Tra le diverse forme di depressione esistenti vi è la depressione reattiva che, come suggerisce il nome, ha il suo esordio a seguito di un evento scatenante, come “reazione” a un fatto doloroso.
I sintomi sono molto intensi e profondi: ciò che la differenzia dalla depressione maggiore è proprio la causa che scatena il disturbo, che è ben definita ed esterna al soggetto.
Cos’è
Cos’è la depressione reattiva
Si tratta di un disturbo dell’adattamento più che dell’umore, perché chi ne soffre sente di avere delle difficoltà a proseguire con la propria esistenza come era prima del trauma: adattarsi nuovamente alla vita precedente risulta impossibile.
Depressione reattiva: significato
La depressione reattiva per il DSM-5 (il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) fa parte dei “disturbi correlati a eventi traumatici e stressanti”. Il significato quindi di “reattiva” deriva dal fatto che la condizione è generata fattori “esogeni”, cioè esterni alla persona. Al contrario invece, la depressione è “endogena” quando deriva da fattori interni.
In sostanza, la depressione reattiva è una reazione normale a eventi avversi, sebbene possa diventare clinicamente significativa se persiste per un periodo prolungato o se interferisce significativamente con la vita quotidiana della persona.
Depressione ansiosa reattiva
Ansia e depressione reattiva sono due disturbi collegati. Infatti tra i sintomi di questa tipologia di depressione ci sono proprio l’ansia e lo stress elevati. Di fatto dopo un evento traumatico che ha scatenato la depressione reattiva, può accadere di sviluppare anche atteggiamenti ansiosi (depressione ansiosa o sindrome ansioso depressiva)
Mentre si affronta la depressione attraverso la psicoterapia, si può lavorare anche sull’ansia. Il o la terapeuta dovrà valutare se i due disturbi sono uno la conseguenza dell’altro, o se fanno parte di un quadro clinico in cui sono emerse problematiche diverse. Esiste la possibilità che i due disturbi si alimentino vicendevolmente.
I sintomi
Depressione reattiva: sintomi
La depressione reattiva può avere molti sintomi, sia di tipo psico-emotivo, sia di tipo fisico. Possono variare di molto da persona a persona, ma spesso è presente la sensazione di non riuscire a gestire la vita quotidiana come prima.
I sintomi depressivi sono molto simile a quelli della depressione maggiore.
Sintomi fisici
- Affaticamento e stanchezza persistente.
- Disturbi del sonno, come insonnia o ipersonnia.
- Cambiamenti nell’appetito e nel peso corporeo.
- Mal di testa frequenti o altri dolori corporei senza cause fisiche evidenti.
- Sensazione di affaticamento e mancanza di energia costante.
- Problemi digestivi o disturbi gastrointestinali.
Sintomi psicologici
- Tristezza persistente e umore depresso.
- Sentimenti di disperazione, impotenza o disperazione.
- Sensazione di vuoto emotivo o di assenza di emozioni.
- Difficoltà a concentrarsi o a prendere decisioni.
- Bassa autostima e senso di inadeguatezza.
- Ansia e preoccupazione costante per il futuro.
- Sentimenti di colpa e autoaccusa eccessiva.
Sintomi comportamentali
- Ritiro sociale e isolamento dall’ambiente circostante.
- Perdita di interesse per attività che una volta erano piacevoli o gratificanti (anedonia).
- Difficoltà a svolgere le attività quotidiane o al lavoro.
- Irritabilità e frustrazione aumentate.
- Pensieri o comportamenti suicidi.
- Difficoltà nelle relazioni interpersonali a causa di umore depresso o irritabilità.
Diagnosi
Criteri per diagnosticare la depressione reattiva
I criteri per diagnosticare la depressione reattiva, come indicati nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), includono:
- Esposizione a un evento stressante – la depressione reattiva si sviluppa in risposta a un evento stressante identificabile, come la perdita di una persona cara, un trauma emotivo o una situazione di vita difficoltosa;
- Sintomi depressivi – deve essere presente un insieme significativo di sintomi depressivi, quali tristezza persistente, umore depresso, perdita di interesse o piacere nelle attività, sentimenti di inutilità o colpa e cambiamenti nel peso o nell’appetito.
