Tutto quello che vuoi sapere sulla dipendenza da sostanze

Esplora i diversi tipi di dipendenze: sostanze, comportamentali, tecnologiche e altro ancora. Scopri come riconoscerle e affrontarle efficacemente.

Questo articolo è pensato per rispondere a tutte le domande e curiosità sulla dipendenza da sostanze. Ti spiegherà cosa sono le dipendenze da sostanze, quali sono i sintomi e come si curano, e ti fornirà informazioni scientifiche spiegate in modo semplice. L’articolo è curato da Serenis Health, piattaforma di psicoterapia online.

Cosa sono le dipendenze da sostanze

La dipendenza può essere definita come la perdita di controllo sull’uso di droghe o la ricerca e l’assunzione compulsiva di droghe nonostante le conseguenze negative.

Nestler EJ

La dipendenza da sostanze è un disturbo neuropsichiatrico caratterizzato da un desiderio ricorrente di continuare a prendere la droga nonostante le conseguenze dannose.

Questo comportamento di ricerca della droga è associato al desiderio intenso (craving) e alla perdita di controllo. La dipendenza è causata dall’azione dell’abuso di droghe e richiede generalmente esposizioni ripetute alla droga, influenzata sia dalla genetica dell’individuo che dal contesto psicologico e sociale in cui avviene l’uso della droga (Zhiling Zou e colleghi., 2017).

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La dipendenza da sostanze viene oggi definita nel DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) come disturbo da uso di sostanze. In precedenza, si faceva una distinzione tra l’abuso di sostanze e la dipendenza vera e propria. Oggi sono riunite sotto un’unica dicitura.

Dipendenza da sostanze e abuso di sostanze: una distinzione cruciale

L’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Associazione Psichiatrica Americana hanno utilizzato il termine “dipendenza da sostanze” o “abuso di droghe” fino alla pubblicazione del DSM-V, evitando il termine “dipendenza da droghe”.

La tossicodipendenza è definita come uno stato di dipendenza psichica o fisica, o entrambe, da una droga, che si sviluppa in una persona in seguito all’amministrazione della droga su base periodica o continua. Il passaggio dal DSM-IV al DSM-V ha visto una preferenza per la parola “dipendenza” come un eufemismo per l’abuso, nel tentativo di aiutare a de-stigmatizzare i pazienti dipendenti.

Questo, tuttavia, ha causato confusione tra i clinici, poiché “dipendenza” nel senso del DSM era in realtà “abuso”, mentre la dipendenza era conosciuta come l’adattamento fisiologico normale all’uso ripetuto di una droga o di un medicinale.

È importante sottolineare che la dipendenza farmacologica è caratterizzata da tolleranza e/o sintomi di astinenza che derivano dall’esposizione continua del sistema nervoso centrale a una droga. Questo si distingue dall’abuso, che è caratterizzata da un comportamento compulsivo di ricerca della droga.

Dipendenza da sostanze vs dipendenze comportamentali

La differenza tra la dipendenza da sostanze e la dipendenza comportamentale è tutta nell’oggetto della dipendenza. Nel primo caso, la dipendenza deriva dall’abuso di una sostanza psicoattiva. Nel secondo caso, l’oggetto della dipendenza riguarda comportamenti socialmente accettati.  Per il resto, secondo molti autori, ci sono molte somiglianze a vari livelli tra i due tipi di dipendenze. Tuttavia, la dipendenza da sostanze è più spesso legata a modificazioni organiche, effetti fisici e una vera e propria dipendenza fisica.

D’altra parte, nelle dipendenze comportamentali la dipendenza fisica non si presenta, ma è forte quella psicologica. 

Le recenti scoperte di neuropsicologia hanno evidenziato come ci siano effettivamente delle somiglianze di base tra le dipendenze da sostanze e quelle comportamentali. Entrambe infatti, presentano le caratteristiche distintive di tutte le dipendenze.  Ad esempio, si può riconoscere un fenomeno di preminenza della sostanza o del comportamento che diventa patologico, ovvero tutto ruota attorno a una determinata droga o a un preciso comportamento.

Inoltre, ciò influenza l’umore in diversi modi, spesso negativamente. Poi, si sviluppa una tolleranza, ovvero, il comportamento deve intensificarsi ed essere ripetuto sempre più spesso per ottenere un effetto benefico. Si sviluppa anche un fenomeno di astinenza quando il comportamento viene interrotto. In più, è presente una situazione di conflitto sia interpersonale, che con intrapersonale.

