Tutto quello che vuoi sapere sulla dipendenza da social e come uscirne

Affronta la dipendenza dai social media: riconosci i segnali, stabilisci limiti sani e trova un equilibrio digitale per una vita più appagante.
dipendenza dai social

Questo articolo è pensato per rispondere a tutte le domande e curiosità sulla dipendenza da social network. Ti spiegherà cos’è la dipendenza dai social, quali sono i sintomi e come si cura, e ti fornirà informazioni scientifiche spiegate in modo semplice.

Cos’è la dipendenza da social

La dipendenza da social network è un disturbo non riconosciuto ufficialmente, ma molto discusso da ricercatori e terapeuti. Infatti, pur non essendo inserito nei più famosi manuali diagnostici, è molto studiato e viene concepito come un sottotipo specifico della dipendenza da internet.

La dipendenza da social network consiste nella perdita di controllo sull’utilizzo dei social network. Ormai è ben noto cosa sono i social network e quali sono i pericoli legati al loro abuso (specialmente per false informazioni, parliamo di infodemia). In questo senso, si pensa subito a questioni di sicurezza, perdita della privacy o truffe. Ma si può anche diventare social addicted e sviluppare un’ossessione legata all’uso eccessivo dei social network.

Tutti passiamo molto tempo al telefono, davanti al computer o a un tablet. Ma in alcuni casi l’esposizione eccessiva ai social network diventa un pensiero disturbante e intrusivo, un’idea fissa. Insomma, si sviluppa una vera e propria dipendenza dall’accesso ai social. Per fare un esempio, ci sono persone che riportano un’ansia totale legata a Instagram oppure un’ossessione per Facebook o ancora, una dipendenza da WhatsApp.

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Il confine tra uso normale dei social e dipendenza da social media

Ma qual è il limite tra l’uso eccessivo dei social e cosa significa dipendenza? Per capire cos’è la dipendenza in psicologia, bisogna pensare a una modificazione del comportamento normale di una persona. Questa alterazione provoca forti emozioni e conseguenze dirette sulla vita privata. In poche parole, una persona dipendente si eccita prima di accedere ai social e si rilassa mentre li usa. Infine, si agita e dispera se non lo può fare.

Non solo, per parlare di dipendenza bisogna che si sviluppi una vera e propria astinenza. Questa fa soffrire la persona impossibilitata a usare i social. Ma ci deve essere anche un forte impatto sulla vita sociale e sul funzionamento della persona nella vita quotidiana. Cioè, si parla di ripercussioni sugli affetti e le relazioni, mentre la vita sociale viene ridotta e sorgono problemi sul lavoro o nello studio.

Quali sono i tipi di dipendenza da internet

La dipendenza da social network fa parte delle dipendenze comportamentali, in particolare delle cosiddette nuove dipendenze. Tra queste, possiamo riconoscere diversi tipi di dipendenza, come:

La dipendenza da social network è un tipo particolare di dipendenza da internet, almeno secondo la definizione della psicologa statunitense Kimberly Young. Essa è infatti la pioniera sugli studi delle nuove dipendenze e ha creato una classificazione dei 5 tipi di dipendenza da internet.

  • Dipendenza cybersessuale. Definisce un uso compulsivo di siti web per adulti per il cybersesso e il cyberporno.
  • Dipendenza da cyber-relazioni. Riguarda un coinvolgimento eccessivo nelle relazioni online.
  • Compulsioni da rete. In questo caso si intendono tutte le attività che si possono fare su internet, eccetto il gaming, il sesso e le relazioni. Ad esempio gioco d’azzardo ossessivo online, shopping o trading.
  • Sovraccarico di informazioni. Comprende una navigazione compulsiva per la ricerca di informazioni.
  • Dipendenza da computer. Qui rientra l’online gaming, il gioco ossessivo al computer, in particolare online.
Quali sono i tipi di dipendenza da internet

Una classificazione differente dei tipi di dipendenza da internet

Come si vede da questa lista, la dipendenza da social network potrebbe appartenere a più categorie. Infatti, una persona dipendente da Facebook, Instagram o Youtube, potrebbe essere spinta da motivi differenti per la sua ossessione.

