Il disturbo ossessivo compulsivo da relazione: come fermare i pensieri intrusivi

Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) da relazione: analizza il coinvolgimento del DOC nei contesti sociali e affettivi, esplorando gli impatti sulle relazioni interpersonali e le strategie di gestione.

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doc da relazione

Anche nelle coppie più affiatate, può capitare di riflettere a fondo per cercare di capire se la persona che si ha accanto sia quella giusta. Chiunque può vivere momenti di incertezza, avere dubbi sulla compatibilità con il proprio partner o su quanto la relazione sentimentale sia soddisfacente.

Ci sono casi però, in cui tali preoccupazioni occupano la mente a tal punto da arrivare a limitarne il funzionamento sociale e lavorativo. In questi casi si parla di disturbo ossessivo compulsivo (DOC) da relazione.

Cos'è il DOC da relazione

Il DOC da relazione è una forma di disturbo ossessivo compulsivo in cui la persona sperimenta pensieri intrusivi, non desiderati e pervasivi,  che riguardano la qualità e la veridicità dell’amore nei confronti del o della partner.

Le ossessioni possono avere manifestazioni diverse, per esempio i dubbi, che possono riguardare i sentimenti nei confronti del partner: se si prova ancora amore, se piace, se si riescono a sopportare i difetti, se quella persona è adatta a un futuro insieme e così via.

Nelle persone predisposte al DOC la mente è invasa da pensieri intrusivi, ripetitivi, immagini negative e dubbi sulla relazione sentimentale.

Cosa non è il DOC da relazione

Dubbi e preoccupazioni sono comuni. Per questo motivo è necessario approfondire anche cosa non è il DOC da relazione.

Nel DOC da relazione assumono un ruolo centrale specifiche credenze disfunzionali che, possono portare a delle conseguenze catastrofiche e disastrose nella mente di chi le concepisce.

Le incomprensioni generate da questo disturbo sono abbastanza frequenti e sembrano risultare incoerenti con ciò che, il più delle volte, tali persone sentono veramente. In sostanza, nascono dei dubbi sui sentimenti, che però sono in netta contraddizione con ciò che le persone sentono veramente e anche al modo in cui vivono realmente il loro partner. Le persone con DOC si sentono eccessivamente inglobate da questi pensieri intrusivi.

Tuttavia, questi pensieri appaiono come un’espressione normale e reale del sentire (o non sentire) qualcosa nei confronti del o della partner. In poche parole, chi non vive un DOC da relazione, può sentirsi triste circa i dubbi che prova, ma non ne è assillato a tal punto da creare un’ angoscia incontrollabile.

Infatti, se una persona non affetta dal disturbo avverte che è arrivato il momento di porre fine alla relazione, pur non essendo immune alla sofferenza, prende più facilmente in mano le redini della situazione e fa quello che deve.

Nella stessa maniera, essere gelosi delle amicizie del partner o chiamare l’ex più volte al giorno, pedinare una donna che si sta frequentando, non è un DOC da relazione: in questi casi, specialmente nel secondo e nel terzo, si tratta di una condotta di stalking.

Altrettanto importante è che la paura di amare o filofobia è diversa dal DOC da relazione. In quest’ultimo caso, l’individuo non ha timore dell’intimità o della vicinanza, ma si sente spaventato al pensiero di non provare più sentimenti autentici e di vivere una relazione sbagliata. In sostanza, il problema principale non è la paura di amare, ma la quasi totale incertezza dei sentimenti.

Sintomi del DOC da relazione

Il disturbo ossessivo compulsivo da relazione si manifesta principalmente in due modi:

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  • pensieri ossessivi centrati sulla relazione intima;
  • pensieri ossessivi focalizzati sul partner.

Chi ne soffre valuta come inaccettabili i sintomi che sperimenta e mette in atto, nella maggior parte dei casi, con una pesante autocritica. A causa di questo il DOC da relazione fa vivere sensi di colpa verso il partner, rabbia e vergogna.

