Colite psicosomatica: tutto quello che vuoi sapere per riconoscerla e affrontarla

Affronta la colite da stress comprendendo l’interconnessione mente-intestino, gestendo il disagio emotivo e adottando strategie per promuovere il benessere digestivo.

La colite psicosomatica (anche chiamata colite spastica o colon irritabile) è una patologia dell’intestino, più precisamente è un’infiammazione del colon. 

Si tratta della tipologia di colite più diffusa e in aumento nella popolazione: colpisce tra il 10% e il 30% della popolazione in Italia, con una maggior incidenza nelle donne soprattutto nella fascia di età compresa tra i 20 e 50 anni. Può essere causata da diversi fattori, in modo particolare psicologici, come situazioni di forte stress, ansia ed emozioni negative vissute da chi ne soffre.

La colite porta a una serie di sintomi tra cui dolore e/o disagio alla parte inferiore dell’addome, crampi e un’alterazione delle normali funzioni intestinali, una condizione che può perdurare nel tempo andando a intaccare il benessere generale del paziente e la qualità della vita. 

Ecco perché è bene comprendere le ragioni che portano a soffrire di colite psicosomatica e, se opportuno, farsi aiutare da uno o una terapeuta per arrivare alla radice della causa scatenante e risolverla con un percorso mirato.

Cos’è la colite: i suoi aspetti psicologici

La colite è una patologia a carico dell’intestino tra le più diffuse. Comunemente questo termine viene utilizzato per indicare qualsiasi infiammazione del colon, ma in realtà ne esistono diverse tipologie: la colite psicosomatica è la più frequente.

Questo disturbo non è riconducibile a un singolo fattore scatenante, ma viene associato a fattori psico-sociali (come stress, situazioni a elevato impatto emotivo, reazione psicologica alla malattia, ecc.) o fisiologici (aumento della sensibilità intestinale, fattori genetici e ambientali, ecc.). Di fatto però, il legame tra la colite psicosomatica, e il ripetersi nel tempo di eventi stressanti ad alto impatto psicologico è molto forte.

Infatti, la colite psicosomatica è un campanello d’allarme che segnala la cattiva o mancata gestione delle emozioni più viscerali del soggetto, agendo come una spia che fa emergere a livello fisico un disagio interiore. 

Intestino e cervello: quale legame

Quello della colite psicosomatica, quindi, non è altro che la manifestazione clinica della mancata o errata regolazione del sistema che lega le funzioni gastrointestinali del corpo ai centri cognitivi ed emotivi del cervello.

La corteccia prefrontale, l’amigdala e l’ippocampo, infatti, sono parti del cervello adibite alla mediazione delle funzioni a carico dell’intestino anche in base agli stati emotivi e ai comportamenti del soggetto. Ragione per cui cervello e intestino sono strettamente collegati: ciò che disturba uno, può compromettere anche l’altro.

I sintomi e le cause della colite cronica

Nonostante il disturbo sia per lo più considerato come puramente psicosomatico, le cause alla base della sindrome dell’intestino irritabile possono essere diverse e unire tra loro fattori di natura psicosociale ma anche fisiologica.

Fattori psicosociali

Tra le alterazioni psicosociali che maggiormente influiscono e favoriscono l‘insorgere della colite psicosomatica ci sono:

  • forti e prolungate situazioni di stress;
  • avvenimenti a forte impatto emotivo;
  • traumi vissuti dal soggetto;
  • disturbi d’ansia;
  • rifiuto della malattia che causa un conflitto emotivo;
  • problemi psicologici non risolti (come l’aver vissuto delle violenze);

Ma non solo. Anche l’assetto psicologico e la personalità del soggetto hanno un ruolo determinante nella patologia, tanto che la colite psicosomatica può essere la conseguenza diretta di un’eccessiva:

  • tendenza al perfezionismo;
  • autocritica;
  • difficoltà a manifestare ed esprimere i propri sentimenti ed emozioni.

Fattori fisiologici

Tra i fattori fisiologici collegabili della colite psicosomatica, invece, troviamo:

  • motilità intestinale alterata (movimenti dell’intestino);
  • aumento della sensibilità intestinale (iperalgesia viscerale);
  • fattori genetici e ambientali.