Per questo, altri ricercatori sono d’accordo sull’utilizzo di una categorizzazione alternativa, che considera i seguenti tipi di dipendenze.

  • Dipendenza da gioco. I più giovani possono sviluppare una dipendenza per giochi, ad esempio Fortnite, World of Warcraft, League of Legends, e molti altri. Ciò che attrae e crea dipendenza sono le ricompense, le caratteristiche nascoste e le missioni secondarie.
  • Dipendenza dai social media. Le piattaforme di social media come TikTok, Instagram, Twitter, Facebook, Snapchat coinvolgono grazie ai “mi piace”, ai “segui” o ai “commenti”. Questi stimoli spingono il cervello a rilasciare neurotrasmettitori di benessere che illudono la persona evocando un falso senso di impegno sociale. L’uso eccessivo dei social è un modo per combattere la solitudine, la noia e riempire altri vuoti psicologici. In particolare, questi vuoti sono legati all’autostima e all’aspetto fisico, ma anche alla “paura di essere tagliati fuori”.
  • Dipendenza da gioco online. Mentre il disturbo da gioco d’azzardo è una dipendenza diagnostica a sé stante, il gioco d’azzardo online può riguardare i casinò online, il poker online, le scommesse sportive online, il trading e il trading di criptovalute.
  • Dipendenza da pornografia o sessuale online. La dipendenza da porno comporta la visione ossessiva e compulsiva del porno. Comporta spesso sentimenti di vergogna, colpa, solitudine, tristezza e frustrazione.
  • Dipendenza da shopping online. Il disturbo è una dipendenza comportamentale che comporta l’acquisto impulsivo e compulsivo di beni e servizi online.
  • Dipendenza digitale legata al lavoro. Sempre più persone lavorano online e la dipendenza da internet può riguardare anche questi individui.

Sintomi della dipendenza da social media

I sintomi della dipendenza da internet derivano da una diminuita capacità di controllare gli impulsi e di regolare le emozioni. La dipendenza da Facebook dà sintomi molto simili a quelli di altri social network come Instagram o YouTube, e ci sono delle peculiarità quando la dipendenza è esclusiva per i social media.

Al contrario, i sintomi della dipendenza da smartphone o da internet in generale sono più generici, mentre quelli legati all’ossessione per i social network hanno le seguenti caratteristiche:

  • uso compulsivo dei social media, spesso per ore al giorno
  • preoccupazione costante per le attività sui social media
  • ansia o disagio quando non è possibile accedere ai social media
  • prioritizzazione dell’uso dei social media rispetto ad altre attività quotidiane
  • difficoltà a mantenere relazioni personali e professionali a causa dell’uso eccessivo
  • ritiro dalle attività sociali offline
  • disturbi del sonno dovuti all’uso notturno dei social media
  • sensazione di inadeguatezza, gelosia o insoddisfazione derivante dal confronto con altri online
  • necessità di condividere costantemente dettagli della propria vita sui social media
  • riduzione dell’autostima e dipendenza dalla validazione online
Sintomi della dipendenza da social media

Il test per capire se si è dipendenti dai social media

Su internet si trovano moltissimi quiz e test ideati per capire se si è dipendenti dai social media. Tuttavia, questi non sono scientificamente approvati. In ambito psicologico, si utilizza il “The Internet Addiction Test”, un test sviluppato dalla psicologa Kimberly Young per capire se hai la dipendenza da internet.

L’internet addiction test in italiano è disponibile gratuitamente su alcuni siti online, ma andrebbe somministrato da uno psicologo. Per capire se si ha una dipendenza da internet non basta fare un test. Infatti, un terapeuta, è in grado di identificare segni e sintomi della dipendenza anche grazie a un’intervista o a un colloquio conoscitivo.

Il problema potrebbe essere quello di fare un test per la dipendenza da internet e risultare positivi. In questo caso non si potrebbe determinare né il tipo particolare di dipendenza, né eventuali altri disturbi o problemi connessi.

Dipendenza da social come uscirne?

Per disintossicarsi dai social esistono molti servizi e app gratuiti. Si trovano applicazioni e programmi che contano le ore passate sui social o ne bloccano l’accesso in alcuni periodi. Ci sono anche scatole e casseforti temporizzate che permettono di stare lontano dal proprio smartphone per il tempo desiderato.