In alcune circostanze, l’esordio dei sintomi è la conseguenza di decisioni importanti dal punto di vista della relazione di coppia, come una proposta di matrimonio o l’avere dei figli. In altre situazioni, i sintomi ossessivo-compulsivi emergono a seguito della fine di una relazione sentimentale: la persona si preoccupa eccessivamente e in modo ossessivo di quanto il partner precedente fosse la persona perfetta per lui o lei, temendo di rimpiangere per sempre la sua scelta.

Ossessioni nel DOC da relazione

Le ossessioni che mostra una persona che soffre di questo disturbo ossessivo riguardano la profonda difficoltà di accettare l’incertezza della relazione. Le domande (che diventano ossessioni) che si pone più frequentemente sono:

  • “se non fosse il partner giusto?”;
  • “forse non lo amo veramente? quali sono i segnali della mancanza d'amore?”;
  • “sento veramente il desiderio lasciare il mio partner? Sembra tutto vero!”;
  • “non provo nulla per lui o forse non è così?”;
  • “se penso ad altre donne vuol dire che non è la partner perfetta per me?”;
  • “non sono attratto da lui, quindi non è la persona giusta!”.

Compulsioni nel DOC da Relazione

Alle domande abbiamo appena citato, quindi alle ossessioni, arrivano in risposta delle compulsioni, comportamenti che hanno come scopo il controllo dei pensieri e il disagio che creano. Nel caso del DOC da relazione le compulsioni possono riguardare pensieri e azioni come:

  • “faccio sesso con il mio partner per capire se mi eccita ancora o no”;
  • “metto alla prova i miei sentimenti flirtando con altre persone per vedere se cedo o meno”.

Comportamenti che hanno lo scopo di verificare la veridicità delle ossessioni, ma che si rivelano deleteri in quanto accrescono l’angoscia e il dubbio, innescando un circolo vizioso.

DOC verso la coppia

Quando i sintomi ossessivo-compulsivi sono centrati sulla relazione, le persone si sentono tormentate dai dubbi e dalle preoccupazioni su ciò che provano per chi gli sta accanto, sui sentimenti che i partner hanno nei loro confronti, e su quanto tale relazione sia "giusta". I pensieri tipici sono:

  • “è proprio questa la relazione giusta per me?”;
  • “quello che sento non è vero amore!”;
  • “sto veramente bene con lei?”;
  • “il mio partner mi ama davvero?”.

Verso il o la partner

Se invece la sintomatologia è incentrata sul o sulla partner, le ossessioni si focalizzano sulle caratteristiche fisiche di chi ci sta accanto, sulle qualità sociali, o su aspetti come la moralità, l’intelligenza, o la stabilità emotiva. Esempi di pensieri ricorrenti sono:

  • “non è abbastanza intelligente per me”;
  • “non è una persona sufficientemente stabile con la quale posso portare avanti dei progetti futuri e di famiglia”.

DOC da relazione e sesso

I dubbi che attraversano la mente di chi soffre di DOC di relazioni portano conseguenze anche dal punto di vista sessuale, poiché creano frequenti conflitti e crisi nella coppia, compromettendo la stabilità della relazione e del sesso.

Tra i fattori che determinano questo problema, ci sono sicuramente il continuo trovare difetti e i dubbi sull’amore. Tra gli aspetti del DOC che influenzerebbero in maniera negativa la sfera sessuale, troviamo l’ipercontrollo emotivo e la rigidità mentale.

Le ossessioni possono anche avere dei contenuti che riguardano esclusivamente il comportamento sessuale e che diventano motivo di grande difficoltà. Grant e collaboratori hanno stimato che nei soggetti con DOC, i pensieri ossessivi a sfondo sessuale abbiano un prevalenza tra il 6% e il 24% e possano assumere la forma di dubbi:

  • sul proprio orientamento sessuale;
  • sulla possibilità di avere impulsi sessuali devianti (es. essere attratti sessualmente da bambini);
  • sulla fedeltà verso il partner;
  • sulla possibilità di avere desideri sessuali verso un familiare o una figura religiosa.

Queste ossessioni generano a loro volta una serie di emozioni particolari tra cui il disgusto, l'ansia, il senso di colpa, la paura e la vergogna che, per essere sopportate, portano a mettere in atto comportamenti compulsivi, come il cercare rassicurazione negli altri e il monitorare mentalmente se gli stimoli possano sfociare in eccitamento sessuale.

