Quali sono le conseguenze fisiche dello stress?

Lo stress cronico, sia di natura fisica che psicosociale, costituisce un notevole rischio per la salute umana. Numerosi studi clinici ed epidemiologici hanno evidenziato la vasta gamma di patologie associate allo stress, che spaziano dalle malattie infettive a quelle croniche metaboliche e ai tumori

Gli effetti dello stress coinvolgono diversi sistemi fisiologici, tra cui alterazioni neuro-psichiche, modificazioni delle funzioni cardiovascolari e metaboliche, nonché impatti sulle funzioni comportamentali e immunitarie

Questa risposta allo stress è adattativa e mira a ottimizzare l’impiego delle risorse dell’organismo per far fronte alla minaccia.

Tuttavia, se lo stress diventa cronico, le risposte adattative possono diventare maladattative e compromettere le funzioni psicologiche, comportamentali e fisiologiche a lungo termine. Il concetto di “carico allostatico” rappresenta l’usura progressiva dei sistemi di regolazione fisiologica attivati dallo stress cronico, con conseguenze negative per la salute.

Se ti interessa sapere a livello fisiologico e somatico, le conseguenze dello stress sul corpo, continua a leggere.

Conseguenze dello stress sulla pelle

Le malattie della pelle possono essere influenzate in vario modo dallo stress, poiché il sistema immunitario e le risposte infiammatorie possono essere modulate da fattori psicologici. 

Ecco come alcune malattie cutanee possono essere collegate allo stress.

  1. Acne da stress

Lo stress può contribuire all’insorgenza o all’aggravamento dell’acne

Le alterazioni ormonali scatenate dall’ansia possono aumentare la produzione di sebo, contribuendo all’occlusione dei pori e alla formazione di acne.

  1. Psoriasi

La psoriasi è una malattia autoimmune caratterizzata da un’eccessiva produzione di cellule cutanee, che si accumulano sulla superficie della pelle formando placche squamose.

Lo stress può influenzare il sistema immunitario, scatenando o aggravando la psoriasi. 

Periodi di forte tensione possono essere associati a un’accentuazione dei sintomi, mentre periodi di relax, come le vacanze estive, possono portare a un miglioramento.

  1. Dermatite atopica

Questa condizione è una forma di eczema cronico che può essere influenzata dagli stati emotivi. Lo stress può scatenare o peggiorare le eruzioni cutanee associate alla dermatite atopica.

  1. Herpes labiale

Lo stress può essere uno dei fattori scatenanti per i virus dell‘herpes simplex, che causano l’herpes labiale

Situazioni stressanti possono innescare la ricorrenza di questo disturbo.

  1. Orticaria cronica

Lo stress può contribuire alla comparsa di orticaria cronica, una condizione caratterizzata dalla comparsa di urticarie per più di 6 settimane

L’interazione tra stress e sistema immunitario può svolgere un ruolo in questa condizione.

Il meccanismo preciso attraverso il quale lo stress influenza queste malattie cutanee non è completamente compreso, ma si ipotizza che coinvolga alterazioni nel sistema immunitario e risposte infiammatorie

Cosa fare?

La gestione dello stress può quindi essere un elemento importante nel trattamento di queste condizioni, insieme alle terapie specifiche per ciascuna malattia. 

Alcune persone potrebbero beneficiare di approcci che includono tecniche di gestione dello stress, come:

Salivazione ridotta e bocca secca

La riduzione della salivazione in situazioni di stress è un fenomeno legato al sistema nervoso autonomo, che controlla molte delle funzioni involontarie del corpo, tra cui la produzione di saliva. 

Il sistema nervoso autonomo è diviso in due rami principali: il sistema simpatico e il sistema parasimpatico.

  1. Sistema simpatico

È noto come il sistema “combattimento o fuga” ed è attivato durante situazioni di stress. In queste circostanze, il corpo si prepara ad affrontare una minaccia imminente o a fuggire da essa. 

Tra le varie risposte fisiologiche, il sistema simpatico può inibire l’attività delle ghiandole salivari, portando a una riduzione della produzione di saliva.

  1. Sistema parasimpatico

È il sistema “riposo e digestione“, associato al rilassamento e al riposo. Questo sistema stimola l’attività delle ghiandole salivari e favorisce la produzione di saliva. 