Ma tutto dipende dalla propria forza di volontà. Si può risolvere la dipendenza in autonomia, creando un programma delle proprie giornate e obbligandosi a usare i social solo in determinati momenti. Oppure, si può chiedere l’aiuto di partner, genitori o amici per bloccare l’accesso ai social e parlare delle insicurezze e dei problemi che potrebbero essere alla base dell’ossessione, ma solo uno psicoterapeuta sa come guidare una persona e aiutarla a disintossicarsi dai social e di solito ci vuole un percorso completo e profondo.

Un psicoterapeuta sa come guarire da una dipendenza in generale, facendo le dovute distinzioni di caso in caso. In effetti, una persona potrebbe aver bisogno di curare una dipendenza dal cellulare che non include altri problemi particolari come disturbi d’ansia, depressione o disturbi di personalità. La cosa più importante inizialmente è fare la diagnosi corretta.

Ad esempio, ogni terapeuta è preparato e istruito per guarire una persona con disturbo dipendente di personalità con una terapia diversa da una cura per la dipendenza da internet. Non tutti i percorsi sono uguali. Solitamente si cerca prima di tutto di capire quali sono le cause della dipendenza e si individuano altri eventuali problemi collegati con una diagnosi completa. Dopo di che si procede risolvendo ogni disturbo presente, ogni insicurezza, incapacità o carenza.

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Psicoterapeuta: come scegliere

Una volta presa la decisione di farti aiutare da uno o una psicoterapeuta per prenderti cura di te, è il momento di trovare la persona giusta. La decisione non è semplice: ci sono diverse scuole di psicoterapia con diverse tecniche. Ma è proprio questo uno dei momenti più delicati, perché scegliere quella sbagliata potrebbe far fallire la terapia. Ecco qualche consiglio per intraprendere il percorso che fa per te:

  • Scegli qualcuno che non sia legato a parenti o amici: durante la terapia devi sentirti tranquillo o tranquilla e poterti aprire completamente. Questo avviene meglio con professionisti che non sono connessi alla tua sfera di conoscenze;
  • Trova uno o una psicoterapeuta con esperienza: per quanto tutti i terapeuti abbiano avuto una formazione completa, migliaia di ore di esperienza sul campo e una specializzazione sono garanzia di un percorso di successo;
  •  Scegli qualcuno con cui entri in sintonia: questo lo puoi sapere veramente solo provando una seduta, ma in fase di prenotazione puoi porre delle domande che ti aiuteranno a capire meglio se lo o la psicoterapeuta che hai scelto fa al caso tuo. Come sarà strutturato il percorso? Su cosa ci si concentrerà? Sono previsti esercizi e compiti a casa?

Fonti

  • Hawi, N. S., & Samaha, M. (2017). The relations among social media addiction, self-esteem, and life satisfaction in university students. Social Science Computer Review, 35(5), 576-586.https://doi.org/10.2174/157340012803520513
  • Longstreet, P., & Brooks, S. (2017). Life satisfaction: A key to managing internet & social media addiction. Technology in Society, 50, 73-77.
  • Blackwell, D., Leaman, C., Tramposch, R., Osborne, C., & Liss, M. (2017). Extraversion, neuroticism, attachment style and fear of missing out as predictors of social media use and addiction. Personality and Individual Differences, 116, 69-72.
  • Turel, O., Brevers, D., & Bechara, A. (2018). Time distortion when users at-risk for social media addiction engage in non-social media tasks. Journal of psychiatric research, 97, 84-88.
Dott. Raffaele Avico

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Psicologo clinico e psicoterapeuta, specializzato in psicoterapia cognitiva e sessuologia clinica. La mia formazione include anche EMDR e mindfulness. Ho un'ampia esperienza nella gestione di disturbi d'ansia, dell'umore, da stress, sessuali, e da uso di sostanze. Mi dedico in particolare al trattamento del trauma psicologico e delle dipendenze. Ordine degli Psicologi del Piemonte num. 5822.

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Chiarezza

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

reviewer

Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.