La Cura, i Trattamenti e i migliori Centri per la Dipendenza da Internet

Cura per la dipendenza da internet: approcci terapeutici mirati, strategie e Centri di cura per ripristinare un uso sano della tecnologia e migliorare la qualità della vita.

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Il trattamento e la cura della dipendenza da internet (IA) non è ancora stato standardizzato, essendo una new addiction. Esistono vari approcci per l'uso patologico di internet (PIU) e alcuni studi (Przepiorka e colleghi., 2014) suggeriscono di affiancare l'uso della farmacoterapia, impiegando farmaci come antidepressivi e antipsicotici, per combattere questa dipendenza.

Un altro metodo popolare è la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), che aiuta i pazienti a controllare i pensieri e le emozioni che li spingono verso l'uso eccessivo di internet, promuovendo un uso sano di Internet (Du e colleghi., 2010, Jorgenson e colleghi., 2016) e includendo sia la terapia individuale che di gruppo o familiare. Tuttavia, questi approcci non hanno ancora integrato le tecniche di psicologia positiva, che si concentra sul potenziare emozioni e tratti personali positivi per migliorare la qualità della vita e ridurre le emozioni negative dell'internet addiction. Inoltre, esistono approcci innovativi e centri di cura specializzati che si concentrano sugli aspetti delle dipendenze comportamentali in bambini e adulti.

Teorie e approcci per la cura della dipendenza da Internet

La psicologia positiva per il trattamento della dipendenza da Internet

La psicologia positiva, e in particolare le Interventi Positivi (PIs), mira ad aumentare il benessere emotivo e potrebbe essere efficace nel trattare la IA, specialmente nel migliorare le relazioni sociali, spesso danneggiate dalla dipendenza da internet (Khazaei e colleghi, 2017). Questi interventi hanno mostrato di poter aumentare la soddisfazione relazionale e il supporto sociale, indicando che potrebbero offrire un nuovo percorso promettente per affrontare le dipendenze comportamentali come la dipendenza da internet.

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Cognizioni maladattive e terapia cognitivo-comportamentale

La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) offre un modello efficace per comprendere e trattare la dipendenza da Internet, puntando sulle distorsioni cognitive quali la ruminazione, la valutazione negativa di sé e il pensiero tutto-o-nulla legati all'uso di internet.

Questi schemi di pensiero maladattivi possono essere attivati automaticamente alla presenza di stimoli associati all'uso di internet. Gli studi (Mai et al., 2012) evidenziano che le cognizioni maladattive contribuiscono significativamente all'IA, rendendo i fattori cognitivi obiettivi primari del trattamento. La CBT, sviluppata da Young, mira a modificare questi schemi di pensiero in un trattamento a breve termine (3 mesi o 12 sessioni), insegnando alle persone a riconoscere e modificare le proprie cognizioni disfunzionali e a sviluppare strategie per concentrarsi sulle realtà offline.

Come guarire dalla dipendenza da Intenet con la CBT?

La Terapia Cognitivo Comportamentale per la dipendenza da Internet utilizza varie tecniche: prove comportamentali per testare e modificare le risposte del paziente, desensibilizzazione per ridurre l'ansia da astinenza, e tecniche di rilassamento per gestire lo stress. Gli esercizi comportamentali aiutano a cambiare le abitudini legate all'uso eccessivo di Internet, mentre il training di abilità sociali migliora le interazioni sociali reali. Infine, le tecniche di self-management supportano l'autogestione del comportamento online.

