Lo shopping compulsivo: la guida completa

Lo shopping compulsivo è un disturbo comportamentale caratterizzato da un’incapacità di controllare gli impulsi di fare acquisti, con conseguenze negative significative sulla vita della persona coinvolta.

L’oniomania, altrimenti conosciuto come shopping compulsivo, attualmente non è classificato nel DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), quindi a livello ufficiale non è riconosciuto come disturbo. Nonostante ciò, il fenomeno è in aumento negli ultimi anni e gli studi dimostrano che sintomi e meccanismi di funzionamento sono molto simili a quelli che si attivano nei disturbi del discontrollo degli impulsi, ovvero nelle dipendenze comportamentali.

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Che cos’è lo shopping compulsivo?

Lo shopping compulsivo prende questo nome perché la persona sente un impulso irrefrenabile a fare continui acquisti, pur non avendo bisogno di nulla di ciò che compra. Da qui deriva l’aggettivo “compulsivo”, per indicare che si tratta di una sorta di rituale che viene messo in atto per placare una sensazione di tensione e di malessere. Non necessariamente la persona si reca in negozio per dare sfogo ai suoi impulsi: specialmente negli ultimissimi anni ha preso sempre più piede lo shopping compulsivo online. La tecnologia, infatti, rende ancora più semplice cedere alla tentazione degli acquisti incontrollati, dal momento che basta un clic e il gioco è fatto.

Qualunque sia la modalità, in ogni caso, questa problematica causa delle conseguenze nell’immediato, provocando nella persona un profondo senso di colpa e, in un secondo momento, a lungo andare, può impattare sulle finanze e sulle relazioni sociali, dato che non è insolito sviluppare una sintomatologia ansiosa come risposta alla situazione che si è creata e la persona si rifugia in un volontario isolamento.

Quali sono i sintomi dello shopping compulsivo?

Anche se non esiste una vera e propria classificazione dell’oniomania come disturbo, possiamo comunque identificare alcuni sintomi che permettono di riconoscerlo:

  • prima di tutto, l’impulso all’acquisto di un grande quantitativo di oggetti non necessari si manifesta come irresistibile e completamente immotivato, diventa un chiodo fisso che innesca dei pensieri ricorrenti, esattamente come accade nei casi di dipendenze comportamentali (ovvero il disturbo da gioco d’azzardo) o da sostanze;
  • non di rado la persona non può permettersi di pagare tutto ciò che compra, ma ciò non è una motivazione sufficiente a interrompere la serie di acquisti compulsivi;
  • a livello emotivo si attiva una dinamica di stress e preoccupazione, dovuti specialmente ai pensieri intrusivi, con il risultato di occupare gran parte del tempo e delle energie dell’individuo che, in questo modo, vede compromessa la sua vita in diversi aspetti, ad esempio lavorativo e sociale;
  • per poter parlare di shopping compulsivo non si devono presentare altre condizioni, ad esempio un disturbo bipolare in fase maniacale o ipomaniacale.

Quanto dura lo shopping compulsivo?

Lo shopping compulsivo è un fenomeno che riguarda soprattutto le donne di età compresa tra i 35 e i 40 anni, anche se mediamente i primi segni del disturbo si presentano durante l’adolescenza, per poi diventare conclamati a distanza di molti anni.

Gli studi affermano che per lo più si tratta di un problema cronico, che copre in maniera costante l’arco di tempo che interessa, senza periodi di remissione, ovvero in cui i sintomi non si manifestano. Ma ci sono comunque dei casi in cui l’impulso agli acquisti incontrollati non si presenta per svariati mesi o addirittura per anni. Quindi, possono cambiare i livelli di intensità, ma l’andamento è generalmente costante, con un numero medio di acquisti al mese che si aggira tra i 15 e i 20. Ciascun episodio può durare ore, sottraendo alla persona molto tempo che potrebbe dedicare ad altre attività.

Le cause dello shopping compulsivo

Se i sintomi ricalcano in buona misura quelli dei disturbi da dipendenza tradizionali, anche le cause organiche ipotizzate per l’oniomania sono sovrapponibili, dal momento che gli studiosi pensano ci sia una disfunzione all’interno dei circuiti dopaminergico e serotoninergico. La dopamina innesca il sistema della ricompensa, venendo rilasciata in corrispondenza della ricerca di qualcosa che prevediamo darci un senso di benessere. È il neurotrasmettitore responsabile dell’instaurarsi delle dipendenze. La serotonina, invece, inibisce il controllo degli impulsi, rendendo necessario l’ottenimento di un appagamento immediato.