Tutte cause alla base dello stesso disturbo e che si sviluppano in una serie di sintomi ben definiti a carico del colon e nella parte inferiore dell’addome. Tra i sintomi più diffusi della colite psicosomatica ci sono:

  • alternanza di periodi di stipsi e diarrea;
  • dolore addominale;
  • crampi;
  • gonfiore;
  • meteorismo;
  • flatulenza;

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Una condizione che può risolversi nel breve periodo, ma che può anche perdurare nel tempo e in taluni casi cronicizzarsi (colite cronica), impattando notevolmente sulla vita di chi ne soffre, sia a livello fisico che mentale. Ecco perché è importante prendere atto del disturbo in corso e provare a risolverlo, curandolo in modo mirato a seconda della causa scatenante.

Ci sono differenze tra colite spastica e intestino irritabile?

Spesso, si parla di colite in modo generico, identificando qualsiasi tipologia di disturbo o infiammazione a carico del colon. Pur avendo sintomi simili, però, è bene capire la differenza tra la colite spastica o psicosomatica e la sindrome dell’intestino irritabile.

Nel primo caso il disturbo è caratterizzato da sintomi gastrointestinali di origine nervosa, non correlati a patologie dell’intestino ma che arrivano, come detto, da un’errata comunicazione tra i due “cervelli” del nostro corpo (cervello e pancia). Il colon irritato, invece, dipende per lo più da cause alimentari.

In entrambe i casi i rimedi utilizzati per curare le patologie puntano a ridurre la sintomatologia e diminuire lo stress a carico del paziente. 

Come curare la colite spastica: dalla dieta ai farmaci

La cura della colite psicosomatica si basa essenzialmente sulla diminuzione e/o eliminazione dei disturbi fisici legati all’infiammazione del colon.

In primo luogo modificando la propria alimentazione, eseguendo una dieta per il colon irritato mirata e ben strutturata. La dieta per chi soffre di colon irritato, infatti, prevede un consumo maggiore di fibre e liquidi, riducendo o eliminando gli alimenti che fermentano, come i formaggi stagionati, gli insaccati, i legumi, i funghi, le bibite gassate, la frutta con i semi, ecc. 

Oltre alla dieta, la cura della colite spastica prevede un cambio nello stile di vita del soggetto, aumentando l’esercizio fisico, utile anche a combattere lo stress, che può essere alla base della patologia stessa.

Solo in caso di una crisi in atto e sotto prescrizione medica possono essere utilizzati anche farmaci antispastici, antidiarroici e lassativi, a seconda dell’azione necessaria.

Altro validissimo aiuto per la cura della colite psicosomatica riguarda la pratica di specifiche tecniche di mindfulness: grazie all’aiuto e al supporto di una persona qualificata, si può sviluppare un atteggiamento di non reazione alle emozioni e sensazioni negative, e ad accettarle, andando così ad attenuare i meccanismi che portano al disturbo.

Parte integrante nella cura della colite psicosomatica è la psicoterapia. Attraverso un percorso mirato e con l’aiuto di un o una terapeuta, è possibile andare alla radice della patologia, imparando a gestire lo stress e a identificare i diversi fattori che la possono scatenare.

Nello specifico, viene eseguito un trattamento cognitivo comportamentale, andando a lavorare unitamente su vari fattori tra cui:

  • l’alimentazione;
  • il ciclo sonno-veglia;
  • l’apprendimento di tecniche di rilassamento;
  • la strategia di gestione dell’ansia;
  • l’educazione all’assertività.

Intervenendo sui pensieri che si sviluppano in modo inconscio e automatico nel paziente e che accompagnano i sintomi legati alla patologia stessa. Così facendo, vengono forniti al o alla paziente gli strumenti necessari per riconoscere e scardinare i meccanismi che portano ai sintomi sopra descritti, evitando quei comportamenti e reazioni che li scatenano, e capendo come evitarli e gestirli.

Portando di fatto grandi benefici sia a livello fisico che mentale e migliorando la qualità della vita della persona.

A chi rivolgersi

Se pensi di soffrire di colite psicosomatica è utile rivolgersi a uno o una psicoterapeuta, che possa valutarne le cause e aiutarti nel risolverlo per tornare a vivere una vita più serena.

Ricordati sempre che il primo passo che si compie per la propria salute è quello più importante.

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Bibliografia

Dott. Raffaele Avico

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Psicologo clinico e psicoterapeuta, specializzato in psicoterapia cognitiva e sessuologia clinica. La mia formazione include anche EMDR e mindfulness. Ho un'ampia esperienza nella gestione di disturbi d'ansia, dell'umore, da stress, sessuali, e da uso di sostanze. Mi dedico in particolare al trattamento del trauma psicologico e delle dipendenze. Ordine degli Psicologi del Piemonte num. 5822.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

reviewer

Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.