I tipi di sostanze che creano dipendenza

Ogni dipendenza da sostanze ha delle caratteristiche peculiari a seconda dei vari tipi di droghe o sostanze che sono coinvolte. In alcuni casi, la persona può sviluppare una dipendenza per più tipi di droghe contemporaneamente. Ad esempio, spesso le persone che hanno una dipendenza dall’alcol sono anche tabagisti.

Occorre precisare quindi che non tutti i tipi di droga sono uguali. La prima distinzione che si può fare è quella tra sostanze legali e illegali. Inoltre, ci sono dipendenze patologiche più accettate socialmente, come quella da caffeina (da cui deriva l’astinenza da caffeina) e da farmaci. Mentre altre sono fortemente osteggiate e ritenute inaccettabili. Si ritiene che la dipendenza da droga più forte sia causata dall’eroina. Seguono cocaina, tabacco, barbiturici, alcol e benzodiazepine. Agli ultimi posti troviamo anfetamine, cannabis ed ecstasy. Tuttavia, nello studio in questione, pubblicato sulla rivista The Lancet, non vengono presi in considerazione tutti i tipi di droghe che creano dipendenza.

Ci sono molte classificazioni delle droghe più comuni nelle dipendenze da sostanze. In alcuni casi, vengono divise per l’origine, sintetica o vegetale. In altri casi, vengono suddivise per gli effetti psicotropi, ovvero, ci sono droghe stimolanti, allucinogene o deprimenti. Secondo un’altra classificazione, le droghe vengono divise in oppiacei, stimolanti, depressivi, allucinogeni e derivati della cannabis.

Ecco una lista dei tipi di dipendenza da sostanze più diffusi.

  • Oppiacei. La dipendenza da oppio e derivati è una dipendenza da droga molto diffusa. Comprende la dipendenza dalle droghe più famosa: l’eroina. Ma anche la dipendenza da antidolorifici e la dipendenza da medicinali oppiacei, come l’ossicodone e la morfina.
  • Cocaina e stimolanti. La dipendenza da cocaina è una dipendenza da sostanze psicoattive molto pericolosa per la salute. L’intossicazione acuta può portare alla morte anche al primo utilizzo. Anche le amfetamine sono droghe stimolanti.
  • Barbiturici e psicofarmaci. Sono derivati dell’acido barbiturico, e usati in medicina come sedativi, ipnotici ed antiepilettici. Spesso molti psicofarmaci  vengono ancora chiamati con questo nome. La dipendenza da psicofarmaci è molto facile da sviluppare. In particolare, la dipendenza da benzodiazepine, i farmaci anti ansia, è molto diffusa. Tra queste, è divenuta famosa la dipendenza da xanax e da valium.
  • Allucinogeni. Mescalina, LSD ed ecstasy o MDMA sono sostanze allucinogene che creano un’alterazione delle percezioni sensoriali. Danno una lieve o nulla dipendenza fisica, ma sono molto pericolosi per la salute e per l’equilibrio psichico.
  • Alcol e fumo. Sono le dipendenze da sostanze più diffuse al mondo. Si stima che 1,3 miliardi di persone al mondo siano fumatori assidui. Mentre quasi 300 milioni di persone abbiano una dipendenza da alcol.
  • Cannabis. La dipendenza da cannabis non è fisica, ma soltanto psicologica.
  • Caffeina. Sebbene sia legale, la caffeina è una sostanza che crea dipendenza fisica e in dosi elevate può creare problemi di salute come ipertensione e ansia.

Sintomi della dipendenza da sostanze

I sintomi della dipendenza da sostanze dipendono essenzialmente dal tipo di sostanza in oggetto. Ogni dipendenza da droghe ha infatti dei sintomi specifici. Spesso, i sintomi di una droga che viene abusata, caratterizzano la patologia, tuttavia, ci sono molti sintomi comuni delle dipendenze da sostanze. Questi possono essere sia fisici, che comportamentali, ma anche psicologici e cognitivi.

I sintomi della tossicodipendenza più comuni riguardano in generale le alterazioni dell’umore e i sintomi dell’astinenza. Tuttavia, ci sono anche molte differenze. Ad esempio, l’astinenza da cocaina dà sintomi molto diversi da quella da eroina o ancora, l’astinenza da cannabinoidi dà sintomi lievi che durano poco rispetto ai sintomi di una crisi di astinenza da oppiacei.

