  • fat shaming: critica delle persone sovrappeso o obese;
  • skinny shaming: critiche e derisione delle persone magre o sottopeso;
  • height shaming: commenti negativi sulla statura delle persone, sia troppo alte che troppo basse;
  • age shaming: discriminazione basata sull’età, ad esempio ridicolizzare le persone anziane;
  • hair shaming: giudizi negativi sulla lunghezza, colore o stile dei capelli di una persona;
  • skin shaming: critiche o scherni riguardanti il colore, la texture o le imperfezioni della pelle;
  • muscle shaming: commenti riguardo alla mancanza o eccesso di muscolatura di una persona;
  • body shape shaming: critiche sulla forma del corpo, ad esempio il tipo di figura o le proporzioni;
  • gender shaming: commenti negativi sul corpo di una persona in relazione ai ruoli di genere;
  • disability shaming: critiche o derisione delle persone con disabilità fisiche o visibili.


Queste rappresentano solo una piccola parte delle molte forme di body shaming, ma tutte possono avere un impatto negativo sull’autostima e il benessere emotivo delle persone.

Quante persone soffrono di body shaming e chi sono i soggetti più colpiti?

Il body shaming colpisce un’ampia gamma di persone, ma sono gli adolescenti e le donne ad essere particolarmente vulnerabili a questo fenomeno. Quasi il 90% degli adolescenti ha subito body shaming almeno una volta, e per circa il 30% di loro è un’esperienza quotidiana che porta vergogna e disagio. Le donne adulte sono anch’esse fortemente colpite, con una su due che ha subito body shaming. Tra gli adolescenti colpiti, il 94% sono ragazze e il 65% ragazzi.
Le ragazze sono frequentemente oggetto di critiche sul loro peso, mentre i ragazzi spesso subiscono giudizi riguardanti i cambiamenti fisici legati all’età, ad esempio per l’acne o la peluria.

dimagrire per body shaming

Cause

Le ragioni dietro all’aumento dei body shaming sono diverse:

  • aumento della digitalizzazione e utilizzo dei social media, che facilitano la diffusione di comportamenti dannosi;
  • crescente attenzione alla fisicità e insoddisfazione per l’immagine corporea, alimentata da ideali di bellezza irrealistici;
  • influenze culturali che promuovono standard di bellezza specifici, portando alla stigmatizzazione di chi non li rispetta;
  • pressioni sociali legate a determinati sport o attività fisiche;
  • individui con bassa autostima che proiettano le proprie insicurezze sugli altri attraverso commenti negativi sul loro aspetto fisico;
  • fenomeni di bullismo e cyberbullismo, con persone che cercano di umiliare e intimidire gli altri sulla base del loro aspetto fisico, sia offline che online;
  • credenze radicate nel passato, come ad esempio la superstizione che le persone con i capelli rossi o biondi possano essere associate a tratti negativi o malvagi.

Bodyshaming e social media

Uno studio ha esaminato l’influenza delle immagini idealizzate presenti nei media sulla vergogna corporea e l’ansia per l’apparenza nelle giovani donne. Coinvolgendo 39 studentesse universitarie, è stato misurato il loro livello di vergogna corporea e ansia prima e dopo essere state esposte a pubblicità con e senza immagini idealizzate. I risultati hanno mostrato un significativo aumento dell’ansia e della vergogna corporea dopo l’esposizione alle immagini idealizzate, con un’interazione tra l’auto-oggettivazione delle partecipanti e la presenza di tali immagini.

Tuttavia, i social media svolgono un ruolo ambivalente nel fenomeno del body shaming. Da un lato, contribuiscono a perpetuare stereotipi irrealistici di bellezza e pressioni sociali legate agli “ideali di corpo”, creando così un terreno fertile per il body shaming.

D’altra parte, i social media forniscono un importante spazio per la sensibilizzazione e la lotta contro il body shaming. Attraverso campagne, movimenti e gruppi di supporto, vengono promossi messaggi di accettazione del corpo, diversità e inclusione.

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Spesso sono le celebrità stesse che hanno subito il body shaming a sensibilizzare i propri followers su questo tema. Un esempio è Selena Gomez, che si è distinta come una paladina della body positivity, sfidando pubblicamente gli hater e diffondendo messaggi di accettazione e amore verso se stessa ai suoi milioni di followers su Instagram (ben 429 milioni).

Immagini idealizzate e filtri social

È importante menzionare anche l’impatto della dipendenza dai filtri sui social media per conformarsi ai canoni di bellezza. Studi hanno dimostrato che le persone con scarsa autostima tendono a rifugiarsi online per mascherare questo fatto e ricevere approvazione. La convinzione che i filtri possano migliorare l’aspetto le spinge a condividere più immagini ritoccate, influenzando la percezione di sé stesse e la presentazione al pubblico. Questo comportamento può portare a una progressiva difficoltà nell’accettarsi senza filtri, alimentando ulteriormente il fenomeno del body shaming.