La spiegazione psicologica, invece, si sposta su un’altra ipotesi: i rituali e le compulsioni vengono messi in atto come tentativo di gestire una forte ansia. Questa dinamica si verifica nella patologia mentale che, più di tutte, è rappresentativa di questi sintomi, ovvero il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), che può infatti associarsi all’oniomania. Lo stesso vale per altri disagi, ad esempio i disturbi d’ansia, quelli depressivi o quelli che hanno a che fare con il controllo, come i disturbi del comportamento alimentare.

Le persone che soffrono di shopping compulsivo, quindi, solitamente sono famigliari ad altre problematiche più profonde, di cui gli acquisti incontrollati rappresentano solo la superficie e una modalità di gestione delle emozioni negative nel tentativo di cercare una scappatoia dalla realtà.

Gli acquisti, infatti, sono una fonte di gratificazione immediata, riuscendo a placare i pensieri intrusivi che vengono percepiti come impossibili da rimuovere e controllate in altro modo, anche se poco dopo vengono seguiti da senso di colpa e delusione verso se stessi. La problematica dell’incapacità di controllare gli impulsi, quindi, costituisce il nodo centrale di questo disagio, insieme alla scarsa autostima e a una mancata percezione di sé come efficace nel gestire i propri stati emotivi negativi. Questo giustifica la frequente compresenza di un altro disturbo di dipendenza comportamentale.

I rimedi per lo shopping compulsivo

A livello individuale, ci sono alcuni accorgimenti che la persona può attuare in autonomia per cercare di tenere sotto controllo gli acquisti compulsivi, come tenere un diario in cui segnare tutte le spese effettuate, preparare una lista in anticipo con le cose necessarie e comprare solo quanto segnato. Un’ulteriore strategia può essere anche quella di pagare sempre in contanti, dal momento che le carte di credito non danno l’idea di quanto effettivamente si sta spendendo, mettendo una certa distanza tra la persona e il denaro. Inoltre, sia che la compulsione riguardi lo shopping tradizionale che quello online, un diversivo potrebbe essere quello di cercare di impegnarsi in altre attività che non consentano di dedicare troppo tempo ai pensieri ricorrenti.

Ma non sempre questi modi di aiutarsi da soli riescono a risolvere il problema, specialmente quando è molto radicato nella persona e questa presenta altri disagi più profondi. Come abbiamo detto in precedenza, lo shopping compulsivo è solo la punta dell’iceberg di un problema più esteso, che ha a che fare con la gestione delle emozioni.

Per questo motivo molte volte è necessario chiedere l’intervento di un professionista psicologo o psicoterapeuta, prima che la situazione si aggravi ulteriormente e procuri conseguenze serie sulla vita dell’individuo. Se senti di aver bisogno di aiuto, puoi rivolgerti a noi di Serenis: i nostri esperti e le nostre esperte sapranno guidarti in un percorso alla scoperta di te stesso, delle tue risorse e delle strategie che puoi attuare per regolare le tue ansie ed emozioni negative in modo funzionale.

La presa di consapevolezza è il primo passo verso una soluzione definitiva: lavorare sul tuo mondo interno e su ciò che ti turba comporterà un miglioramento anche sul fronte dell’oniomania, che non avrà più ragione di esistere quando avrai imparato a lavorare efficacemente su di te.

In particolare, potrai imparare a riconoscere i tuoi pensieri intrusivi e capire il meccanismo con il quale si legano alle compulsioni di acquisto incontrollato, analizzando la situazione con occhio imparziale e valutando rischi e conseguenze di ogni sequenza. Imparando a riconoscere e accettare le tue emozioni, anche grazie a tecniche di meditazione come la mindfulness, imparerai a canalizzare il controllo dove occorre, attuando strategie di gestione del denaro che ti aiuteranno a non incappare in problemi economici.

Infine, lo shopping compulsivo è un disturbo molto ingombrante anche in termini di impegno di tempo ed energie, al punto da indurre la persona in uno stato di isolamento volontario in cui vige la totale mancanza di interesse in altre attività e l’esclusione dalla cerchia sociale. Ciò comporta un distacco progressivo dal mondo e una chiusura delle possibilità di agire in esso. Acquisire maggiore sicurezza in se stessi è la chiave per uscire da questo circolo e riappropriarsi della propria esistenza.

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Redazione

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

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Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.