Suggestione: come può influenzare il nostro modo di pensare e percepire il mondo

Tutti possiamo cadere nel tranello della suggestione, l’importante è affrontarla con consapevolezza in modo da evitare gli effetti negativi

La nostra mente è un groviglio di informazioni e processi dal fascino unico. Alcuni di questi li mettiamo in atto consapevolmente mentre altri, in determinate circostanze, scattano e noi non ce ne rendiamo neanche conto. Tra i vari processi attualmente conosciuti c’è la suggestione, un particolare fenomeno psicologico del tutto naturale che però ha il potere di influenzare il nostro modo di pensare e di percepire il mondo.

In questo articolo approfondiremo il concetto di suggestione e cercheremo di capire gli effetti che può avere sulla nostra vita.

Cos’è la suggestione

Il primo a parlare di suggestione in termini scientifici fu il dottor James Braid, ma nel corso degli anni molti uomini di scienza si sono occupati di questo curioso fenomeno e dei suoi derivati.

Spiegando in parole molto semplici che cos’è la suggestione, possiamo affermare che è quella tendenza – del tutto naturale – per cui una convinzione, un’idea o un’aspirazione diventano parte di noi per mezzo di un’altra persona o a causa di una forza contro cui non abbiamo le risorse e gli strumenti per resistere.

È un meccanismo della nostra mente che ci porta ad accettare, senza nemmeno provare a non farlo, una certa tipologia di influenza. In sostanza, quell’informazione si impone sul nostro pensiero, sulla nostra coscienza, non lasciandoci – apparentemente – la possibilità di esplorarla in maniera critica.

Esempi di suggestione

Per comprendere più a fondo cos’è la suggestione e il suo funzionamento, vi riportiamo degli esempi di studi scientifici che hanno approfondito questo argomento.

L’Università di Washington ha condotto uno studio in cui ha somministrato un finto farmaco a delle persone dicendo loro che, se lo avessero ingerito, la loro intelligenza sarebbe aumentata.

Il risultato è stato che quelle stesse persone, aspettandosi un miglioramento del loro intelletto, sono state più attente e hanno messo maggior impegno nelle cose che stavano facendo, tanto da ottenere incredibili risultati.

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Tuttavia, per loro il merito non era stato degli sforzi compiuti, ma del farmaco che avevano testato.

Allo stesso modo, un esperimento condotto dall’Università Victoria di Wellington ha dimostrato che si possono suggestionare le persone a tal punto da farle pensare di essere stupide.

Come hanno fatto?

Facendo credere loro che stavano bevendo dei fortissimi superalcolici. In realtà le bevande non erano affatto alcoliche, eppure quelle persone hanno reagito dimostrandosi più suscettibili e mal interpretando le informazioni.

Le diverse tipologie di questo fenomeno psicologico

Gli studi condotti fino a questo momento hanno evidenziato quattro diversi tipi di suggestione:

  • autosuggestione: avviene quando non sono gli altri, o un evento esterno, a suggestionarci ma noi stessi e spesso senza che ce ne rendiamo conto;
  • suggestione diretta: ovvero quando ci lasciamo “incantare” da una persona autorevole in quanto noi siamo suoi sottomessi;
  • suggestione ipnotica: può essere raggiunta tramite diversi metodi e può portare a modificazioni consistenti, permanenti, oppure transitorie;
  • suggestione indiretta: quando facciamo diventare nostre le idee di altri.

I diversi livelli di suggestione

La suggestione può agire su più livelli rivelandosi più o meno profonda.

Ciò vuol dire che ci sono persone che sono più o meno suggestionabili di altre. A determinare che lo è in maniera minore o maggiore sono diversi fattori, come il proprio sistema di credenze, l’influenza sociale di chi ci sta suggestionando, la situazione in cui ci troviamo e molto altro ancora.

A giocare un ruolo particolarmente importante è anche la fase della nostra vita: se, per esempio, siamo un po’ malandati a livello di salute, sarà molto più facile suggestionarci in quanto saremo portati a percepire tutto come una minaccia o un pericolo. La stessa situazione la possono vivere i bambini che, vista la poca esperienza di vita e conoscenza del mondo, sono più facilmente suggestionabili degli adulti.

Perché scatta questo fenomeno

Tutti noi siamo suggestionabili e, soprattutto, qualsiasi cosa o qualsiasi persona può avere questo strambo potere su di noi. Un esempio lampante di tutto ciò è la pubblicità poiché il suo scopo è proprio quello di suggerirci quella stessa cosa che viene sponsorizzata.

A influire è principalmente la nostra soglia di attenzione.

In sostanza, se siamo distratti o circondati da stimoli che non ci fanno mantenere la giusta dose di concentrazione, il messaggio che quello spot ci sta mandando riesce a entrare nella nostra mente.

Tutto questo fa scattare in noi delle emozioni di risposta che ci fanno legare particolarmente a quel determinato prodotto.

Nel caso di emozioni negative, la situazione è ancora più complessa perché la suggestione può davvero esercitare un potere perverso sulla nostra mente.

Un altro elemento che fa scattare il fenomeno della suggestione è il tempo: tornando all’esempio della pubblicità, questa viene inserita quando siamo particolarmente presi ed eccitati per la trama di un film.

Infine la ripetizione, ovvero più volte un messaggio viene ripetuto più è facile farlo nostro.

Gli effetti della suggestione

Come è possibile intuire da ciò che vi abbiamo riportato sopra, la suggestione può esercitare un enorme potere sulle nostre azioni e quindi anche sul nostro modo di percepire la realtà.

In alcune circostanze, come quelle della suggestione indiretta, il problema che nasce è anche il fatto che gli altri ci possono persuadere con idee pericolose. Il motivo è molto semplice: chi mette in atto questo tipo di suggestione, non fa appello al pensiero logico delle persone, ma alle loro emozioni come paure e desideri.

Tra i rischi più grandi che corriamo c’è sviluppare delle vere e proprie psicopatologie.

Come evitare di cadere nella trappola della suggestione

Fermo restando che la suggestione è un processo naturale e che non in tutte le circostanze può avere effetti negativi, è importante imparare ad usarla in maniera consapevole.

La consapevolezza è alla base della sconfitta di questo fenomeno, ma per ottenerla occorre lavorare su noi stessi. Questo vuol dire che dobbiamo imparare a mantenere un certo livello di attenzione sulle informazioni che ci arrivano dall’esterno e dalla nostra stessa mente.

Dobbiamo filtrarle, analizzarle in modo da mettere in atto comportamenti che siano adeguati a quella specifica situazione. Con l’aiuto di un esperto della salute mentale è certamente possibile lavorare in modo efficace sulla crescita della propria consapevolezza.

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Fonti

  • Clifasefi, S. L., Garry, M., Harper, D. N., Sharman, S. J., & Sutherland, R. (2007). Psychotropic placebos create resistance to the misinformation effect. Psychonomic Bulletin & Review, 14, 112-117.
  • Assefi, S. L., & Garry, M. (2003). Absolut® memory distortions: Alcohol placebos influence the misinformation effect. Psychological Science, 14(1), 77-80.

Serena Proietti Colonna

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Dottoressa di Ricerca in Psicologia e Scienze Cognitive, fin da piccola, ho coltivato la passione per il contatto umano e l'indagine delle persone. Ho scelto di studiare psicologia per migliorare la qualità della vita degli individui. Amo viaggiare, ispirata dalla mia sorella assistente di volo.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.