Come accade per la dipendenza da social, inizialmente, si lavora sulla modificazione del comportamento per ridurre gradualmente il tempo trascorso online, sostituendo la connessione con attività alternative e utilizzando programmi di filtro con l'obiettivo di promuovere uno stile di vita non dipendente da internet. Successivamente, la ristrutturazione cognitiva affronta la negazione e le razionalizzazioni che giustificano l'uso eccessivo di internet. Viene incoraggiata la pratica dell'opposto per interrompere le abitudini digitali e si usano carte promemoria per mantenere la motivazione, affrontando le distorsioni cognitive legate all'astinenza,. Infine, la terapia di riduzione del danno supporta il recupero continuo e la prevenzione delle ricadute, trattando anche problemi concomitanti che possono aver contribuito all'IA, con strategie di mantenimento e gruppi di supporto a 12 passi per rafforzare il supporto sociale e migliorare i rapporti al di fuori di Internet.

La CBT ha dimostrato efficacia nel trattare l'IA, al pari della dipendenza da videogame e della dipendenza da cellulare, in studi condotti in diverse culture e fasce d'età, inclusi adolescenti e adulti, e si è mostrata efficace nel ridurre la gravità dell'IA, migliorando i sintomi di depressione e ansia (Xu e colleghi., 2021).

Intervento comportamentale per la gestione del desiderio

Il desiderio intenso, o "craving", è uno stato motivazionale potente in cui l'individuo sperimenta difficoltà nel controllare gli impulsi verso comportamenti potenzialmente dipendenti.

Questo fenomeno è considerato un fattore cruciale nello sviluppo e nel mantenimento dei disturbi da uso di sostanze (SUDs) e delle dipendenze comportamentali, oltre che una causa principale di ricaduta.

L'Intervento Comportamentale per il Desiderio (CBI) è stato sviluppato basandosi su teorie di intervento comportamentale e mira a aiutare gli individui a identificare i desideri soggettivi, riconoscere credenze irrazionali legate al desiderio e alleviare le emozioni negative associate. Studi condotti su giovani adulti maschi con disturbo da gioco d'azzardo su Internet (IGD) e ludopatia hanno mostrato che il CBI è efficace nel ridurre i desideri e la gravità dell'IGD. Cambiamenti nelle regioni cerebrali e nelle connessioni funzionali legate alla distorsione dell'attenzione, alla ricompensa e al controllo di sé suggeriscono possibili meccanismi neurobiologici dell'intervento, che può essere attuato anche per disintossicarsi dai social.

Inoltre, è stato osservato che il sollievo dalla depressione e il trasferimento dei bisogni psicologici da Internet alla vita reale sono significativamente correlati al miglioramento dei desideri nel post-intervento e nel follow-up. Questi risultati supportano il ruolo del CBI nel trattamento dell'IA, suggerendo meccanismi neurobiologici e psicologici attraverso i quali l'intervento può agire, calmando l'assuefazione.

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Cause e terapie associate per vincere la dipendenza da internet

Fattori familiari

I fattori familiari, inclusi:

  • gli stili di genitorialità;
  • le relazioni familiari;
  • il funzionamento familiare;

giocano un ruolo cruciale nella socializzazione degli adolescenti e possono influenzare significativamente lo sviluppo della dipendenza da Internet (IA). Gli adolescenti che non ricevono sufficiente attenzione e supporto dai genitori sono più inclini a sperimentare problemi psicologici e possono utilizzare eccessivamente Internet come via di fuga da sentimenti negativi legati all'ambiente domestico. Al contrario, un buon funzionamento familiare è associato a una minore probabilità di sviluppare IA.

Terapia familiare per la cura della dipendenza da Internet

La terapia familiare, a differenza di altri interventi, si concentra sul miglioramento delle funzioni familiari e delle relazioni piuttosto che mirare direttamente ai comportamenti di dipendenza. Vari studi hanno dimostrato che interventi basati sulla terapia familiare possono ridurre l'IA, così come altre dipendenze come la dipendenza dai social, e migliorare il funzionamento familiare e il sostegno sociale (Xu e colleghi., 2021).

