L’anuptafobia: la paura di essere single

anuptafobia

È una parte naturale dello sviluppo umano desiderare e avere bisogno di qualcuno che possa fungere da base sicura nelle nostre relazioni, da cui esplorare liberamente e in sicurezza, nonché da rifugio sicuro per fornire comfort e sicurezza nei momenti di disagio.

Per alcuni individui, il mantenimento di uno stato di relazione stabile costituisce la principale fonte di sicurezza psicologica, mentre la prospettiva di stare single può provocare notevoli una forte paura di rimanere soli.

In questo articolo esploriamo l’anuptafobia, le sue cause e l’importanza di chiedere aiuto quando necessario. Ricorda: non c’è niente di spaventoso né sbagliato nell’essere single.

Cos’è l’anuptafobia o sindrome di Bridget Jones?

Il significato di anuptafobia o paura di rimanere soli (sindrome di Bridget Jones) è una condizione psicologica caratterizzata dalla paura e dall’ansia legate al fatto di rimanere single o di vivere da soli.

L’anuptafobia non è riconosciuta come un disturbo mentale ufficialmente classificato nei manuali diagnostici come il DSM-5, ma è un concetto che viene spesso discusso e studiato nell’ambito della psicologia e della sociologia per comprendere meglio le esperienze delle persone non sposate.

Origine del termine

L’etimologia del termine “anuptafobia” deriva dal greco:

  • “anupta” che significa “celibe” o “non sposato”
  • “fobia” che significa “paura”

Quali sono i sintomi dell’anuptafobia?

L’anuptafobia si manifesta con una forte preoccupazione riguardo alla possibilità di non avere una relazione romantica, di non trovare il vero amore, di non essere coinvolto in un rapporto significativo. Vediamo meglio i sintomi della paura di rimanere soli.

Sintomi psicologici

  • Ansia e apprensione costante riguardo alla situazione di non essere sposati
  • Paura di essere giudicati o stigmatizzati per lo stato civile
  • Senso di solitudine o isolamento sociale
  • Depressione o sentimenti di tristezza persistente
  • Preoccupazione costante per il futuro e la possibilità di non trovare un partner romantico
Quali sono i sintomi dell'anuptafobia?

Sintomi comportamentali

  • Evitare situazioni sociali o eventi in cui potrebbe essere evidenziata la condizione di essere non sposati
  • Avere difficoltà a mantenere relazioni a lungo termine a causa dell’ansia o della paura associata allo stato di non sposati
  • Compulsivamente concentrarsi sulla ricerca di un partner o su strategie per migliorare l’attrattività personale

Questa paura può spingere a cercare in modo più urgente una relazione, talvolta portando ad accontentarsi di un partner che potrebbe non essere del tutto compatibile o soddisfacente. La paura potrebbe anche portare a una maggiore enfasi sulla quantità delle relazioni rispetto alla loro qualità, con persone che cercano avidamente una connessione romantica a qualsiasi costo.

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Che caratteristiche chi ha paura di stare solo?

  • Forti desideri di relazioni romantiche: Le persone con anuptafobia possono avere un desiderio intenso di trovare un partner romantico e possono concentrarsi molto sulla ricerca di una relazione.
  • Pensieri ossessivi sulla solitudine: Possono essere costantemente preoccupati per la loro situazione di essere non sposati o per il loro futuro senza un partner romantico.
  • Bassa autostima o senso di valore personale legato allo stato civile: Possono attribuire il loro valore personale o il loro senso di realizzazione al fatto di avere una relazione romantica o essere sposati, e quindi sentirsi inferiori o indesiderati se sono single.
  • Paura del giudizio degli altri: Possono temere il giudizio sociale o la stigmatizzazione per il loro stato di singola e cercare costantemente di nasconderlo agli altri.

Queste caratteristiche portano alla costante ricerca di relazioni e a una forte propensione a evitare la solitudine.

Costante ricerca di relazioni

Le persone affette da anuptafobia possono dedicare una quantità significativa di tempo e sforzi alla ricerca di una relazione romantica. Questo può manifestarsi attraverso:

  • partecipazione frequente a eventi sociali
  • utilizzo di app di incontri
  • costante ricerca di occasioni per incontrare potenziali partner
Costante ricerca di relazioni

Evitamento della solitudine

Chi ha paura di restare soli può evitare attivamente di trovarsi da solo/a, manifestando una grande paura della solitudine. Preferiscono costantemente essere in compagnia di altre persone e trovano difficile o scomodo trascorrere del tempo da sole.

Leggi il nostro articolo per sapere come trovare l’amore.

Quali sono le conseguenze dell’anuptofobia?

L’evitamento della solitudine può influenzare negativamente la capacità di sviluppare una sana indipendenza emotiva e di godere del tempo da soli, limitando le opportunità di crescita personale e benessere psicologico e capacità personali.

D’altra parte la costante ricerca di relazioni può portare al rischio di trascurare se stessi, il lavoro, interessi e hobby personali, così come le relazioni familiari e sociali, dedicando troppo tempo ed energie alla ricerca di un partner. Questo squilibrio può causare un indebolimento delle performance lavorative, una diminuzione del coinvolgimento in attività che prima li appassionavano e una distanza emotiva dalle persone più vicine.

Essere single e solitudine affettiva

La solitudine affettiva si riferisce alla sensazione di vuoto o mancanza di connessione emotiva profonda con gli altri. 