Poi, bisogna considerare che si presentano sintomi anche nella fase di eliminazione della sostanza e sono sintomi spesso a lungo termine, per esempio, la disintossicazione da eroina può durare anche diversi anni. Inoltre, richiede quasi sempre il supporto farmacologico. Mentre la disintossicazione da alcol ha tempi e ricadute differenti. Ancora, la disintossicazione da cocaina può essere molto breve rispetto a quella di altre droghe pesanti.

Sintomi durante l’uso di sostanze

  • Rallentamento psico-motorio. Dopo una dose di eroina o cannabis la persona è lenta e annebbiata. Inoltre ha un ridotto coordinamento muscolare.
  • Rilassamento. Con alcune droghe si rilassa la muscolatura interna e rallenta la respirazione.
  • Euforia. Cocaina e caffeina sono note per energizzare la persona e provocare stati euforici.
  • Anestesia emotiva. Le endorfine anestetizzano corpo e pensiero. Procurano un senso di indifferenza e disinteresse sia verso il mondo esterno che nelle relazioni.
  • Flash, o high. Si tratta dell’orgasmo provocato subito dopo l’iniezione di eroina. Ma si parla di high anche quando l’effetto di ogni droga è al massimo livello.
  • Benessere passeggero. La persona prova serenità e appagamento, tuttavia sono effimeri.

Sintomi dovuti alla dipendenza da sostanze

  • Comportamenti a rischio. La persona a causa dell’astinenza ha sintomi psicologici di ossessione rispetto la sostanza. Ciò la spinge a cercarla compulsivamente e nei casi estremi a comportamenti come prostituzione, rapine, spaccio.
  • Depressione. La vita della persona si disgrega sotto ogni punto di vista e rimane un profondo senso di solitudine e depressione.
  • False verità. Come in tutte le dipendenze la persona può ricorrere alla menzogna per coprire i comportamenti inadeguati e illegali.
  • Tentativi fallimentari di smettere. La persona prova una totale incapacità di fermare o controllare i comportamenti.
  • Sentimenti negativi. Una persona dipendente si può sentire abbandonata, isolata, depressa, arrabbiata o umiliata.
  • Solitudine. Ci si allontana da tutte le relazioni, in primis dalla famiglia e dagli amici.
  • Cambiamenti fisici. In taluni casi si modificano i tratti somatici. Si può dimagrire molto con l’alcol e con l’eroina. Lo sguardo appare perso e vuoto. La pelle si inaridisce e compaiono infezioni e necrosi sulla pelle.
  • Danni agli organi interni. In particolare vengono colpiti i polmoni, fegato e reni. Sono frequenti le polmoniti.
  • Senso di colpa e vergogna. Il costante bisogno di assumere la sostanza è tipicamente intervallato da sentimenti di rimpianto o ansia. Ma anche depressione o vergogna.
  • Ossessione. Sono presenti pensieri e fantasie cronici e ossessivi. Spesso ciò interferisce con la vita quotidiana, la produttività, le prestazioni lavorative e la vita privata.
  • Tentativi fallimentari di smettere. La persona prova una totale incapacità di farla finita con la droga, ma spesso non ci riesce.
  • Comportamenti difensivi. Non si accettano critiche. Si inventano scuse. Ci si difende in tutti i modi per difendere la dipendenza.
  • Agitazione. Comune a tutte le dipendenze, è un sintomo dell’astinenza da droga.
  • Sintomi fisici. Mal di testa, insonnia, mal di schiena, problemi di vista, aumento di peso. Ma anche dimagrimento, problemi di respirazione e cardiovascolari. Ogni sostanza provoca danni spesso irreversibili se abusata.

Come diagnosticare la dipendenza da sostanze?

La diagnosi di dipendenza da droghe, o disturbo da uso di sostanze, può essere effettuata dopo un’accurata valutazione da parte di uno psicologo clinico, uno psichiatra o un consulente autorizzato per l’alcol e la droga.

I criteri attuali per la diagnosi sono inclusi nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali.