- Tempistica dei sintomi – i sintomi depressivi devono manifestarsi entro un periodo massimo di 3 mesi dall’insorgenza dell’evento stressante e non devono persistere oltre 6 mesi dopo la cessazione dell’evento stesso;
- Impatto funzionale: – i sintomi depressivi devono causare un significativo disagio o compromettere il funzionamento sociale, lavorativo o in altre aree importanti della vita del individuo;
- Esclusione di altri disturbi – è necessario escludere altre condizioni psichiatriche che potrebbero causare sintomi simili, come la depressione maggiore, il disturbo dell’umore bipolare o il disturbo da stress post-traumatico;
- Non rispondenza ai criteri per altri disturbi – i sintomi della depressione reattiva non devono rispondere ai criteri per altri disturbi dell’umore, come la depressione post parto o la depressione psicotica.
Quando la depressione reattiva diventa cronica e persiste per due anni o più senza remissione, viene classificata come disturbo depressivo persistente, conosciuto anche come distimia.
Ricorda: la diagnosi di depressione reattiva richiede quindi una valutazione completa da parte di un professionista della salute mentale, che tiene conto dei sintomi, del contesto personale e dell’impatto funzionale dei sintomi depressivi sperimentati dal paziente.
Depressione reattiva test
Non esiste un test specifico per la depressione reattiva. Tuttavia, la diagnosi di depressione reattiva viene generalmente effettuata da professionisti della salute mentale, come psicologi o psichiatri, attraverso valutazioni cliniche approfondite.
Queste valutazioni includono spesso:
- interviste cliniche
- questionari standardizzati per valutare i sintomi depressivi
- una valutazione approfondita della storia personale e degli eventi stressanti che potrebbero aver contribuito allo sviluppo della depressione
Se sospetti di avere depressione fai il nostro test, lo trovi qui sotto.
Depressione reattiva: punteggio invalidità
Il punteggio di invalidità per la depressione reattiva dipende dalla gravità dei sintomi e dall’impatto sulla capacità lavorativa e quotidiana del paziente. È necessaria una valutazione medica dettagliata per determinare il punteggio, che varia in base alle leggi e alle normative del paese.
Ti consigliamo di consultare un professionista legale o un assistente sociale per assistenza nel processo di richiesta di invalidità.
Cause
Quali sono le cause della depressione reattiva?
Le cause scatenanti della depressione reattiva possono essere moltissime, ma alla base hanno tutte una matrice simile: l’incapacità di reagire al cambiamento.
Il cambiamento può essere un evento traumatico, come un lutto o una separazione, ma anche l’incapacità di adattarsi a una nuova situazione o a modifiche repentine della vita come la si conosceva prima.
Ecco alcune delle cause scatenanti della depressione reattiva, la cui altra peculiarità è quella di avere una sintomatologia che dura molto a lungo in proporzione a ciò che è avvenuto:
- lutto
- separazione o divorzio
- perdita del lavoro
- fallimenti
- violenza fisica o psicologica
Da questo elenco di cause emerge come questo disturbo possa affiorare per una serie di motivi molto eterogenei. Gli aspetti che li accomunano sono due:
- il fatto che si tratta di eventi traumatici
- il fatto che richiedono alla persona una strategia di adattamento non sempre facile da trovare
Bullismo e mobbing sul lavoro e depressione reattiva
Il bullismo e il mobbing sul lavoro possono avere un impatto devastante sulla nostra salute mentale. La costante pressione, la sensazione di impotenza e il senso di isolamento possono alimentare la depressione reattiva, portando a sentimenti di disperazione e disperazione.
È importante sapere che non sei solo o sola: chiedere aiuto e cercare sostegno è il primo passo per affrontare questa difficile situazione e recuperare il benessere emotivo.
Depressione reattiva: cura
Come si cura la depressione reattiva?
Curare la depressione reattiva è possibile. Generalmente lo si fa attraverso una corretta terapia psicologica, ma potrebbe essere anche suggerita dal medico psichiatra l’assunzione di farmaci.
