Tutto quello che vuoi sapere sulla dipendenza da fumo e su come smettere

Tutto quello che devi fare e sapere per smettere di fumare e per non essere più dipendente dalla nicotina.
dipendenza da nicotina

Smettere di fumare è possibile. È un investimento sulla propria salute a cui è meglio non rinunciare. La dipendenza da nicotina, infatti, fa aumentare la pressione arteriosa, accelera l’aterosclerosi, ostacola la circolazione del sangue nei vasi, aumenta il rischio di infarto e ictus e causa una maggiore probabilità di ammalarsi di tumore.

Secondo i dati forniti dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), il tabacco è responsabile di un numero di vittime maggiore di quelle provocate da alcol, AIDS, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme. Ma per fortuna uscirne è possibile.

Cos’è il tabagismo o dipendenza da nicotina

Il tabagismo o dipendenza da nicotina è una condizione psicofisica determinata dall’assunzione regolare di nicotina, sostanza contenuta nelle sigarette, che crea forte dipendenza e comporta gravi rischi per la salute.

Istituto Superiore di Sanità

Astinenza da fumo: cos’è e quanto durano le crisi

Smettere di fumare, seppur fondamentale e salutare, fa scattare la cosiddetta astinenza da fumo con conseguenti crisi, ovvero una serie di sintomi che compaiono poco tempo dopo aver inalato tabacco per l’ultima volta.

L’astinenza da sigarette si può quindi definire una dipendenza, specificatamente dipendenza da sostanze.

La diagnosi

I criteri per la diagnosi di astinenza da tabacco comprendono:

  • uso quotidiano di tabacco per diverse settimane;
  • brusca interruzione dell’uso della sostanza, che può portare all’insorgenza di alcuni sintomi, tra cui irritabilità o rabbia, ansia, difficoltà di concentrazione, aumento dell’appetito, irrequietezza, umore depresso, insonnia.

Questi sintomi comportano un disagio significativo e diffuso alle diverse aree della vita della persona (lavorativa, familiare e sociale).

Risulta piuttosto complicato stabilire quanto duri effettivamente l’astinenza da fumo, ma per cominciare a vedere qualche miglioramento devono trascorrere diverse settimane dall’ultima sigaretta fumata.

Pensi di soffrire di dipendenza da nicotina?

Parlane con un professionista: lo troveremo insieme.

Primo colloquio gratuito

Sedute online

97% recensioni positive

Prova Serenis

Sintomi astinenza da nicotina

A livello generale i sintomi astinenza da nicotina e le conseguenti crisi d’astinenza si sviluppano:

  • dopo 10 ore – sorge l’irrequietezza e la necessità irrefrenabile di fumare;
  • dopo 24 ore – compaiono irritabilità e appetito;
  • dopo 2 giorni – scomparsa quasi completa dalla nicotina dall’organismo, ma con probabili mal di testa;
  • dopo 3 giorni – nicotina del tutto assente dall’organismo, ma un crescente senso d’ansia;
  • dopo 1 settimana – astinenza da nicotina in fase acuta e momento ideale per evitare le situazioni che scatenano il desiderio di fumare (es: frequentare persone fumatrici);
  • dopo 2-4 settimane – attenuazione dei sintomi dell’astinenza da nicotina, riduzione del senso di depressione e ansia e inferiore desiderio di fumare con conseguente aumento di tranquillità e calo dell’appetito;
  • dopo 5 settimane – ci si può ritenere fisicamente guariti e non fumare è solo una questione di volontà.
Sintomi astinenza da nicotina

Perché si fuma?

Riuscire a smettere di fumare di colpo richiede innanzitutto di comprendere le ragioni sottostanti sia l’inizio che la persistenza di questo comportamento. Gli adolescenti spesso iniziano a fumare per imitazione o per sentirsi parte di un gruppo, mentre negli adulti, il fumo può diventare un’azione anti-stress o un modo per gestire momenti di elevata pressione, soprattutto in contesti lavorativi stressanti.

La nicotina stimola la produzione di neurotrasmettitori che generano sensazioni di piacere, contribuendo a rendere il fumo una pratica difficile da abbandonare.

L’abitudine al fumo si radica profondamente anche a causa della difficoltà nel gestire cambiamenti nella propria vita, diventando un gesto meccanico. Molto spesso, i fumatori tendono a minimizzare i rischi per la salute legati al fumo, posticipando la decisione di smettere con la speranza di non incorrere in patologie correlate.

Tuttavia, comprendere la necessità di modificare un comportamento abitudinario è cruciale per liberarsi dalla dipendenza da nicotina, benché l’essere umano trovi difficoltà in questo tipo di cambiamento.

Se ti interessa leggere sulle dipendenze comportamentali, leggi il nostro articolo.

Il ruolo della nicotina nel mantenimento della dipendenza

La ricerca (Picciotto e colleghi., 2021) evidenzia che il rafforzamento dovuto alla nicotina e l’evitamento degli effetti avversi dell’astinenza sono essenziali per il mantenimento del fumo, ma esistono altri fattori che contribuiscono al comportamento di fumo negli esseri umani.