Gli approcci terapeutici, come le terapie di gruppo semi-strutturate basate sulla famiglia (Shek e colleghi., 2009) e la terapia multifamiliare di gruppo (Liu e colleghi., 2015), hanno mostrato significative riduzioni nella gravità dell'IA e miglioramenti nelle relazioni genitore-adolescente, nella coesione familiare e nella comunicazione, suggerendo che il rafforzamento della comunicazione e delle relazioni all'interno della famiglia può ridurre la dipendenza degli adolescenti da Internet soddisfacendo i loro bisogni psicologici attraverso interazioni positive in famiglia.

Terapia familiare dipendenza internet

L'impulsività nella dipendenza da Internet

La dipendenza da Internet (IA) può essere considerata un comportamento impulsivo, caratterizzato da un coinvolgimento persistente nonostante le conseguenze negative. Studi hanno dimostrato che le persone con IA presentano livelli di impulsività più elevati, sia nei questionari auto-somministrati che nei compiti di controllo inibitorio, rispetto agli individui sani (Deng e colleghi., 2014; Dong e colleghi., 2010).

La teoria dell'impulsività suggerisce che i comportamenti dipendenti risultino da un sistema di ricompensa cerebrale generalmente iperattivo, con individui che mostrano forti risposte a segnali che prevedono ricompense potenziali. Di conseguenza, l'impulsività è stata proposta come un marcatore potenziale e un obiettivo di trattamento per l'IA.

Terapia della realtà per controllare la dipendenza da internet

La terapia della realtà, un intervento che mira specificamente all'impulsività nell'IA, può aiutare gli individui a controllare il loro comportamento e a fare scelte alternative riguardo all'uso di Internet.

Basata sulla teoria della scelta, la terapia della realtà sostiene che le persone siano responsabili delle loro azioni, sentimenti e pensieri. Questo approccio mira direttamente alle scelte orientate agli obiettivi e al controllo di sé, assistendo gli individui nel riflettere sulle proprie azioni, valutare le loro scelte e pianificare opzioni più efficaci.

La terapia della realtà è stata ampiamente utilizzata nel trattamento di disturbi da dipendenza, mostrando promesse iniziali anche per l'IA. Un esperimento su studenti universitari con IA ha rivelato che coloro che hanno partecipato a un programma di counseling di gruppo basato sulla terapia della realtà hanno mostrato una riduzione della dipendenza da internet e un aumento dell'autostima rispetto al gruppo di controllo.

Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche, i risultati preliminari indicano il potenziale della terapia della realtà nel trattare l'IA, migliorando il controllo di sé e riducendo i comportamenti problematici in individui con dipendenze e problemi di impulsività (Xu e colleghi., 2021).

A chi rivolgersi: Centri per la cura della dipendenza da internet

L'Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha recentemente aggiornato e divulgato un elenco di centri specializzati nel trattamento delle dipendenze da Internet, segnando un passo importante verso il riconoscimento e l'approccio a questo crescente problema. Nel quadro del progetto CCM - Ministero della Salute "Rete senza fili. Salute e Internet Addiction Disorder", coordinato dalla ASL CN2 Alba-Bra in Piemonte, l'ISS mira a mappare le risorse territoriali per la prevenzione e la cura della dipendenza da internet. I centri comprendono strutture del Servizio sanitario nazionale e del privato sociale, identificando 99 centri con 347 professionisti. Di questi, 83 fanno parte del Servizio Sanitario Nazionale e 16 del privato sociale. La Lombardia è la regione con più servizi (38), seguita dalla Liguria (13) e dalle Marche (12).

Nel privato sociale, sono attivi in:

  • Lombardia: Fondazione Angelo Custode, Fondazione Poliambulanza, Spazio Off, Centro Diurno Eureka, Gli Acrobati, Comunità Cà Nostra, Il Dosso Verde, Centro Clinico Minerva.
  • Liguria: Centro Di Solidarietà L’Ancora (Sanremo), Consorzio Coop. Sociali Cometa (La Spezia).
  • Marche: Polo 9 (Senigallia), gruppo terapeutico a Pesaro, sportello AMA Aquilone (San Benedetto del Tronto).
  • Trentino-Alto Adige: Hands Onlus (Bolzano).

