body ▲ Select Parent Subselection ▼

Tutto quello che vuoi sapere per superare la paura del buio

La nictofobia o paura del buio è una paura estrema dell’oscurità che può provocare sintomi intensi di ansia e depressione. Una paura diviene fobia quando si presenta come irrazionale, eccessiva oppure ha un impatto forte sulla vita quotidiana della persona che ne soffre.

Spesso la paura del buio nasce durante l’infanzia e viene considerata una normale parte dello sviluppo. Alcuni studi hanno dimostrato che le persone temono l’oscurità per via della mancanza di stimoli visivi: a spaventare è l’impossibilità di vedere cosa si trova intorno. Nonostante un po’ di timore sia normale, quando la paura del buio inizia a influenzare la quotidianità e il sonno è importante intervenire e chiedere aiuto.

Cos’è la nictofobia

La nictofobia si manifesta sotto forma di una paura morbosa del buio e della notte. Conosciuta anche come acluofobia, è una sensazione di angoscia o di forte disagio avvertita da una persona quando si trova in un ambiente oscuro. Chi soffre di questo disturbo avverte il terrore delle tenebre e una forma di scotofobia, ovvero una paura persistente del buio che va oltre la normale ansia dello sviluppo che viene vissuta da molti bambini piccoli.

Questa fobia è caratterizzata inoltre da:

  • problemi del sonno;
  • una sensazione di ansia e angoscia di fronte al buio.

La diagnosi della nictofobia prevede un incontro con il medico e l’analisi dei sintomi del paziente, utilizzando i criteri diagnostici del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, quinta edizione (DSM-5) sulle fobie specifiche.

Cause psicologiche alla paura del buio

La paura del buio e della notte nasce solitamente nell’infanzia fra i 3 e i 6 anni d’età. A questa età temere di dormire da soli è una parte normale dello sviluppo ed è comune che la paura del bambino sia legata a figure immaginarie come fantasmi e mostri o rumori strani. Per molti bambini andare a letto con una luce notturna aiuta sino a superare la paura. Quando la paura però rende impossibile dormire, provoca una grave ansia e continua sino all’età adulta, si parla di nictofobia.

Tra i fattori di rischio di questa patologia si possono trovare:

  • un genitore ansioso – Alcuni bambini infatti sviluppano la paura del buio quando una persona importante per loro ha gli stessi problemi;
  • un genitore iperprotettivo – I bambini che dipendono molto da chi si prende cura di loro, possono sviluppare un’ansia generalizzata e sentirsi impotenti;
  • eventi stressanti – Traumi, come un infortunio grave o un incidente, possono accrescere la probabilità che un soggetto sviluppi una fobia.
Paura del buio banner

Vincere la paura del buio

Come superare la paura del buio? La nictofobia può rendere difficile riposare e dormire a sufficienza. Ciò può andare a influire sulla salute generale, portando ad altri disturbi del sonno come l’insonnia.

In generale è importante rivolgersi a uno psicologo e chiedere aiuto se:

  • la paura è legata a un’estrema ansia o a panico;
  • si avverte una paura eccessiva e irragionevole;
  • si evitano determinate situazioni per via di questa paura;
  • questi problemi persistono per sei mesi o più.

Il trattamento migliore viene scelto dal professionista in base ai singoli casi. La desensibilizzazione, ad esempio, prevede di esporre la persona ripetutamente alla sua paura sino a quando ciò che teme non scatena più ansia o panico. La terapia cognitiva permette invece alle persone di identificare i sentimenti di ansia, sostituendoli con pensieri maggiormente positivi o realistici. Il trattamento di rilassamento invece include la respirazione profonda per gestire lo stress e i sintomi fisici che sono legati alle fobie.

Psicoterapeuta: come scegliere

Una volta presa la decisione di farti aiutare da uno o una psicoterapeuta per prenderti cura di te, è il momento di trovare la persona giusta. La decisione non è semplice: ci sono diverse scuole di psicoterapia con diverse tecniche. Ma è proprio questo uno dei momenti più delicati, perché scegliere quella sbagliata potrebbe far fallire la terapia. Ecco qualche consiglio per intraprendere il percorso che fa per te:

  • Scegli qualcuno che non sia legato a parenti o amici: durante la terapia devi sentirti tranquillo o tranquilla e poterti aprire completamente. Questo avviene meglio con professionisti che non sono connessi alla tua sfera di conoscenze;
  • Trova uno o una psicoterapeuta con esperienza: per quanto tutti i terapeuti abbiano avuto una formazione completa, migliaia di ore di esperienza sul campo e una specializzazione sono garanzia di un percorso di successo;
  •  Scegli qualcuno con cui entri in sintonia: questo lo puoi sapere veramente solo provando una seduta, ma in fase di prenotazione puoi porre delle domande che ti aiuteranno a capire meglio se lo o la psicoterapeuta che hai scelto fa al caso tuo. Come sarà strutturato il percorso? Su cosa ci si concentrerà? Sono previsti esercizi e compiti a casa?

