Paura delle persone: consigli per l’antropofobia

La paura delle persone può rendere difficile le interazioni sociali e influenzare negativamente la vita quotidiana. Con il sostegno professionale è possibile superare questa sfida e riconquistare fiducia nelle relazioni interpersonali.
superare la paura delle persone

L’antropofobia è la paura delle persone irrazionale. I sintomi più comuni sono ansia, agitazione, vertigini, disagio e sudorazione accentuata. Psicoterapia, tecniche di rilassamento ed eventualmente una terapia farmacologica di supporto possono aiutarci a gestire questo disturbo e a ritrovare il nostro equilibrio emotivo.

Cos’è l’antropofobia?

L’antropofobia è la paura delle persone, delle folle o dei gruppi. A differenza dell’ansia sociale, che coinvolge la paura di essere giudicati o respinti in situazioni sociali, l’antropofobia è una vera e propria fobia che riguarda paura dell'”altro” da sé, portando a sintomi di ansia intensi che possono interferire con la vita quotidiana. Paradossalmente, chi soffre di disturbo di ansia sociale può rimanere tranquillo e imperturbabile in mezzo a una folla di sconosciuti. L’antropofobico invece si sente ansioso sia in compagnia di perfetti sconosciuti sia con amici e familiari.

Le fobie, come l’antropofobia, rappresentano un meccanismo disfunzionale di paura persistente e irrealistica verso un oggetto o una situazione, causando comportamenti di evitamento che limitano la vita normale. L’American Psychiatric Association identifica tre categorie:

Tipologia di fobiaDescrizioneEsempi comuni
Fobie socialiPaura intensa di essere giudicati o rifiutati nelle situazioni sociali.Parlare in pubblico (glossofobia), mangiare in pubblico, incontrare persone nuove.
AgorafobiaPaura intensa di trovarsi in luoghi o situazioni in cui sarebbe difficile o imbarazzante fuggire o ricevere aiuto in caso di emergenza.Luoghi affollati, mezzi pubblici, spazi aperti senza vie di fuga chiare.
Fobie specifichePaura intensa e irrazionale di specifici oggetti, animali, situazioni o attività.Paura di volare, paura degli ascensori, paura dei dentisti, eccetera.

Esistono poi altre fobie, come:

  • fobie nei confronti di specifici animali (come la paura dei ragni o degli insetti);
  • fobie di eventi naturali (come la paura dei temporali o la paura delle altezze);
  • fobie legate alla vista del sangue, iniezioni o ferite (emofobia, paura degli aghi e delle siringhe), tra le altre.
paura delle persone e giudizi esterni

Quali sono i fattori e le cause della paura delle persone?

Secondo gli studiosi, la paura della gente sarebbe determinata da fattori genetici, ambientali e sociali.
Infatti, l’antropofobia solitamente si manifesta precocemente, spesso radicata nelle esperienze dell’infanzia. Condizioni difficili come abusi fisici, stress e conflitti possono fornire il terreno fertile per lo sviluppo di nevrosi e fobie. Immagina un bambino che dopo esperienze negative conclude che è più sicuro stare da solo. Questa solitudine può diventare un rifugio contro le minacce percepite provenienti dagli altri.

Alcuni comportamenti possono essere appresi in famiglia, mentre per altri sembra quasi che la paura delle persone sia innata, forse collegata a caratteristiche genetiche come un sistema nervoso più reattivo. Anche se non esiste un “gene della fobia”, alcune persone possono ereditare una maggiore sensibilità, aumentando il rischio di sviluppare una fobia. Qualunque sia il fattore scatenante, l’antropofobia può esercitare un forte impatto sulla vita di un individuo perché condiziona la sua vita personale, l’ambiente di lavoro, le relazioni, il tempo libero.

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Sintomi e correlazioni con altri disturbi

L’antropofobia si manifesta con ansia anticipatoria, rendendo difficile l’interazione sociale. Questa paura del giudizio altrui può causare difficoltà nel contatto visivo, nell’interazione e nella percezione delle intenzioni altrui. Il dialogo interiore diventa spesso negativo e pessimista, e l’ansia e l’isolamento possono portare alla depressione. Inoltre, il recupero delle abilità sociali può richiedere tempo e sforzo significativi, poiché la fiducia e l’empatia possono diminuire con il passare del tempo.

I sintomi più comuni sono:

  • arrossamento del volto;
  • nausea o vomito;
  • battito cardiaco accelerato per l’ansia;
  • sudorazione;
  • tremori o agitazione.