Quando prevale il sistema simpatico, il sistema parasimpatico può essere inibito, influenzando la quantità di saliva prodotta.

La sensazione di bocca secca al mattino o durante periodi di stress può essere attribuita all’iperattività del sistema simpatico, che può persistere anche quando la persona è concentrata sul lavoro o sotto pressione. 

La ridotta salivazione può avere diverse conseguenze per la salute orale. La saliva svolge un ruolo importante nella protezione della bocca, contribuendo alla lubrificazione, alla digestione dei cibi e alla prevenzione delle carie. 

Una produzione insufficiente di saliva può portare a problemi come alitosi, secchezza delle mucose orali e aumento del rischio di carie.

Cosa fare?

La gestione dello stress attraverso tecniche di rilassamento, come:

Possono contribuire a ristabilire l’equilibrio tra il sistema simpatico e parasimpatico e favorire una produzione di saliva più adeguata. 

Inoltre, è importante mantenere una corretta idratazione durante la giornata per contrastare la secchezza delle mucose orali.

Tensione muscolare

Lo stress, se non gestito adeguatamente, può manifestarsi attraverso:

  • tensioni muscolari;
  • contrazioni;
  • spasmi.

Contribuendo al disagio e al dolore nella zona del collo.

Perciò, il dolore al collo attribuito alle lunghe ore trascorse davanti al computer potrebbe, in realtà, essere un sintomo di stress che impatta negativamente sull’apparato muscolo-scheletrico

Cosa fare?

Affrontare la tensione muscolare legata allo stress può comportare diversi benefici, e uno dei modi efficaci è praticare la respirazione profonda con il focus sul rilassamento dell’area tesa e dolorante. 

Candida e stress: che relazione c’è?

L‘infezione da candida, quando associata allo stress, viene definita candida da stress.

Lo stress, noto per le sue molteplici manifestazioni, emerge come un elemento chiave nella dinamica della candida. Non solo agisce come potenziatore per la proliferazione dell’infezione, ma si intreccia in modo intricato con i processi biologici e psicologici del nostro corpo.

Un primo aspetto cruciale è l‘alterazione della produzione ormonale: lo stress eccessivo, in particolare, può compromettere la capacità dell’intestino di generare ormoni vitali, tra cui la serotonina, un neurotrasmettitore essenziale per la stabilità emotiva. 

La carenza di serotonina diventa così una via per:

  • disturbi dell’umore;
  • ansia;
  • stress;
  • apatia.

Sintomi che possono radicarsi profondamente nel nostro equilibrio psicologico.

Lo stress, inoltre, come detto in precedenza, emerge come un avversario del nostro sistema immunitario, fornendo un terreno fertile per la proliferazione della Candida. 

Questo circolo vizioso può portare a episodi ricorrenti dell’infezione, evidenziando la necessità di affrontare congiuntamente gli aspetti fisici e psicologici per una guarigione completa.

Cosa fare?

Esistono approcci terapeutici integrati per combattere la candida da stress, tra cui:

  • terapia farmacologica e dieta sana: oltre alla terapia farmacologica, una dieta equilibrata è essenziale per contrastare l’eccessiva crescita della candida. Ridurre il consumo di zuccheri è particolarmente importante, poiché la candida si nutre di zuccheri;
  • psicoterapia: possono essere fondamentali per affrontare lo stress sottostante e migliorare la salute mentale complessiva. Esplorare e gestire gli elementi stressanti della vita può contribuire a ridurre la ricorrenza dell’infezione;
  • attività rilassanti: la meditazione e lo yoga sono suggeriti come attività che aiutano a ridurre lo stress e a promuovere il benessere emotivo. Queste pratiche possono favorire la produzione di serotonina, l’ormone del buonumore.

In conclusione, il trattamento della Candida da stress richiede un approccio integrato che abbracci sia gli aspetti fisici che quelli psicologici. 

Consultare professionisti della salute, compresi ginecologi e psicologi, diventa imperativo per sviluppare un piano di trattamento personalizzato e promuovere il benessere complessivo dell’individuo.

Conseguenze dello stress sul cuore

Numerosi studi indicano che lo stress prolungato e i persistenti stati di tensione possono aumentare significativamente il rischio di incidenti cardiovascolari, soprattutto in individui con predisposizione genetica o uno stile di vita poco salutare

Questo legame è in gran parte attribuibile alle alterazioni indotte dallo stress sul sistema nervoso autonomo, il quale regola il funzionamento degli organi, in particolare cuore e pressione arteriosa.

