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Le insidie del senso di colpa in amore: come affrontarlo

Ogni relazione è colma di emozioni di diverso tipo e, accanto a quelle positive, spesso si trovano anche quelle negative. Ogni coppia passa dei momenti sgradevoli, di attrito o di conflitto, e a tutti capita di essere scorretti nei confronti del partner o di sbagliare in qualche modo. In questi momenti può farsi strada un’emozione molto particolare, che infonde in noi un senso di colpevolezza.

Il senso di colpa in amore, provato nei confronti del partner quando si commette uno sbaglio verso di lui o di lei, può avere delle ricadute sul nostro benessere, ad esempio non facendoci riposare bene la notte tra insonnia e incubi, facendo crescere la paura che qualcosa si possa incrinare e influendo in modo negativo sull’autostima.

Esaminiamo il fenomeno più da vicino, cercando di capire l’origina del senso di colpa in amore e come si può gestire al meglio.

Il senso di colpa in amore: da dove nasce?

In generale, il senso di colpa può trarre origine da due fonti. Prima di tutto, c’è una predisposizione personale a provare quest’emozione, che ci rende difficoltoso passare oltre gli errori che commettiamo, anche i più piccoli, accostandoli spesso a pensieri di autosvalutazione che abbassano l’autostima. Ma a influire sulla frequenza con la quale il senso di colpa si presenta è anche il contesto in cui siamo cresciuti: un ambiente molto rigido, dominato da regole non negoziabili, gioca a sfavore di una certa flessibilità e ci rende intolleranti nei confronti di noi stessi, oltre che molto sensibili alle critiche, che percepiamo in modo più profondo.

Entrando nello specifico delle relazioni, invece, il senso di colpa in amore può essere causato dal timore o dalla consapevolezza di aver deluso le aspettative dell’altro. In altri casi il senso di colpa viene proiettato sul partner, per il cui bene siamo andati contro dei principi morali in cui crediamo fermamente e sentiamo, in questo modo, di aver tradito noi stessi. C’è poi un’altra possibile situazione, disfunzionale, in cui l’altro mette in atto una sorta di abuso emotivo che consiste nell’offenderci ed elargirci delle punizioni in maniera ingiusta, per qualcosa che non abbiamo fatto. Ma rimaniamo intrappolati nella paura di perdere la nostra relazione, quindi ci carichiamo di responsabilità che non ci competono, ci sfiniscono e alla lunga ci rendono insoddisfatti della nostra storia e della nostra vita.

In questo modo si innesca una reazione a catena che, nel corso del tempo, può innescare una vera e propria crisi. In certi casi il senso di colpa diventa la leva che mantiene agganciate due persone in una relazione tossica in cui la vittima si sente in difetto e in dovere di accontentare la controparte e dipende totalmente da quanto riesce a soddisfarla. In altre circostanze il senso di colpa in amore può diventare motivo di preoccupazione quando uno dei due è depresso: questa emozione, infatti, è strettamente correlata a un tono dell’umore basso. Dal canto suo, l’altra persona potrebbe sentirsi in colpa a sua volta perché ritiene che sia suo dovere salvare il partner, ma non ci riesce.

Cosa succede quando si prova senso di colpa in amore?

La conseguenza diretta e disfunzionale più ovvia del senso di colpa percepito dal partner è che l’altro sfrutti la situazione per trarne vantaggio, mettendo in atto una vera manipolazione affettiva allo scopo di ottenere delle dimostrazioni dall’altro sempre più esagerate. L’innesco di questa dinamica è reso facile dal fatto che il senso di colpa in amore provoca un disequilibrio che vede una persona in posizione di superiorità rispetto all’altra e che, volendo, potrebbe facilmente cogliere il momento di vulnerabilità dell’altro per manipolarne pensieri ed emozioni, mentre l’altra persona si trova sottomessa e, sentendosi colpevole, accetta qualsiasi compromesso pur di non perdere colui o colei che ama.

‍In genere il senso di colpa ha una funzione costruttiva: rappresenta un campanello di allarme che ci indica che abbiamo sbagliato e dobbiamo delle scuse a una persona. È il senso di colpa a spingerci a rimediare al nostro comportamento scorretto per ripristinare la relazione che avevamo con chi abbiamo danneggiato o ferito. Quindi, occorre precisare che non sempre il senso di colpa è negativo, ma lo diventa quando è così intenso da suscitare in noi una profonda vergogna e da paralizzarci completamente.

Anzi, in alcuni casi siamo talmente convinti della nostra colpevolezza da giudicare noi stessi e il nostro comportamento in modo eccessivamente severo: arriviamo a pensare che sia giusto sentirci male e soffrire, perché ce lo meritiamo. Questa però non è una posizione utile alla crescita, dal momento che fa guadagnare solo un ristagno nell’imbarazzo e nella consapevolezza di aver sbagliato.