Conseguenze

Essere vittime di body shaming può rappresentare un rischio significativo per il benessere mentale. Le conseguenze possono manifestarsi attraverso sintomi depressivi, ansia, ritiro sociale, vergogna corporea e persino il disturbo post-traumatico da stress (DPTS). I ragazzi o le ragazze tendono così a isolarsi e a sviluppare paura, angoscia e sentimenti compatibili con uno stato di flessibilità del tono dell’umore. Un circolo vizioso di pensieri disfunzionali che si autoalimenta e che è difficile spezzare. Aumentare la propria autostima in queste circostanze può essere difficile.

Inoltre, l’idealizzazione socioculturale della magrezza, come evidenziato dallo Journal of Child Psychology and Psychiatry, può contribuire allo sviluppo dei disturbi alimentari. Questo modello sociale promuove pregiudizi sul peso che possono risultare in stigmatizzazione e body shaming. Sebbene il body shaming non sia l’unico fattore coinvolto nello sviluppo dei disturbi alimentari, riveste comunque un ruolo significativo.

disturbi alimentari per body shaming

Come comportarsi e cosa fare per prevenirlo

Per prevenire il body shaming, è fondamentale agire in modo preventivo, coinvolgendo le potenziali vittime in un processo di costruzione di confini relazionali sani. Le campagne di sensibilizzazione rivolte alle scuole possono essere particolarmente utili in un’epoca in cui i social media sono così diffusi, affrontando il tema del body shaming e promuovendo l’accettazione e la diversità.

Per te stessa, è importante dedicare del tempo e dello sforzo per lavorare sulla tua autostima e sul tuo benessere emotivo. Ecco alcuni utili esercizi per migliorare la tua autostima che puoi praticare:

EsercizioDescrizione
Seleziona le persone al tuo fiancocircondati di persone che ti supportano e ti fanno sentire bene con te stesso;
Pratica l’autocompassionetratta te stesso con gentilezza e comprensione, come faresti con un amico;
Apprezzati per come seivalorizza le tue qualità e accetta te stesso per quello che sei;
Pratica la gratitudine rifletti su ciò per cui sei grato nella tua vita, apprezza le piccole cose e concentrati su esperienze e aspetti positivi della tua vita;
Celebra i tuoi successifesteggia ogni piccolo traguardo che raggiungi, per riconoscere il tuo valore e le tue capacità;
Usa la tecnica dello specchioguardati allo specchio e pronuncia a voce alta affermazioni positive su te stesso.

Potrebbe essere utile anche leggere frasi motivazionali e libri per l’autostima.

La psicoterapia per affrontare il body shaming

La psicoterapia può essere un valido supporto per affrontare il body shaming e le conseguenze negative che può avere sulla salute mentale e sul benessere emotivo. Se stai vivendo il body shaming e ne senti il bisogno, considera di rivolgerti a un professionista della salute mentale per ricevere supporto e assistenza. Noi di Serenis possiamo aiutarti: siamo un centro medico autorizzato e offriamo un servizio con psicoterapeuti online altamente qualificati.
La psicoterapia offre una serie di benefici significativi per affrontare il body shaming e promuovere il benessere emotivo:

  • la terapia aiuta a promuovere una maggiore consapevolezza di sé e a sostituire i pensieri negativi e le credenze distorte legate all’immagine corporea con prospettive più realistiche e positive;
  • offre un ambiente sicuro e di sostegno dove esplorare le emozioni associate al body shaming e lavorare attraverso esse;
  • i terapeuti possono aiutare i pazienti a identificare e affrontare le sensazioni di vergogna, ansia e depressione legate alla loro percezione del corpo, promuovendo un senso di accettazione e autostima;
  • permette di imparare tecniche pratiche per gestire lo stress e le emozioni negative associate al body shaming. Queste tecniche possono includere la mindfulness, la respirazione profonda e la visualizzazione guidata, che possono contribuire a ridurre l’ansia e promuovere il rilassamento e la calma interiore;
  • offre un’opportunità di crescita personale e di sviluppo di nuovi modi di pensare e comportarsi. Attraverso il lavoro terapeutico, i pazienti possono acquisire una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie esigenze, sviluppando strategie di coping più efficaci e costruttive per affrontare situazioni di body shaming e altre sfide della vita.

Quando il body shaming è reato?

Il body shaming può costituire un reato quando coinvolge elementi tipici di altri reati, come la diffamazione e lo stalking. La diffamazione si verifica quando vengono diffusi commenti o giudizi dannosi sull’aspetto fisico di una persona, mentre lo stalking si verifica quando una persona viene costantemente monitorata, seguita o molestata a causa del suo corpo. In entrambi i casi, le azioni possono causare danni emotivi significativi e violare i diritti fondamentali della persona colpita, rendendo importante prendere provvedimenti legali per proteggere la vittima e porre fine a tale comportamento.

Bibliografia

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Martina Bisceglia

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Blog manager di Serenis, mi dedico a fornire risorse informative e approfondimenti sui temi del benessere mentale, della psicologia e della salute emotiva. Attraverso il nostro blog, miriamo a condividere conoscenze preziose e offrire supporto a coloro che cercano aiuto e comprensione nel loro percorso di crescita personale e di guarigione.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

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Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

reviewer

Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.