  • Assunzione di quantità maggiori o per un periodo più lungo rispetto a quello previsto.
  • Desiderio persistente o tentativi infruttuosi di ridurre o controllare l’uso della sostanza.
  • Molto tempo speso in attività necessarie per ottenere, usare la sostanza o recuperare dai suoi effetti.
  • Forte desiderio o impulso di usare la sostanza.
  • Uso ricorrente che comporta il mancato adempimento di importanti obblighi di ruolo al lavoro, a scuola o in casa.
  • Uso continuato nonostante problemi sociali o interpersonali persistenti o ricorrenti causati o esacerbati dagli effetti delle droghe.
  • Rinuncia o riduzione di importanti attività sociali, occupazionali o ricreative a causa dell’uso della sostanza.
  • Uso ricorrente in situazioni in cui è fisicamente pericoloso.
  • Uso continuato della sostanza nonostante la consapevolezza di avere un problema fisico o psicologico persistente o ricorrente che è probabilmente causato o esacerbato dalla droga.
  • Tolleranza, definita come necessità di quantità notevolmente maggiori della sostanza per ottenere intossicazione o l’effetto desiderato, oppure un effetto notevolmente diminuito con l’uso continuato della stessa quantità di sostanza.
  • Astinenza, manifestata da uno dei seguenti: la sindrome di astinenza caratteristica per la sostanza, oppure l’assunzione della stessa sostanza (o una strettamente correlata) con l’intento di alleviare o evitare i sintomi di astinenza.

Un disturbo da uso di sostanze può essere diagnosicato come:

  • lieve – se sono presenti 2 o 3 sintomi
  • moderato – se sono presenti 4 o 5 sintomi
  • grave – da 6 o più sintomi in un periodo di 12 mesi

Fasi della dipendenza da sostanze

La dipendenza da sostanze è un processo complesso che si sviluppa attraverso varie fasi, ognuna con le sue caratteristiche distintive. Queste fasi non sono rigide e possono sovrapporsi o variare in intensità a seconda dell’individuo.

  1. Sperimentazione

La prima fase è spesso motivata dalla curiosità, dal desiderio di sperimentare nuove sensazioni o dalla pressione sociale. L’uso della sostanza è sporadico e non comporta ancora una dipendenza.

  1. Uso sociale o ricreativo

In questa fase, l’individuo inizia a utilizzare la sostanza con maggiore frequenza, ma generalmente in contesti sociali o per piacere. L’uso non interferisce significativamente con le responsabilità quotidiane.

  1. Abuso di sostanze

L’uso diventa più frequente e inizia a influire negativamente sulla vita dell’individuo, inclusi problemi nelle relazioni, al lavoro o a scuola. L’individuo può iniziare a trascurare gli hobby o gli interessi a causa dell’uso della sostanza.

  1. Dipendenza

A questo punto, l’individuo sperimenta una forte necessità di consumare la sostanza e può avere difficoltà a controllare l’uso nonostante le conseguenze negative. Si sviluppano tolleranza (bisogno di quantità maggiori della sostanza per ottenere lo stesso effetto) e sindrome da astinenza (sintomi fisici e psicologici che si verificano quando l’uso della sostanza è ridotto o interrotto).

  1. Dipendenza compulsiva

La dipendenza diventa una compulsione, con l’individuo che spende la maggior parte del tempo a cercare e consumare la sostanza. Questa fase è caratterizzata da un consumo continuo della sostanza nonostante le gravi conseguenze per la salute, le relazioni e la vita sociale.

  1. Recupero e mantenimento

Il recupero dalla dipendenza da sostanze è un processo lungo e spesso difficile, che può includere trattamenti specifici come la disintossicazione, la terapia cognitivo-comportamentale, il supporto dei gruppi di recupero e, in alcuni casi, l’uso di farmaci.

Ogni fase della dipendenza da sostanze porta le sue sfide e richiede strategie specifiche per il trattamento e il supporto. La consapevolezza e il riconoscimento precoci dei segnali di abuso di sostanze possono aiutare a intervenire prima che la dipendenza si sviluppi in una fase più avanzata e difficile da trattare.

Le principali cause delle dipendenze da sostanze

Le cause della dipendenza da sostanze sono molteplici e si intrecciano in un complesso modello bio-psico-sociale.

Cause biologiche

Dal punto di vista biologico, alcune teorie suggeriscono che la dipendenza agisca come una malattia cronica del cervello, con alcune persone che presentano una predisposizione genetica che, a seguito dell’uso prolungato di sostanze, porta a modifiche strutturali e funzionali del cervello, culminando nella ricerca e uso compulsivo della sostanza.

Inoltre, la genetica può influenzare gli equilibri biochimici nel cervello, incidendo sulla produzione di neurotrasmettitori legati alla gestione delle emozioni e degli impulsi.

Cause psicologiche

Fattori psicologici, come alti livelli di ansia e impulsività, insieme a danni cerebrali che compromettono le aree decisionali del cervello, possono aumentare la vulnerabilità alla dipendenza.

Cause sociali

Dal punto di vista sociale, fattori come la situazione socio-economica, l’esposizione a traumi e lo stress, nonché la familiarità con altre dipendenze, giocano un ruolo significativo.