I recettori nicotinici sono presenti in tutto il cervello, sia sui neuroni eccitatori che inibitori, consentendo alla nicotina di modulare la funzione comportamentale in modo bidirezionale: può agire come stimolante aumentando l’ansia in alcune situazioni e diminuire l’attività e l’ansia in altre.

Alcuni fumatori riportano di fumare per migliorare l’attenzione, un effetto particolarmente notato nei soggetti con schizofrenia, contribuendo alle loro elevate percentuali di fumo.

Inoltre, molti fumatori affermano di fumare per controllare sintomi di ansia e depressione, con tassi di fumo nei soggetti con disturbi affettivi più che doppi rispetto alla popolazione generale. L’idea che alcuni individui fumino per auto-medicare sintomi psichiatrici suggerisce che una significativa quota di sigarette è consumata da persone con condizioni psichiatriche attuali.

Quanto rimane la nicotina nel sangue?

La nicotina viene metabolizzata piuttosto rapidamente nell’organismo. Dopo essere assorbita, la nicotina ha un’emivita di circa 1-2 ore, il che significa che circa la metà della nicotina assunta viene eliminata dal corpo in questo arco di tempo. Tuttavia, il metabolita principale della nicotina, la cotinina, ha un’emivita più lunga, variando da circa 16 a 20 ore.

Ciò significa che la cotinina può rimanere nel sangue e essere rilevabile per un periodo fino a diverse giornate dopo l’ultima esposizione alla nicotina.

In generale, la presenza di nicotina e dei suoi metaboliti nel sangue può variare a seconda di diversi fattori, inclusi:

  • il tasso metabolico dell’individuo
  • la quantità di nicotina assunta
  • la frequenza d’uso del tabacco o di altri prodotti contenenti nicotina

Perché smettere di fumare?

Il fumo di tabacco causa più di cinque milioni di morti ogni anno e rappresenta circa il 90% di tutti i decessi per cancro ai polmoni (Andreasen JT e colleghi., 2009).

Ci sono tantissimi i motivi per cui vale la pena smettere di fumare. Te ne elenchiamo 10, dai più “banali” a più validi:

  • fumare è costoso;
  • il tabacco inquina l’ambiente;
  • il tabacco fa ingiallire i denti e fa produrre un eccesso di placca dentale;
  • fumare provoca l’alitosi;
  • il fumo invecchia prematuramente la pelle facendo sembrare più vecchi;
  • i fumatori hanno maggiori probabilità di andare incontro a infertilità e disfunzioni erettili;
  • l’uso della nicotina e dei prodotti del tabacco aumenta il rischio di malattie cardiovascolari;
  • i fumatori corrono un rischio significativamente più elevato di sviluppare tumori del corpo;
  • oltre 1 milione di persone muoiono ogni anno a causa dell’esposizione al fumo passivo;
  • ogni anno oltre 7 milioni di persone muoiono a causa del fumo.

Conseguenze ed effetti collaterali della dipendenza dal fumo

I danni causati dall’uso abituale di tabacco sono molti. Tendenzialmente includono:

  • malattie respiratorie: enfisema, faringite o bronchite cronica (la classica tosse da fumo);
  • emozioni e umore negativi: irritabilità, collera, depressione;
  • disturbi visivi: scotomi, alterazioni del senso cromatico, emeralopia, ambliopia o amaurosi;
  • disturbi gastrici: scialorrea, anoressia, fenomeni d’ipocloridria o ipercloridria, stipsi, diarrea, nausea o vomito;
  • disturbi nervosi: insonnia, emicrania, eccitabilità, tremori, vertigini, nevralgie e simili;
  • problemi apparato cardiovascolare: bradicardia, tachicardia, ipotensione, palpitazioni, aritmie, arteriosclerosi, ipertensione arteriosa, miodegenerazione cardiaca, sclerosi delle coronarie;
  • compromissione del funzionamento delle arterie cerebrali: ictus.
Conseguenze ed effetti collaterali della dipendenza dal fumo

Come smettere di fumare e uscire dalla dipendenza da nicotina

Se si decide di iniziare a fumare si può scegliere anche di smettere, ma capire come farlo non è sempre scontato. Prima si dà un taglio a questa abitudine, più facilmente il rischio delle conseguenze negative per la salute possono tornare al livello di chi non ha mai fumato.

Le statistiche sostengono che è un obiettivo non facile da raggiungere. Villano (2017) sottolinea che molti fumatori credono erroneamente di poter smettere facilmente, ma il 70% ricade nel vizio entro pochi mesi dal tentativo di cessazione.

Tuttavia, a disposizione di coloro che fanno questa scelta ci sono tantissimi strumenti. Inoltre, diventa più semplice smettere di fumare se si sa come farlo, soprattutto in alcuni momenti delicati della nostra vita come, per esempio, la gravidanza.