Secondo i dati dell'ISS i pazienti sono prevalentemente maschi (75%), e sono i genitori a contattare i centri per i figli. Oltre alla psicoterapia individuale, si pratica spesso anche la terapia familiare (68% dei casi). La maggior parte dei centri tratta anche altre dipendenze comportamentali e da sostanze legali e illegali. L'accessibilità ai servizi è gratuita nell’88% dei casi.

Il progetto coinvolge anche la collaborazione di altre regioni italiane per trattare le dipendenze da sostanze e non,  tra cui la Sicilia, il Veneto, le Marche e la Toscana, e prevede iniziative educative dirette ai giovani, laboratori sulle nuove tecnologie e attività che coinvolgono insegnanti, genitori e nonni, puntando a una consapevolezza collettiva e a strategie condivise per affrontare questa sfida emergente. L’ISS ha inoltre reso disponibili i Telefoni Verdi per intercettare anche i disturbi legati alla dipendenza da Internet.

Prevenire e curare la dipendenza da Internet con la psicoterapia online di Serenis

Se soffri della dipendenza di Internet o sei un genitore di un adolescente dipendente, puoi affidarti agli psicoterapeuti online di Serenis: il servizio offre professionisti specializzati nel trattamento e nella prevenzione delle dipendenze a tutte le età, attraverso le tecniche di psicoterapia più efficaci come la CBT. ll punto più importante è dato dal voler guarire: chi desidera superare una dipendenza ha davanti a sé una strada lunga e faticosa, che può essere percorsa solo con una grande forza di volontà.

Fonti

  • Xu, L. X., Wu, L. L., Geng, X. M., Wang, Z. L., Guo, X. Y., Song, K. R., ... & Potenza, M. N. (2021). A review of psychological interventions for internet addiction. Psychiatry Research302, 114016.
  • Khazaei, F., Khazaei, O., & Ghanbari-H, B. (2017). Positive psychology interventions for internet addiction treatment. Computers in Human Behavior72, 304-311.
  • Mai, Y., Hu, J., Zheng, Y., Zhen, S., Wang, S., Wei, Z., 2012. Structure and function of maladaptive cognitions in pathological Internet use among Chinese adolescents. Comput. Hum. Behav. 28, 2376–2386. https://doi.org/10.1016/j.chb.2012.07.009.
  • Dong, G., Zhou, H., Zhao, X., 2010. Impulse inhibition in people with Internet addiction disorder: electrophysiological evidence from a Go/NoGo study. Neurosci. Lett. 485,138–142. https://doi.org/10.1016/j.neulet.2010.09.002.
  • Deng, L.Y., Liu, L., Xia, C.-C., Lan, J., Zhang, J.-T., Fang, X.-Y., 2017. Craving behavior intervention in ameliorating college students’ internet game disorder: a longitudinal study. Front Psychol. 8, 1–12. https://doi.org/10.3389/fpsyg.2017.00526.
  • Liu, Q.-X., Fang, X.-Y., Yan, N., Zhou, Z.-K., Yuan, X.-J., Lan, J., Liu, C.-Y., 2015. Multi-family group therapy for adolescent Internet addiction: exploring the underlying mechanisms. Addict. Behav. 42, 1–8. https://doi.org/10.1016/j.addbeh.2014.10.021.
  • Shek, D.T.L., Tang, V.M.Y., Lo, C.Y., 2009. Evaluation of an Internet addiction treatment program for chinese adolescents in Hong Kong. Adolescence 44, 359–373. https://doi.org/10.1111/j.1600-0447.2008.01248.x.
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DDDDomenico De Donatis
Domenico De Donatis
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.

FRFederico Russo
Federico Russo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048.

Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara.

Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.