La dipendenza può anche derivare da processi di apprendimento, specialmente durante l’adolescenza, dove la pressione sociale e i fattori emozionali possono avvicinare l’individuo alle sostanze.

Come guarire da una dipendenza da sostanze

La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) per i disturbi da uso di sostanze ha dimostrato efficacia sia come monoterapia che come parte di strategie di trattamento combinate.

Sebbene la CBT per la dipendenza da sostanze sia caratterizzata da elementi di trattamento eterogenei, come strategie di apprendimento operante, elementi cognitivi e motivazionali e interventi di costruzione delle competenze, diversi elementi fondamentali emergono che si concentrano sul superamento degli effetti rinforzanti potentemente delle sostanze psicoattive.

Questi elementi e il sostegno alla loro efficacia sono discussi di seguito.

Efficacia della CBT

Diverse prove provenienti da numerosi ampi studi e revisioni quantitative supportano l’efficacia della CBT per i disturbi da uso di alcool e droghe.

Sono stati trovati effetti più grandi per il trattamento della dipendenza da cannabis, seguiti dai trattamenti per cocaina, oppioidi e, con le dimensioni dell’effetto più piccole, la dipendenza da polisostanze.

Trattamenti individuali e di gruppo

La CBT per le dipendenze da sostanze, come la dipendenza da eroina, include diverse terapie distinte, che possono essere combinate o utilizzate isolatamente, molte delle quali possono essere somministrate sia individualmente che in formato di gruppo.

Strategie specifiche comportamentali e cognitivo-comportamentali somministrate agli individui includono:

  • interventi motivazionali
  • gestione del contingente (CM)
  • prevenzione della ricaduta
  • interventi correlati con un focus sull’analisi funzionale

Trattamenti di coppia e familiari

Oltre ai trattamenti individuali o di gruppo, diversi trattamenti promettenti utilizzano il supporto del partner, della famiglia e della comunità per aiutare il paziente a raggiungere l’astinenza.

Approcci come l’Approccio al Rinforzo Comunitario (CRA) e la Terapia Comportamentale di Coppia (BCT) hanno dimostrato utilità nel sostenere i pazienti nel raggiungere l’astinenza.

Strategie di trattamento combinato

Ci sono speranze che le strategie di trattamento combinate (ad esempio, CBT più farmacoterapia) portino a esiti di trattamento delle droghe particolarmente potenziati. Tuttavia, questo approccio ha frequentemente portato a risultati ambigui, simili a quelli per i disturbi dell’umore e dell’ansia.

Altri approcci per la cura della dipendenza da sostanze

Un approccio recente molto promettente è quello del trattamento rTMS o TMS. In poche parole, è la cosiddetta stimolazione magnetica transcranica ripetitiva. Questa terapia prevede diverse sedute che mirano a risolvere il problema del craving, ossia, il desiderio patologico di abuso della sostanza. Il trattamento, che dura poche settimane, è un metodo non farmacologico e poco invasivo. Solitamente usato per combattere la depressione, sembra essere utile anche per curare la dipendenza da sostanze.

Infine, la Terapia Dialettico – Comportamentale (DBT) si è dimostrata molto efficace nella prevenzione delle ricadute. La terapia farmacologica viene di solito utilizzata nei casi più severi e serve per gestire i sintomi dell’astinenza e prevenire le ricadute. Tra i farmaci più conosciuti ci sono il metadone. Ma per altre dipendenze si usano anche ansiolitici e altri psicofarmaci.

Fonti

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  • Nutt, D. J., King, L. A., & Phillips, L. D. (2010). Drug harms in the UK: a multicriteria decision analysis. The Lancet, 376(9752), 1558-1565.
  • Cami, J., & Farré, M. (2003). Drug addiction. New England Journal of Medicine, 349(10), 975-986.
  • Zou, Z., Wang, H., d’Oleire Uquillas, F., Wang, X., Ding, J., & Chen, H. (2017). Definition of substance and non-substance addiction. Substance and non-substance addiction, 21-41.
Dott. Raffaele Avico

Approccio:
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Descrizione
Psicologo clinico e psicoterapeuta, specializzato in psicoterapia cognitiva e sessuologia clinica. La mia formazione include anche EMDR e mindfulness. Ho un'ampia esperienza nella gestione di disturbi d'ansia, dell'umore, da stress, sessuali, e da uso di sostanze. Mi dedico in particolare al trattamento del trauma psicologico e delle dipendenze. Ordine degli Psicologi del Piemonte num. 5822.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

reviewer

Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.