Questa forma di solitudine può essere particolarmente acuta per coloro che sono single, poiché possono sperimentare una mancanza di un partner romantico con cui condividere le proprie emozioni e sentimenti in modo intimo.

La solitudine affettiva può influenzare notevolmente il benessere psicologico di una persona, poiché le relazioni affettive e le connessioni emotive sono spesso fondamentali per il sostegno emotivo e la gratificazione personale.

Essere single e solitudine affettiva

Perché si ha paura di rimanere soli?

  • Paura della solitudine: la solitudine può essere spaventosa per molte persone. La paura di non avere qualcuno con cui condividere la vita quotidiana, affrontare le sfide e godersi i momenti speciali può essere un motivo per cui alcuni temono la singletudine.
  • Paura del giudizio altrui: la società spesso giudica le persone single, etichettandole come “incomplete” o “sfigate”. Questo giudizio può portare alcune persone a temere il rifiuto sociale.
  • Paura dell’ignoto: essere single può rappresentare un territorio sconosciuto, e l’ignoto può essere spaventoso per molte persone. La paura del cambiamento e dell’incertezza può contribuire alla paura di rimanere single.

Cause dell’anuptofobia nelle donne non sposate

Uno studio pubblicato sul Journal of Professional & Applied Psychology (Ammara S. e colleghi, 2022) identifica 3 fattori di rischio che potrebbero incidere sulla paura di rimanere soli nelle donne non sposate.

  1. Età

Lo studio suggerisce che con l’aumentare dell’età, cresce anche l’ansia e il disagio legati al non essere sposate. Le donne più anziane possono percepire una maggiore pressione sociale o autoimposta per il matrimonio, il che potrebbe contribuire all’ansia e alla preoccupazione per lo stato di singola.

  1. Sistema familiare

Le aspettative dei genitori o la pressione familiare per il matrimonio e la delusione possono aumentare lo stress e l’ansia nelle donne non sposate. Inoltre, la qualità delle relazioni familiari e il sostegno emotivo possono influenzare il modo in cui le donne percepiscono il loro status di singola e la loro ansia associata ad esso.

  1. Status socioeconomico

Le donne con uno status socioeconomico più basso potrebbero sperimentare maggiori difficoltà nell’incontrare partner adatti o nell’avere accesso alle risorse necessarie per sposarsi. Inoltre, le pressioni finanziarie possono aggiungere stress e ansia alla situazione di essere non sposate.

Come superare la paura di rimanere single?

L’importanza di un supporto psicologico

L’importanza di un supporto psicologico non dovrebbe essere sottovalutata, specialmente in situazioni in cui l’essere single o gli aspetti emotivi legati alla vita da single possono diventare fonte di stress o disagio. La terapia può essere uno spazio sicuro per affrontare eventuali difficoltà legate a relazioni passate o per lavorare sulla costruzione di relazioni future in modo più sano e consapevole.

La terapia online è una risorsa accessibile, conveniente e flessibile per coloro che cercano supporto psicologico. Questa modalità consente di ricevere consulenza da professionisti qualificati comodamente da casa propria.

Se hai ritrovato un po’ di te in quello che hai letto, magari puoi pensare di aiutarti facendo psicoterapia con noi: siamo un centro medico autorizzato. Il servizio è completamente online, con centinaia di psicoterapeuti e psicoterapeute (cioè hanno la specializzazione) con in media circa 10 anni di esperienza.

Tutto inizia con il desiderio di vivere una vita migliore. Noi possiamo sostenerti; Serenis è a un solo link di distanza. Il primo colloquio è gratuito, poi 55 € a seduta, oppure 202 € ogni 4 sedute.

Cercare supporto psicologico non è un segno di debolezza, ma un passo coraggioso verso il miglioramento del proprio benessere mentale. 

Essere single VS stare da soli

Mentre alcune persone possono trovare gioia e soddisfazione nel trascorrere del tempo da sole, altre potrebbero sperimentare ansia o disagio in questa situazione.

È importante notare che non c’è nulla di sbagliato nell’essere single, e molte persone conducono vite felici e appaganti senza una relazione romantica. Stare da soli può essere una scelta consapevole per dedicarsi al riposo, alla riflessione o all’esplorazione di interessi personali.

In entrambi i casi, sia stare da soli che essere single possono offrire opportunità preziose per la crescita personale e per imparare ad amare se stessi, senza necessariamente indicare una mancanza di valore o soddisfazione nella vita di un individuo.

Fonti

  • Long, C. R., & Averill, J. R. (2003). Solitude: An exploration of benefits of being alone. Journal for the Theory of Social Behaviour, 33(1), 21-44.
  • Spielmann, S. S., MacDonald, G., Maxwell, J. A., Joel, S., Peragine, D., Muise, A., & Impett, E. A. (2013). Settling for less out of fear of being single. Journal of personality and social psychology, 105(6), 1049.
  • Ammara, S., & Jameel, R. (2022). Rejection Sensitivity and Anuptaphobia in Unmarried Women: The Moderating role of Social support. Journal of Professional & Applied Psychology, 3(2), 195–207. https://doi.org/10.52053/jpap.v3i2.85
Ludovica Feliziani

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Anima solare e (quasi) psicologa clinica, sono la blog manager di Serenis. Qui unisco il mondo della psicologia a quello del copywriting. Credo nell'importanza di imparare dagli errori, nella comunicazione aperta e nella condivisione, cuore di tutto ciò che faccio.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.