Siamo abituati a pensare ai disturbi da dipendenza come legati all’utilizzo di una sostanza, ma sai che non sempre è così? Esistono delle dipendenze che non riguardano alcol, droghe o tabacco, ma un comportamento, che viene messo in atto senza controllo. Il DSM-5 (Manuale diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) definisce i criteri del disturbo da gioco d’azzardo, che certamente l’esempio più ovvio. Ma non è l’unico: sai che anche l’eccessivo impiego di internet può assumere caratteristiche simili a quelle di una dipendenza da sostanze?
Forse in questo momento ti stai chiedendo se tuo figlio o tua figlia non passi troppo tempo online o se tu stesso non soffra di questa dipendenza. Se è così, continua a leggere e sparai tutto quello che c’è da sapere sulla dipendenza da internet.
Indice dall’articolo
Che cos’è la dipendenza da internet?
Cominciamo con una precisazione: nonostante l’espressione Internet Addiction Disorder (o IAD) sia ormai diffusa, non possiamo dire che esista veramente un disturbo classificato e diagnosticabile, dal momento che l’idea di inserirlo all’interno del DSM-5 non ha preso piede e, tra i disturbi da dipendenza comportamentale, viene indicato solo quello da gioco d’azzardo. Quindi, per essere precisi, dovremmo porre tra virgolette il nome di questa “patologia”, sulla quale ancora gli studiosi stanno lavorando per definire i criteri. Solo il gioco online compare nel DSM-5, in particolare nell’appendice, dove viene indicato come disturbo da approfondire in ulteriori ricerche.
In ogni caso, a livello puramente descrittivo, possiamo provare a dare una definizione di dipendenza da internet riconoscendola come una forma di abuso della rete, sulla quale si passa un quantitativo di tempo eccessivo, che incrementa gradualmente con il passare del tempo, fino a che la persona si rende conto di non essere più in grado di controllare il suo utilizzo dello strumento.
Non si tratta di un problema che si presenta isolato: le ricerche hanno provato che c’è una frequente correlazione con disturbi mentali veri e propri, in particolare quelli in cui la stabilità emotiva risulta compromessa o difficile da mantenere, come nella depressione, nei disturbi d’ansia, in quelli bipolari o nella categoria dei DOC (disturbi ossessivo-compulsivi).
Quali sono i sintomi della dipendenza da internet?
Ma come si può riconoscere quando l’uso del web diventa effettivamente un abuso? Nel 2010 è stato condotto uno studio per provare a identificare i sintomi che sarebbero stati inseriti nel DSM-5, in caso si fosse deciso di aggiungere l’Internet Addiction Disorder.
Tra questi ve ne sono due che la persona deve necessariamente avere per poter rientrare nella categoria, entrambi sovrapponibili a criteri che si osservano anche nelle dipendenze da sostanze. Il primo è la preoccupazione: il soggetto ha pensieri intrusivi e ricorrenti, che lo tormentano costantemente e che riguardano l’utilizzo di internet, ad esempio sessioni precedenti o anticipazioni su quelle future. Il secondo sintomo è quello del ritiro. La persona si chiude in se stessa, e dopo alcuni giorni trascorsi senza utilizzare internet manifesta comportamenti ansiosi, appare irritabile e di pessimo umore.
Oltre a questi due sintomi che devono essere sempre presenti, la persona deve manifestare almeno uno tra i seguenti criteri:
- l’utilizzo smodato (eccessivo e in modo continuativo) del web prosegue anche quando acquisisce consapevolezza di avere una difficoltà psicologica, o anche un problema fisico causato da questo stesso comportamento;
- tolleranza: come nelle dipendenze da sostanze, è necessario un incremento dell’utilizzo di internet, man mano che passa il tempo, per raggiungere la soddisfazione che il comportamento causava in precedenza;
- la persona può desiderare di esercitare un controllo sulla sua attività in rete, e può anche mettere in atto dei tentativi di farlo, interrompendola del tutto o semplicemente diminuendola, ma nessuno di questi tentativi va in porto;
- il comportamento viene messo in atto allo scopo di superare o arginare un disagio psicologico di altro tipo, come umore depresso, sintomatologia ansiosa, oppure stati d’animo come sensazione di impotenza e senso di colpa;
- la diretta conseguenza di questa condotta è la perdita di interesse per qualsiasi altra attività che non includa lo stare in rete, con gravi ripercussioni sul funzionamento globale dell’individuo.