Dipendenza dal fumo: come se ne esce?

Il primo passo è parlare con un professionista del benessere mentale. Se non sai a chi rivolgerti, possiamo aiutarti.

Primo colloquio gratuito

Terapia da dove vuoi

+500 recensioni a 5 stelle

Trova terapeuta

Smettere di fumare: rimedi, farmaci e terapie

Il trattamento della dipendenza da nicotina negli adulti si concentra sulla cessazione dell’uso di sigarette convenzionali combustibili, con una particolare attenzione agli approcci di counseling e comportamentali e ai farmaci per la cessazione.

Tra le strategie efficaci per trattare la dipendenza da nicotina, si includono le terapie sostitutive della nicotina (NRT), la vareniclina e il bupropione, che possono essere utilizzate in combinazione con il counseling per aumentare le possibilità di successo nella cessazione del fumo. La terapia sostitutiva della nicotina, ad esempio, viene utilizzata per mitigare i sintomi dell’astinenza da nicotina, facilitando così il processo di smettere di fumare.

Oltre agli approcci farmacologici e comportamentali, lo studio condotto da Prochaska, J. e colleghi (2019) evidenzia l’importanza degli approcci politici per prevenire l’inizio dell’uso dei prodotti della nicotina tra i giovani, come le leggi che limitano l’accesso ai prodotti del tabacco e le campagne educative pubbliche.

Dipendenza dal fumo: metodi per smettere di fumare

L’articolo di Raimondo Villano (2017) sul tabagismo fornisce diverse strategie e metodi suggeriti per smettere di fumare, tra cui:

  • ridurre il numero di sigarette gradualmente – smettere di fumare di colpo non è facile e non sempre porta al risultato sperato. Tentare di fumare meno sigarette ogni giorno o passare a sigarette con minor contenuto di nicotina, sebbene sia importante essere consapevoli che anche le sigarette light contengono sostanze nocive;
  • cambiare le abitudini legate al fumo – modificare la routine giornaliera che include il fumo, come il caffè al mattino o le pause durante il lavoro;
  • evitare situazioni che stimolano il desiderio di fumare;
  • supporto psicologico – parlare con un professionista o partecipare a gruppi di supporto può fornire strategie per gestire lo stress e l’ansia senza ricorrere al fumo;
  • supporto telefonico e online – utilizzare linee telefoniche di aiuto al fumo e risorse online per ottenere supporto e consigli;
  • evitare “solo una sigaretta” – riconoscere che anche una singola sigaretta può portare a una piena ricaduta nel vizio;
  • strategie di distrazione – portare con sé oggetti da manipolare, come stuzzicadenti o palline antistress, per distrarsi dal desiderio di fumare;
  • adottare uno stile di vita sano – aumentare l’attività fisica e migliorare l’alimentazione per gestire lo stress e aumentare il benessere generale;
  • impostare una data per smettere – scegliere un giorno specifico per smettere di fumare completamente e prepararsi mentalmente per questa data.
Dipendenza dal fumo: metodi per smettere di fumare

Fonti

  • AIRC – Fondazione per la ricerca sul Cancro, Smettere di Fumare si può.
  • Ministero della Salute, Come smettere di fumare.
  • Healthline, How to Quit Smoking Naturally — from an Eastern Perspective.
  • American Psychiatric Association (APA) (2013), DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, tr. it. Raffaello Cortina, Milano, 2014.
  • Abrams, David B., et al. “Psychosocial stress and coping in smokers who relapse or quit.” Health Psychology 6.4 (1987): 289.
  • Picciotto, M. R., & Kenny, P. J. (2021). Mechanisms of nicotine addiction. Cold Spring Harbor perspectives in medicine11(5), a039610.
  • Andreasen JT, Olsen GM, Wiborg O, Redrobe JP. 2009. Antidepressant-like effects of nicotinic acetylcholine receptor antagonists, but not agonists, in the mouse forced swim and mouse tail suspension tests. J Psychopharmacology 23: 797–804. doi:10.1177/0269881108091587
  • Villano, R. 2009. Smettere di fumare.
Dott. Raffaele Avico

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Psicologo clinico e psicoterapeuta, specializzato in psicoterapia cognitiva e sessuologia clinica. La mia formazione include anche EMDR e mindfulness. Ho un'ampia esperienza nella gestione di disturbi d'ansia, dell'umore, da stress, sessuali, e da uso di sostanze. Mi dedico in particolare al trattamento del trauma psicologico e delle dipendenze. Ordine degli Psicologi del Piemonte num. 5822.

Questa pagina è stata verificata

I nostri contenuti superano un processo di revisione in tre fasi.

Scrittura

Ogni articolo viene scritto o esaminato da uno psicoterapeuta prima di essere pubblicato.

Controllo

Ogni articolo contiene una bibliografia con le fonti citate, per permettere di verificare il contenuto.

Chiarezza

Ogni articolo è rivisto dal punto di vista stilistico, per agevolare la lettura e la comprensione.

Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

reviewer

Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.