La diagnosi viene fatta dal o dalla terapeuta che valuterà innanzitutto se c’è stato e qual è stato l’evento scatenante e poi, seguendo quanto riportato dal DSM-5, che valuterà le tempistiche che hanno visto emergere i sintomi, i livelli di stress e come influiscono sullo svolgersi delle normali attività, e infine, se lo stato depressivo è troppo intenso rispetto all’entità dell’evento.
La psicoterapia per la depressione reattiva
Non esistono percorsi predefiniti, infatti ogni terapeuta procederà cucendo il percorso su misura del o della paziente, seguendo un determinato approccio terapeutico.
Ne esistono molti, questi tre tra gli orientamenti terapeutici più utilizzati.
- Cognitivo-comportamentale: si concentra (appunto) sui comportamenti. Prevede protocolli ed esercizi pratici, anche da svolgere a casa, grazie ai quali è possibile iniziare a fare le cose in maniera diversa.
- Psicodinamico: durante le sedute ci si focalizza sull’inconscio, sui sogni e sul passato, attraverso conversazioni molto introspettive, quasi dei “pensieri ad alta voce”, per individuare le forze che influenzano il nostro stato d’animo.
- Sistemico-relazionale: tiene conto di come ci si relaziona, utilizzando diversi strumenti, come il genogramma e le domande circolari, che servono a risolvere i legami disfunzionali e a farci stare meglio come individui.
È fondamentale avere una buona comunicazione paziente-terapeuta: abbi fiducia, non temere il giudizio ed esprimiti sempre con sincerità, altrimenti rischi di provare ancora più frustrazione perché la terapia non funziona.
Se hai ritrovato un po’ di te in quello che hai letto, magari puoi pensare di aiutarti facendo psicoterapia con noi: siamo un centro medico autorizzato. Noi possiamo sostenerti; Serenis è a un solo link di distanza.
Farmaci per la depressione reattiva
Il trattamento della depressione reattiva può includere l’uso di farmaci antidepressivi, che vengono prescritti principalmente per alleviare i sintomi depressivi e migliorare il benessere emotivo del paziente.
Sempre con noi, puoi pensare di iniziare un percorso di psichiatria, cliccando questo link.
Il servizio è completamente online, con centinaia di psicoterapeuti e psicoterapeute (cioè hanno la specializzazione), oltre che psichiatri, con in media circa 10 anni di esperienza.
Tempi di guarigione della depressione reattiva
Quanto dura la depressione reattiva? Non possiamo darti una risposta precisa perché non esistono rimedi veloci. Possiamo però dirti che la psicoterapia è fondamentale ed efficace nel trattamento di questo tipo di depressione, con risultati già nel breve periodo.
Come aiutare chi soffre di depressione reattiva
Stare vicino a una persona che soffre di depressione è importante, supporto e comprensione sono aspetti fondamentali per dedicarsi completamente al processo di guarigione.
Ci sono anche delle buone abitudini che si possono suggerire a una persona che soffre di depressione reattiva per aiutarla a stare meglio.
- Fare attività sportiva: da fare in solitudine oppure in compagnia, insegna a dedicarsi a se stessi e a fare attivamente qualcosa per stare meglio.
- Creare delle routine per dormire: per migliorare la qualità del sonno.
- Mangiare cibi sani e leggeri: perché prendersi cura di sé è un primo passo per iniziare a stare meglio.
E poi è importante suggerire di intraprendere un percorso di psicoterapia che, in poco tempo, potrà farlo sentire meglio e aiutarlo a vedere le cose da un punto di vista diverso. Su Serenis si possono trovare diversi professionisti preparati, pronti a dare il giusto supporto e ad accompagnare nel percorso della terapia.
Bibliografia e approfondimenti
- Understanding Situational Depression, Healthline
- LaPointe, Karen A., and David C. Rimm. “Cognitive, assertive, and insight-oriented group therapies in the treatment of reactive depression in women.” Psychotherapy: Theory, Research & Practice 17.3 (1980): 312.
- Disturbo depressivo, Wikipedia