Tra le diverse forme di depressione esistenti vi è la depressione reattiva che, come suggerisce il nome, ha il suo esordio a seguito di un evento scatenante, come “reazione” a un fatto doloroso.
I sintomi sono molto intensi e profondi: ciò che la differenzia dalla depressione maggiore è proprio la causa che scatena il disturbo, che è ben definita ed esterna al soggetto.
Indice dall’articolo
Cosa vuol dire depresso reattivo?
È una persona che ha – appunto – la “depressione reattiva”. Ma che cos’è la depressione reattiva?
Possiamo affermare che la depressione reattiva è una tipologia specifica di depressione, la cui peculiarità è quella di verificarsi in seguito a uno o più fatti traumatici che hanno causato profondo stress e dolore.
Si tratta di un disturbo dell’adattamento più che dell’umore, perché chi ne soffre sente di avere delle difficoltà a proseguire con la propria esistenza come era prima del trauma: adattarsi nuovamente alla vita precedente risulta impossibile.
La depressione reattiva per il DSM (il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) fa parte dei “disturbi correlati a eventi traumatici e stressanti”. La depressione reattiva quindi deriva da fattori “esogeni”, cioè esterni alla persona. Al contrario invece, la depressione è “endogena” quando deriva da fattori interni. Anche se questa distinzione è puramente indicativa, possiamo affermare che non esiste una depressione “endoreattiva”, seppure i sintomi possano derivare sia dall’esterno che dall’interno.
Depressione reattiva: cause
Le cause scatenanti della depressione reattiva possono essere moltissime, ma alla base hanno tutte una matrice simile: l’incapacità di reagire al cambiamento.
Il cambiamento può essere un evento traumatico, come un lutto o una separazione, ma anche l’incapacità di adattarsi a una nuova situazione o a modifiche repentine della vita come la si conosceva prima.
Ecco alcune delle cause scatenanti della depressione reattiva, la cui altra peculiarità è quella di avere una sintomatologia che dura molto a lungo in proporzione a ciò che è avvenuto:
- lutto: un evento luttuoso – come la morte di una persona cara – può essere la molla che porta una persona a soffrire di depressione reattiva;
- separazione o divorzio: la fine di una relazione può essere una delle cause scatenanti della depressione reattiva, nota in questo caso come depressione da separazione;
- lavoro: un cambiamento a livello professionale, o la perdita del lavoro, sono spesso eventi difficili da metabolizzare;
- fallimenti: quando si va incontro a un grande insuccesso;
- violenza fisica o psicologica.
Da questo elenco di cause emerge come questo disturbo possa affiorare per una serie di motivi molto eterogenei. Gli aspetti che li accomunano sono due: il fatto che si tratta di eventi traumatici e che richiedono alla persona una strategia di adattamento non sempre facile da trovare.
Quali sono i sintomi? Depressione reattiva: sintomi
La depressione reattiva può avere molti sintomi, sia di tipo psico-emotivo, sia di tipo fisico. Possono variare di molto da persona a persona, ma spesso è presente la sensazione di non riuscire a gestire la vita quotidiana come prima.
La sintomatologia è molto simile a quella della depressione maggiore:
- tristezza e mancanza di prospettive: ci si sente sempre così, come se non ci fosse più speranza;
- anedonia: tutto ciò che prima provocava piacere non regala più alcuna emozione;
- ansia e stress costanti: la preoccupazione diventa parte integrante della vita quotidiana;
- insonnia: la qualità del sonno ne risente moltissimo, con problemi a dormire;
- cambiamenti dello stile di vita: tutto ciò che prima veniva eseguito senza problemi diventa un problema insormontabile.
Depressione ansiosa reattiva
Ansia e depressione reattiva sono due disturbi collegati. Infatti tra i sintomi di questa tipologia di depressione ci sono proprio l’ansia e lo stress elevati. Di fatto dopo un evento traumatico che ha scatenato la depressione reattiva, può accadere di sviluppare anche atteggiamenti ansiosi
Mentre si affronta la depressione attraverso la psicoterapia, si può lavorare anche sull’ansia. Il o la terapeuta dovrà valutare se i due disturbi sono uno la conseguenza dell’altro, o se fanno parte di un quadro clinico in cui sono emerse problematiche diverse. Esiste la possibilità che i due disturbi si alimentino vicendevolmente.
Come guarire dalla depressione reattiva?
Curare la depressione reattiva è possibile. Generalmente lo si fa attraverso una corretta terapia psicologica, ma potrebbe essere anche suggerita dal medico psichiatra l’assunzione di farmaci.