Senso di colpa in amore: è possibile eliminarlo?

In molti casi, insomma, il senso di colpa in amore è un’arma a doppio taglio che, se da una parte ci rende consapevoli dei nostri errori, dall’altra ci porta a cercare di accontentare sempre l’altro mettendo davanti i suoi bisogni ai nostri e, se non ci riusciamo, può attivarsi una spirale disfunzionale fatta di gelosia, umiliazioni continue, desiderio di controllare l’altro, con conseguenti eccessi di rabbia e perfino, in casi estremi, episodi di violenza. È un’emozione che spaventa molto e per questo tanti vorrebbero eliminarla dalla loro vita di coppia.

Ma è davvero possibile? Le emozioni, dopotutto, non possono essere anticipate, quindi non possiamo controllare il loro sopraggiungere per evitarlo e, anche quando arrivano, non possiamo eliminare quelle che non ci piacciono. Piuttosto, la via corretta è quella di accettare tutte le emozioni in arrivo e domandarci perché le avvertiamo. La comprensione dei nostri processi mentali è il primo passo per ritrovare il benessere, con noi stessi e all’interno della relazione.

Responsabilità e perdono nel senso di colpa in amore

Una parte di comprensione può essere dedicata al senso di colpa positivo e ai suoi vantaggi: la paura di provarlo può spingerci a impegnarci di più e a fare del nostro meglio nella relazione, dandoci anche un senso di sollievo verso noi stessi.

Ma un’autocritica troppo rigida può avere ripercussioni sull’immagine che abbiamo di noi stessi, arrivando a distorcere la realtà. Il modo migliore per evitare che si instauri un circolo vizioso è prendere le distanze dal nostro comportamento sbagliando, differenziando nettamente l’azione da chi l’ha commessa. Il pensiero alla base del ragionamento è questo: siamo esseri umani e, in quanto tali, possiamo commettere degli errori. Questo non significa deresponsabilizzarsi, anzi, è esattamente il presupposto per assumersi le proprie responsabilità senza farsi carico anche di quelle dell’altro.

Continuare a colpevolizzarci non fa altro che farci male, ma accettare di aver sbagliato ci aiuta a vivere l’errore in modo sano, ovvero con una sofferenza che dia modo di rendersi conto che ciò che è stato fatto non deve ripetersi e necessita di un comportamento atto alla sua riparazione. I comportamenti possono essere buoni o cattivi, ma devono sempre essere mantenuti separati da chi li commette.

Se prendere consapevolezza dei propri errori rappresenta il punto di partenza per affrontare il senso di colpa in amore, non bisogna dimenticare che stiamo parlando di una coppia, per cui la parte successiva deve essere fatta insieme. Prima di tutto, è fondamentale porgere al partner delle scuse sentite, che aiuteranno ad allontanare la vergogna ma anche a fare chiarezza, così come il discutere delle reciproche responsabilità. Se è vero che bisogna ammettere i propri errori, è altrettanto vero che nessuno dei due deve caricarsi di responsabilità che non ha. Quindi, siate onesti e non cercate giustificazioni, piuttosto cercate di pensare a come poter risolvere il problema e iniziate a proporre delle strategie. In questo modo, anche i pensieri negativi saranno considerevolmente ridimensionati e contestualizzati in una particolare dinamica che darà loro senso.

Infine, se pensate di non essere in grado di cavarvela da soli perché all’interno della coppia c’è un problema come una depressione di uno dei due partner o le emozioni negative sono diventate invasive, non resta che chiedere supporto a un professionista.

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Revisori

reviewer

Dott. Raffaele Avico

Psicoterapeuta, psicotraumatologo e terapista certificato EMDR I

Ordine degli Psicologi del Piemonte num. 5822

Psicoterapeuta, psicotraumatologo e terapista EMDR. È membro della ESDT (European Society for Trauma and Dissociation) e socio AISTED (Associazione italiana per lo studio del trauma e della dissociazione).

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Dott. Rosario Urbani

Psicoterapeuta specializzato in cognitivo comportamentale

Ordine degli Psicologi della Campania num. 6653/A

Laureato in Neuroscienze presso la Seconda Università di Napoli. Specializzato presso l’istituto Skinner in psicoterapia cognitivo comportamentale. Analista del comportamento ABA e specializzato anche nella tecnica terapeutica dell'EMDR.

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Dott.ssa Maria Vallillo

Psicoterapeuta specialista in Lifespan Developmental Psychology

Ordine degli Psicologi del Lazio num. 25732

Laurea in Psicologia presso l'Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in psicoterapia e psicologia del ciclo di vita presso l’Università la Sapienza di Roma. Esperta in neuropsicologia e psicodiagnostica e perfezionata in psico-oncologia.