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DOC da relazione e omosessualità

I sintomi tipici del DOC omosessuale possono comprendere pensieri, immagini, impulsi a sfondo omosessuale. Un pensiero emblematico è, per esempio “se mi piace il modo di fare di quel ragazzo, significa che sono gay”. Riflessioni che suscitano il dubbio di disforia di genere e di una propria omosessualità nascosta.

Le ossessioni, quindi, riguardano il proprio orientamento sessuale e non la relazione con l’altra persona.

In questi casi, per ridurre l’ansia generata da questa paura ossessiva di essere omosessuali, la persona si impegna in una varietà di rituali che hanno lo scopo di dimostrare il proprio orientamento sessuale, oppure indirizzati a limitare la percezione di “vulnerabilità” al diventare omosessuale.

L’obiettivo diventa avere la certezza di non essere omosessuali, facendo di tutto per dimostrare a se stessi di essere etero.

In alcuni casi, le persone con questa problematica sperimentano delle relazioni con lo stesso sesso per mettersi alla prova e cercare di allontanare i propri dubbi.

Le cause: come nasce il DOC da relazione

Nel caso del DOC da relazione, le cause sono complesse e si intersecano fra di loro. Tra quelle evidenziati dalla maggior parte degli studi scientifici troviamo:

  • credenze: chi soffre di disturbi dello spettro ossessivo-compulsivo ha delle credenze che portano a reagire ai pensieri in modi ossessivi;
  • genetica: i disturbi dello spettro ossessivo-compulsivo hanno una base genetica, ossia tendono a essere presenti soprattutto nei parenti di chi ne soffre;
  • esperienze: i sintomi potrebbero nascere a seguito di decisioni importanti per la coppia o dopo la fine di una relazione.

Le ragioni per cui si inizia a soffrire di questo disturbo, quindi, non possono essere ridotte a un’unica causa, poiché vanno inquadrate in un modello multifattoriale, in cui c’è una combinazione di fattori genetici e ambientali/relazionali.

Come guarire: cure e rimedi

Per guarire dal Doc da relazione è necessario rivolgersi a uno o una psicoterapeuta con specializzazione in DOC. Secondo gli autori Doron, Derby e Szepsenwol, il trattamento per questo tipo di disturbo dovrebbe includere una psicoeducazione e l’identificazione e la messa in discussione degli schemi di pensiero e delle percezioni di sé disfunzionali, oltre che delle paure e difese legate all’attaccamento.

Possono aiutare anche i farmaci, ma non devono rimpiazzare la psicoterapia. Questo vuol dire che se stai valutando una terapia farmacologica, devi necessariamente discutere le opzioni con un professionista.

Infine, i familiari possono essere di aiuto evitando di ripetere a chi soffre di questo disturbo frasi legate alla relazione al fine di convincerlo a salvarla. Questo atteggiamento non solo è inutile, ma è anche deleterio: viene percepito come una rassicurazione che rende più vulnerabile ai dubbi ossessivi.

Terapia per il DOC da relazione

La terapia per curare il DOC da relazione consente l’apprendimento di strategie utili alla gestione e alla riduzione delle ossessioni e compulsioni.

In alcuni casi si può coinvolgere anche il partner con lo scopo di valutare gli eventuali rinforzi forniti da quest’ultimo ai sintomi del paziente e interrompere, di conseguenza, i cicli disfunzionali.

Infatti, una riduzione significativa dei sintomi permetterebbe di arrivare a una maggiore consapevolezza su ciò che accade all’interno della coppia, consentendo di arrivare a prendere una decisione (continuare a stare o lasciare il partner) basata sulla reale esperienza di relazione e non sulle paure e preoccupazioni legate al DOC da relazione.

Vivere con una persona che ha DOC da relazione: conseguenze sulla relazione

Il DOC da relazione, oltre a creare notevoli livelli di ansia e disagio in chi ne è soffre, scaturisce anche delle conseguenze negative sulla relazione con il o la partner.

Chi ne soffre infatti, richiede continuamente rassicurazioni, creando tensioni e incomprensioni.