Il punto cruciale per determinare se l’uso che si sta facendo della rete sia problematico a livello clinico o meno, infatti, come per tutti i disturbi mentali, è comprendere in che modo il comportamento comprometta alcuni aspetti della vita della persona. Ad esempio, conseguenze significative ci possono essere a livello sociale, lavorativo o famigliare.
Quanto dura il disturbo da dipendenza da internet?
Anche in termini temporali ci sono dei criteri per definire la dipendenza da internet. Nello specifico, l’utilizzo del web dovrebbe essere di almeno 6 ore al giorno per una durata di almeno 3 mesi.
All’inizio, in ogni caso, è difficile riconoscere la formazione del disturbo, dal momento che c’è una prima fase di coinvolgimento in cui l’impiego di internet è guidato semplicemente dalla curiosità e provoca piacere in quanto strumento di svago. È la descrizione che potrebbe calzare a pennello a moltissime persone, senza che esse rientrino in un disturbo da dipendenza comportamentale.
Ma progressivamente l’individuo va incontro a un’immersione sempre più totalizzante nella realtà virtuale, fino a che questa non arriva praticamente a sostituire quella che quotidianamente vive, prendendo il posto delle altre attività che normalmente la persona svolgeva. In seguito si sviluppa la dipendenza vera e propria, in cui internet diventa l’espediente per fuggire completamente dalla realtà e non pensare al proprio disagio emotivo.
In questo modo le attività online verranno messe in pratica per non lavorare su un altro problema, dal momento che questa dissociazione dalla realtà consente di sconnettersi dalle emozioni angosciose o da una sofferenza depressiva, apportando uno stato di benessere. Al contrario, si sta male quando non si ha la possibilità di avere accesso al web.
Le cause della dipendenza da internet
In base a quello che abbiamo detto, quindi, la dipendenza da internet non deve mai essere considerata come un disturbo a sé stante, dal momento che rappresenta solo la superficie evidente di uno stato di malessere più profondo. La trappola del web è quella di proporre una realtà alternativa in cui rifugiarsi per non sentire la propria sofferenza, illudendosi così che non ci sia.
Analizzando le cause che portano a una dipendenza da internet, esattamente come per tutte le altre dipendenze comportamentali, insomma, possiamo trovare delle similitudini con i processi che innescano le dipendenze da sostanze. In tutti questi casi, infatti, l’addiction è un palliativo per camuffare un disagio emotivo scomodo da riconoscere, o che la persona non ha le risorse per affrontare. Questo dolore si presenta con più facilità nei momenti di noia o indecisione, che vengono automaticamente riempiti con la ricerca di stimoli sempre nuovi.
Internet diventa il luogo in cui avere la certezza di trovare un rifugio e potersi sottrarre ai problemi. In questo modo i comportamenti di evitamento prendono sempre più piede, fino a che la persona non perde il contatto con la realtà, chiudendosi nella sua dipendenza e rinunciando a una grande parte di ciò che la sua vita era prima o potrebbe essere. Ad esempio, si crea una condizione di isolamento volontario che porta a recidere molti contatti sociali, e quelli che restano si fermano a un livello superficiale.
I trattamenti per la dipendenza da internet
Per risolvere la dipendenza da internet, quindi, la soluzione non prendere per le corna il disturbo stesso, che potremmo definire il sintomo, l’effetto collaterale di un problema diverso e più grave, come una sofferenza depressiva o un’ansia in cui il mondo diventa fonte di angoscia.
La via d’uscita, quindi, consiste nel prendere consapevolezza di questo disagio e affrontarlo. Serenis offre la possibilità di svolgere un percorso di supporto psicologico o psicoterapia online, sotto la guida di professionisti e professioniste esperte, che sapranno aiutarti a riconquistare la serenità.
Ovviamente non sempre l’utilizzo di internet deve essere preso come una patologia o un problema: la tecnologia è una risorsa preziosa dei tempi moderni, che consente anche dei momenti di svago e socializzazione. Il problema sorge quando si perdono di vista le relazioni nel mondo reale e l’utilizzo del web diventa totalizzante, fino a prendere il controllo sulla vita dell’individuo.
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