Uno dei meccanismi chiave attraverso cui lo stress impatta la salute cardiovascolare è infatti il suo effetto sulla pressione arteriosa. Le situazioni stressanti possono provocare un aumento della pressione sanguigna, che se protratto nel tempo può evolvere in ipertensione, una condizione spesso silente e, di conseguenza, trascurata.

In aggiunta, lo stress agisce sul sistema nervoso autonomo producendo:

  • palpitazioni;
  • tachicardia;
  • aritmie;
  • altri disturbi cardiaci. 

Questi effetti possono contribuire allo sviluppo di condizioni più gravi, come:

  • l’angina pectoris;
  • le cardiopatie ischemiche (inclusi gli attacchi ischemici transitori o TIA);
  • ictus cerebrali.

La combinazione di fattori quali:

  • predisposizione genetica;
  • stile di vita poco salutare;
  • stress cronico.

Creano un ambiente favorevole alle malattie cardiovascolari. In particolare, l’ipertensione e le alterazioni del ritmo cardiaco possono danneggiare in modo significativo il cuore, compromettendo la sua capacità di pompare sangue in modo efficiente e aumentando il rischio di gravi eventi cardiovascolari.

Cosa fare?

È innanzitutto fondamentale riconoscere l’importanza di gestire lo stress nella promozione della salute cardiaca. 

Adottare strategie di gestione dello stress, come:

  • la pratica regolare di tecniche di rilassamento;
  • l’esercizio fisico;
  • una dieta equilibrata.

Possono contribuire a mitigare gli effetti negativi dello stress sul cuore e ridurre il rischio di patologie cardiovascolari

Inoltre, una consapevolezza della propria salute, controlli medici regolari e l’adozione di uno stile di vita sano sono fondamentali per prevenire il manifestarsi di gravi problemi cardiaci correlati allo stress.

Conseguenze dello stress sul sistema gastrointestinale

Lo stress, se persistente e non gestito, può avere un impatto significativo sul sistema gastrointestinale, influenzando diverse funzioni digestive e contribuendo allo sviluppo di disturbi gastrointestinali

Questi effetti sono mediati principalmente attraverso l’interazione tra:

  • il sistema nervoso centrale;
  • l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA);
  • il sistema nervoso enterico, noto anche come “secondo cervello” presente nel tratto gastrointestinale. 

Vediamo alcune delle principali conseguenze dello stress sul sistema gastrointestinale.

  1. Nausea

Durante situazioni di stress, il flusso sanguigno può essere ridirezionato dalle funzioni digestive a quelle più cruciali per la sopravvivenza immediata, come la circolazione verso i muscoli e il cuore

Questo può influenzare la digestione e causare sensazioni spiacevoli nello stomaco, inclusa la nausea.

Il trucco di far scorrere dell’acqua tiepida fra le dita è una tecnica che alcuni individui trovano utile per calmare l’ansia e alleviare la nausea. 

  1. Sindrome dell’intestino irritabile (IBS)

Lo stress è spesso associato all’insorgenza o all’aggravamento della sindrome dell’intestino irritabile, una condizione caratterizzata da:

  • dolore addominale;
  • gonfiore;
  • alterazioni della consistenza delle feci;
  • spasmi intestinali.
  1. Infiammazione gastrointestinale

Il sistema immunitario presente nel tratto gastrointestinale può essere influenzato dallo stress, portando a un aumento dei processi infiammatori. 

Questo può contribuire allo sviluppo di malattie infiammatorie intestinali come la colite ulcerosa o il morbo di Crohn.

  1. Aumento dell’acidità gastrica

Situazioni stressanti possono contribuire all’aumento della produzione di acido gastrico, il che può favorire l’insorgenza di disturbi come il reflusso gastroesofageo. 

L’irritazione della mucosa gastrica può causare bruciore di stomaco e altri sintomi correlati.

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Fonti

Ludovica Feliziani

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Anima solare e (quasi) psicologa clinica, sono la blog manager di Serenis. Qui unisco il mondo della psicologia a quello del copywriting. Credo nell'importanza di imparare dagli errori, nella comunicazione aperta e nella condivisione, cuore di tutto ciò che faccio.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

reviewer

Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.