Inoltre, le persone che ne sono affette spesso provano a evitare le situazioni che possono servire da innesco ai loro pensieri indesiderati, e ai loro dubbi sulla relazione di coppia, come ad esempio vedere un film romantico. Atteggiamenti che vengono messi in atto per il timore di rilevare una discrepanza tra ciò che provano per il partner e l’amore puro che magari contraddistinguere i protagonisti della pellicola.

Tali evitamenti limitano la vita di coppia anche in momenti cruciali, come la scelta di andare a convivere, sposarsi e fare figli, tutte fasi in cui i sintomi possono aumentare e diventare più gravi.

Testimonianze

Guarire dal DOC di relazione è possibile come ci racconta Claudio:” Ho sofferto di DOC da relazione, ma ora mi sento un vincitore come mai prima d’ora. La battaglia per uscirne è stata molto complessa, a tratti mi è anche sembrata impossibile. Ma la verità è che non lo è affatto. Ho lavorato molto e sono arrivato alla vittoria solo quando mi sono messo in gioco. Questo perché dentro e accanto a me, e grazie alla terapia, ci sono state tutte le risorse necessarie per sconfiggere il DOC da relazione. Ho dovuto imparare a usarle nella maniera corretta e ora le applico nella vita di tutti i giorni”.

Test: come capire se hai DOC da relazione

Se pensi di avere i sintomi, e quindi di soffrire di DOC da relazione, a tua disposizione c’è il ROCI (Relationship Obsessive Compulsive Inventory) di Melli e colleghi, uno dei test validati in Italia per indagare il DOC da Relazione, che viene solitamente somministrato da uno o una psicoterapeuta.

Questo strumento è stato costruito per misurare la severità delle ossessioni e delle compulsioni su tre dimensioni:

  • i propri sentimenti verso il partner;
  • i sentimenti del partner verso sé stessi;
  • l’appropriatezza e correttezza percepita della relazione.

A chi rivolgersi: il ruolo della psicoterapia

Per chi soffre di DOC da relazione, si rivela fondamentale rivolgersi a dei professionisti come gli psicoterapeuti, che sono in grado di valutare le cause e i sintomi di questo particolare disturbo. Una volta ottenuto l'appuntamento, il o la terapeuta aiuta la persona ad apprendere e gestire le strategie che servono a controllare e ridimensionare le ossessioni date dal disturbo, per ridurre le compulsioni disfunzionali.

Lo scopo principale della psicoterapia è rendere autonome queste persone nell’utilizzo di strategie che sono necessarie per la gestione dei pensieri intrusivi, che pervadono la loro quotidianità.

In alcune situazioni, in accordo con il paziente, si può coinvolgere nella terapia anche il o la partner. In queste circostanze l'obiettivo è valutare i rinforzi forniti da quest’ultimo ai sintomi riportati dal paziente e proporre, quindi, strategie per ridurre le influenze deleterie.

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Bibliografia

  • Doron, G., Derby, D., & Szepsenwol. O. (2014). Relationship obsessive-compulsive disorder (ROCD): A conceptual framework. Journal of Obsessive-Compulsive and Related Disorders, 3, 169-180;
  • Doron, G., & Szepsenwol, O. (2015). Partner-focused obsessions and self-esteem: An experimental investigation. Journal of Behavior Therapy and Experimental Psychiatry, 49, Part B, 173-179;
  • INTERNATIONAL OCD FOUNDATION, Ciò che devi sapere riguardo il Disturbo Ossessivo-Compulsivo;
  • Melli, G., Bulli, F., Doron, G., & Carraresi, C. (2018). Maladaptive beliefs in relationship obsessive compulsive disorder (ROCD): Replication and extension in a clinical sample. Journal of ObsessiveCompulsive and Related Disorders, 18, 47-53;
  • Shapira, O.,Gundar-Goshen, A., Liberman, N. & Dar, R. (2013) An ironic effect of monitoring closeness, Cognition and Emotion, 27:8, 1495-1503;
  • Riggs, D. S., Hiss, H., & Foa, E. B. (1992). Marital distress and the treatment of obsessive-compulsive disorder. Behavior Therapy, 23, 585–597.
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Domenico De Donatis
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.

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Dott.ssa Martina Migliore
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.

FRFederico Russo
Federico Russo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048.

Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara.

Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.