Leggi le nostre risposte chiave per ottenere informazioni rapide e riassuntive.
- La ceraunofobia è definita come la paura dei tuoni e dei fulmini (o, più in generale, dei temporali).
- I sintomi causati da questa fobia possono comprendere ansia, panico, sudorazione, tachicardia e simili.
- Le cause della ceraunofobia possono comprendere: traumi passati, eredità biologico-genetica, associazioni simboliche.
- Ma come si cura la ceraunofobia? Il trattamento può comprendere il percorso terapeutico con uno specialista e l’esposizione controllata allo stimolo.
Scendiamo più nel dettaglio, andando ad analizzare i sintomi, le cause e le ipotesi di cura per questo specifico disturbo d’ansia.
Ceraunofobia: una definizione
Potrebbe apparire incredibile, ma gran parte delle nostre paure hanno origini genetiche. Recenti studi, hanno dimostrato che i traumi vengono difatti trasmessi da genitori a figli come patrimonio genetico nel RNA.
In parole povere, se un nostro antenato ha vissuto esperienze traumatiche con un elemento naturale, potrebbe aver immagazzinato questo trauma e averlo trasmesso in minuscole frazioni di materiale genetico fino a noi.
La ceraunofobia, ancora prima di essere un disturbo fobico, è dunque una conseguenza naturale della nostra provenienza e dell’esperienza personale dei nostri antenati.
Cosa sono le fobie
Ricordiamo che le fobie non sono semplici paure, ma paure patologiche che possono presentarsi accompagnate da pensieri invadenti, forti carichi di ansia e stress, crisi di pianto e altro ancora.
Se un soggetto ha paura dei tuoni e dei fulmini, non è ancora ceraunofobico: lo diventa quando tale paura sfugge al suo controllo razionale e diviene motivo di profonda angoscia e costante rimuginare.
Paura dei fulmini e dei tuoni?
Esistono altre due psicopatologie legate alla ceraunofobia. Rispettivamente si chiamano:
- brontofobia (cioè la paura dei tuoni);
- astrapofobia (paura dei fulmini).
Il soggetto che soffre di ceraunofobia sperimenta di norma entrambe le condizioni. Ha quindi una paura patologica nei confronti dei temporali in generale.
Sintomi della ceraunofobia
I sintomi delle ceraunofobia non sono diversi da quelli di un attacco d’ansia o di panico a seconda dell’intensità.
Quando il soggetto fobico è messo dinanzi alla fonte di stress (il temporale), praticamente o virtualmente, può quindi sperimentare:
- ansia;
- sudorazione eccessiva;
- tremori;
- nausea;
- confusione mentale;
- cefalee;
- sensazione di oppressione al torace;
- paura di morire.
E in generale la sintomatologia che si accompagna tipicamente ai disturbi d’ansia.
Così, il soggetto fobico potrebbe mettere in atto alcune strategie di evitamento atte ad allontanarlo dalla fonte di stress. Per esempio, potrebbe chiudere le serrande e mettersi dei tappi alle orecchie per non percepire o visualizzare il temporale.
In alternativa, potrebbe scegliere di non uscire di casa se c’è il sospetto di pioggia.
Perché l’evitamento fa male?
La strategia dell’evitamento è tanto comune quanto dannosa. In un primo periodo, infatti, potrebbe portare apparente giovamento al soggetto fobico. Nel lungo periodo, però, non farebbe altro che radicalizzare la paura e dunque il quadro clinico del paziente.
Perché ciò accade?
Quando pratichiamo evitamento nei confronti di una fobia specifica o di un disturbo d’ansia, ci allontaniamo dalla fonte di stress e otteniamo un apparente sollievo. Allo stesso tempo, però, inviamo alcune informazioni ai nostri circuiti neurali. Tali informazioni riguardano ad esempio: la reale pericolosità del temporale, la necessità di fuggirne, etc.
A lungo termine, andremo così a rafforzare il collegamento tra l’oggetto fobico e la necessità di fuggirne.
Avremo così radicalizzato la nostra fobia da un punto di vista squisitamente fisiologico.
Quali sono le cause principali?
Come accennato, la fobia dei temporali può derivare da cause genetiche e/o da traumi passati. Le cause genetiche sono facilmente spiegabili:
- I nostri antenati, molto tempo prima della nascità della civiltà occidentale, vedevano i fulmini e i tuoni come potenze naturali virtualmente capaci di annientare.
Ecco che, attraverso un millenario processo di trasmissione genetica, questi timori ancestrali sono arrivati fino a noi. Alternativamente, la paura dei fulmini e dei tuoni potrebbe derivare da esperienze traumatiche o da associazioni simboliche.
- Per esempio, se durante un temporale abbiamo ricevuto la notizia di un importante lutto, potremmo inconsciamente collegare le due situazioni.
In entrambi i casi, diviene necessario cominciare un lavoro in studio che modifichi la risposta del soggetto fobico alla fonte di stress.
Come far passare la paura del temporale?
Ad oggi, esistono svariati modelli terapeutici capaci di far fronte ai disturbi fobici. Molto in generale, per questo tipo di problematiche, si tende ad utilizzare la terapia cognitivo-comportamentale o la terapia breve strategica.
- La terapia cognitivo-comportamentale tende ad agire sugli schemi cognitivi per modificare la risposta agli stimoli.
Es. Modificando la credenza soggettiva relativa ai temporali, si può anche modificare la reazione che ne consegue.
- La terapia breve strategica agisce invece all’inverso: attraverso l’azione sulla risposta specifica si va anche a modificare la risposta usuale e/o lo schema cognitivo.
Es. Sottoponendo il paziente, in ambiente controllato, allo stimolo del temporale, a lungo andare si può agire anche sulla credenza soggettiva e dunque sulla reazione usuale.
Ti consigliamo di rivolgerti a un esperto se dovessi soffrire di questa o altre fobie.
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