Una soluzione è il servizio di psicoterapia online di Serenis, il centro medico che, tra le altre cose, cura anche questo blog. Serenis ha solo psicoterapeuti esperti. Te ne assegna uno adatto alla tua situazione, con cui farai una prova gratuita e inizierai un percorso (e se per qualche motivo non entri in sintonia, puoi richiedere un terapeuta diverso con un clic). Ci sono anche molti altri modi per trovare uno psicoterapeuta valido: per esempio puoi chiedere al medico di base o rivolgerti a un consultorio nella tua zona. L’importante è fare il primo passo.

Sintomi da paura del buio

I sintomi della nictofobia sono simili a quelli che si sperimentano con altre fobie specifiche. Le persone che soffrono di questo disturbo provano una paura estrema che provoca angoscia e ansia quando sono al buio. I sintomi possono interferire con le quotidiane attività, le prestazioni scolastiche oppure lavorative. Con il tempo inoltre possono portare a soffrire di problemi di salute.

Molte fobie condividono dei sintomi simili. Si tratta di segnali che possono essere fisici oppure emotivi. Nel caso della nictofobia, i sintomi sono scatenati dal trovarsi nell’oscurità o, addirittura, dal pensare a situazioni in cui ci si potrebbe trovare al buio.

I sintomi fisici includono:

  • problemi di respirazione;
  • battito cardiaco accelerato;
  • sensazione di costrizione toracica o dolore;
  • tremore o formicolio;
  • vertigini;
  • mal di stomaco;
  • vampate di calore o di freddo;
  • sudorazione eccessiva.

I sintomi emotivi sono:

  • sensazioni di ansia o panico;
  • un intenso bisogno di sfuggire dalla situazione;
  • distacco da sé e la sensazione di essere “irreali”;
  • perdita del controllo;
  • sensazione di morte imminente o perdita di conoscenza;
  • percezione di impotenza di fronte alla paura.
Paura del buio

Testimonianze

La nictofobia si può sconfiggere, come dimostrano tante storie di persone che sono riuscite a curare questa fobia grazie a una terapia psicologica. “Quando avevo dieci anni ho vissuto un evento traumatico – racconta Sara -. Quella sera i miei genitori erano usciti di casa, lasciandomi da sola. Poi un rumore e mi sono ritrovata, nel buio, a chiudermi in bagno, terrorizzata. Da quel momento ho spesso avuto il terrore del buio e non sono più riuscita a dormire da sola. Oggi inizio a vedere la luce dopo che ho deciso finalmente di rivolgermi a un terapista”.

Marco invece racconta di aver sviluppato ansia e terrore di fronte all’oscurità dopo un evento traumatico. “Per anni – spiega – non sono riuscito a riposare e la nictofobia ha influenzato negativamente la mia vita. Poi è arrivata la terapia. La strada è ancora lunga, ma ora ho finalmente fiducia nel futuro”.

A che medico rivolgersi

Chi soffre di nictofobia ha a disposizione molte risorse a cui chiedere aiuto. Contattare uno psicologo è il primo passo per iniziare un trattamento e guarire da questa fobia. Quando la paura del buio interferisce con la vita quotidiana e influisce sul sonno è consigliabile iniziare un trattamento. La terapia cognitivo-comportamentale può aiutare a superare la nictofobia e contrastarne i sintomi.

Bibliografia e approfondimenti

  • William Lyons, Emotion, 1985.
  • Adriano Purgato, Fobie. Le nuove ossessioni del XXI secolo, Castelvecchi, 2006.

Questa pagina è stata verificata

I nostri contenuti superano un processo di revisione in tre fasi.

Scrittura

Ogni articolo viene scritto o esaminato da uno psicoterapeuta prima di essere pubblicato.

Controllo

Ogni articolo contiene una bibliografia con le fonti citate, per permettere di verificare il contenuto.

Chiarezza

Ogni articolo è rivisto dal punto di vista stilistico, per agevolare la lettura e la comprensione.

Revisori

reviewer

Dott. Raffaele Avico

Psicoterapeuta, psicotraumatologo e terapista certificato EMDR I

Ordine degli Psicologi del Piemonte num. 5822

Psicoterapeuta, psicotraumatologo e terapista EMDR. È membro della ESDT (European Society for Trauma and Dissociation) e socio AISTED (Associazione italiana per lo studio del trauma e della dissociazione).

reviewer

Dott. Rosario Urbani

Psicoterapeuta specializzato in cognitivo comportamentale

Ordine degli Psicologi della Campania num. 6653/A

Laureato in Neuroscienze presso la Seconda Università di Napoli. Specializzato presso l’istituto Skinner in psicoterapia cognitivo comportamentale. Analista del comportamento ABA e specializzato anche nella tecnica terapeutica dell'EMDR.

reviewer

Dott.ssa Maria Vallillo

Psicoterapeuta specialista in Lifespan Developmental Psychology

Ordine degli Psicologi del Lazio num. 25732

Laurea in Psicologia presso l'Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in psicoterapia e psicologia del ciclo di vita presso l’Università la Sapienza di Roma. Esperta in neuropsicologia e psicodiagnostica e perfezionata in psico-oncologia.