Tuttavia è importante distinguere l’antropofobia da altri disturbi psicologici. Ad esempio:

  • se qualcuno pensa che una persona nuova voglia nuocergli, potrebbe trattarsi di un disturbo delirante anziché antropofobia;
  • se una persona evita chiunque assomigli a chi li ha maltrattati in passato, potrebbe essere sintomatico di disturbo da stress post-traumatico (PTSD);
  • se qualcuno evita le situazioni sociali per paura di essere ridicolizzato, potrebbe essere valutato per un disturbo d’ansia sociale;
  • se una persona preferisce rimanere a casa per timore di avere un attacco di panico in luoghi pubblici, potrebbe essere diagnosticata con agorafobia, non necessariamente antropofobia.

Questo dimostra l’importanza della valutazione di uno specialista per una diagnosi corretta e un trattamento adeguato.

ansia sociale e antropofobia

Conseguenze della paura delle persone

L’antropofobia può influenzare le relazioni personali, il lavoro, lo studio, ma non solo. Chi soffre di antropofobia infatti tende ad isolarsi, cercando di evitare situazioni sociali che causano ansia. Alcune persone ricorrono all’abuso di sostanze per affrontare gli incontri sociali, cercando di perdere le inibizioni. Questo comportamento può portare a un ciclo di isolamento e stigmatizzazione, danneggiando ulteriormente le relazioni.

Inoltre, l’antropofobia non trattata può portare alla perdita o alla rottura di rapporti importanti, poiché l’individuo preferisce l’isolamento alla sofferenza dell’interazione sociale. Nel contesto lavorativo invece può influenzare le scelte professionali e accademiche, spingendo verso lavori o percorsi di studio più sicuri ma meno gratificanti. Questa paura può anche limitare le opportunità di crescita personale e professionale, causando bassa autostima e mancanza di fiducia in sé stessi.

A lungo termine, l’antropofobia può compromettere seriamente la salute mentale, aumentando il rischio di sviluppare disturbi dell’umore, della personalità e comportamenti di abuso di sostanze. È importante cercare supporto professionale per affrontare e gestire questa condizione e migliorare la qualità della vita.

paura delle persone estranee

Trattamento e consigli per gestire la paura delle persone

Gestire e trattare la paura delle persone richiede un approccio professionale e consapevole, ma offre la possibilità di vivere una vita soddisfacente e piena. Il primo passo è ottenere una diagnosi accurata da uno specialista della salute mentale, che può identificare i sintomi e determinare il trattamento più adatto. I professionisti di Serenis possono aiutarti: con uno psicologo online avrai la possibilità di comprendere e modificare i pensieri negativi che alimentano l’ansia sociale.

Inoltre, le tecniche di mindfulness e meditazione sono utili per sviluppare consapevolezza e gestire le emozioni associate alla paura delle persone. Oltre alla CBT, esistono altre terapie efficaci come la terapia breve strategica, l’ipnosi e l’EMDR, che possono essere utilizzate per affrontare specifici traumi o condizioni sottostanti.

Al di là della terapia, consigli pratici degli esperti per affrontare la paura delle persone sono:

  • dare un nome alla propria paura;
  • tenere un diario delle sensazioni;
  • parlare con familiari e amici di fiducia;
  • utilizzare affermazioni positive;
  • concentrarsi sulle soluzioni anziché sui problemi.

È importante notare che l’antropofobia, ma in generale tutte le fobie, non sono permanenti e possono essere trattate efficacemente: vivere una vita piena e soddisfacente è un diritto ma anche un dovere che abbiamo nei confronti noi stessi.

Fonti:

  • Zhang, A.Y., Yu, L., Zhang, J., Tang, D., & Dragūns, J. G. (2001). Anthropophobia: its meaning and concomitant experiences. International Journal of Social Psychiatry, 47(4), 56–70.
  • Turchi, G. P., Bassi, D., Agnoletti, C., Riva, M. S. D., Iudici, A., & Orrù, L. (2023). What are they gonna think about me? An innovative text analysis on social anxiety and Taijin Kyofusho through MADIT methodology. Human Arenas.
  • Fredette, C., El‐Baalbaki, G., Néron, S., & Palardy, V. (2013). Using Hypnosis in the treatment of anxiety Disorders: Pros and Cons.
Martina Bisceglia

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Blog manager di Serenis, mi dedico a fornire risorse informative e approfondimenti sui temi del benessere mentale, della psicologia e della salute emotiva. Attraverso il nostro blog, miriamo a condividere conoscenze preziose e offrire supporto a coloro che cercano aiuto e comprensione nel loro percorso di crescita personale e di guarigione.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

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Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.