La diagnosi viene fatta dal o dalla terapeuta che valuterà innanzitutto se c’è stato e qual è stato l’evento scatenante e poi, seguendo quanto riportato dal DSM V, che valuterà le tempistiche che hanno visto emergere i sintomi, i livelli di stress e come influiscono sullo svolgersi delle normali attività, e infine, se lo stato depressivo è troppo intenso rispetto all’entità dell’evento.
La psicoterapia per la depressione reattiva
Non esistono percorsi predefiniti, infatti ogni terapeuta procederà cucendo il percorso su misura del o della paziente, seguendo un determinato approccio terapeutico.
Ne esistono molti, questi tre tra gli orientamenti terapeutici più utilizzati.
- Cognitivo-comportamentale: si concentra (appunto) sui comportamenti. Prevede protocolli ed esercizi pratici, anche da svolgere a casa, grazie ai quali è possibile iniziare a fare le cose in maniera diversa.
- Psicodinamico: durante le sedute ci si focalizza sull’inconscio, sui sogni e sul passato, attraverso conversazioni molto introspettive, quasi dei “pensieri ad alta voce”, per individuare le forze che influenzano il nostro stato d’animo.
- Sistemico-relazionale: tiene conto di come ci si relaziona, utilizzando diversi strumenti, come il genogramma e le domande circolari, che servono a risolvere i legami disfunzionali e a farci stare meglio come individui.
È fondamentale avere una buona comunicazione paziente-terapeuta: abbi fiducia, non temere il giudizio ed esprimiti sempre con sincerità, altrimenti rischi di provare ancora più frustrazione perché la terapia non funziona.
Ecco alcuni consigli per scegliere la persona giusta:
- Scegli qualcuno che non sia legato a parenti o amici: durante la terapia devi sentirti tranquillo o tranquilla e poterti aprire completamente. Questo avviene meglio con professionisti che non sono connessi alla tua sfera di conoscenze;
- Trova uno o una psicoterapeuta con esperienza: per quanto tutti i terapeuti abbiano avuto una formazione completa, migliaia di ore di esperienza sul campo e una specializzazione sono garanzia di un percorso di successo;
- Scegli qualcuno con cui entri in sintonia: questo lo puoi sapere veramente solo provando una seduta, ma in fase di prenotazione puoi porre delle domande che ti aiuteranno a capire meglio se lo o la psicoterapeuta che hai scelto fa al caso tuo. Come sarà strutturato il percorso? Su cosa ci si concentrerà? Sono previsti esercizi e compiti a casa?
La psicoterapia online di Serenis
In questo blog troverai tantissimi altri articoli che parlano di salute mentale.
Questo in particolare parla di depressione reattiva.
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Tempi di guarigione della depressione reattiva: quanto dura
Per guarire dalla depressione reattiva non esistono rimedi veloci.
La terapia aiuta sicuramente a velocizzare i tempi di guarigione dalla depressione reattiva. Da uno studio (LaPointe, Karen A., and David C. Rimm) è emerso come un gruppo di donne, che avevano ottenuto un punteggio tra 15 e 31 nel Beck Depression Inventory, con depressione correlata a un evento, hanno ottenuto significativi miglioramenti già dopo sei settimane di terapia di gruppo. Da questo emerge come la psicoterapia possa essere fondamentale ed efficace nel trattamento di questo tipo di depressione, con risultati già nel breve periodo.
Insieme alla terapia potrebbe essere suggerita l’assunzione di farmaci, prescritti da un medico psichiatra.
Come aiutare chi soffre di depressione reattiva
Stare vicino a una persona che soffre di depressione è importante, supporto e comprensione sono aspetti fondamentali per dedicarsi completamente al processo di guarigione.
Ci sono anche delle buone abitudini che si possono suggerire a una persona che soffre di depressione reattiva per aiutarla a stare meglio.
- Fare attività sportiva: da fare in solitudine oppure in compagnia, insegna a dedicarsi a se stessi e a fare attivamente qualcosa per stare meglio.
- Creare delle routine per dormire: per migliorare la qualità del sonno.
- Mangiare cibi sani e leggeri: perché prendersi cura di sé è un primo passo per iniziare a stare meglio.
E poi è importante suggerire di intraprendere un percorso di psicoterapia che, in poco tempo, potrà farlo sentire meglio e aiutarlo a vedere le cose da un punto di vista diverso. Su Serenis si possono trovare diversi professionisti preparati, pronti a dare il giusto supporto e ad accompagnare nel percorso della terapia.
Bibliografia e approfondimenti
- Understanding Situational Depression, Healthline
- LaPointe, Karen A., and David C. Rimm. “Cognitive, assertive, and insight-oriented group therapies in the treatment of reactive depression in women.” Psychotherapy: Theory, Research & Practice 17.3 (1980): 312.
- Disturbo depressivo, Wikipedia